Il gioco per corrispondenza non tramonta mai

Scritto da:  | 17 Ottobre 2010 | 7 Commenti | Categoria: Curiosità, Zibaldone

Si è pensato negli ultimi anni che l’adozione sempre più diffusa di software sempre più raffinati che vanno dalle 12 versioni di Fritz sino a motori scacchistici quali Ribka e Robbolito,  non solo  avrebbe avuto l’effetto di uccidere il gioco degli scacchi a tavolino, ma avrebbe definitivamente affossato il vecchio e glorioso gioco per corrispondenza. Penso che la maggior parte dei lettori di Soloscacchi  abbiano provato a giocare per corrispondenza, magari appassionandovi, oppure maledicendo la terribile lentezza delle nostre “gloriose” poste italiane.  Chi non ricorda le cartoline postali, i francobolli, i solleciti e le raccomandate con ricevute di ritorno, i tornei individuali e a squadre che duravano più di un anno e così via? Come è possibile  dimenticare la storia degli scacchi per corrispondenza nel nostro paese?  L’Italia ha avuto una eccellente tradizione in questo campo; si pensi alla figura  di Mario Napolitano che ottenne il titolo di GM per corrispondenza e che addirittura nel campionato del mondo del 1953 arrivò al secondo posto condividendo la piazza d’onore con lo svedese Harald Malmgren.

Il GM Mario Napolitano

Per non parlare poi del mitico MI a tavolino e per corrispondenza Giorgio Porreca, noto a tutti per la sua infaticabile opera di divulgatore del nostro gioco e per i libri che ha pubblicato a suo nome quali “Il libro completo degli scacchi“, insieme allo studioso genovese Adriano Chicco, “Il manuale teorico-pratico delle aperture”, “La difesa ortodossa” (per non parlare delle sue splendide e importantissime traduzione di autori qualii russi RomanovskjGrigoriev, e il lettone Koblentz.

 
Sappiamo inoltre l’importanza che ha avuto il gioco per corrispondenza nella formazione scacchistica di due straordinari campioni quali Alekhine prima,  Keres poi. Lo stesso Keres, nel suo libro recentemente pubblicato dalla casa editrice Caissa in due volumi, ci presenta alcune interessanti  partite giocate per corrispondenza, narra i motivi per cui si dedicò:” La vita nella piccola città di Parnu non offriva purtroppo molte occasioni  per lo sviluppo scacchistico e perciò mi guardai attorno alla ricerca di altre possibilità di allenamento. Così trovai la mia strada al gioco per corrispondenza. I primi passi in questo settore li intrapresi già nel 1931. Poiché la mia ttività di giocatore per corrispondenza si ampliava sempre più arrivai a giocare già dopo pochi anni fino a 150 partite contemporaneamente. Sfruttavo il gioco per corrispondenza principalmente per fare degli esperimenti soprattutto nel campo delle aperture. Qui ho giocato a più riprese varianti molto rischiose, come ad esempio il gambetto 1 e4 e5, 2 f4  exf4, 3 Cc3 Dh4+. Inoltre in quasi tutte le partite cercavo di complicare ad ogni costo, per sviluppare le mie capacità combinative.” Continua Keres, con la sua incredibile modestia: “Da un punto di vista scacchistico non sono di livello particolarmente elevato, ma si segnalano per lo svolgimento interessante e vivace e sono assolutamente caratteristiche del mio stile di allora. P.Keres, partite scelte, volume I pp.14-15
 

 
Dopo aver visto questa partita, ci rendiamo conto che grazie a questo forsennato allenamento per corrispondenza il grande campione estone abbia forgiato il suo stile e sia cresciuto parecchio di livello al punto che 7 anni dopo la partita giocata contro Karu, lo stesso Keres comincerà la sua ascesa al punto da vincere il torneo più importante della sua vita contro giocatori del calibro di Alechine, Capablanca, Botvinnik, Euwe, Flohr e Fine nel mitico torneo AVRO 1938.
Alla luce di quello che abbiamo scritto, è opportuno porre una domanda: che ruolo ha il gioco per corrispondenza al giorno d’oggi? Ha senso continuare a spedire cartoline e raccomandate di sollecito quando la rivoluzione internettiana è ormai esplosa? La risposta per quanto sembri paradossale è positiva: il gioco per corrispondenza non solo è vivo e vegeto ma gode di ottima salute beffandosi dei motori di ricerca e della rivoluzione internettiana. Anzi, tramite internet sono nati siti interessanti quali http://www.gameknot.com o http://brainking.com/ che sarebbero siti specializzati nello spedire le mosse via mail. Basta avere una connessione, iscriversi e poi inviare le mosse. sembra che anche la nostra ASICG, che sarebbe il sito della Federazione italiana per corrispondenza, abbia deciso insieme alla rivista Torre & Cavallo Scacco di organizzare un torneo del genere, chi scrive è stato contattato ed ha aderito con entusiasmo. Non solo, la rivista diretta da Messa nel numero di settembre ha pubblicato un articolo sulla vittoria del MI Mauro Petrolo nel campionato italiano assoluto ed una interessante intervista al vincitore.  Oltre agli scontati paragoni tra gioco a tavolino e classico gioco per corrispondenza, c’è un passo che reputo interessante e che vorrei riportare: “Gli scacchi per corrispondenza oggi sono un po’ come la Formula 1 : il fattore umano è al minimo… In ogni caso il fattore umano gioca ancora il suo ruolo, visto ciò che è accaduto nel campionato da me vinto. La partita a mio parere decisiva è stata quella con De Filippis, nella quale l’ex campione italiano, che fa un uso minimo del computer, aveva colto di sorpresa me e il mio software con mosse molto umane e molto efficaci. Dopo dieci giorni in cui  tutti i software scacchistici sul mercato continuavano a propormi mosse perdenti, ho capito che dovevo cambiare metodo. Ho spento il computer, hotirato fuori una vecchia scacchiera vera e propria e dopo altri dieci giorni ho trovato la mossa che mi ha garantito il pareggio.” (T&C, numero 9 Settembre 2010).
 
Le parole del Campione d’Italia per corrispondenza Mauro Petrolo dimostrano ancora una volta che la fantasia e la creatività dei giocatori non può essere rimpiazzata dal più sofisticato dei software. E’ vero che le partite per corrispondenza non tengono conto della tensione nervosa e dello zeitnot tipiche dei tornei a tavolino, però non possiamo rimanere indifferenti quando scopriamo alcune gemme della storia degli scacchi come quella che vi presento oggi per concludere questo articolo: mi riferisco alla stupenda Steinitz-Chigorin giocata per corrispondenza da New York a Mosca nel 1890 circa.

avatar Scritto da: Jazztrain (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a Il gioco per corrispondenza non tramonta mai

  1. avatar
    Bellissimo pezzo, complimenti! 17 Ottobre 2010 at 10:32

    Bellissimo pezzo, complimenti all’autore! 😆

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    Bellissimo pezzo, complimenti! 17 Ottobre 2010 at 10:55

    Scusate….dimenticavo il voto. Ovviamente: ECCELLENTE!!

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    carla ramos 18 Ottobre 2010 at 08:39

    😛 che interesante!
    complementi 😀

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    Andrea 18 Ottobre 2010 at 21:14

    Per la verità sono già molti anni che cartoline e francobolli hanno lasciato strada, salvo che per pochi nostalgici irriducibili, a e-mail e a mosse giocate direttamente sul server dell’ICCF (International Chess Correspondence Federation).

    E’ possibile che il “fattore umano” possa dire ancora la sua nel gioco per corrispondenza, ma il solo fatto che lo si dica e’ significativo che capita ormai abbastanza raramente. E’ comunque un dato di fatto, riscontrabile nelle tabelle dei tornei, che la percentuale di patte è salita a livelli vertiginosi e, francamente, un po’ noiosi.

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    Pasquale 30 Dicembre 2013 at 22:17

    Amici del gioco a tavolino, sono lieto di annunciarvi una grande novità del telegioco: sono prossimi alla partenza dei tornei sperimentali con 3 punti per la vittoria (ed 1 per la patta)…scommettiamo che le patte diminuiranno drasticamente?
    🙄
    Pasquale

    • avatar
      Mongo 30 Dicembre 2013 at 23:26

      Scommetto che lo avete deliberato appena saputo del mio rientro nel ‘gruppo’. 😛

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    Ivano E. Pollini 31 Dicembre 2013 at 00:31

    Jazztrain,

    bell’articolo il tuo. 💡 ❗

    Il tuo articolo è molto interessante, per chi come me non ha più il tempo (e in parte la voglia) di cimentarsi ancora nei tornei a tavolino.

    Preferisco le partite a tavolino libere (in genere 15′ e 25′;), che gioco un paio di volte alla settimana al mio circolo (ASM), ma devo ammettere che trovo le partite per corrispondenza on line (Chess.com) di mio completo soddisfacimento.

    Da due anni gioco (2-3 mesi all’anno) partite a 1 giorno per mossa, con 10-20 avversari simultaneamente, avversari di varia forza (1800-2300 punti Glicko) e di ogni paese e nazionalità (dall’Australia agli USA, dal Canada e le Filippine all’Iran e la Nigeria).

    Si hanno sempre mosse su cui riflettere e dover decidere, giorno e notte ❗

    In certi momenti critici, quando l’analisi sulla scacchiera si fa difficile, sembra quasi un “lavoro”, lavoro piacevole tuttavia.

    Apprezzo pienamente il detto di Botvinnik, che “gli scacchi sono l’arte dell’analisi”.

    Gioco da circa 40 anni, e tuttavia il gioco per corrispondenza, oltre darmi delle nuove emozioni, mi ha anche fatto fare qualche “scoperta” interessante.

    La prima scoperta, quasi un pò incredibile, è che si possono fare sviste ❗ anche con molto tempo a disposizione. Sviste intendo (errori di disattenzione, cecità scacchistica, errori mentali) NON errori dovuti a una sbagliata valutazione della posizione o a un’incapacità tecnica.

    La seconda è che un’attenta analisi è fondamentale e necessaria, specialmente nella prima fase della partita (prime 8-12 mosse), poiché gli avversari possono usare libri e monografie di aperture e possono scegliere varianti molto forti o taglienti a cui diventa difficile rispondere adeguatamente.

    Infine, a partita conclusa, chiedo sempre un’analisi della partita al computer di Chess.com (2500 Elo), poi salvo la partita su Fritz 13 o Houdini e chiedo anche al mio software un commento e posso così valutare la correttezza delle mie mosse, i miei errori (un discreto numero) e le mie inesattezze (veramente molte).

    L’analisi delle partite mi ha rivelato che raramente esco dall’apertura in vantaggio, e che spesso il mio svantaggio ammonta a circa un pedone (-+, 0.90-1,20), il che mi obbliga a recuperare nel medio-gioco e nel finale (in cui, per fortuna, me la cavo un pò meglio).

    A parte altre considerazioni, ho trovato un discreto miglioramento nel mio gioco a tavolino, soprattutto per quanto che riguarda la rapidità di gioco :!:.

    Adesso vado abbastanza raramente in zainot nelle partite di 15 minuti, cosa che prima mi capitava più spesso.

    In conclusione, vorrei consigliare a tutti gli appassionati del gioco di iscriversi a un buon sito (dove però è proibito l’uso del computer ❗ ) ed augurare loro buon divertimento.

    Mi auguro che questa mia esperienza, che desidero condividere coi lettori di SoloScacchi, possa essere di giovamento a qualche appassionato del gioco.

    IEP

    NB – A proposito di un uso scorretto del computer durante le partite, devo segnalare che in due anni ben tre miei avversari sono stati scoperti ed eliminati dal gioco dai webmasters del sito (in genere M e MI), che controllano le partite dei giocatori al di sopra dei 1800-1990 Glicko, quando trovano che alcuni risultati o un certo modo di giocare (poco “umano”;) si prestano a dubbi.

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