Reuben Fine scacchista americano e psicoanalista ci propone i profili psicologici di molti campioni di scacchi da Capablanca fino a Fischer.
Gli scacchi, dove i giocatori simulano una vera e propria guerra, richiamando tempi antichi tanto è vero che sulla scacchiera si affrontano Re, Regine, Cavalli, Torri, Alfieri. Gioco in cui la logica è preponderante, l’autore ne traccia i simbolismi, che ricava dai fondamenti della psicoanalisi. Viene citata una frase in cui si afferma che gli scacchi sono troppo difficili per essere definiti un gioco e troppo facili per essere definiti una scienza, un gioco il cui pezzo principale è il Re che al tempo stesso e’ forte ma debolissimo e che incarna la figura del padre. L’autore individua nei grandi campioni sia genio che sregolatezza, assumendo come massima incarnazione dalla duplice personalità Fischer, esponendo in modo magistrale la sua vicenda umana che quella scacchistica, in opposizione a quella del suo avversario nel famoso match per il campionato mondiale Spassky. Impreziosita da una introduzione di Giuseppe Pontiggia, questo libro scandaglia l’animo, i reconditi desideri e azioni dei campioni degli scacchi dalla fine dell’ottocento fino agli anni settanta. L’indagine psicologica è profonda, scevra da pettegolezzi e fronzoli, e riesce a far comprendere meglio la personalità di grandi campioni e a loro volta anche le loro tattiche di gioco. Questo libro è da consigliare a tutti coloro che amano gli scacchi e a tutti coloro che vedono in questo “gioco” un esercizio alla disciplina e alla fantasia della mente.
Risvolto di copertina: «Mi piace vederli dibattersi»: così confessò, a proposito dei suoi avversari, Bobby Fischer, prima di strappare a Spassky, nel 1972, il titolo di campione mondiale di scacchi. Al di là delle spiegazioni più immediate (denaro e fama), questo libro ricerca le motivazioni segrete che hanno indotto uomini dai talenti più diversi a dedicare al gioco uno smisurato spazio mentale e pratico. L’autore non offre soltanto una psicoanalisi degli scacchi, ma ripercorre la vita dei campioni del mondo e i loro conflitti: da Morphy, che si ritirò dal gioco all’età di ventidue anni per soccombere poi gradualmente a una nevrosi, a Steinitz, che in stati allucinatori giocava con Dio, concedendogli il vantaggio di un pedone e della prima mossa, da Alechin, «il sadico del mondo scacchistico», a Fischer, un genio dalle reazioni spesso incomprensibili. Il gioco degli scacchi, che incanala, e nello stesso tempo esaspera, un’aggressività implacabile, appare infatti destinato a sviluppare fantasie di onnipotenza. Non mancano però, nel libro di Fine, anche gli «anti-eroi», che cercano di resistervi: né stupisce la difficoltà della loro lotta, ove si pensi che la teoria del gioco coinvolge anche l’ideologia, tanto che si è parlato di stile capitalistico e di Scuola Sovietica, di stile individualistico e di paura del deviazionismo. L’americano Reuben Fine, che è stato tra i massimi scacchisti intorno agli anni Quaranta e ha scritto libri fondamentali sulla teoria del gioco, esercita da decenni l’attività di psicoanalista e in tale veste incontrò Fischer adolescente, come racconta in queste pagine.
La psicologia del giocatore di scacchi è apparso per la prima volta nel 1956, mentre i saggi su Bobby Fischer e Boris Spassky risalgono al 1973.
Si tratta di un libro interessante ma che nella trattazione del personaggio Fscher risente, a mio parere, di una certa inimicizia tra il Campione del Mondo e l’autore. Comunque ne consiglio anch’io la lettura.
me lo regalarono come libro.. mi ha fatto un po schifo, e piu che altro lo trovo decisamente banale,basato sulla psicologia froidiana degli anni 50, per cui il sesso e il conflitto col padre è alla base di tutto…
morale: meglio comprare qualcosa di piu… AGGIORNATO!
Comuque dovrebbe essre pubblicato a breve un lnuovo lavvoro sulla psicologia di Bobby , scritto da uno Psichiatra di Ny , joe Ponterotto ,
questo è un assaggio di quello che dovrebbe essere uno studio piu’ ammpio
http://www.miller-mccune.com/culture-society/a-psychological-autopsy-of-bobby-fischer-25959/
comunque Reuben Fine è stato veramente uno degli psicanalisti americani piu’ noti
Ha scritto anche un ponderosa Storia della psicanalisi , trradotta in italia da Bollati Boringhieri
Stroncata dai piu’ comunque …
Voglio dire che arrivato il nuovo libro del psicologia di Bobby Fischer: “A Psychobiography of Bobby Fischer: Understanding the Genius, Mystery, and Psychological Decline of a World Chess Champion,” publicato aprile, 2012 da Charles C Thomas, Publisher, LTD negli Stati Uniti (www.ccthomas.com). Il autore e il Professore Joseph G. Ponterotto da Fordham University a New York City.
Grazie.
ciao Joseph
come da nostro accordo intercroso lo aspetto con grande gioia, ringraziandoti ancora una volta dell’onore che mi hai fatto.
a presto
tuo
alfredo pasin