La generazione rubata

Scritto da:  | 13 Luglio 2010 | 5 Commenti | Categoria: Italiani, Italiani, Personaggi, Tornei

Rubo il titolo di questo pezzo, “generazione rubata”, ad una delle pagine più nere della storia australiana: tra il 1879 e il 1970, per oltre cent’anni, il governo australiano, in base al principio «etico» di avviare ad una vita «civile» i figli di unioni miste (madre aborigena e padre bianco), sottrasse (“rapì”;) metodicamente ai genitori questi bambini meticci, facendoli allevare in orfanotrofio o affidare a famiglie bianche. Nel 2002 il regista Noyce ha contribuito alla conoscenza di questo orrore con il bellissimo film dall’omonimo titolo. Nel 2008 finalmente il governo australiano ha chiesto scusa:

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200802articoli/30102girata.asp

Ma quello di cui vi parlo adesso non ha nulla in comune con questa vicenda, se non il titolo e la infelice conclusione.
Vi voglio parlare degli scacchi in Italia nel primo decennio del novecento, un periodo che ad una analisi superficiale sembra essere stato molto deludente, avendo prodotto un solo giocatore passato ai posteri, il marchese Stefano Rosselli del Turco. Ebbene pochi di voi sanno che in quel periodo nacque anche una  generazione che ci fu “rubata”.

“Muor giovane chi agli dei è caro”  Menandro

Costantino Passera – Di lui non esiste traccia su internet, se non quelle poche righe “1884 – 2 dicembre 1905. Prese parte al III torneo dell’Unione Scacchistica Italiana (Firenze 16-28 ottobre 1905) dove giunse quarto con 6 punti su 10 ad un punto e mezzo dal vincitore (Reggio) e a solo mezzo punto da Rosselli. Già minato dalla malattia, morì pochi mesi dopo.”
Ebbene si, è morto a 21 anni, ed era appena arrivato quarto in un campionato italiano, per giunta battendo 1,5-0,5 il Rosselli. Nel 1905 avere 21 anni significava, in termini scacchistici, averne 14 nel 2010, quindi un talento.  Il suo stile di gioco era universale, valutava motivi strategici ma era pronto alla zampata combinativa, la bella vittoria contro Vincenzo Noto ne è testimonianza. Adesso vi presento la combinazione finale contro il Rosselli, non è destinata a rimanere tra le immortali, ma però è un piccolo contributo che do alla nostra storia.

Rosselli - Passera, Firenze 1905, mossa al nero

Il nero vinse con 17…Ce3! minaccia la presa in h3 18.Cd5 che altro?  Cxd5  19.Ae3, Dxe5  20.Axc5, Dxe2  21.Axe2, bxc5  0-1

Ecco la classifica di Firenze 1905:

                  1  2  3  4  5  6
1   Reggio        ** 1½ 10 1½ ½1 11  7.5/10
2   Vignoli       0½ ** 01 ½1 11 11  7.0/10
3   Rosselli      01 10 ** 0½ 11 11  6.5/10
4   Passera       0½ ½0 1½ ** 11 1½  6.0/10
5   Noto          ½0 00 00 00 ** 11  2.5/10
6   Volpi         00 00 00 0½ 00 **  0.5/10

Giovanni Martinolich – Di questo forte giocatore triestino, morto a soli 26 anni (1884-1910), si sa molto di più, tanto è vero che anche Wikipedia in inglese lo cita. Nel 1906 vinse il “campionato italiano”, torneo USI di Milano, con 9,5/12, solo mezzo punto di vantaggio sul Rosselli e ben tre punti su Reggio, che all’epoca era giocatore di fama internazionale. Ma il suo capolavoro avvenne l’anno seguente, quando realizzò 6/13 nel torneo di Vienna. Qui potete vedere online le 13 partite di quel torneo:

http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=42935

Giovanni Martinolich

Ecco le classifiche di Milano 1906 e Vienna 1907:

                         1  2  3  4  5  6  7 
1°Martinolich Giovanni   XX ½1 1½ 11 10 11 1½   9,5/12
2°Rosselli del Turco S.  ½0 XX ½½ 11 11 11 ½1   9
3°Reggio Arturo          0½ ½½ XX ½1 10 1½ ½½   6,5
4°Miliani Luigi          00 00 ½0 XX 11 01 11   5,5
5°Jesu Gennaro           01 00 01 00 XX 1½ ½0   4
6°Vignoli Luigi          00 00 0½ 10 0½ XX 11   4
7°Noto Vincenzo          0½ ½0 ½½ 00 ½1 00 XX   3,5

                                 1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1 2 3 4
 1.   Mieses Jacques      (GER)  * 0 ½ 1 ½ 1 1 1 0 1 1 1 1 1  10.0
 2.   Duras Oldrich       (CSR)  1 * ½ ½ ½ ½ ½ ½ 1 1 ½ ½ 1 1   9.0
 3.   Tartakower Savielly (FRA)  ½ ½ * 1 ½ 1 ½ 0 ½ 0 1 1 1 1   8.5
 4.   Vidmar Milan        (YUG)  0 ½ 0 * ½ ½ 1 1 1 1 1 0 1 1   8.5
 5.   Maroczy Geza        (HUN)  ½ ½ ½ ½ * 0 0 1 ½ 1 1 1 1 1   8.5
 6.   Schlechter Carl     (AUT)  0 ½ 0 ½ 1 * 0 1 ½ ½ 1 1 ½ 1   7.5
 7.   Berger Johann       (AUT)  0 ½ ½ 0 1 1 * 0 ½ ½ 0 ½ 1 1   6.5
 8.   Perlis Julius       (AUT)  0 ½ 1 0 0 0 1 * 1 0 0 1 1 1   6.5
 9.   Spielmann Rudolf    (GER)  1 0 ½ 0 ½ ½ ½ 0 * ½ 1 1 0 ½   6.0
10.   Wolf Heinrich       (AUT)  0 0 1 0 0 ½ ½ 1 ½ * ½ ½ 1 ½   6.0
11.   Martinolich Giov.   (ITA)  0 ½ 0 0 0 0 1 1 0 ½ * 1 1 1   6.0
12.   Albin Adolf         (ROM)  0 ½ 0 1 0 0 ½ 0 0 ½ 0 * ½ 0   3.0
13.   Loewy Leopold       (AUT)  0 0 0 0 0 ½ 0 0 1 0 0 ½ * 1   3.0
14.   Prokes Ladislav     (CSR)  0 0 0 0 0 0 0 0 ½ ½ 0 1 0 *   2.0


Matteo Gladig
– Nato nel 1880, anche lui triestino e spesso in lotta nei tornei locali col Martinolich, nel 1909 si battè in un match sulla distanza di 4 partite contro Duras, uno dei top-ten dell’epoca, e riuscì a pareggiare (+1=2-1). Nel 1911 vinse a Roma davanti a Rosselli e a Reggio e venne proclamato ufficialmente “campione italiano”. Purtroppo per lui, che nel cuore aveva la nostra patria, Trieste era un possedimento dell’Impero Austro-Ungarico, ed allo scoppio della grande guerra venne reclutato dall’esercito austriaco. Naturalmente tentò la fuga, venne imprigionato e in carcere morì nel 1915.Ecco alcune sue partite.

http://www.chessgames.com/perl/chessplayer?pid=126252

Ed ecco la classifica di Roma 1911:

                         1  2  3  4  5  6  7  8  9 
1°Gladig Matteo          XX ½½ ½1 10 11 1½ 11 0½ 11  11,5/16
2°Rosselli del Turco S.  ½½ XX ½1 ½1 1½ 11 0½ ½0 11  10,5
3°Reggio Arturo          ½0 ½0 XX 1½ ½1 01 1½ 11 01   9,5
4°Cenni Giovanni         01 ½0 0½ XX 00 11 11 01 11   9
5°Marotti Davide         00 0½ ½0 11 XX 1½ 00 ½1 11   8
6°Bernheimer Gastone     0½ 00 10 00 0½ XX 1½ 11 11   7,5
7°Guglielmetti Augusto   00 1½ 0½ 00 11 0½ XX 10 11   7,5
8°Bonanno Guido		 1½ ½1 00 10 ½0 00 01 XX 1½   7
9°Benini Giuseppe        00 00 10 00 00 00 00 0½ XX   1,5

Tre forti maestri, due vinsero addirittura il campionato italiano, chissà cosa avrebbero potuto fare se la sorte fosse stata più benevola con loro. Ma non voglio dimenticare anche due personaggi minori di questa generazione rubata, i bolognesi Gastone Montessori (1892-1918) e Corrado Buono (?-1917), che nel 1913 giunsero onorevolmente al 6°-7° posto nel torneo nazionale di Bologna (vedi tabella sotto), con punti 5 su 10, vicinissimi al titolo di maestro, e che morirono in guerra, il primo in un incidente di volo, il secondo in battaglia sul Carso.

Torneo Nazionale di Bologna del 1913:

                      1 2 3 4 5 6 7 8 9 0 1
1°Reggio Arturo       X 1 1 ½ 1 ½ ½ 1 1 1 1  8,5/10
2°Rosselli Stefano    0 X ½ 1 ½ 1 1 1 1 1 1  8
3°Cenni Giovanni      0 ½ X 1 0 1 1 1 1 1 1  7,5
4°Batori Alberto      ½ 0 0 X 0 0 1 1 1 1 1  5,5
5°Matteucci Guido     0 ½ 1 1 X 1 0 0 ½ ½ 1  5,5
6°Buono Corrado       ½ 0 0 1 0 X 1 1 ½ 0 1  5
7°Montessori Gastone  ½ 0 0 0 1 0 X 1 1 1 ½  5
8°Belli Pietro        0 0 0 0 1 0 0 X 0 1 1  3
9°D'Amelio Camillo    0 0 0 0 ½ ½ 0 1 X 1 0  3
10°Benini Giuseppe    0 0 0 0 ½ 1 0 0 0 X 1  2,5
11°Ferraris Efrem     0 0 0 0 0 0 ½ 0 1 0 X  1,5
avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a La generazione rubata

  1. avatar
    marcello schiappacasse 13 Luglio 2010 at 15:28

    Ciao Claudio, anche se non partecipo con commenti, desidero oggi attestare che, da tempo, leggo con estremo interesse, i tuoi articoli che trovo sempre impregnati di una una CULTURA storico/scacchistica eccezionale.
    Pertanto, dopo aver letto il penultimo su Margate e questo magnifico La Generazione Rubata (tanto per citare solo gli ultimi due!), ho sentito il DOVERE di ringraziare te e tutti gli altri redattori di SoloScacchi per la vostra opera divulgazione ad ALTO LIVELLO della Cultura del mondo degli scacchi nel nostro paese.
    Un caro saluto con stima ed amicizia, Marcello

    • avatar
      cserica 13 Luglio 2010 at 15:56

      Grazie Marcello,
      accetto con molto piacere il tuo attestato di stima.
      In una società che va sempre di più verso lo stress da competizione e la polemica, io cerco di mostrare ai lettori, soprattutto a quelli che conoscono solo la frenesia dei nostri giorni, un altro mondo, un mondo “più umano”, forse un mondo in via d’estinzione, che tra poco potremo ritrovare solo nei vecchi film o nei libri di Proust. E in questo mondo si muovevano anche degli scacchisti, con le loro piccole o grandi storie.

  2. avatar
    biker 13 Luglio 2010 at 15:56

    Un altro pezzetto (ma importante) di storia scacchistica messo in luce da Claudio. E’ un piacere “cominciare la giornata” sul web con SoloScacchi.

  3. avatar
    Zenone 13 Luglio 2010 at 18:05

    Ci siamo!
    Ecco il vero motivo per cui vale la pena essere qui e leggere quanto viene pubblicato su “SoloScacchi”. Il nostro non è unicamente il “gioco giocato”, ma anche la storia e la cultura di cui gli scacchi, che accompagnano da sempre la vita dell’uomo, sono veicolo. E mi chiedo, ogni volta che leggo pezzi come questo, se tali pagine non hanno forse la stessa funzione evocativa delle “madeleine” di Proust? Ci riportano alla vera essenza del gioco allontanadoci dalle inevitabili polemiche agonistiche.
    L’appassionato di scacchi, al di là del proprio livello di gioco, non può prescindere dall’amore per le mille sfaccettature culturali che sottendono. Credo che commentare i pezzi, oltre che leggerli, sia doveroso e possa servire da sprone per chi scrive queste righe così importanti.

  4. avatar
    Fabio Colombo 26 Luglio 2020 at 22:47

    Sono stato in biblioteca e consultando i primi numeri dell’Italia Scacchistica ho trovato una partita di Gladig del 1911: la Cenni – Gladig 0:1 del 1911 commentata da Cenni.

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