Libri fondamentali per principianti

Scritto da:  | 16 Agosto 2010 | 4 Commenti | Categoria: Libri

Presunzione non rara di tanti autori (e di tanti critici che ne recensiscono le opere) è ritenere che la qualità di un libro si misuri in maniera direttamente proporzionale rispetto al livello dei lettori ai quali l’opera si rivolge o meglio alla difficoltà degli argomenti trattati. Nulla di più falso!
Presunzione non meno rara di altrettanti autori (e di altrettanti critici che ne recensiscono le opere) è ritenere che la qualità di un libro rivolto ai principianti non possa esser, per natura intrinseca, che irrisoria o degna poca considerazione: da snobbare!
Idem, come sopra: nulla di più falso!


Pablo Picasso, uno dei più grandi geni dell’umanità, ebbe in un’occasione a pronunciare un pensiero altamente illuminante a tal proposito: “Quando ero piccolo sapevo dipingere come Raffaello, mi ci è voluta però una vita intera per imparare a disegnare come un bambino”. E quell’altro grande genio della fisica che fu Albert Einstein amava trascorre il proprio tempo libero a risolvere, in cambio di una manciata di caramelle fatte in casa, i problemi di aritmetica elementare che Adelaide Delong, la bambina di otto anni sua vicina di casa che inaspettatamente un pomeriggio gli bussò alla porta, gli aveva chiesto di aiutare a risolvere.
La grandezza di chi sa si può constatare anche e forse soprattutto in questo: spiegare idee e concetti, semplici o complicati, in maniera chiara, lineare e impeccabile a chi non ne sa nulla, ai neofiti, ai principianti, ai profani…

Quello che il grande Bobby Fischer ha definito come l’unico vero genio che ha incontrato nei suoi (forse pochi ma intensi) anni di carriera scacchistica, cioè Mikhail Tal, non si tirava indietro a raccontare di ricavare grande diletto nel guardare i programmi di scacchi per bambini che la televisione di stato sovietica mandava in onda: “mostrano le cose secondo una prospettiva spesso nuova e insolita”.
E proprio il “Mago di Riga” è il coautore di un autentico capolavoro, purtroppo finora poco conosciuto, almeno nel mondo scacchistico occidentale, dall’emblematico titolo: “Il primo manuale degli scacchi”. Scritto insieme ad un altro esperto didatta, il Maestro Internazionale Nikolaj Zhuravlëv, ha il merito non solo di riuscire ad avvicinare, in modo avvincente e stimolante sia il principiante che il bambino, al meraviglioso mondo degli scacchi ma anche di fornirgli gli strumenti per esser condotto con successo lungo un percorso che va ben oltre gli inizi ed i semplici rudimenti. Basta infatti dare anche una rapida scorsa all’indice di quest’opera pregevole, la cui edizione italiana, a cura di Caissa Italia, è ulteriormente impreziosita da un apparato grafico a colori (!) con illustrazioni davvero originalissime, per rendersi immediatamente conto dell’importanza di questo testo, proposto per maggior snellezza e comodità di consultazione in due pratici volumi, acquistabili anche separatamente:

“Lezioni di base”

  • Lezione 1 – La partita a scacchi: la scacchiera
  • Lezione 2 – I pezzi
  • Lezione 3 – I movimenti dei pezzi: la torre e l’alfiere
  • Lezione 4 – I movimenti dei pezzi: il re e la donna
  • Lezione 5 – I movimenti dei pezzi: il cavallo
  • Lezione 6 – I movimenti dei pezzi: il pedone
  • Lezione 7 – I movimenti dei pezzi: ancora sul pedone
  • Lezione 8 – I movimenti dei pezzi: l’arrocco
  • Lezione 9 – Attacco e difesa
  • Lezione 10 – L’importanza del re: lo scacco
  • Lezione 11 – Lo scopo del gioco: lo scacco matto
  • Lezione 12 – La patta
  • Lezione 13 – Lo scacco perpetuo
  • Lezione 14 – Lo stallo: il pezzo «impazzito»
  • Lezione 15 – Il valore dei pezzi
  • Lezione 16 – Forza assoluta e relativa dei pezzi
  • Lezione 17 – Alfiere o cavallo?
  • Lezione 18 – La notazione scacchistica
  • Lezione 19 – La notazione abbreviata
  • Lezione 20 – Pezzo tocato, pezzo giocato
  • Lezione 21 – Pezzo lasciato, mossa completata
  • Lezione 22 – Regole obsolete
  • Lezione 23 – Come risolvere i problemi di scacchi
  • Lezione 24 – Scacco matto contro il re solo
  • Lezione 25 – Scacco matto con la torre
  • Lezione 26 – Scacco matto con la donna
  • Lezione 27 – Scacco matto con i due alfieri
  • Lezione 28 – La missione impossibile dei due cavalli
  • Lezione 29 – Scacco matto con alfiere e cavallo (I)
  • Lezione 30 – Scacco matto con alfiere e cavallo (II)
  • Lezione 31 – Pezzi pesanti contro pezzi leggeri e altre situazioni

“Lezioni avanzate”

  • Lezione 1  – Come iniziare la partita
  • Lezione 2  – La rapida mobilitazione delle forze
  • Lezione 3  – La lotta per il centro
  • Lezione 4  – L’armonia degli assetti pedonali
  • Lezione 5  – Che fare dopo l’apertura
  • Lezione 6  – A proposito dei finali
  • Lezione 7  – Come giocare nel finale
  • Lezione 8  – La regola del quadrato
  • Lezione 9  – Ancora sulla regola del quadrato
  • Lezione 10 – Il re sostiene il pedone
  • Lezione 11 – L’opposizione
  • Lezione 12 – Le case chiave
  • Lezione 13 – Strategemmi tattici, combinazioni e loro componenti
  • Lezione 14 – L’attacco doppio
  • Lezione 15 – Forchette di cavallo e pedone
  • Lezione 16 – L’inchiodatura
  • Lezione 17 – Come controbattere le inchiodature
  • Lezione 18 – L’attacco di scoperta
  • Lezione 19 – Lo scacco di scoperta
  • Lezione 20 – Il ‘vortice’
  • Lezione 21 – Lo scacco doppio
  • Lezione 22 – L’adescamento
  • Lezione 23 – L’ostruzione
  • Lezione 24 – Lo scacco matto affogato
  • Lezione 25 – La deviazione
  • Lezione 26 – Il matto del corridoio
  • Lezione 27 – Lo sgombero di una casa
  • Lezione 28 – Lo sgombero di una linea
  • Lezione 29 – Eliminazione del difensore
  • Lezione 30 – Isolamento e interposizione
  • Lezione 31 – Il colpo intermedio
  • Lezione 32 – Lo scacco intermedio
  • Lezione 33 – Giocare per lo stallo
  • Lezione 34 – Giocare per lo stallo: approfondimenti
  • Lezione 35 – Pezzi impazziti
  • Lezione 36 – Tipi di vantaggio
  • Lezione 37 – Metodi di gioco per la concretizzazione del vantaggio
  • Lezione 38 – Il vantaggio di spazio
  • Lezione 39 – Vantaggio di tempo e sicurezza del re
  • Lezione 40 – Pezzi in più inefficaci
  • Lezione 41 – Donna contro pedone
  • Lezione 42 – Come valorizzare un pedone di vantaggio
  • Lezione 43 – Il pedone passato lontano
  • Lezione 44 – Il pedone passato sostenuto

Lo stile narrativo del testo è davvero impressionante in quanto a chiarezza e facilità di esposizione e, tra le tante “chicche” di cui ogni pagina di un’opera come questa abbonda, ci limitiamo a segnalarne soltanto una, onde non sciupare al Lettore il gusto della scoperta individuale delle mille sorprese contenute nel libro: ovvero i riquadri finali denominati “un’opinione autorevole” in cui possiamo trovare consigli, suggerimenti e soprattutto citazioni di grandi campioni e studiosi degli scacchi quale per esempio quella che qui sotto riportiamo e che si trova in calce a pagina 28 del primo volume.

In ultimo una segnalazione particolare circa questo libro per la carta di pregevolissima fattura ed il formato ben più grande (21×29,7) di quelli a cui siamo abituati e che facilita non di poco la lettura del testo.

Opere di altrettanto alta qualità sono quelle scritte dal Campione del Mondo cubano José Raúl Capablanca ed edite in Italia da Mursia con il titolo: “Il primo libro degli scacchi” e “I fondamenti degli scacchi”. Si tratta di due autentici classici, testi esemplari sulla cui lettura e studio si son formate generazioni intere di appassionati scacchisti e celebri giocatori. Nell’arco di mezzo secolo e più di storia, il valore didattico e pedagogico di questi due volumi è rimasto pressocché inalterato, dato che anche quando il grande campione centroamericano si sofferma sulla disamina delle aperture non lo fa ovviamente presentando una mera disamina di mosse e aride varianti bensì illustrando schemi e concetti, idee e princìpi che stanno alla base dei vari impianti. Certo non troveremo in quest’opera il benché minimo accenno alla Siciliana Sveshnikov piuttosto che al Gambetto Benkö, sistemi di apertura introdotti nella pratica di gioco solo posteriormente agli anni in cui il Capablanca calcava i palcoscenici scacchistici internazionali, ma sarebbe come incolpare Fermat o Gauss di non essersi avvalsi delle strutture algebriche di Lie, non soltanto perché il grande matematico norvegese che le teorizzò dando loro il nome fu ad essi posteriore, ma soprattutto perché, molto semplicemente, all’atto pratico non ne avevano effettivamente bisogno.
Allo stesso identico modo in cui Capablanca non aveva probabilmente bisogno di certe innovazioni della cosiddetta teoria delle aperture per dimostrare al mondo la propria forza ed il proprio genio scacchistico, genio che traspare tutto dalle pagine meravigliose di queste opere, osiamo affermare, veramente immortali.
Basti pensare che Mikhail Botvinnik ha definito “I fondamenti degli scacchi” di Capablanca come “il miglior libro di scacchi mai scritto”. Certo il libro è del 1921 (la prima edizione) e qualcosa in campo di letteratura scacchistica nei successivi nove decenni da allora è stato ben prodotto ma la definizione di capolavoro tra i libri di scacchi è valida allora come oggi. Pensiamo per esempio anche solo alle quattordici partite presentate nella seconda parte del libro: quattordici autentici capolavori di classe sopraffina corredate dai commenti efficaci ed illuminanti, e per l’epoca del tutto innovativi, del grande campione cubano.
Eccone l’elenco sommario:

  • FJ. Marshall – J.R.Capablanca, Match 1909
  • A. K. Rubinstein – J.R.Capablanca, San Sebastian 1911
  • D. Janowski – J.R. Capablanca, Havana 1913
  • J. R. Capablanca – E. A. Znosko-Borovsky, St. Petersburg 1913
  • Dr E. Lasker-J.R. Capablanca, St. Petersburg 1914
  • O. Chajes-J. R. Capablanca, Rice Memorial Tournament 1916
  • J. R. Capablanca – A. Burn, San Sebastian 1911
  • J. Mieses – J. R. Capablanca, Berlin 1913
  • J. R. Capablanca – R. Teichmann, Berlin 1913
  • J.R.Capablanca – FJ. Marshall, St. Petersburg 1914
  • J.R. Capablanca – D. Janowski, St. Petersburg 1914
  • J.R. Capablanca – O.Chajes, New York 1918
  • J.S. Morrison – J.R. Capablanca, New York 1918
  • FJ. Marshall – J.R. Capablanca, New York 1918

In sintesi: due classici da tenere sempre sul comodino a portata di mano!

E per aggiungere alla nostra presentazione un altro eccellente testo, purtroppo non ancora disponibile nella nostra lingua, ma da consigliare senza ombra di dubbio anche al lettore poco avvezzo al francese, in quanto di assolutamente facile comprensione, proponiamo il titolo “Une boussole sur l’échiquier” del Maestro Fide transalpino Xavier Parmentier e pubblicato dalla casa editrice francese Olibris che, sotto la supervisione del Maestro Fide Olivier Letréguilly, si distingue già da diversi anni per la cura e la qualità delle proprie edizioni.
Il testo di Parmentier si struttura in tre sezioni chiave dagli intriganti titoli quali: “Il gioco di distruzione”, “Il gioco di promozione” e “Il gioco di restrizione” ed il contenuto di ciascuno dei capitoli di cui si compongono è estremamente originale e avvincente per il lettore di ogni livello.
E’ sufficiente infatti dare infatti un’occhiata al menu… oooops, al sommario, per stuzzicare il nostro vorace appetito di bibliofagi affetti dal famoso vermicello solitario dello scacchista desideroso di rapido e veloce miglioramento:

  • Bang Bang! Scaccomatto!
  • Colazione a letto ovvero l’arte di attaccare il Re al centro
  • L’apribottiglie ed il bazzoka ovvero come attaccare il Re arroccato
  • Il sorriso e l’Austriaca ovvero come attaccare un fianchetto
  • Le sourire et l’Autrichienne – ou comment attaquer un fianchetto
  • Il sipario della morte ovvero il gioco n° 1 nel finale di partita
  • Elezioni e colpo di stato ovvero la nascita del Pedone passato
  • Il Re è anche lui un uomo ovvero l’aiuto del Re per il gioco n° 2
  • Si liquida tutto e ce la squagliamo ovvero l’arrivo brutale in finale
  • Uomini e topi ovvero la lotta tra Pezzi e Pedoni passati
  • Buttare il pezzo dal dirupo ovvero l’arte di scacciare i bloccatori
  • Circa una zeta che sta per Zugzwang
  • Dei piccoli fori, sempre dei piccoli fori
  • Ingresso gratuito… uscita a pagamento ovvero l’arte di far ammalare i pezzi avversari
  • Un Cavallo camuffato da Alfiere ovvero la libera concorrenza tra pezzi minori
  • La caduta della cittadella ovvero l’arte di costruire e distruggere una fortezza

Ecco, aggiungiamo una seconda incuriosita occhiata all’introduzione e capiremo il motivo per cui non potremo sottrarci all’acquisto e soprattutto alla soddisfazione la cui lettura di questo testo ci procurerà:

«La maggior parte dei manuali di base o anche di perfezionamento, perfino i migliori, formula le proprie raccomandazioni in funzione di alcuni schemi fissi. Di fatto scindono la partita sostanzialemnte in tre fasi: l’apertura, il mediogioco ed il finale. Ho sempre trovato questa suddivisione alquanto buffa: mi fa venire in mente l’immagine di una salsiccia arrotolata! Per fare una buona salsiccia avete presente cosa occorre? L’inizio, la parte centrale ed ovviamente quella finale! Ovvio che non si tratta di mettere in discussione l’esistenza in sè di ciascuna di queste tre fasi nell’ambito della classica partita a scacchi ma la conoscenza di questa classificazione non ci fornisce certo un’idea esatta di quello che occorre fare in ciascun momento della partita dato che il passaggio dall’una all’altra di queste fasi può avvenire in modo del tutto irregolare. Per questi motivi il Campione del Mondo Alexandre Alekhine ha cercato di scomporre concettualmente la partita in una cosiddetta fase ascendente (o fase di costruzione) e fase discendente (o fase di realizzazione). Oggettivamente il gioco di Alekhine era di gran lungo superiore e più profondo del vostro e del mio. Le nostre partite di comuni mortali assomigliano più a delle zuffe di strada essendo ben lontane da quelle battaglie da manuale così ben logicamente concepite e ordinate. Di fatto nelle nostre partite le fasi ascendenti e discendenti spesso si succeddono ad una velocità tale che finiscono solo per procurarci un gran batticuore. D’altro canto questa teoria tanto simile alle montagne russe non mi convince più di tanto. Recentemente il grande trainer Josif Dorfman ha dimostrato nei suoi due volumi (“La méthode aux échecs” e “Le moment critique”;) che ogni posizione “critica” ha una sua valutazione “statica”. Per sintetizzare e spingere all’assurdo le sue tesi si potrebbe affermare che colui dei due giocatori la cui valutazione “statica” è inferiore deve assolutamente, mi sia consentita l’espressione, “scuotere l’albero del cocco” mentre l’altro si può accontentare di manovrare con maggior tranquillità.
Interessante ma, malgrado una lettura assente da preconcetti, trovo ancora una certa difficoltà oggettiva a riconoscere con esattezza quelle che dovrebbero essere le posizioni definite “critiche” e ancor più a capire in che direzione occorre agire per “scuotere l’albero del cocco”.
Di fronte a queste classificazioni come ci dobbiamo comportare e di chi ci dobbiamo fidare?
Sono questi i problemi pratici che si pongono la maggior parte dei giocatori. E quel che io mi propongo in questo volume ovviamente non è di proporre un ulteriore sistema di classificazione che non potrebbe che aumentare la nostra confusione mentale bensì affrontare le cose con un approccio totalmente differente. Infatti mentre state giocando la vostra partita a scacchi più che di esser ben consci che vi trovate nella fase ascendente del gioco piuttosto che in quella discendente, più ancora di esser ben consapevoli che la “valutazione statica” vi è favorevole o meno (rischiando di paralizzarvi) il vostro scopo è naturalmente soprattutto quello di capire cosa fare. Del resto è sovente più utile sapere dove bisogna andare che non sapere dove ci si trova. Ed approssimando al massimo il significato di tutto questo credo che il nostro obiettivo debba essere appunto quello di imparare ad orientare la bussola lungo il nostro cammino. Questo sarà quello che cercheremo di fare insieme in questo libro…»

Un cammino denso di esempi significativi ed illuminanti: da leggere assolutamente!

Vogliamo infine segnalare un ultimo libro che come Autori non ha le stesse discendenze illustri dei classici citati sopra ma raggiunge comunque in pieno il suo intento divulgativo e di introduzione al gioco. Si tratta de “Il grande libro degli scacchi” di Dario De Toffoli e Leo Colovini, pubblicato da una casa editrice non propriamente “scacchistica” (fatto già di per sè encomiabile): la Sperling & Kupfer.
Partendo dalle regole del gioco il volume continua con un’interessante incursione sulla storia e diffusione degli scacchi nel mondo. Vi si trovano i profili dei grandi giocatori del passato, spesso accompagnati da dipinti, schizzi e fotografie (tra le altre anche quelle dei nostri Mariotti, Vocaturo e Denis Rombaldoni) ed una ricca sezione di aneddoti, curiosità ed episodi più o meno conosciuti legati al magico mondo degli scacchi, ad esempio gli scacchi nella letteratura, nel cinema oppure il legame tra scacchi e informatica. Particolarmente interessante ed insolita la sezione conclusiva del libra dedicata agli scacchi eterodossi con un bel capitolo sullo Shogi e su XiàngQí.

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


4 Commenti a Libri fondamentali per principianti

  1. avatar
    Marramaquìs 3 Agosto 2010 at 08:17

    “I fondamenti ….” di J.R.C. è stato il mio primo libro di scacchi (costo lire 2.200) e pure l’unico libro, in assoluto, che ho letto almeno 5 volte: più leggevo le 14 “partite illustrative” scelte da Capa, più mi s’illuminava il gioco e penetravo nelle sensazioni della battaglia e nella stessa personalità e pensiero di Capablanca. Davvero un indimenticabile piccolo capolavoro. Grazie, Martin, per avercelo ripresentato.
    Non siamo ancora a Ferragosto e con il tuo articolo mi hai dato già delle idee per qualche regalo di Natale !

  2. avatar
    Jazztrain 3 Agosto 2010 at 17:40

    Uno splendido articolo che fa capire ancora una volta quanto sia importante la didattica in tutti i campi e quanto sia importante conoscere le cose in modo “semplice”.

  3. avatar
    Giulio Borgo 4 Agosto 2010 at 13:23

    Durante il torneo di Cannes di quest’ anno ho potuto sfogliare il libro di Parmentier e ne sono rimasto colpito:una raccolta di materiale originale, ben organizzato e ben commentato.Ottimo.
    Io e Fabrizio Bellia l’ abbiamo subito acquistato. All’ inizio ci siamo detti:”si’ carino…per insegnare…”, ma poi ogni giorno ci soffermavamo su qualche diagramma:”guarda un po’ questa posizione…” e cosi’ via per tutto il torneo.

  4. avatar
    Mitici ! 23 Settembre 2012 at 09:08

    Buongiorno a tutti
    Innanzitutto complimenti per il sito… e’ unico !

    Vorrei confermare che il Tal-журавлёв e’ veramente un meraviglioso ingresso nel mondo degli scacchi. Anzi direi che alla fine del volume 2 le lezioni siano gia’ abbastanza avanzate !
    Qualcuno ha idea di come proseguire lo studio ?
    Il mio sistema ? o libretti tematici ?
    Grazie in anticipo e ancora complimenti !

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