Uno su mille ce la fa

Scritto da:  | 6 Aprile 2011 | 28 Commenti | Categoria: Finali, Zibaldone

Vi invito a soffermarvi sul diagramma a seguire, splendido studio con un gossip interessante.
Pare che l’autore dello stesso, di cui non conosco il nome e la nazionalità, abbia profittato del giorno di pausa di un importante torneo internazionale, per presentare il suo lavoro ai vari GM presenti tra cui l’allora n.1 del mondo Gary Kasparov.

Pare che il genio di Baku abbia risolto lo studio, anche spiegandone il seguito metodo logico, in meno di due minuti!

Pare che … questo studio non sia al momento risolvibile da alcun computer

Pare che, seguendo l’iter analitico del processo di soluzione riportato da Kasparov, si possa parafrasare una nota asserzione di Conan Doyle (e non del Poirot di Agatha Christie come erroneamente scritto in precedenza): “Escluso l’impossibile, quantunque improbabile, quel che resta deve essere giocoforza la verità”.

Il Bianco muove e patta

Ecco un aiutino-filastrocca in versi per chi si cimenta nello sbroglio del problema:


chi ama star in quel laddove
a girar testa in ogni parte
stavolta invece sbieco move
e scopre belle ascose carte!

STOP! se proseguite trovate la soluzione………


Soluzione.
Ch6!! E giocando al meglio il perpetuo di torre sulla colonna g è inevitabile.

Ringrazio l’amico Fabio Calamassi che mi ha fatto conoscere questo episodio.

avatar Scritto da: MF Claudio Evangelisti (Qui gli altri suoi articoli)


28 Commenti a Uno su mille ce la fa

  1. avatar
    purplerain 6 Aprile 2011 at 10:48

    STUPEFACENTE 😯
    Mi consolo col fatto che personalmente avrei giocato Th7+ che è una delle candidate dei motori ma sarebbe stata solo una mossa qualunque per ritardare la fine.
    Il nocciolo della soluzione è il saper individuare che sulla colonna g il bianco dopo Ch6 dà scacco al nero in qualsiasi casa.
    Veramente interessante, complimenti a Evangelisti per aver rispolverato questa chicca.

  2. avatar
    Fabio Calamassi 6 Aprile 2011 at 11:10

    Contro-ringrazio l’amico Claudio ed anche il Maestro Claudio Sericano che hanno realizzato molto bene la pubblicazione del’articolo\studio in questione.

    • avatar
      cserica 6 Aprile 2011 at 12:30

      grazie a te Fabio,
      ogni tuo ulteriore contributo sarà ben accetto!

      • avatar
        Fabio Calamassi 6 Aprile 2011 at 12:42

        😀 😀

      • avatar
        Fabio Calamassi 6 Aprile 2011 at 12:48

        😀

  3. avatar
    Andrea 6 Aprile 2011 at 11:18

    Non vorrei sbagliarmi, ma sono convinto che “Escluso l’impossibile, quantunque improbabile, quel che resta deve essere giocoforza la verità” non è un’affermazione di Poirot, bensì di Sherlock Holmes (credo da “The Hound of Baskervilles”;).

  4. avatar
    Rasko 6 Aprile 2011 at 11:19

    Stupefacente lo dico io che l’ho risolto in una decina di secondi(è stata la prima candidata che ho calcolato)!
    Le cose sono due o l’ho visto da qualche parte(per caso è in qualche libro di Petrosian), o qualche volta la fortuna aiuta pure noi principianti!!

    • avatar
      Fabio Calamassi 6 Aprile 2011 at 11:38

      Se ci sei riuscito SENZA leggere la quartina allora hai battuto anche Kasparov…..!! Invece leggendola….Beh è come se certo Silvio giurasse sulla NON verginità di Ruby……

      • avatar
        purplerain 6 Aprile 2011 at 13:59

        😉 ….o come se il parlamento italiano decidesse che tale Ruby fosse la nipote di Mubarak e quindi tale Silvio (sempre lui) avesse telefonato in questura per evitare un probabile incidente diplomatico… 😉
        Ah no! Questo è già successo… 🙁

        • avatar
          Fabio Calamassi 6 Aprile 2011 at 19:03

          Già, dunque chissà cosa sarebbe capace di fare quel certo Silvio se si dedicasse invece alla composizione scacchistica con la stessa innata qualità immaginifica……!

  5. avatar
    Mongo 6 Aprile 2011 at 22:23

    Fritz 10 ce l’ha fatta. Ci ha messo una ventina di minuti, ma ha trovato la linea di patta:
    1. Nh6 a2 2. a8=Q Rxa8 3. Rg7+ Ke6 4. Rg6+ Ke5 5. Rg5+ Kf4
    6. Rg4+ Kf3 7. Rg3+ Ke2 8. Rg2+ Ke3 9. Rg3+ Kd2 10. Rg2+ e patta per scacco perpetuo!

    • avatar
      Fabio Calamassi 7 Aprile 2011 at 10:38

      2.a8=Q Rxa8; a che serve? Il perpetuo c’è subito

      • avatar
        Fabio Calamassi 7 Aprile 2011 at 10:42

        Ad ogni modo è vero che talvolta i vecchi motori hanno capacità superiori a quelle dei propri successori in determinate e particolari circostanze; ad esempio Fritz 5 viene tuttora molto apprezzato nel gioco rapido.

      • avatar
        Mongo 7 Aprile 2011 at 11:09

        Vero.. Bisognerebbe domandarlo ai programmatori del Fritz!!!
        Forse per lo spettacolo!!! 😉

        • avatar
          Fabio Calamassi 7 Aprile 2011 at 19:06

          Mah, come ti dicevo il discorso vale solo per determinate e non numerosissime circostanze, in linea di massima ogni nuova versione di un motore è ovviamente migliore delle precedenti; piuttosto è il prezzo del software che non trova grandi giustificazioni, il Fritz 12 ha la GUI ridisegnata in stile Office e vabbè tralasciamo (a me piaceva di più com’era prima…;), ma tra il Fritz 8-9-10 è stata ogni volta riproposta più o meno la stessa interfaccia a 50 €. (il doppio per la Deep!) con l’engine sempre alquanto indietro nel ranking ufficiale di valutazione; oggi si può affermare che almeno quattro motori siano più forti di Fritz, di cui solo Rybka è commerciale, gli altri free e tutti a nostra comoda disposizione, da far girare volendo su GUI alternativa e gratuita…!

  6. avatar
    Luciana 8 Aprile 2011 at 00:26

    Mi permetto di correggere l’autore e il protagonista della citazione. Non si tratta infatti di Agatha Christie/Poirot, bensi di Sir Arthur Conan Doyle/Sherlock Holmes.
    La frase citata è infatti contenuta nel romanzo “Il segno dei quattro” del 1890, molti anni prima che Agatha Christie cominciasse solo a pensare a Hercule Poirot.

  7. avatar
    Claudio E. 8 Aprile 2011 at 08:56

    Luciana on 8 aprile 2011 at 00:26

    Mi permetto di correggere l’autore e il protagonista della citazione. Non si tratta infatti di Agatha Christie/Poirot, bensi di Sir Arthur Conan Doyle/Sherlock Holmes.
    La frase citata è infatti contenuta nel romanzo “Il segno dei quattro” del 1890, molti anni prima che Agatha Christie cominciasse solo a pensare a Hercule Poirot.

    Hemm…. Fabio…..

    • avatar
      Fabio Calamassi 8 Aprile 2011 at 09:13

      Evidentemente, qui ho lasciato il re in presa….! Per la verità il dubbio m’era venuto ma avrei anche giurato che nell’omonimo film tratto dal giallo della Christie, ci fosse la citazione riportata; forse Poirot dice lì qualcosa di simile ed ho fatto confusione, d’altronde S.Holmes è più “scacchistico” del suo calvo epigono e comunque le sue parole rendono bene l’idea di quanto occorre trovare nel diagramma presentato. Ciao, meno male che questa mia svista non influisce su altro. Ciao

  8. avatar
    Zenone 8 Aprile 2011 at 11:40

    “Il segno dei quattro” è il 2° romanzo che vede protagonista Holmes e risale al 1890, mentre “Pirot sul Nilo” (assassinio sul Nilo è il titolo del film con Ustinov)è del 1936. In effetti la frase riportata è di Sir. A. Conan Doyle, ecco il passaggio de “Il segno dei quattro”:
    “- Lei non vuol mettere in pratica i miei consigli – mi replicò Sherlock Holmes scuotendo il capo – Quante volte le ho detto che, dopo avere eliminato ‘impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, è per forza la verità? Sappiamo che costui non è passato né per la porta, né per la finestra,né per la cappa del camino. Sappiamo pure che non poteva essere nascosto nella stanza, dove non viera possibilità di nascondersi. E allora, da dove è venuto?
    – Attraverso il buco del tetto! – gridai trionfante”.

    La domanda che possiamo farci è se la Christie si sia rifatta ai romanzi che vedono protagonista Holmes. Beh, non ne siamo certi ma certo uno dei protagonisti di “Pirot sul Nilo” è il “claudicante” (perchè ferito da un il colpo di pistola…;) Simon DOYLE… 😉

    • avatar
      Fabio Calamassi 8 Aprile 2011 at 12:30

      Anche se stiamo proprio uscendo da Caissa……Sto cercando di verificare il testo della Christie; al momento ipotizzerei che la citazione incriminata si trova SOLO nel film (che mi ha indotto nel semi-errore)dove probabilmente ci si è voluto concedere ad una opportuna….licenza poetica!

  9. avatar
    Zenone 8 Aprile 2011 at 12:47

    La mia puntualizzazione era solo pura curiosità e la citazione – a chiunque vada attribuita – non cambia la sostanza dell’interessante articolo. Grazie.

  10. avatar
    Fabio Calamassi 8 Aprile 2011 at 19:13

    Bene, ho verificato che nel testo della Christie la frase non c’è; dunque concludiamo che forse è nel film che Poirot vi si concede. Ciao a tutti

  11. avatar
    Luciana 9 Aprile 2011 at 23:27

    Visto che la frase non è attribuibile ad Agatha Christie perché allora non restituire a Conan Doyle la paternità della citazione nel corpo dell’articolo? Questo anche per non indurre in errore eventuali frequentatori futuri (che immagino numerosi approderanno qui da Google e che, immagino, si soffermeranno sul post senza scorrere tutti i commenti).
    Se invece si volesse mantenere intatto l’articolo originale, basterebbe apporre il classico “anzi” riparatore…
    Comunque complimenti per aver avuto l’onestà intellettuale di ammettere la svista, non càpita spesso.

  12. avatar
    Fabio Calamassi 10 Aprile 2011 at 10:11

    Mi pareva che la paternità di Conan Doyle si deducesse ovviamente dal mio precedente post; comunque, nel caso, la ribadisco qui.
    Ad ogni modo, se eventualmente (io ci giurerei, magari sbagliando) nel film ci fosse per davvero la citazione pronunciata da P.Ustinov (Poirot), definirei la mia svista con un ?! che però, alla fin fine, non è che farebbe poi rischiare chissà quale ELO-declassamento ad un nostro eventuale frettoloso lettore….. 😉 . Ciao

    • avatar
      cserica 10 Aprile 2011 at 10:37

      comunque ho fatto la correzione, Fabio, nessun problema, ciao! 😉

      • avatar
        Fabio Calamassi 11 Aprile 2011 at 10:17

        OK, va bene 😉

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