Sabato 23 ottobre scorso, presso la “Libreria Gaia Scienza”, l’ex assessore alle culture del Comune Massimo Guantini ed il sottoscritto, Alessandro Rizzacasa, hanno presentato “Caffè Scacchi”, il Cafè philo della libreria, che partirà domenica 7 novembre alle 17:30. Il Café philo ha una lunga storia cominciata, nella sua versione più recente, all’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, a Parigi, per opera di Marc Sautet. L’operazione di veder calare la filosofia, nella sua forma di confronto e approccio dialogico, in mezzo alla vita quotidiana, uscendo dalle aule accademiche, ebbe un successo impressionante. Oggi, a distanza di quasi vent’anni, è una pratica diffusa internazionalmente e proposta, almeno in parte, proprio da quel mondo accademico per tradizione restio a confrontarsi con la quotidianità. Io, che guiderò i caffè filosofici, e Guantini, abbiamo illustrato il taglio che avranno questi appuntamenti alla “Gaia scienza”, originale reinterpretazione del modello Sautet. Non ci sarà un argomento di discussione proposto dai convenuti, ma un tema individuato attraverso le domande sollecitate dalla lettura di un testo relativo agli scacchi (ecco perché “Caffè scacchi”). Il gioco degli scacchi, per il suo enorme potere simbolico e per il suo ricchissimo significato metaforico, è stato infatti oggetto di riflessione da parte di innumerevoli artisti: una citazione riguardante gli scacchi estrapolata da un’opera di questi autori farà da spunto per la formulazione di una serie di domande da cui ricavare il tema di discussione. Annunciato secondo questa prospettiva, data l’angolatura affatto particolare con cui viene proposta l’iniziativa, serio era il rischio di non incontrare alcun interesse. Invece si sono radunate più di venti persone (tra cui pochissimi scacchisti per la verità) dimostratesi sorprese e interessate proprio in ragione della specificità di questo caffè filosofico. Il clima accogliente della libreria, ricreazione ideale, e non solo, dei caffè francesi dove si faceva filosofia e si giocava a scacchi fra Settecento e Ottocento, faciliterà l’attivazione di un processo di riflessione del quale intorno a noi si sente sempre di più la mancanza. Quanti vorranno partecipare all’esperienza avranno così uno spazio per esercitare le loro capacità speculative, tanto compresse nella vacuità del nostro tempo che sembra aver smarrito ciò che Aristotele chiamava con felice espressione “lo specifico umano”, cioè l’intelligenza. L’appuntamento è dunque domenica 7 novembre p.v. alle ore 17:30 presso la libreria “Gaia Scienza” di Livorno.
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