Questo raccontino bonsai è stato pubblicato nell’antologia “Riso nero” di A.A.V.V. a cura di Graziano Braschi e Mauro Smocovich, Delosbooks 2010, che raccoglie in tutto venticinque racconti gialli comici, sessantaquattro brividi brevi e numerose battute di una sola frase. Niente di particolare, solo il tentativo di strappare un timido sorriso (se va bene).
“Sire, non ne possiamo più. Anche il nostro Re nero è pronto all’azione con tutto il suo esercito” disse Alfiere in maniera alquanto concitata, asciugandosi la fronte con un lembo del mantello per la lunga cavalcata che lo aveva portato dal castello del Re Nero a quello del Re Bianco.
“Non ha un minimo di rispetto per le regole…”.
“Non le conosce affatto!” sbuffò Cavallo impennandosi e facendo scuotere la bella criniera bianca. “Non sa muovere. Una volta mi ha mandato a sbattere perfino contro Pedone. Fortuna che non è morto”.
“E’ vero” piagnucolò Pedone che teneva ancora il braccio destro ingessato e si sosteneva su una stampella, mentre gli altri sette compagni lo confortavano.
“Non conosce niente! Non sa niente! La sua strategia è fallimentare. Suicida, semplicemente suicida” rumoreggiò Torre facendo rintronare l’ampia sala bianconera del palazzo.
“Ci manda allo sbaraglio senza alcuna copertura. Di questo passo ogni scontro sarà per noi un macello” sentenziò asciutto Alfiere Bianco.
“E’ solo uno stupido. Un miserabile stupido che mette a repentaglio la credibilità della nostra tradizione!” strillò Regina Bianca, alzandosi per un attimo dal trono regale.
Poi scese il silenzio. Re Bianco alzò lo scettro dorato e disse “Sia fatta giustizia!”.
Il corpo senza vita di Gigi Broccolo, la schiappa più schiappa di tutti i giocatori di scacchi della città di Siena, fu trovato il giorno dopo dalla donna delle pulizie seduto al solito tavolo da gioco davanti alla sua scacchiera. Con il volto orrendamente tumefatto e rigato di sangue. Così, come rigati di sangue, erano tutti e trentadue i pezzi degli scacchi bene ordinati al loro posto. Il mistero non fu mai risolto.
Ringraziamo vivamente il Professor Lotti, oltre che naturalmente per i suoi preziosi contributi, per averci citati nel Blog del Giallo Mondadori a questo indirizzo: http://blog.librimondadori.it/blogs/ilgiallomondadori/ 😉
Bellissimo, sto morendo dalle risate
Dai Lotti che ci sei riuscito a strapparmi un 😛
Se qualcuno vuole venire a darmi un saluto nel blog del giallo Mondadori è accolto a braccia aperte.
Beh, simpatico e impressionante. Mi sa che devo rimettermi a studiare un po’ di scacchi, altrimenti c’è il rischio, per me, di finire catalogato come “schiappa più schiappa di Roma”.
E stamattina ho già trovato i miei pezzi che sulla scacchiera si sono spostati da soli, senza che ci siano state scosse sismiche.
Preoccupante faccenda, eh ?
Mi è piaciuto e il mio sorriso è stato amaro.
Trentadue personaggi in cerca d’autore…questa volta figli e figliastri (bianchi e neri) si colalizzano contro il destino (il giocatore incapace)e sara lui a morire (e non i figli innocenti). Anche in questo caso i “personaggi” della finzione si sentono schiacciati dal loro destino, diventano reali e assurgono al ruolo di protagonisti cambiando le regole del gioco.
Una trama che sarebbe piaciuta a Pirandello!
Nella realtà no (per ora) ma in sogno con i pezzi me la sono vista brutta.
Scusa, come: “Il mistero non fu mai risolto”…
Ma Siena non è la città in cui ‘operava’ un certo commissario Tanzini… Proviamo ad affidargli il caso, chissà cosa ne verrebbe fuori!!! 😉
“Basta!!” Grida il popolo verso il proprio dittatore di turno e molte volte il sangue si spreca. Bravo Lotti per aver avuto questa brillante idea narrativa. Se da un punto di vista letterario i 32 pezzi in cerca di autore (vedi Zenone) ha la sua logica spiegazione pirandelliana, da un punto di vista storico gli esempi sono molteplici: non ultimo il popolo libico contro Gheddafi, o quello tunisino o quello egiziano. Tutti prima o poi trovano la forza per ribellarsi all’incapacità dittatoriale di finti governi e finte democrazie. Prima o poi toccherà anche al popolo italico ribellarsi alla broccaggine di presidenti prigionieri di se stessi. Comunque ogni racconto fantasioso ha sempre una sua logica che ne spiega da un punto di vista razionale i segreti meccanismi e penso che una buona autopsia sul cadavere avrebbe dato risultati efficaci, come improvvisi aneurismi che fanno scoppiare le arterie e schizzar sangue dagli occhi, dal naso, dalla bocca e inondare la scacchiera e i relativi pezzi ancora integralmente allineati sulle proprie posizioni iniziali e dimostrare che Gigi Broccolo si era appena seduto, ed è rimasto li, impietrito di fronte ad un popolo in rivolta fiero e fermo nelle proprie posizioni.
A Zenone ma anche agli altri lettori di questo forum:
“Trentadue personaggi e un autore” è, invece, il titolo del primo libro di Luigi Ceriani (Milano, 23 gennaio 1894 – 8 ottobre 1969) universalmente riconosciuto come uno dei più grandi compositori e cultori della analisi retrograda (A.R.).
Fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Luigi_Ceriani
Ciao,
Tamerlano
Grazie…non conoscevo.
Vorrei ringraziare Zenone per avermi salutato nel blog del giallo Mondadori. Siccome non c’era stato nessun commento favorevole o sfavorevole, pensavo di avere scritto una boiata.
Poi, voglio dire, sono contento che il raccontino vi sia piaciuto.