Esteban Canal: ricordi e cimeli

Scritto da:  | 7 Dicembre 2010 | 6 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

Vidi Esteban Canal in una fine primavera del 1980; egli già avanti con gli anni io invece non ancora quindicenne. Di abitudine lo si poteva incontrare al tavolo di un ristorante di Gavirate, prospiciente le acque del Lago di Varese.

Fui accompagnato da un anziano scacchista, colui che mi avviò al gioco mostrandomi le mosse della celebre Canal-Johner. Di quella memorabile partita tuttavia ci capii poco o niente. Furono però le storie che il mio attempato amico e maestro mi raccontò su Canal a lasciarmi stupefatto. Allora ero un ragazzo, con la passione per la letteratura di avventura: Jules Verne, Jack London, Emilio Salgari, Rudolph Kipling ed altri che ora neanche più ricordo. Nel mio immaginario, a sentire certe storie di viaggi in nave, la caccia alle tigri… ecco, Esteban Canal venne ad aggiungersi, d’improvviso e come per incanto, quale un sorta di personaggio magico e avventuroso…
In seguito fu con il tempo che imparai ad apprezzare anche le sue partite.
Nel mio “incontro” con Canal (quella fu l’unica volta) vi fu qualche cosa di magico che con queste povere righe neppure riuscirei a spiegare. Iniziò tutto così.

Soloscacchi si pregia e si onora di poter ospitare questa serie di contributi sulla figura leggendaria di Esteban Canal, per lo più inediti, da parte di Luca Monti, uno dei massimi studiosi viventi del grande giocatore peruviano. Le pubblicazioni avranno carattere informale e intenzionalmente alquanto irrispettoso in senso cronologico, a mo’ di Zibaldone di appunti, cimeli e ricordi di questo piccolo museo virtuale dedicato alla figura di codesto personaggio immortale della scacchiera…



Inizieremo questo viaggio nel ricordo di Esteban Canal con due preziosi manoscritti, di Pierluigi Beggi e Stuart Wagman, che tra gli altri episodi interessati che costellano la vita del grande giocatore peruviano ricordano come questi sia sfuggito quasi per miracolo ad una fucilazione politica durante la Guerra Civile Spagnola…

Ecco il ricordo di Stuart Wagman (in calce la traduzione in italiano):

12 Novembre 2003

Carlo Luca:

Ti prego di scusarmi per scriverti in inglese. Pur vivendo in Italia da numerosi anni mi riesce ancora più comodo esprimermi in inglese. Son certo che questo non ti sarà di impedimento.

I miei ricordi di Esteban Canal sono sbiaditi dagli anni trascorsi. Ho partecipato ad un unico torneo insieme a lui, a Reggio Emilia, nell’edizione 1965-66 [vittoria di Wagman col Bianco, N.d.R.]. Ricordo bene che quel giorno era sofferente a causa di forte raffreddore e non era assolutamente in condizione di giocare. Ci siamo incontrati in diverse occasioni in seguito, pur non giocando l’uno contro l’altro, in altri tornei italiani negli anni successivi. Sovente, durante questi tornei, è capitato di cenare insieme ed in tutte queste occasioni l’ho sempre apprezzato come un affabile compagno di conversazione nonché squisito gentiluomo. Mi par di ricordare che una volta raccontò di come a seguito di una sua vittoria (o di un importante paizzamento, non rammento con esattezza) in un torneo a Venezia, gli organizzatori gli fecero dono di un pregiato soprammobile di cristallo veneziano con la dedica: “Dalla città dei canali grandi al Grande Canal”. Ed un’altra volta raccontò di esser stato condannato a morte da un tribunale militare franquista in Spagna durante la guerra civile e di aver ricevuto la grazia solo all’ultimo istante per via della sua fama di celebre scacchista. E le storie affascinanti che era solito raccontare erano molteplici tuttavia, dati gli anni trascorsi, il ricordo che ne serbo purtroppo si è affievolito.

Mi duole che il mio contributo che ti posso offrire per la stesura del tuo libro a lui dedicato sia così limitato ma son certo che una biografia di cotanto Grande Maestro sarà accolta con indubbio favore da parte del pubblico scacchistico.

Cordialmente

Stuart Wagman


ed ecco quello di Pierluigi Beggi:

Qui infine il bel racconto di cserica, per la rubrica “I Luoghi degli Scacchi”, relativo a Merano località in cui nel 1926 Canal diede sfoggio del indiscusso suo talento di giocatore sfiorando di un soffio la vittoria che gli sfuggì sul finale a causa di un’indisposizone quando pareva ormai certa.

avatar Scritto da: Luca Monti (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a Esteban Canal: ricordi e cimeli

  1. avatar
    Bilguer74 7 Dicembre 2010 at 10:24

    Straordinari documenti di personaggi straordinari su uno straordinario protagonista! Quanto ci mancate…
    In tutti coloro che hanno conosciuto personalmente Esteban Canal ho sempre colto negli occhi il bagliore della folgorazione di quell’incontro.
    Grazie Luca, per aver reso pubbliche queste testimonianze importanti.

  2. avatar
    Alessio 7 Dicembre 2010 at 10:55

    Esteban Canal, di lui Alekine ebbe a dire che non era mai banale nelle sue partite “quando non è fuoco, è candela…ma arde sempre!”
    Personaggio di straordinaria umanità e cultura, le sue lettere e i suoi scritti, raccolti in un libro di Zichichi (“Esteban Canal” Messaggerie scacchistiche), ne sono una chiara testimonianza.
    Egli rifletteva la sua profondità di pensiero anche negli scacchi: imperdibile è il sul libro “Strategia di avamposti”.
    Per tutto quello che ha dato agli scacchi e per il suo “spessore” di uomo, avrebbe sicuramente meritato di meglio e di più nell’arco della sua esistenza…il tramonto della sua vita, come alcuni dei più grandi campioni del passato, lo visse in povertà e solitudine.

  3. avatar
    jazztrain 7 Dicembre 2010 at 12:21

    Articolo semplicemente stupendo, più che una biografia mi sembra di leggere uno straordinario romanzo d’avventure. Esteban Canal è il Jack London degli scacchi!

    😉

  4. avatar
    alfredo 7 Dicembre 2010 at 13:35

    Ho avuto anch’io l’enorme piacere di conoscere questo grande.
    Ho scoperto, attraverso lo storico Winter, che abito’ a Milano in via Poma 5 ( era in un elenco con gli indirizzi dei grandi degli anni 20 e 30).
    Per pura curiosità sono andato a vedere il palazzo che c’è oggi.
    Ho pensato che sarebbe bello che vi fosse affissa una targa:
    “Qui visse Esteban Canal
    scacchista
    il piu’ libero degli uomini
    cittadino del mondo”

  5. avatar
    Fabio Lotti 7 Dicembre 2010 at 15:17

    Complimenti per l’articolo e per il ricordo di un grande scacchista.

  6. avatar
    Zenone 7 Dicembre 2010 at 17:06

    Un’altra conferma, qualora ce ne sia bisogno, che gli scacchi sono cultura. Mai perdere la memoria!
    Grazie.

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