Giocano tutti a scacchi!!

Quando uno sport di nicchia riesce a bucare il diaframma che lo separa dal grande pubblico, inevitabilmente innesca effetti collaterali, alcune volte con esiti anche comici. A molti sarà capitato di stare in coda al supermercato perché la massaia doveva questionare col salumiere a proposito del tangone di Luna Rossa durante l’American’s Cup del 2000 dove l’imbarcazione italiana sfiorò il successo. Analogamente, plotoni di nuovi rugbisti, per i quali sino a poco prima il tallonatore era un tipo insistente con le ragazze, iniziarono improvvisamente a pontificare di touche e Haka durante il Sei Nazioni del 2007 solo perché l’Italia andò molto bene nelle prime partite.

Gli scacchi sono stati sempre considerati un gioco di nicchia, si è soliti pensare che il gioco non abbia generalmente molti adepti, non riesca a bucare il diaframma che li separano dal grande pubblico: ma non è così!! Iniziative di giornali a tiratura nazionale (es.Gazzetta dello Sport), che mandano in edicola con il proprio giornale la scacchiera completa in marmo o dispense varie sul gioco; imprese di alcuni atleti nostrani a livello mondiale e l’opera di instancabili organizzatori hanno fatto in modo che… tutti giochino a scacchi.

Anche al supermercato, ultimamente, mi sono accorto che la fila era dovuta al fatto che la solita massaia doveva questionare col solito salumiere a proposito del movimento dell’alfiere…

Persone comuni come i personaggi famosi, l’amico della porta accanto come la velina di turno, gli sportivi come gli attori, i politici come gli imprenditori; al bar come al circolo, al mare come in teatro, ma anche in qualsiasi altro posto più o meno idoneo!!… in Italia come in altre nazioni, in Europa come in Asia… In realtà tutti giocano a scacchi e lo fanno da sempre…. da tanto tempo giocano tutti a scacchi!!

Il calciatore scacchista Julio Cesare Baptista, per esempio, noto calciatore della Roma dal 2008, ha rilasciato di recente una intervista in cui racconta della sua passione per gli scacchi.

“Gioco da quando avevo 13 anni: trovai un libro in casa di mio zio e mi appassionai. Oggi cerco di seguire le vicende dei principali campioni, a partire da Kasparov. Lo trovo un gioco molto interessante. Devi sempre concentrarti al massimo: la minima imprecisione provoca un improvviso cambiamento di fronte. Sembrava che tu fossi alle corde e invece ecco che ti trovi in posizione vinta! Tutto questo mi affascina.”

Alla domanda se i campioni di scacchi sono più intelligenti degli altri, Baptista ha risposto: “Sì, credo di sì. E anche più pazienti e riflessivi. Anche a me piace riflettere prima di prendere una decisione!” Gli è stato chiesto, inoltre, quale pezzo degli scacchi vorrebbe essere: “Ovviamente la regina! Può muovere praticamente dove vuole ed è il pezzo più potente sulla scacchiera!” All’ultima domanda, giochi spesso? “Non come vorrei. Non ho molto tempo, ma quando posso gioco, soprattutto con i miei compagni di squadra. E’ per questo che vinciamo!”

E per passare da un campione dello sport a una celebrità del cinema, molti si ricorderanno che la prima inquadratura di Rick (Humphrey Bogart) in Casablanca, ce lo mostra mentre gioca da solo una partita a scacchi. La scena era stata suggerita al regista, Mike Curtiz, dal protagonista stesso, perché Bogie era uno scacco-dipendente.

Humprhrey, probabilmente il più abile giocatore tra tutte le stelle del cinema, era ossessionato dagli scacchi fin dal tempo della scuola; nei momenti più duri della Grande Depressione, quando i giovani attori in attesa di essere scoperti guadagnavano ancor meno che in tempi normali,

Bogie trovò il sistema di arrotondare il bilancio familiare: in quegli anni viveva a New York, vicino ad un caffè in cui si giocava abitualmente a scacchi, anzi vi era un “esperto” fisso che sfidava i clienti per pochi spiccioli. Il nostro attore batté l’esperto così spesso che il proprietario del locale gli offrì di prenderne il posto. Humphrey rifiutò, ma facendo questo giochetto a Brodway, modificò sensibilmente il suo standard di vita.

Anni e anni più tardi, quando ormai faceva il tutto esaurito a teatro, continuava il giochetto della sfida agli scacchi, solo che le cifre erano ben maggiori. Uno dei suoi biografi narra che Bogart era solito valutare i suoi amici in base alla loro abilità nel giocare a scacchi e a tenere l’alcool. Lui aveva entrambi i vizietti. Suo compagno di gioco fu il famoso ristoratore di Hollywood, Mike Romanoff, che non gli faceva vincere neppure una partita, tant’è vero che una volta riuscì a spillargli ben cento dollari, battendolo per venti volte di seguito. Humprey incassò lo smacco, ma studiò una terribile vendetta. Chiamò Romanoff e lo sfidò ad un’ultima partita al telefono, per la stessa posta. Mike sentì già altri cento dollari in tasca e restò intronato quando l’attore lo fulminò in sole venti mosse. Quello che non sapeva era che a fianco di Bogart sedeva Herman Steiner, il campione Usa di scacchi che fondò il Club scacchistico di Hollywood.

Qui riporto Humprey, che gioca con il Nero, sul set de La regina d’Africa, che perde con il campione belga Limbos, osservati da Lauren Bacall e Katharine Hepburn.

Limbos – Hepburn [C01]

Set Regina d’Africa

C01: Francese – Variante del cambio 1.e4 e6 2.d4 d5 3.Cc3 Ab4 4.exd5 exd5 5.Ad3 Cf6 6.Cge2 0–0 7.0–0 c6 8.Ag5 Cbd7 9.Cg3 Dc7 [9…h6 10.Af4=] 10.Ch5 Cxh5 11.Dxh5 g6 [11…f5 12.Dh4] 12.Dh6 [12.Dh4 f6 13.Af4 Db6±] 12…f5 [12…Db6 13.a3 Ad6 14.Ce2] 13.Tfe1 Cb6 [13…Cf6 14.Af4 Df7 15.a3] 14.Te2 Ad7 [14…Df7 15.Tae1 Ad7 16.a3±] 15.Ae7+- Axe7? [15…Ad6+-] 16.Txe7 Tf7 17.Txf7 Rxf7 18.Dxh7+ Rf6 [18…Rf8 non c’è salvezza comunque 19.Dxg6 Te8 20.Axf5 Axf5 21.Dxf5+ Df7 22.Dxf7+ Rxf7 23.g4+-] 19.Te1 Dd6 20.g4 Td8 [20…Te8 sperando in un miracolo 21.g5+! Rxg5 22.Txe8 Axe8+-] 21.f4! la fine. Il resto è storia 21…g5 [21…Dxf4 22.De7] 22.h4 1–0

…da tanto tempo giocano tutti a scacchi!!

“Ma guarda, è segnata proprio come una grande scacchiera!” disse infine Alice. “Mancano solo degli uomini che si muovano, da qualche parte… ma ci sono!” aggiunse giuliva, e il cuore cominciò a batterle di eccitazione via via che continuava. “E’ un’enorme partita a scacchi questa che giocano… in tutto il mondo … sempre che questo sia il mondo. Oh, che divertimento! Come vorrei essere una di loro! Non mi dispiacerebbe fare la pedina, se solo potessi raggiungerli… benché naturalmente più di tutto mi piacerebbe essere una Regina.”

Lewis Carroll

Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò.

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Scritto da: Mandriano (Qui gli altri suoi articoli)