Ammoniaca in accatré (NH3): Andrija Fuderer

Scritto da:  | 21 Gennaio 2011 | 14 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri

  • Steam reforming catalitico di idrocarburi
  • Processo per la separazione di paraffine normali da miscele di idrocarburi
  • Processo per la produzione di miscele di gas di sintesi di ammoniaca

Questi sono soltanto tre degli undici brevetti di un famoso inventore di nazionalità belga, che attualmente vive ad Anversa, ma che è nato il 13 maggio del 1931 a Subotica, provincia autonoma di Vojvodina, ex Jugoslavia, quasi ai confini con l’Ungheria, e che conseguì il dottorato in chimica presso l’Università di Zagabria.

Si sta parlando di un attempato e schivo signore, ormai prossimo agli ottant’anni, che da giovane si dilettava anche lui sulla scacchiera. E se la cavava abbastanza bene. Mi pare di averlo citato in uno dei miei primi articoli, ma ricordo che anche cserica ne ha parlato su Soloscacchi, presentando nientemeno che una sua vittoria su Tartakower.

Questo chimico inventore si chiama Andrija Fuderer e non è stato un ragazzino prodigio, né sulla scacchiera né sui libri. Del resto i duri anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale non prevedevano tappeti di rapida gloria per i giovanissimi, che in ogni campo dovevano sudare molto per farsi conoscere ed emergere.

Ma è un fatto che il nostro amico Andrija nel 1948 riesce a qualificarsi per la finale di campionato jugoslavo, restando però nelle retrovie della classifica a causa di uno “score” disastroso con i pezzi neri: 1 su 8!  L’anno dopo va parecchio meglio, con 11 punti su 19 partite.

Nel 1950, a 19 anni, il vero battesimo internazionale nel torneo di Bled, dove Andrija sorprende tutti con un eccellente 4° posto finale, ottenuto battendo avversari del calibro di Tartakower, Najdorf, Ivkov, Matanovic, O’Kelly e Rabar.

Ecco la travolgente miniatura giocata col GM belga O’Kelly:

1.e4 e5  2.Cf3 Cc6  3.Ab5 a6  4. Aa4 f5  5. d4 exd4  6.e5 ac5  7.0-0 Cge7  8.Ab3 Ca5  9.c3 Cxb3  10.Dxb3 d5  11.exd6 Dxd6  12.cxd4 Ab6  13.Te1 h6  14.Cc3 Rf8  15.Af4 ! Df6

Posizione dopo 15...Df6

(se 15…Dxf4 16.Txe7 !)

16.Da3! Ae6  17.d5 Ag8  Ae5 Dg6  19.d6 cxd6  20.Axd6 Te8  21.Ce5  1-0

(infatti se  …De6  22.Axe7 Dxe7  23.Cg6)

L’anno successivo Fuderer conferma il suo talento, giungendo 2°-3° sia a Dortmund sia nel campionato jugoslavo (vinto da Rabar), dove paga caramente un’inopinata sconfitta con l’ultimo classificato, Igor Kindij.

1951

Del 1951 è quest’altra impetuosa vittoria contro il ben più noto Bora Kostic:

1.e4 e5  2.Cf3 Cf6  3.Cxe5 d6  4.Cc4 Cxe4  5.Cc3 Cxc3  6.bxc3 Ae7  7.d4 Cd7  8.Ad3 Cb6  9.Ce3 d5  10.0-0 0-0  11.f4 f5  12.Dh5 g6  13.Df3 c6  14.g4 Cc4  15.gxf5 Cxe3

Posizione dopo 15...Cxe3

16.fxg6! Cg4 (se …Cxf1 17.Dh5) 17.f5 Cf6  18.Ah6 Te8  19.gxh7+ Rh8  20.Rh1 Af8  21.Ag5 Ag7  22.Tg1 De7  23.Tg2 Ad7 (se…Rxh7; 24.Dh3) 24.Tag1 Tf8  25.Ah4 Tf7  26.Tg6 Taf8  27.Dg2 1-0

(infatti dopo …Ae8 seguirebbe Axf6 e poi Tg8)

1952

Nel 1952 Fuderer incrementa l’attività e potenzia il suo gioco. E’ di nuovo 2° al campionato jugoslavo (stavolta alle spalle di Petar Trifunovic), non mancando la consueta scivolata, stavolta contro il penultimo classificato, Krivec; ugualmente è 2° a Belgrado (dietro Herman Pilnik).

Molto elegante è la combinazione con la quale sconfigge proprio il neo-campione Trifunovic e che riporto con le note dello stesso Fuderer.

Posizione dopo 22...Ce6

Raggiunta questa posizione, il bianco gioca 23. Axd5 !! cxd5 (non …Axc3 24.Axe6+ Axe6 25.Axc3) 24.Cxd5 Dc5  25.Txf8+ Txf8

  • (a: 25…Rxf8  26.Dh6 e poi Cf6)
  • (b: 25…Cxf8  26.Cf6+)
  • (c: 25…Dxf8  26.Cxb4 seguita da Dxd7)

26.Dxb4 Dxb4  27.Cxb4 Ac8  28.Cd5 Ab7  29.Cf6+  1-0

Alle Olimpiadi di Helsinki, nello stesso anno, è prima riserva e chiude imbattuto con p. 3,5 su 5.

1953

Nel 1953 Fuderer vince a Saarbrucken e poi ottiene definitivamente il titolo di Maestro Internazionale, classificandosi 2° ad Opatija con p. 12 su 17, dietro Matanovic e davanti ad Ivkov, Pirc ed Unzicker.

A giugno, nel match Jugoslavia – Italia, incontra due volte il nostro mitico Enrico Paoli (sono due patte).

Quindi è a Zagabria per il massimo campionato e, finalmente, sale sul gradino più alto del podio, anche se a pari punti con Rabar e Pirc, battendo, tra gli altri, Gligoric.

1954

E’ di nuovo prima riserva alle Olimpiadi di Amsterdam del 1954, dove realizza un ottimo 8,5 su 12, che gli vale l’argento individuale (bronzo a squadre per gli slavi); nel girone finale gli slavi perdono con l’Unione Sovietica per 1,5 a 2,5, ma sulla quarta scacchiera Fuderer gioca una bellissima partita contro uno dei più grandi sovietici del dopoguerra, Evfim Geller. Eccola:

1.d4 Cf6  2.c4 e6  3.Cf3 b6  4.g3,Ab7  5.Ag2 Ae7  6.0-0 0-0  7.Cc3 Ce4  8.Dc2 Cxc3  9.Dxc3 f5  10.d5 Af6  11.Dd2 De8  12.Cd4 Ca6

Posizione dopo 12...Ca6

(questo Cavallo non ben sviluppato è l’inizio dei guai per il Nero) 13.Td1 Axd4 14.Dxd4 e5  15.Dc3 d6  16.b4 ! Dh5  17.Af3 Dg6  18.Aa3 Tae8  19.e3 Ac8  20.Ag2 Dh5  21.f4 Cb8  22.c5 Cd7  23.cxd6 cxd6  24.Td2 Cf6  25.b5 ! exf4  26.exf4 Ce4  27.Axe4 fxe4  28.Axd6 e3  (se … Tf7 ?; 29.Ae5) 29.Axf8 Rxf8  30.g4 ! Axg4  31.Tg2 e2  32.Te1 Te7  33.d6 Td7  34.Dc8+ Rf7  35.T1xe2 Ae6  36.f5 1-0  (se…Axf5; 37.De8)

Pochi mesi dopo è ad Hastings per il tradizionale Torneo di Capodanno. Giunge  3°, dietro Smyslov e Keres, ma contro quest’ultimo, che a quei tempi era considerato tra i migliori tre giocatori al mondo, coglie un  prestigioso successo.

1955

Siamo arrivati al fatidico 1955. Andrija ha 24 anni, è in costante ascesa, gioca alla pari con chiunque e non nasconde di avere grosse ambizioni.

In alcuni momenti il suo stile di gioco, così aperto, spontaneo e brillante, arriva a ricordare quello che sarà poi, dopo parecchi anni, lo stile inimitabile del grande Robert Fischer.

Lo zonale di Monaco è una passeggiata: con p. 14 su 19 è facilmente qualificato, benché quarto ad un punto dal vincitore Unzicker.

Tocca ora all’Interzonale.

Il regolamento per la selezione mondiale prevede infatti un torneo interzonale a Goteborg, con 20 partecipanti. Poi, l’anno successivo, i primi 9 di Goteborg più Smyslov (ammesso di diritto) avrebbero dato luogo, ad Amsterdam, al Torneo dei Candidati per designare lo sfidante del campione in carica Botvinnik.

Fuderer inizia benissimo: batte Medina e Bisguier, pareggia un’emozionante partita col campione mondiale juniores l’argentino Oscar Panno, poi batte Najdorf, Filip, Stahlberg e Unzicker.

A metà torneo è davanti ai favoriti Keres, Petrosjan, Geller e Spassky.

Nella posizione del diagramma, il conduttore dei bianchi, l’americano Bisguier, è costretto alla resa da una splendida invenzione:

Posizione dopo 28.Ta1

28… Dxb3 !! 0-1

A 29. Dxb3 seguirebbe Txa1 30.Dc2 (si minacciava … Cd4) Ah3 e vince.

Magnifica è pure la sua partita contro il GM cecoslovacco Miroslav Filip, altro assiduo dei Tornei dei Candidati degli anni 50, in cui approfitta della prima leggerezza dell’avversario per inscenare un terribile e decisivo attacco.

Scriveva così Svetozar Gligoric quasi vent’anni dopo:

“Durante quel torneo Andrija era stato così in vantaggio di punti che avrebbe potuto permettersi di perdere due partite e di non vincerne nessuna per il resto del torneo e ugualmente risultare tra i candidati, ma ….  ne perse quattro !”

Vince Bronstejn con 15 punti su 20, e nell’ordine si qualificano Keres, Panno, Petrosjan, Geller, Szabo, Pilnik, Filip e Spassky.

Concludeva così Gligoric “Fuderer lasciò la Svezia con la ferma intenzione di abbandonare per sempre gli scacchi per seguire la carriera universitaria”.

Non è facile spiegare cosa sia accaduto, ma è evidente essersi trattato di un crollo psicologico prima che tecnico. Del resto sappiamo tutti che gli scacchi, come altre discipline sportive, necessitano di un totale controllo fisico e mentale, di resistenza e saldezza di nervi, doti che sovente, ad altissimo livello, determinano la sottile e decisiva differenza fra due campioni tecnicamente sullo stesso piano.

(Non possiamo dimenticare, ad esempio, quanto accadde l’anno dopo, al Torneo dei Candidati di Amsterdam, fra gli stessi protagonisti di Goteborg: David Bronstejn, gran favorito ma nervoso e ossessionato da manie superstiziose, fu presto tagliato fuori dal gioco; Geller, in testa a metà gara, non resse, come spesso gli è accaduto, alla distanza; Keres, infine, si lasciò sfuggire una delle tante, incredibili, occasioni della sua vita, perdendo all’ultimo turno con Filip una partita facilmente vinta e facendosi così superare da un più solido e regolare Smyslov.

E nel 1957 Smyslov divenne, non a caso, campione del mondo, superando Botvinnik per 12,5 a 9,5. Lo divenne, pur non essendo stato geniale come Bronstejn e Keres, perché aveva quelle caratteristiche di giocatore completo, anche sotto l’aspetto mentale, che bene furono descritte dal GM svedese Gideon Stahlberg, arbitro del primo match Botvinnik-Smyslov: “La limpidezza e la logica di Smyslov ricordano molto Capablanca, gioca con sorprendente precisione, è calmo e controllato nelle posizioni difficili, manovra pazientemente per ore senza deconcentrarsi mai un momento, bracca l’avversario come uno spietato assassino, ha una perfetta tecnica nel finale dove un minimo vantaggio a suo favore porta generalmente alla vittoria”. Molto chiaro).

Ma torniamo a Fuderer. Già iscritto al torneo di Zagabria, vi partecipa completamente demotivato e con p. 8 su 19 giunge appena 15°.

Da quei giorni amari di Goteborg e Zagabria, le apparizioni di Fuderer sul palcoscenico degli scacchi sono sempre più sporadiche.

Qualcosa è cambiato per sempre nella mente di Andrija: la sua carriera scacchistica si ferma ad appena 24 anni compiuti.

Nel 1956 non gioca affatto, poi si convince a recarsi alle Olimpiadi di Monaco del 1958, come seconda riserva della squadra slava.

Il risultato di Monaco è interessante e imprevedibile, per uno che era del tutto assente dai tornei: 8 vinte, una patta e due perse, argento a squadre per la Jugoslavia e bronzo individuale per lui !

E’ poi a Beverwijk, dove vince il torneo minore.

A 27 anni si è in tempo per ripartire. Ma non accade nulla: ormai la sua storia rimane irrimediabilmente condizionata dall’esito di quell’interzonale.

Nel 1959 il destino fa sì che Andrija possa prendersi una simbolica rivincita contro la sfortuna e contro il dominatore di quel famigerato torneo di Goteborg, quando, in occasione di un incontro a squadre Jugoslavia-URSS, affronta 4 volte Bronstejn e lo sconfigge 3 a 1 (ma anche David non è più lo stesso campione del 1951). Molto simpatico è  questo matto al centro della scacchiera.

(Bronstejn – Fuderer , Kiev 1959)

Posizione dopo 36.d8=Q

36…Te3+  37.Rg4 Txg2+  38.Rf5 Dxd8  39.Txd8 Te5 matto

Nel 1960 è terzo al torneo di Zurigo.

Sparisce per altri 4 anni per tornare a Zagabria nel 1964, dove conclude 5° (vince Szabo davanti a Marovic e Parma), ma subito dopo lascia, questa volta per sempre, la scacchiera.

Nel 1980 emigra in Belgio e tuttora risiede ad Anversa.

Nel 1990 la FIDE gli attribuisce il titolo di Grande Maestro “ad honorem”.

Chi può dire se e come sarebbe cambiata la storia personale di Andrija Fuderer (e forse la stessa storia del mondiale) senza quella inaudita “rottura” di Goteborg 1955?

Maestro, ma adesso mi suggerisce come posso chiudere questo pezzo a Lei dedicato ? … Sì …bene …certo …certo che conosco Donner, Jan Hein Donner, GM e campione olandese nel 1954, ’57 e ’58, certo che abbiamo ancora spazio per una simpatica miniatura… Eccola:

Fuderer – Donner, Beverwijk 1952

1.e4 c6  2.Cc3 d5  3.d4 dxe4  4.Cxe4 Cf6  5.Cxf6 exf6 (nonostante l’esito di questa partita, Donner tornò poi a giocare spesso questa delicata variante della Caro Kann, chiamata Tartakower e che già negli anni trenta sperimentarono Nimzowitsch e Mikenas) 6.Ac4 Ad6  7.Ce2 0-0  8.0-0 Dc7  9.Cg3 Cd7  10.Dh5!? (contro lo stesso Donner, a San Juan 1969, Kaplan scelse 10.Te1, c5  11.Cf5, con iniziativa del Bianco) c5  11.Ad3 g6 (su … h6? c’è 12.Axh6!) 12.Dh6 Te8  13.dxc5 Cxc5 (un errore esiziale, era necessaria …Af8) 14.Ch5!

Posizione dopo 14.Ch5!

14…gxh5  15.Axh7+ Rh8  16.Ag6+ Rg8  17.Dh7+ 1-0

(seguirebbe … Rf8  18.Ah6+ Re7  19.Dxf7+ Rd8  20.Dxe8 matto)

Grazie, e buon proseguimento, maestro e inventore Andrija Fuderer.

Scarica qui tutte le partite di Fuderer sopra citate, in formato pgn

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


14 Commenti a Ammoniaca in accatré (NH3): Andrija Fuderer

  1. avatar
    Martin Eden 21 Gennaio 2011 at 00:11

    Un’altra gemma che il nostro bravissimo Marramaquís ha tirato fuori dal suo ricco e prezioso scrigno… tra l’altro di estrema attualità considerando l’ultima miniatura di Fuderer proposta e giocata, guarda caso, a… Beverwijk! 😉

  2. avatar
    Mongo 21 Gennaio 2011 at 00:25

    Complimenti Marramaquis, un gran bel pezzo. Molto interessante. Grazie. 😉

  3. avatar
    cserica 21 Gennaio 2011 at 09:29

    complimenti vivissimi a Marramaquis per questo interessantissimo articolo.
    La vicenda di Fuderer a Goteborg mi ha sempre incuriosito, devo ammetterlo, e finalmente mi sono deciso ad affrontarla + seriamente, constatando che la affermazione di Gligoric era sbagliata!
    Infatti, riferendosi probabilmente al 12° turno, quando Andrija è solitario in testa al torneo, e si appresta ad iniziare la serie di sconfitte, Gligoric scrive:

    “Durante quel torneo Andrija era stato così in vantaggio di punti che avrebbe potuto permettersi di perdere due partite e di non vincerne nessuna per il resto del torneo e ugualmente risultare tra i candidati, ma …. ne perse quattro !”

    NO!!! Di partite Fuderer ne perse ben SEI, e non quattro, mentre perdendone due sarebbe finito a pari merito degli ultimi 3 classificati (Filip, Pilnik e Spassky), e non ho idea se sarebbe stato necessario uno spareggio o meno.

    Comunque, detto questo, incuriosisce capire la differente condotta di Andrija nelle 2 parti del torneo, per cui ho recuperato il suo tabellino di marcia:

    1- Rabar – Fuderer 1/2
    2- Fuderer – Medina 1-0
    3- Bisguier – Fuderer 0-1
    4- Fuderer – Panno 1/2
    5- Pilnik – Fuderer 1-0
    6- Fuderer – Najdorf 1-0
    7- Guimard – Fuderer 1-0
    8- riposo
    9- Fuderer – Filip 1-0
    10- Stahlberg – Fuderer 0-1
    11- Fuderer – Unzicker 1-0
    12- Sliwa – Fuderer 1/2
    e poi…..
    13- Fuderer – Szabo 0-1
    14- Donner – Fuderer 1-0
    15- Fuderer – Petrosian 1/2
    16- Keres – Fuderer 1-0
    17- Fuderer – Spassky 1/2
    18- Geller – Fuderer 1-0
    19- Fuderer – Ilivitsky 1/2
    20- Bronstein – Fuderer 1-0
    21- Fuderer – Pachman 0-1

    Appare abbastanza evidente che nella prima parte incontrò i giocatori “meno forti”, classifica finale alla mano, e giocò pure molto bene (anche se perse con i non certo irresistibili argentini Guimard e Pilnik), mentre i 6 sovietici vennero tutti fatti giocare tra di loro, per evitare “combine” nella parte finale del torneo.
    Il suo vantaggio sui big è quindi abbastanza plausibile.

    Nella seconda parte del torneo, come diceva Gligoric, Fuderer poteva permettersi di perdere “solamente” 2 partite, ma questo non è per nulla facile se in 9 partite devi incontrare tutti i più forti (unico incontro sulla carta facile quello contro Donner, ma col nero),e soprattutto se tra il 15° ed il 20° turno devi incontrare i 6 sovietici uno dietro all’altro. Proprio il risultato di questi 6 incontri, 3 pareggi col bianco e 3 sconfitte col nero (Keres, Geller e Bronstein), fa intuire che il maestro slavo perse perchè quelli erano i suoi limiti.

    Io credo che Fuderer si sia realmente buttato al vento l’occasione al 13° e 14° turno, quando ha giocato debolmente contro Szabo (con tanto di svista finale) e Donner. Dopo quelle 2 sconfitte, dovute probabilmente ad un po di stanchezza in un torneo così lungo, e con 6 sovietici da incontrare in successione, il suo torneo era già quasi irrimediabilmente compromesso.

    • avatar
      Marramaquìs 22 Gennaio 2011 at 06:37

      Considerazioni inoppugnabili, Cserica. Del resto, quando nella vita si scoperchiano tanti misteri, si scopre che in fondo di misterioso non rimane molto e che quasi tutto ha una spiegazione logica. Spesso il mistero fa comodo ai registi, ai religiosi, agli scrittori e alla nostra immaginazione.

      • avatar
        cserica 22 Gennaio 2011 at 08:59

        Il mistero è quel qualcosa che ci attrae inesorabilmente….
        Comunque non ho voluto sminuire Fuderer, anzi, con la sua ottima prima parte di torneo ha dimostrato che poteva stare tranquillamente tra i primo 20/30 giocatori al mondo (ma probabilmente non tra i primi 10), e dopo il crollo finale perse un po la voglia di giocare a scacchi, non riuscendo mai più a ripetersi a questi livelli.
        Complimenti di nuovo per il pezzo!

  4. avatar
    Bilguer74 21 Gennaio 2011 at 09:46

    Grazie Marramaquis per averci fatto conoscere più da vicino questo grande campione, che aveva sempre destato in me particolare curiosità. Complimenti per la bellissima ricerca e per la scelta delle partite proposte!

  5. avatar
    alfredo 22 Gennaio 2011 at 00:23

    Allo splendido articolo aggiungerei una interessante postilla, tratta da The British Chess Magazine pagina 122 – 1991, ripresa da un articolo di Ligterink su un giornale inglese.
    Tratta di un estemporaneo ritorno agli scacchi di questo giocatore per una partita nel campionato olandese a squadre contro il GM Van der Wiel, ai tempi uno dei migliori giocatori olandesi
    Ecco la partita:
    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1148424

    • avatar
      Marramaquìs 22 Gennaio 2011 at 06:50

      Grazie ad Alfredo per la sua postilla, e grazie a lui, a Bilguer 74 e a tutti quelli che hanno apprezzato l’articolo o che ce l’hanno fatta a leggerlo fino in fondo. Si è trattato, in realtà, soltanto di un lavoro di ricerca, un approfondimento e una rielaborazione di un mio antico pezzo scritto quasi trent’anni fa.

  6. avatar
    alfredo 22 Gennaio 2011 at 10:52

    caro Marramaquis amo molto questi pezzi.
    letteriaramente mi fanno venire in mente l’ambizione del personaggio del romanzo di Mc Ewan “Chesil Beach”, uno storico la cui ambizione era quella di scrivere una collana di biografie di personaggi forse “minori” che un piccolo segno lo hanno lasciato vicino ai grandi del loro tempo complimenti davvero.
    L’articolo originale dove fu pubblicato?

    • avatar
      Marramaquìs 22 Gennaio 2011 at 15:02

      Scusami, Alfredo, devo confessarti di non conoscere Mc Ewan.
      E’ che negli ultimi anni ho avuto davvero poco tempo per leggere.
      L’articolo originale su Fuderer uscì ovviamente sul bimestrale “Zeitnot” (1, 1982).
      Spero comunque di poter continuare a rielaborare o scrivere qualcos’altro su personaggi “minori” del mondo scacchistico.
      Adesso, però, vado a vedere in TV il quasi omonimo Federer, che minore non è, anzi.
      Ciao, grazie.

  7. avatar
    Alfredo 22 Gennaio 2011 at 11:07

    Arjan Plug sends a fascinating story about an IM who disapparead from the chess scente thiirty years ago.The details come from Ligterink’s column in Dutch player ” de Volkskrant”. About a couple of years when the captain of the Antwerp club ” deurne” is a player short and cannot find a reasonable substitute he cajoles a chemical engineer from a local oil company to turn out… fuderer a star of yugoslavian chess in the 50 is so removed from the game these days that he had to phone 15 minutes before the match because he had forgotten where the club was and he cannot analyse adjurned games because has not set at home ( van der Wiel offered a Draw which was accepted ” Howewer Fuderer was GM honoris causa from 1990

    BRITISH CHESS MAGAZINE 1991 pag 122

  8. avatar
    alfredo 22 Gennaio 2011 at 15:54

    beh caro amico
    mcEwan è uno dei piu’ grandi scrittori del mondo e vale la pena leggerlo.
    Su internet ma ancor meglio in libreria troverai tutto su di lui
    Per quanto riguarda Federer d’accordissimo
    E’ anche il mio preferito con Mcenroe e Sampras .
    Andro’ a prendere il libro e faro’ la esatta citazione perchè secondo me rende bene
    ho fatto lo stesso post su http://www.chessgames.com
    Ai tempi mi colpi’ molto questa notizia.
    Fuderer era un nome che avevo visto spesso comparire vicino ai grandi ( anche nelle note del libro di Fischer) per poi scomparire e nel 91 , è in effetti un secolo fa , non c’erano le fonti di informazione di oggi .
    un abbraccio e se dopo lo spettacolo federer hai tempo vai in libreria e chiedi un libro di mcewan. Anche uno qualsiasi, non mi sbilancio con le mie preferenze.
    Quando avrai tempo vedrai che ne verrai ripagato ad abundantiam
    Alfredo

  9. avatar
    alfredo 22 Gennaio 2011 at 16:01

    e per federer ti consiglio
    “Roger Federer come esperienza religiosa”
    David Foster Wallace. Casagrande.
    DFW uno dei grandissimi contemporanei, morto suicida ahimè a soli 46 anni
    Io trovo che tra tutti gli sport ( e anche Bobby lo disse) il tennis e quello che psicologicamente ed esteticamente si avvicina di piu’ agli scacchi.

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