Gatto promuove a tigre

Scritto da:  | 12 Gennaio 2011 | 5 Commenti | Categoria: Partite commentate

Tigran Petrosian

E’ la metamorfosi kafkiana di Petrosian, almeno per come lo descrisse il suo rivale Spasskjj dopo gli estenuanti scontri alla scacchiera per la contesa del trono. ” Stilisticamente all’inizio gioca come un bel gattino ma ben presto si trasforma in tigre.” Questa indole trasformista doveva allettare lo stesso Petrosian difatti quando in una intervista gli fu chiesto quale fosse stata la sua miglior partita egli, senza citarne alcuna in particolare, segnalò però di trovare piacere a giocare come nella sua prestazione contro Guimard. Vediamola:

Petrosian – Guimard [D37]

Goteborg, 1955

1.c4 Cf6 2.Cc3 e6 3.d4 d5 4.Cf3 Ae7 5.e3 0-0 6.Ad3 dxc4 7.Axc4 c5 8.0-0 a6 9.a4 Cc6 10.b3 cxd4 11.exd4 Cb4 Siamo nella teoria del gambetto di donna accettato, il bel gattino si è mosso cauto, dimesso, permettendo al nero una facile parità. 12.Ce5 Ad7 13.Ab2 Ac6 14.Dd2 Cbd5 15.Cxc6 bxc6 16.Ca2 Lunghi baffi felini iniziano ad annusare sistematicamente la posizione. 16…Db8 17.Cc1 Ad6 18.g3 Td8 19.De2 Cb4 20.Td1 Cfd5 21.De4 Ae7 22.Ce2 Af6 23.Rg2 a5 24.Cg1 Db7 25.Cf3 Tab8 26.Tac1 Solo piccole reciproche debolezze nei due schieramenti, una piccola qualità a favore del bianco, due cavalli ben piazzati a favore del nero. Le torri di entrambi non hanno spazio per esprimere il proprio potenziale eppure… 26…h6 27.Rg1 Cb6 28.Ae2 C6d5 29.Cd2 Ag5 30.Tc5 incursione sospetta che prelude una metamorfosi…. 30…Ae7 31.Txa5 questo è troppo! 31…Ca2 32.Ad3 g6 33.Df3 Dc7

mossa al bianco

34.Tc5 Axc5 35.dxc5 al prezzo della qualità si è aperta una grande diagonale per l’alfiere camposcuro, ma occorrono artigli di grosso felino per sfruttarla… 35…Cab4 36.Ac4 rinforza b3 ed impedisce la semplificazione che sarebbe seguita alla precoce 36. Ce4,f5 – Cf6+, CxC – AxC, TxA 36…f5 ora necessaria 37.Te1 De7 38.De2 Te8 39.Cf3 Rh7 40.De5 Dc7 41.De2 De7 42.h4 Cf6 Guimard teme l’ulteriore affondo di pedone e preferisce cederne uno per attivare torri e contenere l’attacco. 43.Axe6 Ce4 44.Cd4 Tbd8

mossa al bianco

45.h5 comunque !! 45…Txd4 46.hxg6+ Rxg6

mossa al bianco

47.Axf5+ Rxf5 48.Dh5+ Ke6 se Dg5, DxT – Dd2, g4! 49.Dg4+ Rd5 50.Df5+ De5 51.Dd7+ Rxc5 52.Tc1+ Cc3 53.Txc3+ Rb6 54.a5+ Rxa5 55.Da7+ Rb5 56.Db7+ Ra5

mossa al bianco

57.Tc1 Td1+ 58.Txd1 Dxb2 59.Da7+ Ca6 60.b4+! Rxb4 61.Db6+ il nero abbandona, i morsi alla gola della tigre hanno fiaccato la resistenza 1-0

Carlos Guimard

avatar Scritto da: MF Claudio Evangelisti (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a Gatto promuove a tigre

  1. avatar
    Marramaquìs 12 Gennaio 2011 at 06:42

    Naturalmente al gatto Marramaquìs questo bocconcino è proprio piaciuto !

  2. avatar
    Zenone 12 Gennaio 2011 at 10:16

    Penso che la personalità di Petrosjan fosse senz’altro complessa, sia dal punto di vista personale che professionale, come, per altro, quella di ogni autentico campione sportivo. Credo sia però da ricordare ciò che è stato scritto da Garri Kasparov nella sua introduzione a “Lezioni di Strategia” , raccolta di appunti sparsi di Petrosjan [Prisma editori, ed. 1991]: “Sono pochi coloro che hanno saputo fornire un contributo significativo allo sviluppo degli scacchi: ancor più ristretto, poi, è il numero dei grandi giocatori che sono stati in grado di trasmettere ai posteri i segreti di cui si erano impadroniti. Da questo punto di vista Petrosjan ha fatto molto. Sebbene egli non ci abbia lasciato un’enorme quantità di scritti (…)”. Anche questo dimostra il particolare carattere di Petrosjan, una riservatezza personale che lo ha indotto a scrivere pochissimo – nel senso di opere organiche sul gioco – malgrado sia stato direttore della più importante rivista scacchistica sovietica “64”; incarico da cui fu sollevato a seguito della sconfitta con Korchnoi, sottolineando il suo rapporto – ma anche quello di altri campioni sovietici – con la nomeklatura. Da questo punto di vista è interessante leggere l’ottimo “I russi contro Fischer” di Plisetskij e Voronokov [Caissa Italia editore, ed. 2003, € 29.00]. Altre due opere imperdibili, per gli amanti di Petrosjan – in lingua italiana – sono senz’altro “115 Partite di Tigran Petrosjan” di Allievi e Temi [Ed. Mursia, ed. 1993] e “Petrosjan oltre i confini della teoria” [Prisma editori, ed. 1993]. Infine vorrei sottolineare come la partita riportata in questo pezzo l’ho trovata solo in “Tigran Petrosian – Master of Defence”, di P.H. Clarke [ed. B.T. Batsford Ltd, ed. 1992 – lingua inglese], a pag. 77, a dimostrazione che ciò che è importante per il giocatore può non essere fondamentale per i suoi commentatori e ammiratori. Il mio interesse per Petrosian mi costringe ad affrontare un’altra grave e gratuita accusa fatta da più parti a Petrosjan, cioè la sua mancanza di coraggio in attacco. Sul punto è stato chiaro anche Botvinnik quando dichiarò a “Chess Magazine” (Settembre 1988) che Petrosjan attaccava ma solo quando aveva concrete possibilità di successo, anche se la sua forza era la difesa. Credo che Petrosjan cercasse “la verità” negli scacchi e cioè la correttezza degli attacchi e della difesa. Grazie ancora al MF Evangelisti di aver proposto una partita di un grande campione forse troppo criticato e troppo presto dimenticato.

  3. avatar
    Bilguer74 12 Gennaio 2011 at 10:25

    Mai titolo fu più azzeccato: la partita è paradigmatica dello stile del grande campione, perfette le scelte di tempo, impressionanti le manovre posizionali come l’assalto finale. E dire che questo è un giovane Petrosian, non lo scafato ex campione del mondo. Quel che vuol dire il talento…

  4. avatar
    Mandriano 12 Gennaio 2011 at 12:11

    …sempre felino è!!!

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    alfredo 27 Aprile 2011 at 01:35

    in realtà penso che Petrossian (cosi’ è la corretta trascrizione del uo cognome in italiano come mi insegno’ il caro GM Paoli che a queste cose teneva molto) sia stato un formidabile tattico travestito da stratega , oltreche uno dei piu’ raffinati e anticonvenzionali pensatori. Mi viene in mente la Petrossian – Ree olimpiadi del 72 , quando fece tutta una serie di mosse apparentemente antilogiche …e naturalmente vinse

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