Isaac Lipnitsky

Scritto da:  | 9 Agosto 2013 | 12 Commenti | Categoria: C'era una volta, Personaggi, Stranieri, Voglia 'e turnà

Gli scacchi in Unione Sovietica hanno avuto una repentina esplosione nel periodo che va tra il 1940 e il 1960, quando a Botvinnik e a Keres si affiancarono molti nomi nuovi, oggi ben noti agli appassionati, che girarono il mondo cogliendo continui successi.  Ma alle loro spalle vi era un’altro gruppo di giocatori di primissima forza, che purtroppo non ebbe mai l’occasione di partecipare ad un torneo internazionale, e quindi di conquistare il titolo di MI o di GM. Punta di diamante di questo secondo sfortunatissimo gruppo, fu il nostro eroe di giornata Isaac Lipnitsky, capace di arrivare nel 1950 al dodicesimo posto mondiale, secondo l’Elo virtuale calcolato da Chessmetrics.

Nella foto sopra, che è stata usata in precedenza da Soloscacchi per il Concorso, vediamo Isaac Lipnitsky, l’ultimo a destra in piedi. Da sinistra: Y.Karajan, Furman, Simagin, Nezhmetdinov, Kholmov e Lipnitsky; seduti Rusinkevich, Petrosian e Voytsik.

Isaac Oskarovich Lipnitsky (1923/59)

Nato a Kiev nel 1923, la sua infanzia scacchistica è ricca di battaglie contro il più noto concittadino David Bronstein. La loro prima esperienza ad alto livello è il campionato ukraino del 1939, dove Isaac giunge 7° precedendo David di mezzo punto.

La sua crescita scacchistica si interrompe con la seconda guerra mondiale, durante la quale il giovane Isaac partecipa alla battaglia di Stalingrado e viene anche decorato.
Riprende le competizioni solamente nel 1947, e i suoi progressi sono graduali.

Nel 1949 ottiene il suo primo risultato notevole, vincendo il campionato ukraino con 15,5/19, battendo nello scontro diretto e precedendo di ben due punti il secondo classificato, il ventitreenne Efim Geller.
Il 1950 è l’anno della sua definitiva consacrazione, nonostante giunga “solamente” secondo nel campionato ukraino, staccato di mezzo punto da Geller.

La semifinale del campionato sovietico vede il suo successo, a pari punti di Sokolsky. I giocatori più quotati devono accodarsi, Geller è terzo e Ragozin quarto.  Questa è una sua bella vittoria:

La finale del campionato sovietico si disputa a  Mosca in novembre e dicembre.

Il campo dei partecipanti è di primissimo piano, assenti solamente Botvinnik e Bronstein, che si stanno preparando per il match di campionato mondiale. Grandi favoriti sono Paul Keres e Vassily Smyslov, entrambi reduci dal mondiale 1948, e Isaac Boleslavsky, che ha appena vinto il torneo dei candidati di Budapest, ed in seguito perso il drammatico match di spareggio contro Bronstein.
Ma anche Flohr, Geller, Mikenas, Averbakh, Bondarevsky e Petrosian sembrano in grado di dire la loro.

Il torneo è una battaglia ciclopica, e ben presto tra tutti i favoriti rimane in lizza il solo Keres, incalzato da vicino da un inedito trio. L’estone si impone con 11,5/17, ed a mezzo punto giungono Tolush, giocatore che da li a poco avrà il titolo di GM, Aronin, maestro internazionale di primissimo livello, e Lipnitsky.

Isaac gioca un torneo meraviglioso, e veramente poco gli manca per cogliere il massimo alloro. Durante il cammino sconfigge tra gli altri Smyslov, Geller, Petrosian, Averbakh ed Aronin, patta con Keres, Boleslavsky e Flohr, e subisce tre sconfitte, contro Konstantinopolskij, Alatortsev e Suetin. Proprio quest’ultima, contro il terz’ultimo in classifica, gli costa forse il titolo.

Questo risultato è l’apice della carriera di Lipnitsky, e sfortuna vuole che quell’anno il campionato sovietico non valga come torneo zonale, altrimenti il titolo di MI sarebbe automatico.


Nella posizione sopra, tratta dalla partita Lipnitsky – Geller, il bianco vince brillantemente con 1.Th6+, Rxh6 2.Cf5+, Rg6 3.Ce7+, Rf7 4.Cc6 ed al nero non resta che abbandonare.
Eccovi la sua bella vittoria contro Smyslov, che sembra quasi fin troppo semplice, indice della profondità strategica del giocatore. Kotov ha definito la semplice 14.Ta2 una mossa magistrale.

Nel 1951 Isaac si piazza 2°-4° alla pari di Taimanov e Kholmov, alle spalle del sorprendente Novotelnov, nella semifinale del campionato sovietico. Guardate questa sua perla:

Nella finale di Mosca, un torneo di livello incredibile (basta pensare ai due finalisti del mondiale, Botvinnik quinto e Bronstein sesto), Lipnitsky realizza un dignitoso 6,5/17, lontano dalla forma dell’anno precedente.

Il 1952 regala ancora una soddisfazione ad Isaac, che vince solitario la semifinale del campionato sovietico, torneo al quale partecipano tra gli altri Korchnoi, Averbakh, Flohr e Kholmov.

Ma nella finale di Mosca, ancora una volta realizza un punteggio inferiore al 50%, 7/19, anche se pareggia con Botvinnik, Smyslov e Bronstein e sconfigge Keres.

Nel 1953 ottiene il miglior punteggio (5/7) in prima scacchiera nel campionato delle repubbliche sovietiche, l’anno seguente in quello per club realizza un eccellente 7/10, mentre nel 1955 fa 6,5/9 in seconda scacchiera nel campionato delle repubbliche, dietro a Korchnoi e precedendo Tal e Polugaevsky.

Ma ormai arrivare ai massimi livelli nei tornei individuali sembra essere divenuto impossibile, e la perentoria vittoria con 15/19 nel campionato ukraino del 1956, non è solamente l’ultimo successo di Isaac, ma anche il suo ultimo torneo disputato.

Nel 1956 esce in Russia il suo libro “Questions of modern chess theory”, un lavoro molto apprezzato non solo in patria, anche Fischer ne ha subito l’influenza e lo cita nei suoi scritti, dopo averlo studiato  in russo, infatti è stato tradotto in inglese solamente nel 2008! Nonostante l’argomento si possa credere superato, il libro sta ricevendo  in questi anni molti elogi, ed è già considerato un grande classico. Ecco un esempio tratto dal libro:


Nella partita Lipnitsky – Poliak, giocata nel 1955, il bianco gioca 9.Cc6!, Dd7 e 10.Ca5!, da a5 il cavallo impedirà all’alfiere nero di svilupparsi in b7, paralizzando l’ala di donna, in previsione di spingere subito in e5. Da notare che nella partita Smyslov-Botvinnik del campionato mondiale dell’anno precedente, il bianco giocò la meno energica 9.Cf3.

Dopo il 1956 di Isaac non si sa più nulla. Il maestro ukraino si spegne nel marzo del 1959, a soli 36 anni.

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Articolo pubblicato originariamente il 19 febbraio 2011 e riproposto nell’ambito della serie “Voglia ‘e turnà”

avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


12 Commenti a Isaac Lipnitsky

  1. avatar
    il Solito Ignoto 19 Febbraio 2011 at 09:26

    …semplicemente stupendo!

  2. avatar
    Davide Giovanelli 19 Febbraio 2011 at 10:43

    Il solito interessantissimo articolo!!!

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    Luca Monti 19 Febbraio 2011 at 12:42

    Cserica, in questo articolo interessante,ci ricorda ancora quanto questi personaggi considerati a torto “minori”, abbiano invece contribuito con il loro ingegno al progresso del nostro gioco. La bellezza delle
    partite n’è viva testimonianza.Ho letto che il Signor Lipnitsky morì in giovane età a causa di una cronica malattia del sangue. Grazie Cserica per il bel lavoro.

    • avatar
      alfredo 9 Agosto 2013 at 10:50

      in questo cserica mi ricorda molto il protagonista del libro di McEwan ” Chesil Beach”
      Un giovane storico la cui ambizione non è scrivere la vita dei ” grandi” ( su cui si è già scritto a iosa ) ma quella di quei tanti ” personaggi” minori che magari per qualche minuto sono stati vicino o hanno fatto la storia per poi ritornare nei ranghi .
      Gli scacchi offrono molti esempi di questo genere

  4. avatar
    jazztrain 19 Febbraio 2011 at 13:53

    Articolo di cserica da applausi!!!!

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    Marramaquìs 19 Febbraio 2011 at 14:46

    Sì, ho iniziato ad apprezzare, e poi ad amare, Soloscacchi, proprio per articoli di questo tipo. Bravissimo Cserica !

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    Entrico Cecchelli 9 Agosto 2013 at 09:23

    Sono contento di essere il primo, in questa rilettura, a complimentarmi per l’articolo con l’autore e per la ripubblicazione con la redazione.
    Sono veramente tantissimi i giocatori sovietici degli anni 1935-1970 che non hanno potuto esprimere tutto il loro potenziale perchè “stoppati” da altrettanti “mostri sacri”.La fucina scacchistica sovietica di quel periodo mi fa pensare ad una bottiglia di Champagne : il tappo erano i vari Botvinnik, Bronstein, Smyslow, Stejn, Petrosyan e compagnia cantante, ma sotto il tappo quanto fermento e quale concentrazione di talenti, idee, teorici ( come i Furman e Simagin della foto)… periodo meraviglioso per un appassionato scacchista sovietico affamato di sapere!Ancora complimenti e Grazie!

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    Renato Andreoli 9 Agosto 2013 at 10:45

    La posizione dell’ultimo diagramma mi interessa particolarmente, essendosi verificata anche nella partita Sax – Andreoli (Bratto 2009).
    1 e4 e5 2 Cf3 Cc6 3 Ab5 Cf6 4 d3 d6 5 0-0 a6!? 6 Ac6 bc6 7 d4 ed4 8 Cd4 c5!
    Tempo prima avevo elaborato questo specifico ordine di mosse a casa per conto mio e fui contento della sua tenuta in partita.
    Il GM ungherese giocò 9 Cb3, senza ottenere nessun vantaggio d’apertura, ma io sono convinto che nemmeno 9 Cc6 prometta qualcosa al Bianco. Per esempio: 9 Cc6 Dd7 10 Ca5 Da4 11 Cb3 Ce4! 12 Te1 Ae6.

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    Entrico Cecchelli 9 Agosto 2013 at 13:23

    Non conosco bene questo impianto ma forse, se dobbiamo stare all’idea di Lipnitskj ed alla limitazione dell’Alfiere, non ha senso rimuovere il Cavallo, è come se avessimo solo perso dei tempi. Ad esempio come va giudicata la posizione dopo 10.Ca5 Da4 11.Ad2 Ae7 12.Cc3 ?

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      Renato Andreoli 9 Agosto 2013 at 14:05

      12 Cc3 lascia in presa il Cavallo a5 e porta a notevoli complicazioni, non sfavorevoli al Nero secondo il computer. Il Bianco con 13 Cd5 guadagnerà la Torre a8 ma perderà anche l’altro Cavallo.

  9. avatar
    Renato Andreoli 9 Agosto 2013 at 14:29

    12 Cc3 lascia in presa il Cavallo a5 e porta a notevoli complicazioni, non sfavorevoli al Nero secondo il computer. Il Bianco con 13 Cd5 guadagnerà la Torre a8 ma perderà anche l’altro Cavallo

    • avatar
      Entrico Cecchelli 9 Agosto 2013 at 15:43

      Non la ho sottoposta al computer era un’idea da verificare interessante grazie all’iniziativa dopo la scoperta in caso di cattura

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