La locuzione latina Mens sana in corpore sano, che significa una mente sana in un corpo sano, appartiene a Decimo Giunio Giovenale vissuto intorno all’anno 100 d.C. La massima rivela che fin dall’antichità era nota la stretta relazione esistente tra mente e corpo…
E’ sicuramente buona cosa allenare mente e corpo in ugual misura… quindi… è sicuramente buona cosa fare chess – boxing!!!
Un gioco, uno sport… mens sana in corpore sano!! Il corpo fa scattare le gambe velocemente; gli addominali sono duri e tesi e le braccia, grandi, modellate da muscoli forti, sono braccia che servono a colpire, che danno la direzione ai pugni potenti e a volte distruttivi. E’ pugilato.
Poi, però, nella ripresa successiva, dal centro del ring sale lentamente una scacchiera: sta lì eretta, come un magico ingegno. Gli scacchi… costringono i due rivali a sedersi e misurarsi in un gioco in cui devono usare la forza della mente, la capacità di organizzare una strategia. Il controllo non è più muscolare, la tensione è tutta nella chimica del cervello.
Il chess boxing o scacchi-pugilato è uno sport ibrido, che mescola la boxe e gli scacchi. Lo sport è stato immaginato da Enki Bilal nella sua graphic novel Freddo Equatore (Froid Équateur, del 1992). L’artista olandese Iepe Rubingh, in seguito, ispirato dall’opera di Bilal, codificò nel 2001 lo sport, con una variante rispetto al libro: non un incontro di pugilato seguito da una sfida a scacchi, ma un’alternanza dei due sport. Il primo incontro nel 2003, in una chiesa, attrasse 800 persone.
(Forme di chess boxing si trovano anche nel film finlandese del 1991 Uuno Turhapuro – herra Helsingin herra dove il protagonista giocava una partita di scacchi alla cieca mentre boxava).
Due sfidanti si affrontano sulla distanza di un massimo di undici riprese, in cui vengono alternati un round di scacchi ed uno di pugilato, iniziando con un round di scacchi della durata di quattro minuti, seguito da uno di pugilato della durata di tre minuti. Tra un round e l’altro c’è un minuto di pausa, per consentire ai contendenti di cambiarsi.
L’incontro può terminare per knockout o per scacco matto, per decisione del giudice o per esaurimento dei venti minuti a disposizione da parte di uno dei due contendenti.
Lo sport è ora disciplinato dalla World Chess Boxing Organisation (WCBO). Il primo campionato del mondo si è tenuto ad Amsterdam nel 2003 ed è stato vinto dallo stesso Iepe Rubingh. Il primo campionato europeo si è invece svolto a Berlino, ed ha visto prevalere in finale il bulgaro Tihomir Dovramadjiev sul tedesco Andreas ‘D’Schneider.
Ma l’attuale campione europeo di pugni e scacchi, nella categoria dei massimi, è di Foligno, 36 anni: Gianluca Sirci. Nel luglio del 2009 l’italiano ha battuto, sul ring del famoso Boston Dome in Tufnell Park, nel nord ovest di Londra, l’inglese Andrew Costello detto “the rock”, conquistando l’alloro continentale.
Sirci, alto un metro e novanta, pesante centoventi chili, con l’espressione mite, che hanno tutte le persone sane e consapevoli della loro forza fisica, un leggero accento che rivela la sua provenienza umbra, vive da solo; due lauree, una in Biologia e l’altra in Biochimica clinica, entrambe quinquennali; è titolare di un laboratorio in cui si fanno analisi alimentari.
Ex pugile dilettante, un elo di scacchi vicino ai 1400 punti è anche il campione italiano della specialità.
Contattato afferma: “Mi alleno tutti i giorni: due ore di pugilato e un’ora di scacchi. In questo sport la vittoria è data dal primo dei due che batte l’altro, indifferentemente a pugilato o nel gioco degli scacchi. Quando sul ring ci sediamo, per la ripresa alla scacchiera, quello che conta è il controllo. Si è in una situazione di ansia, di fatica e sudore, a volte anche di dolore fisico, dopo esserci battuti con i pugni, ma con calma dobbiamo stabilire le mosse, giocare l’altra partita…questo è chess boxing!!”
Mens sana in corpore sano… buon pugile, ma una sola prestazione ufficiale parlando di scacchi: campionato regionale umbro nel giugno 2008 con una sola vittoria su sei incontri!?!
Ecco ragionaci te!!
|
|
Mens sana in corpore sano?!? Campione Euruopeo 2009 di chess boxing!!!… dice tutto!!
Scritto da: (Qui gli altri suoi articoli)Tags: Mandriano
Se non ricordo male Giovenale visse tra il primo ed il secondo secolo d. C., non a. C. .
…e infatti ho sbagliato a scrivere. Correggo subito!! Grazie. Ciao.
Riporto dal web” Decimo Giunio Giovenale(Aquino, tra il 55 e il 60 – Roma, 127), è stato un poeta e retore romano.
Le notizie sulla sua vita sono poche e incerte, ricavabili dai rari cenni autobiografici presenti nei suoi scritti giunti fino ad oggi e da alcuni epigrammi a lui dedicati dall’amico Marziale.
Giovenale nacque ad Aquino, databile poco prima il 100 d.C., la data di nascita si può indicare approssimativamente fra il 50 e il 60.
Scrisse fino all’avvento dell’imperatore Adriano e non si sa con certezza la data della sua morte, sicuramente posteriore al 127, ultimo termine cronologico ricavabile dai suoi componimenti .”
L’espressione “mens sana in corpore sano” viene spesso banalizzata in modo erroneo, come nel presente caso. Essa, infatti, non pretende assolutamente di stabilire un’improbabile relazione tra mente e corpo, ma costituisce l’unico contenuto della preghiera che si deve rivolgere agli dei. Dopo aver passato in rassegna e scartato i diversi desideri umani, come apportatori di conseguenze negative e spiacevoli, nella X satira il poeta Giovenale afferma esplicitamente che l’unica preghiera degna di essere rivolta agli dei è: “orandum est un sit mens sana in corpore sano”, ossia “bisogna pregare (gli dei) che ci concedano una mente sana in un corpo sano”, gli unici due veri beni della vita.