Bent Larsen, il campione senza cravatta

Scritto da:  | 17 Settembre 2010 | Categoria: C'era una volta, Partite commentate, Personaggi, Stranieri

“Io divido semplicemente i giocatori in due categorie: credenti e non credenti, ovviamente in senso scacchistico. Esistono leggi che esigono rispetto, e che i ‘credenti’ si sforzano di non violare. In questa categoria annovero i giocatori classici: Botvinnik, Smyslov, Petrosian, Geller. Io stesso mi considero un giocatore ‘religioso’. Invece Kortschnoj e Larsen rientrano nella categoria degli atei, e molto spesso non rispettano queste leggi.” (Boris Spassky)

Prendiamo il la da questa opinione di Boris Spassky per ricordare Bent Larsen, spirito creativo di ascendenze ipermoderne oltre che Grande Maestro più volte in lizza per il titolo mondiale. L’ateo Larsen era campione senza cravatta, questo era il suo motto, fuori dagli schemi senza trascendere nell’eccesso, nell’eccentrico ad ogni costo. Era sua convinzione che seguire i dettami di dogmatici come Tarrasch o Euwe portasse ad un certo livello, ma non più in là, se non si sapeva cogliere al momento giusto il senso dell’eccezione. Anche nei confronti di Aaron Nimzowitsch, di cui era considerato per certi aspetti l’erede, ha spesso manifestato perplessità come sull’eccesiva importanza attribuita alla settima traversa o al pedone isolato, che più che bloccato, secondo Bent andava catturato!

Il suo modo di scrivere ricordava il suo gioco. Talvolta disincantato, talvolta caustico, amante dell’aneddoto che non trascolora mai in nostalgici patetismi di maniera. Uno stile scabro, a strappi, col gusto del paradosso, dell’aforisma, votato alla paratassi.

Eccolo come risponde ad un lettore sull’edizione italiana di Kaissiber novembre-dicembre 2007:

“Un giovane del Portogallo mi ha scritto una lettera: voleva sapere se esisteva una motivazione pratica per concentrarsi sulla Caro-Kann invece che sulla Siciliana. Aiuto! Questo non lo posso veramente sapere. Devi saperlo tu da solo…”

Ed ancora:

“E Ivkov, che in gioventù aveva giocato l’Olandese, e che nell’anno 1965, in occasione del nostro match, si studiò circa 200 partite con l’apertura Bird. Forse sono state 200 ore perse, visto che in quell’incontro giocai una cosa noiosa come 1.Cf3. Ore perse? No, Ivkov iniziò a giocare lui stesso 1.f4!”

Semplicemente fantastico! Qualcuno sa scrivere così di scacchi?

Copenhagen 1977, insieme al IM Svend Hamann - Foto di Thorbjørn Rosenlund da Chessvibes

Porta il suo nome il tratto 1.b3, è figlia del suo ingegno la variante che oggi impropriamente si chiama Grand Prix sulla Difesa Siciliana, così come la linea 5…gxf6 nella Difesa Caro-Kann, senza dimenticare i contributi portati alla Bird, alla Scandinava, all’Alekhine, alla Viennese, alla Partita d’Alfiere. Aperture di frontiera, rinverdite dalla sua profonda comprensione strategica e da una finezza tattica di prim’ordine.

La partita che presento non è tra le più famose. L’avversario di Larsen è il controverso GM Miguel Angel Quinteros, giocatore più volte premiato per la sua tempra di combattente di razza. Il Grande Maestro argentino attacca a testa bassa come un toro inferocito, mentre Larsen con l’esperienza di un gaucho doma gli istinti ferini con eleganza, sapienza e perfetta scelta dei tempi.

Che la terra ti sia lieve, campione!

Miguel Angel Quinteros (2520) vs. Bent Larsen (2620)
Spagnola C 75
Manila (1), 16.10.1973

1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5 Cge7

La Variante Cozio, amata dai giocatori originali come Bent Laresn.

4.c3 a6 5.Aa4 d6 6.d4 Ad7 7.h4

Un tratto che mi ha del tutto sorpreso. Immaginavo fosse uno scatto d’ira di Quinteros, invece ho scoperto che è stata introdotta nella pratica dall’irreprensibile Max Euwe contro Reshevsky nel 1948. Non è una mossa assurda come può sembrare in apparenza, giacché l’idea del Bianco consiste nel creare problemi al Nero ad Est, dove è particolarmente compresso.

7…h6 8.h5

Limitando il Ce7.

8…exd4 9.Cxd4

[Sembra preferibile la cattura 9.cxd4 d5 10.exd5 Cxd5 11.Cc3 0-1 Van Delft,M (2404)-Slobodjan,R (2525)/Germany 2007/CBM 118 (28)]

9…Cxd4 10.cxd4 d5!

Posizione dopo 10...d5!

Il Nero deve chiaramente ribattere nella lotta per le case centrali.

11.e5 Axa4 12.Dxa4+ Cc6 13.Ae3 Dd7 14.Cc3 Ab4!

Posizione dopo 14...Ab4!

Larsen ha già visto lontano nel confronto tra il proprio Cavallo e l’Alfiere bianco.

15.Dc2 O-O 16.O-O-O

Quinteros, giocatore dal forte temperamento agonistico, punta tutto sugli arrocchi eterogenei, giustificati anche dalla presenza del segnale d’attacco in h6 del Nero.

16…Axc3!

Posizione dopo 16...Axc3!

Prima che il Cavallo possa riattivarsi.

17.Dxc3 f6!

Posizione dopo 17...f6!

Minando l’avamposto bianco con un attacco al vertice della catena pedonale bianca. L’indebolimento delle case chiare conseguente è impercettibile, dato l’insufficiente controllo delle stesse da parte del Bianco.

18.f4?!

Quinteros, nell’intento di lanciare un attacco di pedoni, trascura però l’attività del proprio Alfiere. [18.Rb1 Tae8 19.exf6 Txf6 20.Ra1 sembra un seguito migliore]

18…a5 19.a3?

Crea un forte indebolimento delle case chiare a4-b3-c4. [19.Rb1 a4 20.Tc1 a3 21.b3 dovrebbe garantire maggiore protezione all’arrocco]

19…a4

Lo scopo è naturalmente quello di trasferire il Cc6 in c4, via a4.

20.Rb1 Ca5 21.Dd3 Cc4 22.Ad2 fxe5!

Posizione dopo 22...fxe5!

Con questo cambio Larsen ottiene una maggioranza pedonale ad Ovest, mentre ad Est la supremazia bianca è bloccata dalla scarsa efficienza sulle case chiare.

23.dxe5

[Va incontro a disastri 23.fxe5 Tf2 e se 24.Thf1 Db5 25.Ab4 Cxa3+ 26.bxa3 Dxd3+ 27.Txd3 Txf1+]

23…Tad8 24.Ac1 b5 25.The1 Tfe8

Larsen ha centralizzato con sapienza le proprie Torri per contrastare qualsiasi velleità di espansione del Bianco sul lato di Re.

26.Df3 c5

E’ giunto il momento di lanciare l’offensiva.

27.Td3 d4

Un’impressionante quaterna di pedoni.

28.Ted1 Ca5

Larsen riposiziona il Cavallo nella casa b3 da dove non solo produrrà più danni all’arrocco bianco, ma potrà anche sostenere l’avanzata c5-c4 con la difesa del pd4. [Forte anche 28…Tb8]

29.g4

Le singolari strutture di pedoni comparse sulla scacchiera sono veramente artistiche.

29…Cb3 30.Te1

[30.Ae3! era l’unica mossa che in qualche modo poteva contrastare l’avanzata c4.]

30…c4 31.Tdd1 b4!

Posizione dopo 31...b4!

Disponendo ben quattro pedoni allineati sulla quarta traversa!

32.axb4 d3!

Posizione dopo 32...d3!

Sgombera la casa d4.

33.Ad2 a3 34.bxa3 Cd4 35.Df2 Da4 36.Ac3

[36.Ac1 Cc2 rende imparabile Db3+.]

36…Ce2 37.Ab2 Dc2+ 38.Ra1

e nello stesso tempo il Bianco abbandona in previsione di 38…c3 39.Ac1 Cd4 con matto a seguire in b3.

0-1

avatar Scritto da: Riccardo Del Dotto (Qui gli altri suoi articoli)


8 Commenti a Bent Larsen, il campione senza cravatta

  1. avatar
    Luca Monti 17 Settembre 2010 at 11:44

    Un articolo piacevole e benfatto, in linea con i precedenti.
    Complimenti Bilguer74!

  2. avatar
    diego marchiori 17 Settembre 2010 at 17:15

    un articolo per essere letto da molti deve essere conciso, efficace, interessante e quindi leggibile tutto d’un fiato…come questo.
    Grazie Mr. Bilguer74

  3. avatar
    Luca Ferrari 17 Settembre 2010 at 18:58

    Ottimo articolo. Ho sempre avuto una certa ammirazione per quei giocatori di grande fantasia e creatività, come Bent Larsen. Mi ricordo che lessi i suoi commenti sulla carriera e gli insegnamenti di Nimzowitsch ed essi mi furono d’aiuto per comprenderli appieno. Inoltre ritengo che esista una tradizione “protestante” rispetto agli ortodossi che produce giocatori di qualità alle volte sopraffina, la cui eredità è difficile da assimilare appieno (Reti, Tartakower, Nimzowitsch, Petrosjan, Larsen, Morozevich). Questo articolo mi fa porre una domanda: ma secondo voi, nell’era del computer, è possibile creare ancora qualcosa di completamente nuovo (intendo come approccio creativo) negli scacchi?

    • avatar
      Bilguer74 18 Settembre 2010 at 10:33

      Una bella domanda che meriterebbe un’altrettanto bella risposta. Ma francamente mi sento così poco creativo… che mah non saprei… :)

  4. avatar
    Michele Panizzi 17 Settembre 2010 at 19:39

    Mi puoi spiegare per favore che c entra
    il Grand Prix con b3 ,
    nel Grand che conosco io si ha

    e4 c5 Nc3 f4 , l`Alfiere va in c4 ,
    ma il pedone b non si muove .

    b3 mi fa venire in mente solo la famosa partita
    giocata contro Spassky nel 1970 e persa.
    Non capisco il nesso con b3

    • avatar
      Bilguer74 18 Settembre 2010 at 10:31

      Il Grand Prix con 1.b3 infatti sarebbe una bella novità teorica. Sono due cose distinte. Stavo passando in rassegna le aperture a cui Larsen ha dato un contributo.

        1) la Larsen propriamente detta (1.b3);
        2) L’attacco Grand Prix, che in effetti negli anni’70 era anche noto come Variante Larsen;
        3) la Caro Kann (1.e4 c6 2.d4 d5 3.Cc3 dxe4 4.Cxe4 Cf6 5.Cxf6+ gxf6) a cui è legato anche il nome di Bronstein;
        4) e via via tutto il resto.

      Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.

  5. avatar
    matteo brizzi 22 Settembre 2010 at 20:24

    rikka… sei una bestia!!!!!!! saresti molto famoso anke kome scrittore!!!!!!! :) :) :)

  6. avatar
    Alexandros Soilemesis 1 Ottobre 2010 at 13:35

    Questo post sulla morte di Larsen mi e’ piaciuto tanto che l’ho tradotto in greco e da questo ho fatto un nuovo post sul mio blog: http://neospalamedes.blogspot.com/2010/09/bent-larsen-2-onorando-bent-larsen-trad.html

    Mi complimento e vi saluto dalla Grecia!

    Alexandros Soilemesis

    PS In bocca al lupo per l’ incontro di oggi con Azerbaijan

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi