Mi ricordo che…

Scritto da:  | 16 Ottobre 2010 | 10 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Un ricordo di Erich Eliskases (1913-1997)

Mi ricordo che nel lontano anno 1976 partecipai insieme all’amico CM Stefano Mosca, al torneo di Arco, eravamo giovani, Steve Jobs e Steve Wozniak stavano costruendo il loro primo Apple nel garage dei genitori di Jobs, ergo non c’erano i computer, almeno come li concepiamo nella logica odierna, negli scacchi esistevano le partite sospese, si andava  “in busta” etc.

Giocava nel torneo un signore anziano, che dimostrava qualche anno più della sua età, un viso rugoso, la schiena curva, non sapevamo quanto era stato glorioso il suo passato, quando si è giovani non ci si rende conto né si riflette sul passato, conta solo il presente ed ancor di più il futuro.

Non ricordo chi ci informò che quel signore era stato un grande giocatore, forse l’amico Sinisa Joksic, chissà …sta di fatto che una sera al bar dell’albergo Marchi chiedemmo di concederci un’intervista per saperne di più, nacque da quel momento una, non so come definirla meglio, “amicizia scacchistica” tra me ed il GM Eliskases

Quella sera ci sedemmo e cominciammo timidamente a fare le prime ingenue domande, tipiche di chi non conosce l’interlocutore che ha di fronte e di certo non si rende conto della sua grandezza. Avevamo di fronte un uomo che aveva giocato, e vinto, contro Capablanca, Fischer, Euwe, Keres, Flohr, Bololiubov, Spielmann, etc etc. l’unico giocatore austriaco (lo scoprii dopo) che aveva vinto contro 3 campioni del mondo. L’intervista contiene comunque alcune chicche che non ho trovato su internet e si può considerare inedita, è stata pubblicata solo su un giornaletto in ciclostile che noi giovani virgulti ci divertivamo a fare al circolo scacchistico mestrino, si chiamava Scaccomatto… L’intervista si svolse  in italiano ed in inglese, il tedesco e lo spagnolo non erano nelle nostre corde…

D) A quanti anni ha iniziato a giocare a scacchi?

R) Ho cominciato a giocare a scacchi a 13 anni. Già prima avevo imparato le mosse e giocavo con uno zio ma senza conoscere le regole e questo non è giocare a scacchi. Tra l’altro il mio primo libro di scacchi l’ho letto a quell’età.

D) Quando ha debuttato in un torneo internazionale?

R) a 17 anni al torneo a squadre di Amburgo nel 1930. Per curiosità le dirò che ero il più giovane partecipante. Il mio primo torneo internazionale individuale lo giocai nello stesso anno a Stubianske Teplice.

D) Lei ha una lunga esperienza di torneo, quali sono stati i suoi avversari più forti?

R) I miei avversari più difficili sono stati i campioni del mondo. Le riporto i miei risultati conseguiti contro di essi: Lasker -1=1, Capablanca +1 -1 =2, Alekhine -2 =2 , Euwe +3 -2; Botvinnik =3 -1, Smyslov =2, Petrosjan -1, Spassky -1,Fischer +1 -1.

D) Quali sono stati i suoi maggiori successi?

R) Nel 1938 a Noordwijk primo classificato davanti a Keres,Pirc Euwe, Bogoliubov, Spielmann, Tartakover etc. Ho vinto 3 matches con Spielmann, ecco i risultati +3 -2 =5 svoltosi a Lukz, spareggio per il campionato d’Austria nel 1936 +2 -1 =7, rivincita nel 1937 +2 -0 =8. Match contro Bogoliubov nel 1939 +6 -3 =11. A questo proposito ricordo che commisi un errore nella penultima partita che pareggiai in posizione vinta, se avessi cinto avrei ottenuto lo stesso risultato di Alekhine. Campionato di Germania nel 1938/39 con vantaggio di 2 punti, Milano 1938 1° pari merito con Monticelli (patta nell’incontro diretto). Nella fase sudamericana , 3° classificato dopo Najdorf e Stalhberg e davanti a Pilnik, Euwe e Bolbochan nel torneo di Mar del Plata del 1947, sempre in quell’anno a La Plata ottenni il 3° posto dopo Stalhberg e Najdorf davanti a Euwe, Pilnik, Rossetto etc.  Mar del Plata 1948 1° classificato davanti a  Stalhberg, Medina, O’ Kelly Szabo e Najdorf. Nel 1° zonale sudamericano nel 1951 svoltosi per metà  a Buenos Aires e per il resto a La Plata, giunsi 1°/2° con Bolbochan. A questo torneo è legato un fatto molto curioso, il sistema di spareggio mi avrebbe favorito, ma, per un errore della giuria , il titolo venne assegnato a Bolbochan.

D) come mai lei è naturalizzato argentino pur essendo nato in Austria?

R) a quel tempo l’Argentina dava facilmente la nazionalità per aumentare i voti a Peron e visto che in quei tempi in Austria non era possibile essere professionista di scacchi, mi trasferii in Argentina. Mi ricordo che giocai con la squadra argentina nelle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, avevamo buone possibilità di vittoria, ma i miei compagni si innervosirono e perdemmo il primo posto. A questo proposito devo dire che non ho mai giocato contro l’avversario ma contro le sue mosse e ciò è molto importante.

D) Quale è stata la partita più bella della sua carriera?

R) Beh, è un po’ difficile rispondere a questa domanda, probabilmente è stata la mia partita con Stejner Lajos nel torneo di Ungheria del 1934, quando Lasker la analizzò, affermò che tale partita dimostrava già il grande talento del giovane Eliskases (21 anni). Un’altra partita che ricordo volentieri è quella giocata contro Euwe a Noordwijk che vinsi con il nero.

D) Lei ha giocato contro Capablanca, Alekhine e Fischer, quale dei tre l’ha più colpita?

R) E’ impossibile dire quale dei tre sia stato il più forte. Penso comunque che ognuno dei tre fosse il più forte nel suo periodo migliore.

D) Lei nel suo periodo migliore quale posto occupava nella graduatoria mondiale?

R) tra i primi 10 nel mondo. Purtroppo quando si giocò il famoso torneo AVRO nel 1938, non fui invitato per ragioni politiche, per smentire questo fatto mi invitarono al seguente torneo di Noorwijk: io vinsi il 1° premio…

Eravamo stupiti dalla memoria del Grande Maestro, snocciolava dati e tornei come li avesse giocati ieri mentre erano passati 40 anni…

A questo punto ricordo che la sua signora sorridendo ci disse che era tardi e che suo marito doveva riposare, finimmo di bere quanto ordinato, rimisi a posto gli appunti, ringraziai di cuore e ci scambiammo gli indirizzi, gli promisi che gli avrei inviato a Cordoba copia del giornalino… Cosa che fu fatta e da quel momento proseguì uno scambio epistolare  per parecchi anni. Ricordo la sua calligrafia particolare (no e-mail all’epoca…;) che vi riporterò nella seconda parte di questo mio ricordo. Nel giornalino, oltre all’intervista, inserii i finali vinti contro Capablanca e Fischer.

Si era fermato in Italia durante il suo ritorno in terra natia, in Austria, dove rimase un po’ di tempo, prima di fare definitivamente ritorno a Córdoba in Argentina, prima del torneo di Arco aveva giocato  a Rovigo dove giunse 3° dopo Mariotti e Joksic.

Ho cercato di approfondire quanto possibile la carriera di questo grande giocatore, pensate che è stato uno dei quattro giocatori, insieme a Reshewsky, Keres e Euwe , a battere sia Capablanca che Fischer! E’ stato a 16 anni il più giovane campione austriaco di sempre, è rimasto imbattuto per 8 tornei consecutivi dopo Noordwijk 1938, partecipò a 8 olimpiadi dal 1930 al 1964 3 volte per l’Austria, 1 volta per la Germania  e 4 per l’Argentina Nel 1939 a Buenos Aires giocò in prima scacchiera per la Germania “riunita”, (insieme ad un altro austriaco Becker), come molti altri giocatori alla fine delle Olimpiadi non fece più ritorno in patria, la seconda guerra mondiale era iniziata e il Sud America fornì, gioco forza, una seconda patria a giocatori come Eliskases, Najdorf, Pelikan, Stalhberg, Frydman e a tutti i giocatori della squadra tedesca.

Sicuramente la seconda guerra mondiale ha fermato di fatto la sua carriera a livello top, i suoi anni migliori sono stai il 1938 ed il 1939, Alekhine stesso parlò in favore di un match per il Campionato del Mondo con l’austriaco  e ci sono documenti ufficiali che evidenziano che i Nazisti avevano schedulato il match con Alekhine da disputarsi nel 1941. Gli eventi della guerra e la “diserzione” di Eliskases chiusero definitivamente ogni ambizione di avere un campione del mondo tedesco.

Il suo gioco era classico, posizionale, maestro nel finale di partita, si potrebbe dire uno stile universale, , sicuramente  diverso da un altro pretendente alla corona, Paul Keres, quest’ultimo aveva uno stile spumeggiante e credenziali impressionanti dovute alle vittorie ottenute nei maggiori tornei ma di certo trovò in Eliskases un’ avversario ostico, ci perse due volte il grande Estone…

Un ricordo simpatico: Eliskases è stato il secondo di Alekhine nel match di ritorno per il titolo mondiale contro Euwe, per ringraziarlo del decisivo aiuto, Alekhine gli regalò un portasigarette d’oro …pensate che il  secondo di Alekhine durante il match del 1934 contro Bogoliubov, Hans Kmoch, ricevette una porzione di goulasch… un’uomo difficile, il campione del mondo…

Durante la permanenza in Argentina, il G.M. Eliskases ricorda: “All’inizio del 1951, avevo vinto con Bolbochán Julio il torneo di Mar del Plata e i dirigenti del club scacchistico di Cordoba  mi invitarono a giocare un torneo di scacchi presso il Centro, con tutte le spese pagate, che ho vinto. Di qui è nata la possibilità di insegnare all’università. Ho incontrato mia moglie e non me ne sono andato più “.

A proposito di sua moglie, il ritorno nel 1976/7 in Argentina fu dovuto dal fatto che sia la moglie che il figlio non riuscivano a sopportare il clima del Tirolo, molto diverso da quello di Cordoba e, a malincuore, il G.M. dovette lasciare la propria terra per l’ultima e definitiva volta.

Gli ultimi anni della sua vita furono oscurati dalla malattia e dalla depressione, triste fine per un campione che sarà ricordato come il più forte giocatore austriaco di tutti i tempi.

Un massima di Eliskases:

(chambón significa più o meno pasticcione)

Salo Flohr vs. Erich Gottlieb Eliskases, 0-1
Podebrady, 1936

1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.Cf3

Flohr sapeva che Eliskases era un grande esperto dell’indiana di Nimzovic pertanto rientra in una classica partita di Donna, più congenoiale al suo stile di gioco.

3…d5 4.Cc3 Ae7 5.Ag5 h6 6.Ah4 O-O 7.e3 Cbd7 8.Dc2 c6 9.a3

Più usate sono 9.Td1, 9. Tc1 e 9.Ad3 ma anche questa mossa che aspira al’espansione veloce sull’ala di Donna è giocata spesso.

9…Te8

La continuazione migliore, il Nero cerca di reagire al centro con la spinta in e5 e questa mossa ne è la preparazione conseguente.

10.Ad3 a6 11.Td1

la mossa più usuale è 11. 0-0

11…b5 12.c5

e qui comincia l’avventura…Eliskases si era già trovato a giocare questa posizione l’anno precedente contro Stoltz e aveva vinto…quindi prosegue nell’idea iniziale minando il centro del Bianco.

12…e5 13.dxe5 Cg4 14.Ag3 Axc5 15.Ce2

Stoltz giocò 15. h3 e anche Pirc in una sua partita contro Soler. Foltys e Shulman preferiscono la mossa di Flohr.

15…Db6 16.O-O

forse è migliore 16.Tc1 come nella Shulman-Sosa Harrison 2003 dove il nero si difeso debolmente con 16…Af8.

16…Cgxe5 17.Cxe5 Cxe5 18.Axe5 Txe5 19.Tc1

Posizione dopo 19.Tc1

19…Axe3

Un momento! ci sono altre due partite nel Database: Foltys-Aszatalos 1938 dove il nero giocò 19…Af8 e la Piazzini-Maderna dove il nero giocò 19…Ad6.  in entrambe il bianco giocò 20. Dxc6…Ora. potrà non essere corretto al 100% il sacrificio di Eliskases ma se anche un fuoriclasse della difesa come Flohr, che tra l’altro vinse il torneo davanti al sig. Alekhine, non riesce a trovare una difesa soddisfacente alle continue minacce tattiche del nero, beh…tanto vale giocarlo…

20.fxe3 Dxe3+ 21.Rh1 Ag4 22.Dxc6 Tae8

Posizione dopo 22...Tae8

23.Tc3?!

la pressione aumenta e anche Flohr non resce a sostenere la posizione. Migliore era 23. Cf4 a cui poteva seguire 23…Tc8: 24. Dxc8 Txc8; 25. Txc8+ Te8; 26.Cxd5 Dxd3; 27. Txe8 + Rh7 28. Ce3 con vantaggio decisivo. Migliore [23.Cf4 g5]

23…Axe2 24.Ah7+ Rxh7 25.Txe3 Txe3 26.Tf4 Ad3 27.h3 Ae4 28.Rg1 Te6 29.Dd7 Tg3 30.Dxf7 Txg2+ 31.Rf1 Teg6 32.Da7

E Flohr abbandonò senza attendere la mossa del nero che avrebbe concluso con 32..Ad3+; 33. Re1 Te6+; 34. Rd1 Ac2+ e matto alla seguente. Una prova di forza di Eliskases contro un avversario ostico a chiunque, noto per perdere molto raramente e, all’epoca della partita , un candidato molto serio alla sfida per il Campionato del Mondo. Flohr vinse il Torneo davanti ad Alekhine e perse solo una partita… questa…

0-1

Scarica qui la partita in formato pgn

[nella seconda parte: la prima lettera manoscritta ricevuta da Eliskases e altri ricordi]

avatar Scritto da: Diego Marchiori (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a Mi ricordo che…

  1. avatar
    Marramaquìs 16 Ottobre 2010 at 07:26

    Sarà per via di quella strana giacchetta, o per causa dei suoi già radi capelli, che il buon Eliskases di Noordwijk 1938 non sembra molto diverso da quello di Arco 1976.
    Questo pezzo è straordinariamente interessante, non vedo l’ora di leggerne la seconda parte !

  2. avatar
    Michele Borghetti 16 Ottobre 2010 at 08:34

    Complimenti e grazie, molto interessante :)

  3. avatar
    Mongo 16 Ottobre 2010 at 09:18

    La mia cultura scacchistica cresce sempre di più, grazie.

  4. avatar
    cserica 16 Ottobre 2010 at 09:19

    Molto bello il ricordo di questo forte giocatore.
    Se veramente ha iniziato a 13 anni (quando al giorno d’oggi un ragazzino ha già giocato 40 o 50 tornei FSI…;) era un bel talento, perchè a 16 vinse il campionato austriaco (a pari punti con Glass).

    Una cosa non torna nella sua intervista, quando dice “Purtroppo quando si giocò il famoso torneo AVRO nel 1938, non fui invitato per ragioni politiche, per smentire questo fatto mi invitarono al seguente torneo di Noorwijk: io vinsi il 1° premio…”.
    Ma il torneo di Noordwijk si tenne tra il 7 e il 22 giugno, quello di AVRO tra il 6 e il 27 novembrem cioè in ordine inverso alla sua affermazione.
    Diciamo che dopo Noordwijk avrebbe forse potuto avere un posto tra gli 8 (allargati a 10, perchè altrimenti doveva restare fuori o Keres o Flohr). Poi se le ragioni furono anche politiche, questo è possibile, ma anche Petrow, splendido vincitore l’anno prima a Kemeri, non venne invitato.

    Altra affermazione curiosa è questa: “Mi ricordo che giocai con la squadra argentina nelle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, avevamo buone possibilità di vittoria, ma i miei compagni si innervosirono e perdemmo il primo posto.”
    Affermazione forse veritiera ma strana, dato che Eliskases fu il peggiore tra i giocatori argentini (comunque con il 60%), e che l’Argentina in finale A vinse i 5 ultimi incontri consecutivi….

    Comunque non ho intenzione di mettere in dubbio il talento di Eliskases, che fu un grande giocatore, capace di entrare tra i primi 10 al mondo, ma, e qui mi permetto di dissentire con il bravissimo articolista, riguardo alla frase: “per un campione che sarà ricordato come il più forte giocatore austriaco di tutti i tempi.” che non è assolutamente veritiera, infatti, a parte Spielmann, che nel suo periodo migliore fece ottime cose, ci stiamo dimenticando di Schlechter, che pareggiò un match per il titolo mondiale contro Lasker, e tutti sappiamo quello che avvenne.

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      diego marchiori 16 Ottobre 2010 at 15:16

      caro Cserica grazie 1000 per l’ illuminato commento che mi da l’opportunità di precisare alcune cose. Per AVRO 1938 posso confermare che gli olandesi non volevano invitare un giocatore “tedesco”..erano brutti momenti.. per Argentina HELSINKI 1952 hai ragione, sicuramente ho tradotto male io all’epoca. Riguardo il giocatore austriaco più forte di tutti i tempi come sempre è difficile dare un giudizio, quello scritto era di Hans Ree, comunque Eliskases vinse 3 match contro Spielmann.. Per quanto riguarda Schlechter penso che tu possa aver ragione, erano epoche diverse e sicuramente possiamo dire che erano i giocatori austriaci più forti nelle loro rispettive epoche. Ancora grazie per il commento.

      • avatar
        cserica 16 Ottobre 2010 at 17:33

        grazie per i chiarimenti, Diego.
        Io non concordo con la frase di Ree, infatti non solo Schlechter non è stato giocatore inferiore ad Eliskases, ma anche Spielmann.
        I 3 matches persi contano poco, Spielmann aveva 29 anni in più, era già in fase calante, come dimostra l’ultimo posto di Noordwijk, e da li a poco si ritirerà dal gioco (1938) e morirà (1942). Tutto sommato perdere i 3 matches con sole 4 partite di scarto fu un buon risultato per lui.
        Ma tra il 1910 e il 1930 ottenne risultati (primo a Teplitz 1922 e Semmering 1926, 2°-3° a San Sebastian 1912, Pistyan 1922 e Karlsbad 1929) che purtroppo Eliskases non fu assolutamente in grado di avvicinare.
        Possiamo dire che Eliskases fu il miglior giocatore austriaco del suo periodo,cioè negli anni trenta, e questo è indiscutibile.

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    Jazztrain 16 Ottobre 2010 at 09:41

    Credo che una simile e bella intervista doveva prima o poi tornare alla luce. La Redazione ha fatto benissimo a ripubblicarla perché sarebbe stato un peccato lasciarla in una gloriosa fanzine come Scaccomatto. Bravissimo Diego ad averci proposto questa chicca! Credo che tutti gli appassionati ti saranno per sempre grati.

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    Bilguer74 17 Ottobre 2010 at 10:51

    Ciao Diego, splendida testimonianza storica di un campione forse sconosciuto ai più giovani, ma che merita un posto di rilievo nella storia degli scacchi. A sfogliare le riviste degli anni’70 ero sempre rimasto sorpreso della fugace apparizione italiana di Eliskases, che, ancora attestato di un elo di 2430, ormai giocava pochissimo. Complimenti!

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      diego marchiori 17 Ottobre 2010 at 15:14

      ciao Bilguer, grazie. Il vecchietto era uno davvero tosto, perdeva pochissimo e chissa cosa avrebbe potuto fare se non ci fosse stata la guerra, mah…quando ha giocato in Italia era sconosciuto al pubblico e quindi la mia è una piccola testimonianza di uno dei tanti campioni che, per un motivo o l’altro, sono andati nel dimenticatoio. Per esempio all’inizio dell’articolo ho citato Stefano Mosca che era un vero talento tanto che Passerotti gli dedicò un servizio su Italia Scacchistica non ricordo se nel 1976 o 77, scomparso, scacchisticamente, insieme a tanti altri. Alla prossima!

  7. avatar
    alfie 19 Ottobre 2010 at 22:34

    bel pezzo
    Eliskases a detta anche di Fischer era una autorità nel campo della teoria delle aperture.
    del torneo del 76 ricordo una bella patta con de eccher, uno dei piu’ promettenti giocatori italiani del tempo…

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