Ricordo del “C.S.P”

Scritto da:  | 29 Ottobre 2009 | Nessun Commento | Categoria: C'era una volta

Per arrivarci prima si saliva e poi si scendeva. Occorreva fare quasi tutta Via Rizzo, poi poco prima di “scollinare” c’era una curva sulla sinistra e da lì in avanti si poteva iniziare a cercar parcheggio. Ad esser fortunati si trovava nello slargo poco oltre, altrimenti toccava fare di nuovo tutto il giro. Generalmente questo avveniva il venerdì sera. Poi una volta entrati nel portone si scendeva, poche scale e finalmente, come per magia, si era lì dentro…

Il Pegliese! Questo nome per circa un decennio è stato così evocativo degli scacchi tanto da diventarne quasi sinonimo… Rammento la prima volta che mio padre mi ci accompagnò, mi sentivo così emozionato che forse neppure un coetaneo moscovita sarebbe stato tanto agitato come lo ero io se gli avessero prospettato un pomeriggio intero al Circolo dei Giovani Pionieri di Mosca. Era un pomeriggio di sabato del 1977, un inizio di autunno moderatamente tiepido come quello di quest’anno. Sulla sinistra, varcata la soglia, erano appesi tutti i Tabelloni dei recenti tornei, ornati con l’inconfondibile e preziosa grafia del Professor Tonna, nello stile lineare e sobrio dei migliori insegnanti di Matematica. Scendendo invece si arrivava al salone principale, subito prima, sulla della destra c’era invece la “Sala dei Bottoni”, alla quale avevano accesso soltanto pochi adepti e sulla cui parete principale risaltavano i cartellini coi nomi dei Soci, quelli dei “Nazionali” in blu, quelli dei “Sociali”, in numero assai maggiore, in colore verde ed infine, pochissimi, quelli dei Candidati Maestri in un colore che faccio fatica a ricordare, anche a causa del mio daltonismo, ma che definirei di tinta più chiara, forse beige. All’epoca in cui sono arrivato io erano solo due: Domenico Torrielli e Guido Tonna, Tonna e Torrielli, come Coppi e Bartali, Moser e Saronni, Canottieri e Pro Recco per chi in quelle stagioni ha frequentato “il Pegliese”…. poi negli anni si sono aggiunti quelli di Tavani, De Angelis, Gaggero, ed infine Di Paolo ed Edgar Romano in epoche più recenti… Nel salone principale facevano bella mostra di se innumerevoli fotografie, tutte in bianco e nero, di tornei, giocatori più o meno celebri, simultanee, caricature e citazioni di più o meno nobile provenienza…. In quegli anni in tutti i Circoli non era ancora fatto divieto di fumare ma una volta entrati ed avvolti in quella cappa, per noi ragazzi veramente irrspirabile, di fumo e di odore di chiuso l’olfatto veniva come per magia totalmente assuefatto e l’amaro ricordo tornava alla mente solo il mattino del giorno dopo quando si riprendeva la giacca appesa all’attaccapanni di casa ormai terribilmente appestata di lezzo di sigarette. In quella fauna umana che sono i giocatori di Circolo anche al Pegliese spiccavano i personaggi più insoliti: c’era per esempio la zona dei lampisti con un tavolo perennemente riservato a Lettich e D’Alessandro che si consumavano i polpastrelli a schiacciare come dei forsennati su quegli orribili orologi di plastica sbarcati da chissà quale mercantile di provenienza sovietica, tutt’intorno quelli che ora si chiamano “kibitzer” ma che all’epoca erano definiti semplicementi “spettatori”, poi c’era il mitico Dottor De Lellis sempre in continuo agone da nuove barzellette contro l’Ingegner Del Noce. C’era la zona dei “teorici” frequentata per lo più da Carlini, Zunino e Torrielli… che, “Italia Scacchistica” alla mano, analizzavano l’ultima variante della Polugaevskij oppure la penultima partita per corrispondenza del compianto Professor Santoro, Socio dei “cugini” del Centurini. E c’era l’ineffabile Sablich vittima perenne di atroci scherzi più da osteria che da sodalizio di intellettuali, c’erano il Lotta, Lauciello, Morana ed Ezio Canu (!), ed i giovani rampanti: Ferioli, Ravaioli, Celli , Sciacca, Bringiotti e… Tonnacchera! quest’ultimo non un tentativo d’imitazione del (più forte) quasi omonimo Guido Tonna, bensì un giocatore a se stante dotato di Certificato Anagrafico del tutto indipendente! C’erano Canneva, Dani e Antonino Buffa, c’era Soetje dai baffoni alla Gino Cervi, ed il giovane Dottor Mazzetta Cazzato: quanti duelli tra loro! Son transitati centinaia di giocatori da tutta Genova e provincia in quei locali, due generazioni buone di scacchisti, quando sovente non si vedeva qualche slavo col suo bravo tavolinetto di libri in cirillico in vendita a prezzi oncorrenziali. Erano gli anni in cui si attendeva tutta la stagione che arrivasse Ottobre, per via del Campionato Sociale, rigorosamente organizzato con formula sempre diversa ed avvincente, ed i primi due posti eran invariabilmente appannaggio dei due astri locali: Guido e Domenico, Tonna e Torrielli… la vera lotta era sempre per la medaglia di bronzo. C’eran poi le simultanee dei Grandi Maestri, campioni del calibro di Huebner ed Uhlmann, o di Mariotti, Vujovic e Trois all’epoca dei mitici tornei “Europa Scacchi” alla Fiera del Mare.

HM L’Hotel Mediteranée sede di tanti Semilampo a cavallo degli Anni ’70

Ora il Pegliese non esiste più ormai da tempo, Tonna e Torrielli hanno appeso la scacchiera al chiodo da anni, delle Categorie Sociali nessuno o quasi si ricorda più (quanta fatica per conquistare la Seconda!), Cogorno e tanti altri se ne sono andati per sempre e forse tutto è un pò meno magico….. ma quando per caso a qualche semilampo sotto un vecchio orologio BHB vedo quella sigla…. “C.S.P.” il cuore mi sobbalza d’emozione come la prima volta che ebbi la fortuna di andarci….

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


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