Il nome di questa località balneare olandese è legato per l’eternità al gioco degli scacchi, grazie ad una delle più note varianti della Difesa Siciliana, che qui fu utilizzata per la prima volta da Euwe contro Maroczy nel 1923.
Scheveningen è il Lido della importante città di Haag (L’Aia), e vede durante la stagione estiva un grande afflusso di turisti, attratti dalle ottime strutture ricettive. Da sempre è teatro di eventi di tutti i generi, compresi naturalmente gli scacchi.
Nella prima metà del novecento vi si tennero quattro tornei internazionali, che richiamarono grazie anche alla amabilità del posto, numerosi maestri stranieri.
Iniziamo con il 1905, ed un torneo a 14 giocatori di buon livello, dominato (11,5/13) dall’americano Frank James Marshall. Alle sue spalle il bravo maestro olandese Benjamin Leussen colse un apprezzabile secondo posto, precedendo in classifica e sconfiggendo nello scontro diretto i forti maestri stranieri Spielmann, Duras e Swiderski. L’italiano Arturo Reggio giunse ottavo con 6/13 e una bella vittoria su Duras.
Nel 1913 si tiene una seconda edizione, ed il vincitore, un ventunenne russo, avrà un glorioso destino: Alexander Alekhine. Il suo punteggio è identico a quello di Marshall del 1905 (11,5/13), con l’unica sconfitta patita dal secondo classificato, David Janowski, che prima del via era il grande favorito. Al terzo posto un Olandese di nome e di fatto, Adolf Olland, che per i molti che non lo sapessero, grazie ad alcuni risultati in grandi tornei internazionali (8° ad Hannover nel 1902), nel primo decennio del secolo dimostrò una forza di gioco da grande maestro. Gli altri quattro maestri stranieri venuti con ambizioni di successo, Yates, Edward Lasker, Breyer e Mieses, terminarono ai piedi del podio.
Nel 1923 si tenne una edizione particolare, destinata ad entrare nella storia, per ben due motivi. Il primo lo abbiamo gia detto, legato alla variante della siciliana, il secondo derivò dalla decisione di far giocare i dieci maestri stranieri presenti contro dieci maestri olandesi, nacque così il sistema Scheveningen. Data la differenza dei valori in campo, gli stranieri naturalmente dominarono, ma furono costretti a vincere più partite possibili, perchè i premi a furono assegnati solo ai primi cinque. Primi risultarono lo svizzero Paul Johner e Rudolf Spielmann, davanti a Colle, Maroczy e Reti, mentre fuori dai premi giunsero Mieses, Yates e Snosko Borowski.
Tra gli olandesi ci si aspettava il dominio di Max Euwe, ma invece Speyer, con un gioco solido, riuscì a fare gli stessi punti del futuro campione mondiale, 4,5/10.
Nel 1933 si tenne una edizione con soli otto concorrenti, ma ancora una volta in gara c’erano dei “top-players”. Si impose Salo Flohr con mezzo punto sulla coppia Bogoljubow – Maroczy. I cinque olandesi presenti, non i migliori in quel momento, raccolsero ben poco.
Dopo questa edizione l’attività scacchistica olandese pian piano confluì verso altre località, Amsterdam e Beverwijk, e in qeust’ultima nacque il torneo che in seguito si spostò a Wijk Aan Zee, ma questa è un’altra storia.
Ecco ora la solita rassegna di immagine coeve agli eventi di cui ho parlato.
Semplicemente stupendo… come tutti gli altri! 🙄
Diamine che belle illustrazioni. Perfino uno Spielmann con folta chioma. 🙂 ….poi le bathing machine! Complimenti cserica
Un salto nel passato grazie a queste meravigliose cartoline. E’ interessante raffrontare queste foto con quelle scattate negli stessi anni in una località di mare italiana: Viareggio. Il 1921 per Viareggio è stato l’anno della rilancio dei corsi mascherati grazie alla creazione di un comitato permanente con sede al Caffè del Casino in Via Regia, luogo d’incontro degli intellettuali dell’epoca e sede, tra l’altro, dell’Accademia Scacchistica Viareggina. Proprio nel 1921 si tenne a Viareggio il 1° Campionato Italiano di Scacchi. Ma questo è lavoro per cserica e vi invito a visitare il suo sito:
http://storiascacchi.altervista.org
Questi viaggi nel tempo mi affascinano (eheheh)!!!
Bella l’immagine di Lasker insabbiato!!
Complimenti.
Quando il RE si muove…. vuole la corona!! E NOI gliela diamo!!! W il Capitano!!
mi associo all’apprezzamento manifestato da Martin Eden; la potenza dell’immagine non ha rivali e le cartoline d’epoca sono stupende, la trama scritta essenziale e concisa che le accompagna dà all’articolo quella unicità tipica dei lavori creativi ispirati. Grazie
Un altro splendido pezzo del fondatore cserica!
Cserica, io dico che che le storie, le fotografie (fantastiche!), le tabelle e le partite della serie “Oi Topoi” meriterebbero di essere raccolte in un unico bel volume. Pensaci.
Prenoto fin d’ora tre copie de “I luoghi storici degli scacchi”, a qualunque prezzo (quasi).
Sì, anche per me un paio di copie…
Complimientos!!!
Ne approfitto spudoratamente per invitarvi a farmi una visitina in http://blog.librimondadori.it/blogs/ilgiallomondadori/ . Ho scritto un pezzo nel quale ho inserito anche qualche spunto scacchistico. Sono pure in foto con il nipotino Jonathan!
Ancora complimientos all’autore.
Vi ringrazio tutti di cuore per i complimenti.
Per “I luoghi degli scacchi” ho già scritto 9 articoli, ma ne sono in programma almeno altri 30.
Sarebbe un sogno poter raccogliere il tutto in un libro, ma la realtà è che la stampa di un tale lavoro, con molte pagine di fotografie a colori, avrebbe costi astronomici (superiori ai 10000 euro).
Non sarebbe facile trovare editori interessati, sull’argomento scacchi vengono pubblicati solo testi sulle aperture o qualche lavoro di famosi giocatori/allenatori.
D’accordo, Cserica, però provaci, non abbandonare l’idea. Secondo me il libro sarebbe (con altri 30 “Topoi” !) un piccolo capolavoro e di certo qualcosa di diverso da tutto il resto mai visto sugli scacchi.
Se il libro dovesse vendere molto, avrai vinto la scommessa; se non dovesse vendere abbastanza per coprire i costi, rimarrà lo stesso nella storia e sarà comunque per te una grandissima soddisfazione.
Un editore dovrebbe anche capire che qualunque testo sulle aperture vale ZERO (dal punto di vista storico e letterario) rispetto a quello che potrebbe rappresentare un libro di prestigio come “I luoghi degli scacchi”, capace, tra l’altro, di pescare su un bacino diverso e teoricamente più ampio di lettori.
Io, per esempio, da oltre 10 anni non acquisto più libri sulle aperture o simili, ma comprerei a occhi chiusi “I luoghi degli scacchi” e lo regalerei pure. Sarò forse una mosca bianca ?
Ti assicuro Marramaquis che un qualsiasi editore, dopo appena 30 secondi, mi liquida dicendo che non gli interessa.
Farlo a mie spese sarebbe arduo, e poi doverlo inserire nel circuito commerciale ancora di più…..
Comunque se qualcuno sapesse come fare, ben venga.
Ho un amico editore… Non so se la cosa possa interessargli, provo a chiederglielo e poi tramite Martin Eden ti faccio sapere.
magari fosse vero…. 😀
bellissimo articolo!!
ma la curiosità mi spinge a chiedere: dove hai trovato così tante belle foto?
c’è un sito o è frutto di una paziente raccolta?
sono cartoline di inizio 900,
ne ho una collezione di migliaia, quelle che mi mancano le trovo da siti d’aste online, ma bisogna spulciare nel tempo, non sono subito pronte così…
Le cartoline di cserica non sono belle, sono fantastiche! Insisto nel sostenere che solo editori poco lungimiranti non prenderebbero in considerazione il libro di cui s’è parlato ieri. O forse sono poco lungimiranti tutti gli editori …
Complimenti per il sito e per questa fantastica pagina. Amo le foto dei primi del 900′, nel mio archivio ne ho scansionate da originali addirittura un migliaio della mia città (Pesaro).
Buon Natale! 😉
Io il libro lo comprerei! 😉