- Steam reforming catalitico di idrocarburi
- Processo per la separazione di paraffine normali da miscele di idrocarburi
- Processo per la produzione di miscele di gas di sintesi di ammoniaca
Questi sono soltanto tre degli undici brevetti di un famoso inventore di nazionalità belga, che attualmente vive ad Anversa, ma che è nato il 13 maggio del 1931 a Subotica, provincia autonoma di Vojvodina, ex Jugoslavia, quasi ai confini con l’Ungheria, e che conseguì il dottorato in chimica presso l’Università di Zagabria.
Si sta parlando di un attempato e schivo signore, ormai prossimo agli ottant’anni, che da giovane si dilettava anche lui sulla scacchiera. E se la cavava abbastanza bene. Mi pare di averlo citato in uno dei miei primi articoli, ma ricordo che anche cserica ne ha parlato su Soloscacchi, presentando nientemeno che una sua vittoria su Tartakower.
Questo chimico inventore si chiama Andrija Fuderer e non è stato un ragazzino prodigio, né sulla scacchiera né sui libri. Del resto i duri anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale non prevedevano tappeti di rapida gloria per i giovanissimi, che in ogni campo dovevano sudare molto per farsi conoscere ed emergere.
Ma è un fatto che il nostro amico Andrija nel 1948 riesce a qualificarsi per la finale di campionato jugoslavo, restando però nelle retrovie della classifica a causa di uno “score” disastroso con i pezzi neri: 1 su 8! L’anno dopo va parecchio meglio, con 11 punti su 19 partite.
Nel 1950, a 19 anni, il vero battesimo internazionale nel torneo di Bled, dove Andrija sorprende tutti con un eccellente 4° posto finale, ottenuto battendo avversari del calibro di Tartakower, Najdorf, Ivkov, Matanovic, O’Kelly e Rabar.
Ecco la travolgente miniatura giocata col GM belga O’Kelly:
1.e4 e5 2.Cf3 Cc6 3.Ab5 a6 4. Aa4 f5 5. d4 exd4 6.e5 ac5 7.0-0 Cge7 8.Ab3 Ca5 9.c3 Cxb3 10.Dxb3 d5 11.exd6 Dxd6 12.cxd4 Ab6 13.Te1 h6 14.Cc3 Rf8 15.Af4 ! Df6
(se 15…Dxf4 16.Txe7 !)
16.Da3! Ae6 17.d5 Ag8 Ae5 Dg6 19.d6 cxd6 20.Axd6 Te8 21.Ce5 1-0
(infatti se …De6 22.Axe7 Dxe7 23.Cg6)
L’anno successivo Fuderer conferma il suo talento, giungendo 2°-3° sia a Dortmund sia nel campionato jugoslavo (vinto da Rabar), dove paga caramente un’inopinata sconfitta con l’ultimo classificato, Igor Kindij.
1951
Del 1951 è quest’altra impetuosa vittoria contro il ben più noto Bora Kostic:
1.e4 e5 2.Cf3 Cf6 3.Cxe5 d6 4.Cc4 Cxe4 5.Cc3 Cxc3 6.bxc3 Ae7 7.d4 Cd7 8.Ad3 Cb6 9.Ce3 d5 10.0-0 0-0 11.f4 f5 12.Dh5 g6 13.Df3 c6 14.g4 Cc4 15.gxf5 Cxe3
16.fxg6! Cg4 (se …Cxf1 17.Dh5) 17.f5 Cf6 18.Ah6 Te8 19.gxh7+ Rh8 20.Rh1 Af8 21.Ag5 Ag7 22.Tg1 De7 23.Tg2 Ad7 (se…Rxh7; 24.Dh3) 24.Tag1 Tf8 25.Ah4 Tf7 26.Tg6 Taf8 27.Dg2 1-0
(infatti dopo …Ae8 seguirebbe Axf6 e poi Tg8)
1952
Nel 1952 Fuderer incrementa l’attività e potenzia il suo gioco. E’ di nuovo 2° al campionato jugoslavo (stavolta alle spalle di Petar Trifunovic), non mancando la consueta scivolata, stavolta contro il penultimo classificato, Krivec; ugualmente è 2° a Belgrado (dietro Herman Pilnik).
Molto elegante è la combinazione con la quale sconfigge proprio il neo-campione Trifunovic e che riporto con le note dello stesso Fuderer.
Raggiunta questa posizione, il bianco gioca 23. Axd5 !! cxd5 (non …Axc3 24.Axe6+ Axe6 25.Axc3) 24.Cxd5 Dc5 25.Txf8+ Txf8
- (a: 25…Rxf8 26.Dh6 e poi Cf6)
- (b: 25…Cxf8 26.Cf6+)
- (c: 25…Dxf8 26.Cxb4 seguita da Dxd7)
26.Dxb4 Dxb4 27.Cxb4 Ac8 28.Cd5 Ab7 29.Cf6+ 1-0
Alle Olimpiadi di Helsinki, nello stesso anno, è prima riserva e chiude imbattuto con p. 3,5 su 5.
1953
Nel 1953 Fuderer vince a Saarbrucken e poi ottiene definitivamente il titolo di Maestro Internazionale, classificandosi 2° ad Opatija con p. 12 su 17, dietro Matanovic e davanti ad Ivkov, Pirc ed Unzicker.
A giugno, nel match Jugoslavia – Italia, incontra due volte il nostro mitico Enrico Paoli (sono due patte).
Quindi è a Zagabria per il massimo campionato e, finalmente, sale sul gradino più alto del podio, anche se a pari punti con Rabar e Pirc, battendo, tra gli altri, Gligoric.
1954
E’ di nuovo prima riserva alle Olimpiadi di Amsterdam del 1954, dove realizza un ottimo 8,5 su 12, che gli vale l’argento individuale (bronzo a squadre per gli slavi); nel girone finale gli slavi perdono con l’Unione Sovietica per 1,5 a 2,5, ma sulla quarta scacchiera Fuderer gioca una bellissima partita contro uno dei più grandi sovietici del dopoguerra, Evfim Geller. Eccola:
1.d4 Cf6 2.c4 e6 3.Cf3 b6 4.g3,Ab7 5.Ag2 Ae7 6.0-0 0-0 7.Cc3 Ce4 8.Dc2 Cxc3 9.Dxc3 f5 10.d5 Af6 11.Dd2 De8 12.Cd4 Ca6
(questo Cavallo non ben sviluppato è l’inizio dei guai per il Nero) 13.Td1 Axd4 14.Dxd4 e5 15.Dc3 d6 16.b4 ! Dh5 17.Af3 Dg6 18.Aa3 Tae8 19.e3 Ac8 20.Ag2 Dh5 21.f4 Cb8 22.c5 Cd7 23.cxd6 cxd6 24.Td2 Cf6 25.b5 ! exf4 26.exf4 Ce4 27.Axe4 fxe4 28.Axd6 e3 (se … Tf7 ?; 29.Ae5) 29.Axf8 Rxf8 30.g4 ! Axg4 31.Tg2 e2 32.Te1 Te7 33.d6 Td7 34.Dc8+ Rf7 35.T1xe2 Ae6 36.f5 1-0 (se…Axf5; 37.De8)
Pochi mesi dopo è ad Hastings per il tradizionale Torneo di Capodanno. Giunge 3°, dietro Smyslov e Keres, ma contro quest’ultimo, che a quei tempi era considerato tra i migliori tre giocatori al mondo, coglie un prestigioso successo.
1955
Siamo arrivati al fatidico 1955. Andrija ha 24 anni, è in costante ascesa, gioca alla pari con chiunque e non nasconde di avere grosse ambizioni.
In alcuni momenti il suo stile di gioco, così aperto, spontaneo e brillante, arriva a ricordare quello che sarà poi, dopo parecchi anni, lo stile inimitabile del grande Robert Fischer.
Lo zonale di Monaco è una passeggiata: con p. 14 su 19 è facilmente qualificato, benché quarto ad un punto dal vincitore Unzicker.
Tocca ora all’Interzonale.
Il regolamento per la selezione mondiale prevede infatti un torneo interzonale a Goteborg, con 20 partecipanti. Poi, l’anno successivo, i primi 9 di Goteborg più Smyslov (ammesso di diritto) avrebbero dato luogo, ad Amsterdam, al Torneo dei Candidati per designare lo sfidante del campione in carica Botvinnik.
Fuderer inizia benissimo: batte Medina e Bisguier, pareggia un’emozionante partita col campione mondiale juniores l’argentino Oscar Panno, poi batte Najdorf, Filip, Stahlberg e Unzicker.
A metà torneo è davanti ai favoriti Keres, Petrosjan, Geller e Spassky.
Nella posizione del diagramma, il conduttore dei bianchi, l’americano Bisguier, è costretto alla resa da una splendida invenzione:
28… Dxb3 !! 0-1
A 29. Dxb3 seguirebbe Txa1 30.Dc2 (si minacciava … Cd4) Ah3 e vince.
Magnifica è pure la sua partita contro il GM cecoslovacco Miroslav Filip, altro assiduo dei Tornei dei Candidati degli anni 50, in cui approfitta della prima leggerezza dell’avversario per inscenare un terribile e decisivo attacco.
Scriveva così Svetozar Gligoric quasi vent’anni dopo:
“Durante quel torneo Andrija era stato così in vantaggio di punti che avrebbe potuto permettersi di perdere due partite e di non vincerne nessuna per il resto del torneo e ugualmente risultare tra i candidati, ma …. ne perse quattro !”
Vince Bronstejn con 15 punti su 20, e nell’ordine si qualificano Keres, Panno, Petrosjan, Geller, Szabo, Pilnik, Filip e Spassky.
Concludeva così Gligoric “Fuderer lasciò la Svezia con la ferma intenzione di abbandonare per sempre gli scacchi per seguire la carriera universitaria”.
Non è facile spiegare cosa sia accaduto, ma è evidente essersi trattato di un crollo psicologico prima che tecnico. Del resto sappiamo tutti che gli scacchi, come altre discipline sportive, necessitano di un totale controllo fisico e mentale, di resistenza e saldezza di nervi, doti che sovente, ad altissimo livello, determinano la sottile e decisiva differenza fra due campioni tecnicamente sullo stesso piano.
(Non possiamo dimenticare, ad esempio, quanto accadde l’anno dopo, al Torneo dei Candidati di Amsterdam, fra gli stessi protagonisti di Goteborg: David Bronstejn, gran favorito ma nervoso e ossessionato da manie superstiziose, fu presto tagliato fuori dal gioco; Geller, in testa a metà gara, non resse, come spesso gli è accaduto, alla distanza; Keres, infine, si lasciò sfuggire una delle tante, incredibili, occasioni della sua vita, perdendo all’ultimo turno con Filip una partita facilmente vinta e facendosi così superare da un più solido e regolare Smyslov.
E nel 1957 Smyslov divenne, non a caso, campione del mondo, superando Botvinnik per 12,5 a 9,5. Lo divenne, pur non essendo stato geniale come Bronstejn e Keres, perché aveva quelle caratteristiche di giocatore completo, anche sotto l’aspetto mentale, che bene furono descritte dal GM svedese Gideon Stahlberg, arbitro del primo match Botvinnik-Smyslov: “La limpidezza e la logica di Smyslov ricordano molto Capablanca, gioca con sorprendente precisione, è calmo e controllato nelle posizioni difficili, manovra pazientemente per ore senza deconcentrarsi mai un momento, bracca l’avversario come uno spietato assassino, ha una perfetta tecnica nel finale dove un minimo vantaggio a suo favore porta generalmente alla vittoria”. Molto chiaro).
Ma torniamo a Fuderer. Già iscritto al torneo di Zagabria, vi partecipa completamente demotivato e con p. 8 su 19 giunge appena 15°.
Da quei giorni amari di Goteborg e Zagabria, le apparizioni di Fuderer sul palcoscenico degli scacchi sono sempre più sporadiche.
Qualcosa è cambiato per sempre nella mente di Andrija: la sua carriera scacchistica si ferma ad appena 24 anni compiuti.
Nel 1956 non gioca affatto, poi si convince a recarsi alle Olimpiadi di Monaco del 1958, come seconda riserva della squadra slava.
Il risultato di Monaco è interessante e imprevedibile, per uno che era del tutto assente dai tornei: 8 vinte, una patta e due perse, argento a squadre per la Jugoslavia e bronzo individuale per lui !
E’ poi a Beverwijk, dove vince il torneo minore.
A 27 anni si è in tempo per ripartire. Ma non accade nulla: ormai la sua storia rimane irrimediabilmente condizionata dall’esito di quell’interzonale.
Nel 1959 il destino fa sì che Andrija possa prendersi una simbolica rivincita contro la sfortuna e contro il dominatore di quel famigerato torneo di Goteborg, quando, in occasione di un incontro a squadre Jugoslavia-URSS, affronta 4 volte Bronstejn e lo sconfigge 3 a 1 (ma anche David non è più lo stesso campione del 1951). Molto simpatico è questo matto al centro della scacchiera.
(Bronstejn – Fuderer , Kiev 1959)
36…Te3+ 37.Rg4 Txg2+ 38.Rf5 Dxd8 39.Txd8 Te5 matto
Nel 1960 è terzo al torneo di Zurigo.
Sparisce per altri 4 anni per tornare a Zagabria nel 1964, dove conclude 5° (vince Szabo davanti a Marovic e Parma), ma subito dopo lascia, questa volta per sempre, la scacchiera.
Nel 1980 emigra in Belgio e tuttora risiede ad Anversa.
Nel 1990 la FIDE gli attribuisce il titolo di Grande Maestro “ad honorem”.
Chi può dire se e come sarebbe cambiata la storia personale di Andrija Fuderer (e forse la stessa storia del mondiale) senza quella inaudita “rottura” di Goteborg 1955?
Maestro, ma adesso mi suggerisce come posso chiudere questo pezzo a Lei dedicato ? … Sì …bene …certo …certo che conosco Donner, Jan Hein Donner, GM e campione olandese nel 1954, ’57 e ’58, certo che abbiamo ancora spazio per una simpatica miniatura… Eccola:
Fuderer – Donner, Beverwijk 1952
1.e4 c6 2.Cc3 d5 3.d4 dxe4 4.Cxe4 Cf6 5.Cxf6 exf6 (nonostante l’esito di questa partita, Donner tornò poi a giocare spesso questa delicata variante della Caro Kann, chiamata Tartakower e che già negli anni trenta sperimentarono Nimzowitsch e Mikenas) 6.Ac4 Ad6 7.Ce2 0-0 8.0-0 Dc7 9.Cg3 Cd7 10.Dh5!? (contro lo stesso Donner, a San Juan 1969, Kaplan scelse 10.Te1, c5 11.Cf5, con iniziativa del Bianco) c5 11.Ad3 g6 (su … h6? c’è 12.Axh6!) 12.Dh6 Te8 13.dxc5 Cxc5 (un errore esiziale, era necessaria …Af8) 14.Ch5!
14…gxh5 15.Axh7+ Rh8 16.Ag6+ Rg8 17.Dh7+ 1-0
(seguirebbe … Rf8 18.Ah6+ Re7 19.Dxf7+ Rd8 20.Dxe8 matto)
Grazie, e buon proseguimento, maestro e inventore Andrija Fuderer.
Scarica qui tutte le partite di Fuderer sopra citate, in formato pgn
Un’altra gemma che il nostro bravissimo Marramaquís ha tirato fuori dal suo ricco e prezioso scrigno… tra l’altro di estrema attualità considerando l’ultima miniatura di Fuderer proposta e giocata, guarda caso, a… Beverwijk! 😉
Complimenti Marramaquis, un gran bel pezzo. Molto interessante. Grazie. 😉
complimenti vivissimi a Marramaquis per questo interessantissimo articolo.
La vicenda di Fuderer a Goteborg mi ha sempre incuriosito, devo ammetterlo, e finalmente mi sono deciso ad affrontarla + seriamente, constatando che la affermazione di Gligoric era sbagliata!
Infatti, riferendosi probabilmente al 12° turno, quando Andrija è solitario in testa al torneo, e si appresta ad iniziare la serie di sconfitte, Gligoric scrive:
“Durante quel torneo Andrija era stato così in vantaggio di punti che avrebbe potuto permettersi di perdere due partite e di non vincerne nessuna per il resto del torneo e ugualmente risultare tra i candidati, ma …. ne perse quattro !”
NO!!! Di partite Fuderer ne perse ben SEI, e non quattro, mentre perdendone due sarebbe finito a pari merito degli ultimi 3 classificati (Filip, Pilnik e Spassky), e non ho idea se sarebbe stato necessario uno spareggio o meno.
Comunque, detto questo, incuriosisce capire la differente condotta di Andrija nelle 2 parti del torneo, per cui ho recuperato il suo tabellino di marcia:
1- Rabar – Fuderer 1/2
2- Fuderer – Medina 1-0
3- Bisguier – Fuderer 0-1
4- Fuderer – Panno 1/2
5- Pilnik – Fuderer 1-0
6- Fuderer – Najdorf 1-0
7- Guimard – Fuderer 1-0
8- riposo
9- Fuderer – Filip 1-0
10- Stahlberg – Fuderer 0-1
11- Fuderer – Unzicker 1-0
12- Sliwa – Fuderer 1/2
e poi…..
13- Fuderer – Szabo 0-1
14- Donner – Fuderer 1-0
15- Fuderer – Petrosian 1/2
16- Keres – Fuderer 1-0
17- Fuderer – Spassky 1/2
18- Geller – Fuderer 1-0
19- Fuderer – Ilivitsky 1/2
20- Bronstein – Fuderer 1-0
21- Fuderer – Pachman 0-1
Appare abbastanza evidente che nella prima parte incontrò i giocatori “meno forti”, classifica finale alla mano, e giocò pure molto bene (anche se perse con i non certo irresistibili argentini Guimard e Pilnik), mentre i 6 sovietici vennero tutti fatti giocare tra di loro, per evitare “combine” nella parte finale del torneo.
Il suo vantaggio sui big è quindi abbastanza plausibile.
Nella seconda parte del torneo, come diceva Gligoric, Fuderer poteva permettersi di perdere “solamente” 2 partite, ma questo non è per nulla facile se in 9 partite devi incontrare tutti i più forti (unico incontro sulla carta facile quello contro Donner, ma col nero),e soprattutto se tra il 15° ed il 20° turno devi incontrare i 6 sovietici uno dietro all’altro. Proprio il risultato di questi 6 incontri, 3 pareggi col bianco e 3 sconfitte col nero (Keres, Geller e Bronstein), fa intuire che il maestro slavo perse perchè quelli erano i suoi limiti.
Io credo che Fuderer si sia realmente buttato al vento l’occasione al 13° e 14° turno, quando ha giocato debolmente contro Szabo (con tanto di svista finale) e Donner. Dopo quelle 2 sconfitte, dovute probabilmente ad un po di stanchezza in un torneo così lungo, e con 6 sovietici da incontrare in successione, il suo torneo era già quasi irrimediabilmente compromesso.
Considerazioni inoppugnabili, Cserica. Del resto, quando nella vita si scoperchiano tanti misteri, si scopre che in fondo di misterioso non rimane molto e che quasi tutto ha una spiegazione logica. Spesso il mistero fa comodo ai registi, ai religiosi, agli scrittori e alla nostra immaginazione.
Il mistero è quel qualcosa che ci attrae inesorabilmente….
Comunque non ho voluto sminuire Fuderer, anzi, con la sua ottima prima parte di torneo ha dimostrato che poteva stare tranquillamente tra i primo 20/30 giocatori al mondo (ma probabilmente non tra i primi 10), e dopo il crollo finale perse un po la voglia di giocare a scacchi, non riuscendo mai più a ripetersi a questi livelli.
Complimenti di nuovo per il pezzo!
Grazie Marramaquis per averci fatto conoscere più da vicino questo grande campione, che aveva sempre destato in me particolare curiosità. Complimenti per la bellissima ricerca e per la scelta delle partite proposte!
Allo splendido articolo aggiungerei una interessante postilla, tratta da The British Chess Magazine pagina 122 – 1991, ripresa da un articolo di Ligterink su un giornale inglese.
Tratta di un estemporaneo ritorno agli scacchi di questo giocatore per una partita nel campionato olandese a squadre contro il GM Van der Wiel, ai tempi uno dei migliori giocatori olandesi
Ecco la partita:
http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1148424
Grazie ad Alfredo per la sua postilla, e grazie a lui, a Bilguer 74 e a tutti quelli che hanno apprezzato l’articolo o che ce l’hanno fatta a leggerlo fino in fondo. Si è trattato, in realtà, soltanto di un lavoro di ricerca, un approfondimento e una rielaborazione di un mio antico pezzo scritto quasi trent’anni fa.
caro Marramaquis amo molto questi pezzi.
letteriaramente mi fanno venire in mente l’ambizione del personaggio del romanzo di Mc Ewan “Chesil Beach”, uno storico la cui ambizione era quella di scrivere una collana di biografie di personaggi forse “minori” che un piccolo segno lo hanno lasciato vicino ai grandi del loro tempo complimenti davvero.
L’articolo originale dove fu pubblicato?
Scusami, Alfredo, devo confessarti di non conoscere Mc Ewan.
E’ che negli ultimi anni ho avuto davvero poco tempo per leggere.
L’articolo originale su Fuderer uscì ovviamente sul bimestrale “Zeitnot” (1, 1982).
Spero comunque di poter continuare a rielaborare o scrivere qualcos’altro su personaggi “minori” del mondo scacchistico.
Adesso, però, vado a vedere in TV il quasi omonimo Federer, che minore non è, anzi.
Ciao, grazie.
Arjan Plug sends a fascinating story about an IM who disapparead from the chess scente thiirty years ago.The details come from Ligterink’s column in Dutch player ” de Volkskrant”. About a couple of years when the captain of the Antwerp club ” deurne” is a player short and cannot find a reasonable substitute he cajoles a chemical engineer from a local oil company to turn out… fuderer a star of yugoslavian chess in the 50 is so removed from the game these days that he had to phone 15 minutes before the match because he had forgotten where the club was and he cannot analyse adjurned games because has not set at home ( van der Wiel offered a Draw which was accepted ” Howewer Fuderer was GM honoris causa from 1990
BRITISH CHESS MAGAZINE 1991 pag 122
beh caro amico
mcEwan è uno dei piu’ grandi scrittori del mondo e vale la pena leggerlo.
Su internet ma ancor meglio in libreria troverai tutto su di lui
Per quanto riguarda Federer d’accordissimo
E’ anche il mio preferito con Mcenroe e Sampras .
Andro’ a prendere il libro e faro’ la esatta citazione perchè secondo me rende bene
ho fatto lo stesso post su http://www.chessgames.com
Ai tempi mi colpi’ molto questa notizia.
Fuderer era un nome che avevo visto spesso comparire vicino ai grandi ( anche nelle note del libro di Fischer) per poi scomparire e nel 91 , è in effetti un secolo fa , non c’erano le fonti di informazione di oggi .
un abbraccio e se dopo lo spettacolo federer hai tempo vai in libreria e chiedi un libro di mcewan. Anche uno qualsiasi, non mi sbilancio con le mie preferenze.
Quando avrai tempo vedrai che ne verrai ripagato ad abundantiam
Alfredo
e per federer ti consiglio
“Roger Federer come esperienza religiosa”
David Foster Wallace. Casagrande.
DFW uno dei grandissimi contemporanei, morto suicida ahimè a soli 46 anni
Io trovo che tra tutti gli sport ( e anche Bobby lo disse) il tennis e quello che psicologicamente ed esteticamente si avvicina di piu’ agli scacchi.
http://www.theguardian.com/sport/2011/nov/04/chess-andrija-fuderer