Il cannone di Alekhine… ovvero una cartolina da Imperia

Scritto da:  | 14 Settembre 2010 | Categoria: Nazionale, Partite commentate, Tornei

Era l’estate del 1983. Le luci brillavano in un tremolio soffuso nello spicchio di mare del molo di Porto Maurizio. Un’eco lontana rimandava le note di “I like Chopin” e di “Moonlight shadow”. Aldo, l’anziano pescatore torinese che avevo conosciuto, ogni sera buttava la sua esca in quel mare, ma non pescava mai niente. I miei mi indicavano un treno che fischiava verso levante, senza che io riuscissi a vederlo. Mi bastavano le luci lontane per esser felice. Con “quel mare che si muove anche di notte, che non sta fermo mai”. L’avvocato Eliano Cecconi ogni sera ci incontrava sul molo. Estraeva la scacchiera magnetica e ci raccontava la sua partita del giorno. Anch’io giocavo a scacchi, ma forse non me ne rendevo ben conto. Fu così che mi innamorai di Imperia.

Da allora ho partecipato a 19 edizioni.

Raccontare di questa cinquantaduesima significa parlare soprattutto di un cambio di sede. Lasciare la storica e malandata palestra Maggi, sebbene abbia rappresentato il distacco dal suggestivo avamposto del Parasio, era ormai una necessità. Il nuovo palazzetto dello sport si è rivelato più funzionale alle esigenze dei giocatori di scacchi. Il numero dei partecipanti (152) in tempi di crisi è ragguardevole, benché rispetto alle ultime stagioni il livello medio del magistrale si sia leggermente abbassato. Sappiamo bene che abbinare quantità e qualità non è mai facile per nessun organizzatore. La strada comunque è questa.

L’open A non ha riservato sorprese di rilievo. I due Grandi Maestri in gara, l’azero Azer Mirzoev ed il filippino Joseph Sanchez, hanno condiviso ex aequo il primo posto. Terzo sul podio il coriaceo MI ceco Radoslav Dolezal. Di più ci attendevamo da Denis Rombaldoni, ma reduce da Bratto senza soluzione di continuità, ha forse accusato un certo affaticamento. Nel gruppo a 5,5 incontriamo tra gli italiani anche il MF Valerio Luciani di Verona, autore di un buon torneo, l’emergente savonese Gabriele Pesce ed il sottoscritto, tutto sommato soddisfatto dopo una falsa partenza. Tra i protagonisti va segnalata la famiglia Mitura della Repubblica Ceca: il padre ha concluso con 5,5, il figlio Karel ha totalizzato ben 6 punti e la figlia Magdalena 4,5. Tra gli scacchisti locali merita una menzione il giovane Paolo Formento, allievo del bravo Maestro Omar Stoppa, che al primo magistrale ha collezionato un ottimo 50%.

Primo nell’open B con 6,5 su 8 Marco Ratti di Torino, fedelissimo di Imperia, davanti ad un terzetto formato dal genovese Mauro Taiuti e dai giovani Fabio De Luca di Imperia e Marco Lezzerini di Trento. Il torneo C è invece stato vinto a pari merito a quota 6 dal trentino Andrea Grassi e dalla piccola promettentissima Sofia Malferrari del Principato di Monaco. Terzi in ordine di Buholtz il giovane lucchese Gabriele Cherbacich ed i locali Valerio Zini ed Enrico Cepparone. Imperiesi sugli scudi anche nel torneo under 14 con Luca Borrelli primo con 6,5, per mezzo punto su Matteo Acquarone.

Senza sostanziali problemi la direzione di gara per Franco D’Alessandro, Marco Ciccarelli e Chiara Pavan.


Magdalena Miturova (2086) vs. Riccardo Del Dotto (2182) 0-1
Gambetto di Re – C30
Imperia Festival FSI (9), 05.09.2010

1.e4 e5 2.Cc3 Ac5!?

Un tratto elastico che può controbattere sia la Partita Viennese che il Gambetto di Re.

3.f4 d6 4.Cf3 Cf6 5.Ac4 Cc6 6.d3 Ca5!?

La via maestra è rappresentata da …Ag4. La mossa del testo, sponsorizzata anche da Passerotti in un articolo comparso su “Torre&Cavallo” si basa sul motto “fai all’avversario ciò che non vuoi che lui faccia a te!”. Tradotto: meglio che il Nero giochi …Ca5, prima che il Bianco faccia Ca4.

7.Ab3 Cxb3 8.axb3 a6 9.Tf1!?

Uscendo dai sentieri battuti. Il Bianco rafforza la colonna “f” per minacciare 10.fxe5 dxe5 11.Cxe5, poiché …Dd4 è ormai scongiurata.

9…Ag4

Il Nero deve fare subito attenzione:il Bianco sta minacciando il pe5 ed al contempo il piano Ag5, Cd5. [9…De7 10.fxe5 dxe5 11.Ag5 Dd6 0-1 Sobjerg,E (2265)-Pedersen,N (2310)/Aarhus 1994/EXT 1998 (49) è forse una dignitosa alternativa] [9…O-O 10.fxe5 Cg4 non va a causa di 11.d4] [9…Cg4 10.De2 O-O 11.h3 Cf6 12.fxe5 dxe5 13.Cxe5 costa al Nero un pedone]

10.h3 Axf3 11.Dxf3 Cd7!

Posizione dopo 11...Cd7!

L’unica mossa su cui può fondarsi la difesa del Nero. Il Cd7 si sottrae dai rischi di inchiodatura in g5, sostiene e5 e l’Ac5, mobilita il pf7 e garantisce protezione per un probabile arrocco corto. [11…c6 12.fxe5 dxe5 13.Dg3 con attacco doppio a e5 e g7] [11…De7 12.fxe5 dxe5 13.Ag5 con attacco a f6] [11…h6 12.fxe5 dxe5 13.Dg3 porta alle medesime conseguenze]

12.Dg3 O-O 13.f5

Il Bianco chiude al centro per scaraventare una valanga di pedoni addosso all’arrocco nero. Bisogna stringere i denti; è il momento della difesa.

13…f6

Consolidare e5 è indispensabile per costruire la reazione centrale …d6-e5. In più la settima traversa potrà essere rinforzata.

14.h4! Rh8 15.Df3

Fa spazio al pg2 e vigila sulla casa d5.

15…c6 16.g4 Te8

Centralizzazione che sgombera la casa f8, eventualmente utile ad un Cavallo o ad un Alfiere.

17.Ad2 a5!

Posizione dopo 17...a5!

Legge nell’intenzione avversaria dell’arrocco lungo e si accinge alla creazione del contrattacco.

18.g5 Te7

L’idea è quella di far scorrere sull’ottava la Donna in soccorso dell’arrocco. Inoltre si intravede in nuce una possibilità remota di raddoppio sulla colonna “a”.

19.h5 Dg8

[Più precisa di 19…Df8]

20.h6

[20.Dh3 fxg5 21.Axg5 Tf7 22.h6 g6 23.f6 piazzerebbe due chiodi nello schieramento nero, facendo però arenare di colpo le prospettive d’attacco.]

20…gxh6 21.gxf6

[Se 21.gxh6 Df7 22.Ae3 Axe3 23.Dxe3 d5 ed il Nero mantiene la posizione] [21.g6 hxg6 22.O-O-O g5 23.Th1 Th7 24.Th5 b5 25.Tdh1 Rg7 26.Dh3 Dh8 ed il Nero regge ancora l’urto]

21…Cxf6 22.O-O-O

[Non incontrava i gusti del Bianco 22.Axh6 Dg4 23.Dxg4 Cxg4 24.f6 Tf7 25.Ag7+ Rg8 con posizione troppo semplificata]

22…a4!

Posizione dopo 22...a4!

Adesso è il momento del contrattacco.

23.bxa4

[Non era facile calcolare quali potevano essere le conseguenze del seguito 23.Cxa4 b5 24.Cc3 Ta1+ 25.Cb1 Da8 26.Axh6 Da2 27.Rd2 Dxb2 28.Ag5 Tf7 29.Axf6+ Txf6 30.Dh5 Ab4+ 31.Re3 Tf8 32.Dh6 Taa8 33.Tg1 Ac5+ 34.Rf3 Tf7 [34…Axg1 35.Txg1 Tf7 36.Dxd6] 35.Tg2 Taf8 e nessuno dei due riesce a spuntarla.]

23…b5 24.Ae3!

Permette di liberare la casa d2 in caso d’incendio ed annulla l’Ac5 che impediva l’accesso su g1 alle Torri bianche.

24…Axe3+ 25.Dxe3 Cg4

[25…b4 è probabilmente più precisa. Ma entrambi i giocatori adesso hanno poco tempo a disposizione sull’orologio.]

26.De2?

[In partita temevo 26.Db6! cui poteva seguire 26…bxa4 27.Tg1 h5 28.Db4 [28.Dxc6 a3 29.bxa3 Tc8 30.Dxd6 Dg5+ 31.Rb2 Tb7+ 32.Ra2 Txc3] 28…a3 29.bxa3 Dd8 30.d4 Tb8 dove tuttavia il Bianco soffre sempre l’iniziativa del Nero]

26…b4 27.Cb1 Txa4 28.b3?

Indebolisce la seconda traversa e le case scure. [Bisognava provare 28.Tg1 h5 29.Dd2]

28…Ta2! 29.Tg1 h5 30.Dd2 c5 31.Tdf1 Ta1 32.c4?

Il Bianco aveva pochissimi secondi a disposizione per questa mossa.

32…Da8 33.Tg2 Tea7

33...Tea7 ed il Bianco abbandona

Realizzando il cosiddetto “cannone di Alekhine”; il Bianco abbandona di fronte alle minacce incombenti.

0-1

Anch’io da bambino son stato a Imperia… sul cannone, quello col costumino scuro …di Alekhine nessuna traccia…

Martin Eden

avatar Scritto da: Riccardo Del Dotto (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a Il cannone di Alekhine… ovvero una cartolina da Imperia

  1. avatar
    Mario Leoncini 15 Settembre 2010 at 09:52

    Grazie per avere ricordato l’avvocato Cecconi. Anch’io ho amato molto Imperia e il suo torneo e lo trovavo lì tutti gli anni. Ricordo un suo ordine una volta a tavola “Per una pastasciutta,” disse e aggiunse accompagnando le parole con un gesto della mano molto eloquente “una porzione bella e abbondante!”

    • avatar
      Bilguer74 16 Settembre 2010 at 12:41

      Grazie a te, Mario. Oltre a Cecconi, avrei potuto ricordare tanti altri fedelissimi che hanno fatto la storia del festival e che non ci sono più: da Stuart Wagman a Ilio Giubbolini, da Pierluigi Beggi a Gisela Gresser, da Milorad Vujovic a Nicolas Cotlever. Senza dimenticare i tanti giocatori nazionali che hanno smesso di giocare,ma che ogni anno in veste di turisti vengono comunque a visitare il torneo più longevo d’Italia. Molti di loro sono immortalati nel bel libro di Antonino Faraci sulla storia del torneo di Imperia.

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