St. Petersburg, poi Pietrogrado dal 1917, Leningrado dal 1924 ed infine nuovamente San Pietroburgo. Molti nomi ma la città è sempre quella, e da sempre è legata al nostro gioco.
Già nell’ottocento fu frequentata da forti giocatori, primo tra tutti Carl von Jaenisch, e dopo Alapin, che con il loro soggiorno fecero crescere una importante generazione di giocatori locali, primi tra tutti Schiffers e Cigorin.
Quando Cigorin divenne uno dei primi giocatori al mondo, a San Pietroburgo venne organizzato il famoso quandrangolare con Lasker, Steinitz e Pillsbury, parliamo degli anni 1895/1896. Ecco la classifica:
1 | 2 | 3 | 4 | |||
1 | Em.Lasker | 1 1 ½ 0 1 ½ | 0 0 ½ 1 ½ ½ | 1 ½ 1 1 ½ 1 | 11.5 | |
2 | Steinitz | 0 0 ½ 1 0 ½ | 1 ½ ½ 1 1 1 | 0 1 1 0 0 ½ | 9.5 | |
3 | Pillsbury | 1 1 ½ 0 ½ ½ | 0 ½ ½ 0 0 0 | 1 1 1 0 0 ½ | 8 | |
4 | Chigorin | 0 ½ 0 0 ½ 0 | 1 0 0 1 1 ½ | 0 0 0 1 1 ½ | 7 |
Nel 1906 vi si tenne l’importante “Campionato di tutte le Russie”, vinto da Salwe su Blumenfeld e Rubinstein.
Ed eccoci al 1909, anno nel quale si tenne un grande torneo, dominato da Rubinstein e Lasker (ma il primo vinse lo scontro diretto).
1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
1 Lasker * 0 1 ½ ½ 1 1 1 1 ½ 1 1 0 1 1 1 1 1 1 14.5
2 Rubinstein 1 * 1 1 ½ ½ ½ 1 1 1 1 ½ 0 1 ½ 1 1 1 1 14.5
3 Duras 0 0 * 0 0 1 ½ 0 1 ½ 1 0 1 1 1 1 1 1 1 11.0
4 Spielmann ½ 0 1 * 0 1 1 ½ ½ 1 ½ ½ 1 0 ½ 1 ½ ½ 1 11.0
5 Bernstein ½ ½ 1 1 * 0 1 0 1 1 1 1 ½ 0 0 0 ½ ½ 1 10.5
6 Teichmann 0 ½ 0 0 1 * 0 ½ ½ ½ 1 ½ 1 ½ 1 ½ 1 1 ½ 10.0
7 Perlis 0 ½ ½ 0 0 1 * ½ 1 ½ 1 ½ 1 ½ 1 ½ 0 0 1 9.5
8 Cohn E. 0 0 1 ½ 1 ½ ½ * 0 0 ½ 1 ½ 0 ½ ½ ½ 1 1 9.0
9 Salwe 0 0 0 ½ 0 ½ 0 1 * 0 1 ½ 1 1 ½ 0 1 1 1 9.0
10 Schlechter ½ 0 ½ 0 0 ½ ½ 1 1 * 0 0 1 1 ½ 0 1 ½ 1 9.0
11 Mieses 0 0 0 ½ 0 0 0 ½ 0 1 * 1 ½ 1 1 1 0 1 1 8.5
12 Tartakower 0 ½ 1 ½ 0 ½ ½ 0 ½ 1 0 * 0 0 ½ 1 1 1 ½ 8.5
13 Dus Chotimirski 1 1 0 0 ½ 0 0 ½ 0 0 ½ 1 * ½ ½ ½ 1 0 1 8.0
14 Forgacs 0 0 0 1 1 ½ ½ 1 0 0 0 1 ½ * ½ ½ ½ 0 ½ 7.5
15 Burn 0 ½ 0 ½ 1 0 0 ½ ½ ½ 0 ½ ½ ½ * 1 ½ ½ 0 7.0
16 Vidmar 0 0 0 0 1 ½ ½ ½ 1 1 0 0 ½ ½ 0 * ½ 1 0 7.0
17 Speijer 0 0 0 ½ ½ 0 1 ½ 0 0 1 0 0 ½ ½ ½ * ½ ½ 6.0
18 V. Freymann 0 0 0 ½ ½ 0 1 0 0 ½ 0 0 1 1 ½ 0 ½ * 0 5.5
19 Znosko Borowski 0 0 0 0 0 ½ 0 0 0 0 0 ½ 0 ½ 1 1 ½ 1 * 5.0
Ma gli organizzatori locali non si volevano porre limiti, e nel 1914 dapprima vi fu un nuovo “Campionato di tutte le Russie”, vinto alla pari da Alekhine e Nimzowitsch, e subito dopo il grande torneo internazionale con girone eliminatorio a 11 e finale a 5, vinto da Lasker davanti a Capablanca e ad Alekhine.
Girone eliminatorio
1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 1 Capablanca * ½ ½ 1 ½ 1 ½ 1 1 1 1 8.0 2 Lasker ½ * ½ ½ ½ 0 1 ½ 1 1 1 6.5 3 Tarrasch ½ ½ * ½ ½ 1 ½ 1 1 0 1 6.5 4 Alekhine 0 ½ ½ * 1 ½ 1 ½ ½ ½ 1 6.0 5 Marshall ½ ½ ½ 0 * 1 ½ ½ 1 1 ½ 6.0 6 Bernstein 0 1 0 ½ 0 * ½ ½ ½ 1 1 5.0 7 Rubinstein ½ 0 ½ 0 ½ ½ * ½ ½ 1 1 5.0 8 Nimzowitsch 0 ½ 0 ½ ½ ½ ½ * 0 ½ 1 4.0 9 Blackburne 0 0 0 ½ 0 ½ ½ 1 * 0 1 3.5 10 Janowski 0 0 1 ½ 0 0 0 ½ 1 * ½ 3.5 11 Gunsberg 0 0 0 0 ½ 0 0 0 0 ½ * 1.0 Girone finale 1 2 3 4 5 1 Lasker 6.5 ** ½1 11 1½ 11 13.5 2 Capablanca 8.0 ½0 ** ½1 10 11 13.0 3 Alekhine 6.0 00 ½0 ** 11 1½ 10.0 4 Tarrasch 6.5 0½ 01 00 ** 0½ 8.5 5 Marshall 6.0 00 00 0½ 1½ ** 8.0
Tra le due guerre a Leningrado si tennero importanti tornei, ma nessuno di primissimo piano ad esclusione del “Leningrado-Mosca” del 1939, vinto da Flohr davanti a Reshewsky.
Leningrado divenne negli anni sempre più il secondo polo scacchistico russo in competizione con Mosca, famosi i loro incontri su 30 o 40 scacchiere, e produsse talenti del livello di Viktor Kortchnoi.
Nel 1973 qui si tenne un interessantissimo torneo interzonale, vinto dal duo Karpov-Korchnoi davanti al sorprendente Byrne, mentre rimasero fuori dai candidati Huebner, Larsen, Gligoric e Tal.
A Leningrado è nato anche un campione del mondo, Alexander Khalifman, che si aggiudicò il massimo alloro nel 1999 a Las Vegas.
Vediamo adesso una serie di cartoline della San Pietroburgo dei tempi di Lasker, Pillbury, Alekhine e Capablanca.
Articolo pubblicato originariamente il 3 luglio 2010 e riproposto nell’ambito della serie “Voglia ‘e turnà”
Ottimo sito di scacchi, la storia mi piace la fotografia, è un bellissimo sito, vi ringrazio per questo gioiello di informazioni, dal Venezuela, grazie per questo un contributo prezioso alla diffusione in tutto il mondo di scacchi!
E’ proprio vero! Claudio, il tuo sito è proprio bello! Le cartoline stupende e ci regali sempre un pezzo di storia e di storia degli scacchi! Ciao
grazie a tutti, sono lieto che vi piacciano gli articoli sui luoghi degli scacchi!
Mi unisco all’applauso di Daniel e Giovanna.
Anche quest’ultimo articolo è un gioiellino, alla pari dei precedenti.
Oggi a San Pietroburgo uno dei circoli scacchistici più importanti è situato in una traversa della Prospettiva Nevskij, via principale della stupenda ex capitale degli Zar. Curiosamente al piano terra vi è un negozio che vende articoli scacchistici come scacchiere, orologi, libri etc. Ricordo che la bellissima e ampissima sede ospita anche i damisti che, nel periodo di fine luglio, giocano un torneo di dama russa e internazionale denominato “Notti Bianche”
A Porto Mannu c’erano tre giovanissimi, con maestro-accompagnatore al seguito, che sfoggiavano una bella maglietta con la scritta “Club scacchistico Boris Spasski San Pietroburgo” (ovviamente in russo).
E’ per caso il circolo a cui ti riferisci?
Una foto del gruppetto con maglietta è in una delle fotogallery di Porto Mannu pubblicate qui in Soloscacchi.
Un amico che c’è stato mi riferisce che il circolo in una traversa della Nevsky è il “Chigorin” – molto bello, scrive l’amico “con un grande ritratto di Chigorin che domina la scala e al piano di sopra il salone con lampadari stile Hermitage dove si giocano i tornei” – mentre il Club Boris Spassky si trova in periferia.
La vittoria di Khalifmann a Las Vegas mi sa di gioco d’azzardo 😉
beh a leningrado, ora San Pietroburgo , è nato anche un certo Bors Spasskij , uno che non è diventato campione del mondo agli scacchi .- roulette ( con tutti il rispetto con Khalifman)
Boris scappo’ a 6 anni da San Pietroburgo per sfuggire all’assedio nazista , una delle piu’ spaventose carneficine della storia dell’umanità
i complimenti sono scontati. non li farò piu’ perchè sembrerebbe ogni volte piaggeria ma chi mi conosce sa che sono alieno sia da servo encomio quanto da vile oltraggio
Il libro ‘I luoghi degli scacchi’ non può/deve mancare nelle nostre biblioteche!
Questo è poco, ma sicuro. “I Luoghi degli Scacchi” dovrebbe entrare a pieno titolo nella hit-parade delle vendite. Ogni appassionato di storia, e non solo di storia degli scacchi, non se ne deve privare. Cserica questo non lo dice (anche perché è troppo modesto), ma io posso dirlo tranquillamente in quanto sto al di fuori e al di là di ogni “conflitto d’interessi”!
e fabiano va!!!
molto graziosa la chiusa finale con la presa en passant
20 mosse e uno come Granda Zuniga è demolito
io comunque continuo a pensare a Mister X
nakamura ?
anche se Nakamura un mister x non sarebbe proprio.
forse il francesino .
grande partita di Kasmsky oggi , anche se l’azero non era cerro al meglio
San Pietroburgo, poi Leningrado, e di nuovo San Pietroburgo! Voluta da Pietro il Grande, zar di tutte le Russie, nei primissimi anni del XVIII secolo, è una città costruita (in pietra, non in legno, come era obbligatorio fare nel resto della Russia) col rango di nuova capitale dopo che gli eserciti di Pietro avevano inflitta una sonora batosta a quelli svedesi. Quella che oggi si chiama Finlandia non divenne altro che una provincia dello sterminato Impero Russo.
La nuova capitale venne progettata, e realizzata, da architetti prevalentemente italiani. A corte si iniziò a parlare francese, ma non si abbandonò mai il carattere cirillico, la lingua “del popolo”, poi vennero Caterina e gli sciagurati Romanov, “voluti da Dio”, ed un regime feudale che perpetuava se stesso mentre il resto del mondo viveva la Rivoluzione Americana, poi quella Francese…..
Ah, San Pietroburgo!
mi compiaccio Paolo per le tue conoscenze architettoniche .
a me dispiace una cosa .
che Srrgio Leone non abbia potuto fare il film che stava preparando sull’assedio di Leningrado .
Non so se sarebbe stato un film piu’ bello di ” c’era una volta in America” , a mio parere uno dei piu’ randi film della storia
certo sarebbe stato un grandissimo film
… e mi sarebbero piaciute immensamente le note di Moricone a commento del film!
consoliamoci con questa scena meravigliosa
chissà se Renato apprezza la musica si moricone ….
Abbastanza, ma preferisco la musica dei suoi vecchi compagni di “Nuova consonanza”, Clementi, Evangelisti, Guaccero ecc. che hanno continuato a comporre musica non commerciale.
Il gruppo “Nuova consonanza” aveva come regola per i suoi iscritti di saper giocare a scacchi. So che tempo fa a Venezia è stato programmato un concerto di musiche di Aldo Clementi, durante il quale il compositore sulla scena giocava una partita a scacchi con Antonio Rosino.
Ti segnalo che Morricone è un fan di padre Pio, per il quale ha composto una grande cantata, nonché le musiche per un film biografico.
Sarebbe bene, invece, che tutti conoscessero e ascoltassero molte volte la settima sinfonia di Shostakovich detta “di Leningrado”, composta durante l’assedio ed eseguita dalla Filarmonica della città sotto i bombardamenti.
Una copia della partitura microfilmata riuscì a raggiungere l’America dove fu eseguita da Toscanini suscitando grande emozione.
Solo il primo dei quattro tempi della sinfonia dura una mezz’ora e contiene lo “stupido” tema nazista che inizia dopo pochi minuti e viene ripetuto sempre in crescendo fino ad un fortissimo terrificante.
Questa sì che è grande musica, ma per apprezzarla bisogna aver voglia di metterci dentro la testa, di andarle incontro, di esercitarsi nell’ascolto. e non tutti ne hanno voglia.
Senza molta speranza, propongo il link seguente con la splendida orchestra giovanile di San Pietroburgo. Non so voi, ma io, vedendo quei meravigliosi ragazzi suonare quello musica in quel modo , mi commuovo.
a me invece piace e molte la Bianca Guaccero
per caso parente del Guaccero che tu citi ?
perchè senza molta speranza ? Ascolto sempre la musica che proponi hai visto che oggi google ha omaggiato debussy nel 151 anniversario della nascita ?
Non mi riferivo a te, ma dicevo in linea generale: alla musica di Morricone sono interessati tutti, a quella di Shostakovich meno dell’uno per cento delle persone. Inoltre, nell’epoca dei videoclip ho poca fiducia di trovare qualcuno disposto ad ascoltare per intero una sinfonia che dura 80 minuti.
PS
Per chi volesse ascoltare solo il famoso crescendo del tema nazista, esso comincia al minuto 7 della sinfonia e dura quasi un quarto d’ora.
Grazie per questo meraviglioso articolo con le sue cartoline e foto. Mi ha emozionato scoprire la Settima di Shostakovich in questa stupenda versione; ha già un posto privilegiato nel mio archivio. Un aficionado argentino di Buenos Aires residente a Genova da molti anni. P.S. Sto cercando un libro, in italiano o spagnolo, su questo memorabile torneo. Esiste in inglese, purtroppo per me. Sarei grato se qualcuno può darmi informazioni. Saluti.