816: un numero magico

Scritto da:  | 20 Giugno 2011 | 2 Commenti | Categoria: C'era una volta, Cultura e dintorni, Curiosità, Zibaldone

Amiche e amici appassionati lettori di ogni tempo e paese, voi seguite sempre l’Italia Scacchistica, sì ? Sapete che dal lontano 1911 è “la rivista dello scacchista italiano” ?

Io l’ho saputo (e l’ho conosciuta)  soltanto di recente,  pensate, sul finire della scorsa estate. Ne ho chiesto notizie a Renato, il nostro edicolante. Lui mi ha sorriso (“E che roba è ?”) e mi ha suggerito di cercarla in qualche rivendita del centro città.

Orbene, in centro mi dicono che arriva qualche copia solo dietro prenotazione e così succede che il numero di settembre sia già per me irreperibile. Prenoto subito in un’ edicola di Via Cola di Rienzo il numero di ottobre 2010.

Non vedo l’ora di metterci le mani e gli occhi, come un bambino sulle caramelle “Mou”. Il primo ottobre  sono in Via Cola di Rienzo. Nulla. E nulla il 2, il 3, il 4. Il 5 il giornalaio mi guarda strano (forse anche perché non accenno ad acquistare null’altro) e mi fa “perché non passi la prossima settimana?”.

Eccolo, finalmente a metà mese è arrivato il mio numero prenotato. Bellissimo.

E’ piacevole la sensazione di quella elegante copertina e quelle pagine lucide e forti, come quelle dei libri di una volta, di quando, bambino, frequentavo la prima elementare dalle indimenticabili suorine di via Regina Margherita. Indimenticabili, purtroppo, non in senso positivo, perché non si può ricordare con piacere il rumore della fredda fiondata del righello di alluminio che durante silenziose lezioni si abbatteva, di solito senza un valido motivo, sulle dita del bambino di turno colpevole solo di essere un bambino. Fatico a cancellare questa immagine e quelle sensazioni, mentre stringo tra le mani la tanto attesa rivista.

Per non rovinarla, su un autobus pieno di gente, la infilo in una cartellina di plastica per poi …. gustarmela bene a casa, mostrarla a mio fratello e agli amici, studiare varianti e strategie, leggere dei grandi tornei di oggi e dei grandi giocatori di oggi e di ieri.

Non resisto però alla tentazione di sbirciarla non appena sul secondo autobus trovo un posto a sedere. La estraggo e l’apro. Vediamo, vediamo.

La copertina è indimenticabile per chi ami non solo gli scacchi, ma anche la storia, la musica, la pittura. La sfioro ludicamente con i polpastrelli. Forse è troppo.

Al centro, tra due fasce color ruggine e su sfondo bianco, c’è raffigurata in bianco e nero un’opera  di W.J. Chapman “La partita a scacchi” (1872), con un paggio e una damigella di epoca vittoriana, di buon effetto fantastico pur se in atteggiamento non propriamente da veri giocatori.

So che l’autobus mi condurrà in più di mezz’ora nella periferia in cui vivo, a Monte Sacro, quindi ho tutto il tempo per scorrerla pian piano fino alla fine.

E’ lei, è finalmente lei, sì, “l’Italia scacchistica n. 816, dal 1911 la rivista dello scacchista italiano, n.10, Milano, ottobre …”   , la mitica Italia Scacchistica è ora anche la mia.

“Esagerazione e castigo” s’intitola l’articolo di fondo, che è firmato da Svetozar Gligoric. E che superbo pezzo quello del campione yugoslavo !

Leggo “ castigo … qui negli scacchi significa che il giocatore commette un delitto su se stesso quando dimentica il colore dei suoi pezzi ed il fatto di essere destinato, se gioca col Nero, a doversi difendere a lungo in apertura dall’iniziativa del Bianco  …. Vi sono mosse che danno l’immediata sensazione di essere esageratamente ambiziose ai fini di ottenere di più di quello che le dure leggi scientifiche che regolano la scacchiera generalmente concedono”.

E’ l’ouverture didattica della Velimirovic-Martz, nella quale “… il comandante dei pezzi neri è stato handicappato dallo stile preciso di attacco del suo avversario… , l’esagerazione del Nero è stata sconfitta semplicemente dal rapido sviluppo dei pezzi bianchi e dalla superiorità di questi al centro”

E’ un’Alekhine qui la difesa del Nero e la mia meraviglia è l’analisi accuratissima e profonda di Gligoric sull’apertura, l’esposizione di centinaia di varianti e sottovarianti, la citazione di decine e decine di partite, una più interessante dell’altra. Conoscevo appena tale difesa, lo svilupparsi degli schemi già mi affascina (pur se sono “alla cieca”) e penso che, nonostante il risultato di questa partita (o forse proprio per quello?), la studierò e più tardi la giocherò, quando sarò abbastanza preparato, nei miei tornei dei prossimi anni.

Mi colpisce quest’affermazione di Gligoric dopo il diciannovesimo tratto bianco “Il Nero non ha più compiuto alcun errore dopo la sua nona mossa, tuttavia la sua posizione appare orribile”.

Ecco il diagramma della  “horribilis”:

Velimirovic vince dopo appena altre 7 mosse, queste:  19…c6   20.d6,Cg6   21.g4,Ch6   (se…h6; 22.Cxe6) 22.Tb3,0-0   23.Tbf3,f6   24.h4,Tfc8   25.Cxh7,Cxh4   26.Th3 1-0 (se …Cg6   27.Txh6)

Sfoglio con avidità, ma con rispettosa cura per l’eleganza preziosa della mitica pubblicazione.

C’è una lunga “lettera al Direttore”.

E’ Arnaldo Pace che scrive (“La voce di un organizzatore” è il titolo del pezzo), disquisendo su tornei e promozioni. Questo un suo passo “ … riepilogando, sono stati promossi 11 Maestri in 8 anni e forse è un po’ pessimistico parlare già ora di inflazione della categoria. E’ però giusto preoccuparsene perché, come risulterà chiaro, l’inflazione è in atto a livello di Candidati e Nazionali e poiché la spinta sale, da una categoria all’altra, è fatale che si arrivi ad inflazionare anche la categoria dei Maestri” e, più avanti: “ …. sia ben chiaro che non sto insinuando il sospetto di compra-vendita dei punti, sto semplicemente dicendo che c’è una bella differenza fra un giocatore che ormai fa praticamente il turista ed uno che gioca spasmodicamente teso verso la promozione …”

Insomma, adesso che scendo in pista anch’io (mi viene da pensare) sta a vedere che stoppano le promozioni. Va a finire che non diventerò mai neppure una Terza Nazionale. Ma certamente sarà meglio così, piuttosto che promosso con sospetto. Su questo non ci saranno, non dovranno mai esserci, dei dubbi.

Continuo a sfogliare. C’è lo spazio per il Gioco per Corrispondenza e poi (meraviglia!) un incredibile ricchissimo inserto, in carta gialla superpatinata, “Scaccomatto”, con risultati e notizie di tanti tornei dall’Italia e dal mondo.

Il primo torneo è quello che più colpisce la mia fantasia, fino ad impararne quasi a memoria il tabellino. E’ l’interzonale di Petropolis, in Brasile, che ha visto trionfare quello che dicono sia oggi l’astro emergente mondiale, il ventunenne idolo di casa Henrique Costa Mecking.

“…ora non resta che attendere. Mecking ha indubbiamente talento, lo ha dimostrato in più occasioni. Avrà anche la forza e la resistenza per continuare su questa strada fino a iscrivere il suo nome fra i grandi, a fianco di Capablanca, oppure si esaurirà come una meteora ?”  Mah ?! Io, comunque, lo seguirò con attenzione e curiosità.

Non posso fare a meno di mostrarvi la tabella, anche se immagino che la conosciate molto bene. Lo squadrone sovietico e il temibile Lajos Portisch messi in riga dal giovane e promettentissimo idolo dell’America Latina ! Eccola, quindi.

01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 16 17 18 TOTAL
01 Henrique Mecking ½ ½ ½ 1 ½ ½ 1 ½ ½ 1 ½ ½ 1 ½ 1 1 1 12.0/17
02 Efim Geller ½ ½ ½ ½ 1 ½ ½ ½ 1 ½ ½ 1 1 0 1 1 1 11.5/17
03 Lev Polugaevsky ½ ½ 1 ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ 0 1 1 1 1 1 1 11.5/17
04 Lajos Portisch ½ ½ 0 ½ ½ ½ ½ 1 ½ 1 ½ 1 ½ 1 1 1 1 11.5/17
05 Vasily Smyslov 0 ½ ½ ½ 0 1 ½ ½ 1 ½ ½ 1 1 ½ 1 1 1 11.0/17
06 David Bronstein ½ 0 ½ ½ 1 0 ½ ½ 1 1 1 ½ 1 ½ 1 1 0 10.5/17
07 Vlastimil Hort ½ ½ ½ ½ 0 1 1 0 0 1 ½ ½ ½ 1 ½ 1 1 10.0/17
08 Vladimir Savon 0 ½ ½ ½ ½ ½ 0 ½ 0 1 1 ½ ½ 1 1 ½ 1 9.5/17
09 Borislav Ivkov ½ ½ ½ 0 ½ ½ 1 ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ 1 ½ ½ 9.0/17
10 Ljubomir Ljubojevic ½ 0 ½ ½ 0 0 1 1 ½ 0 1 ½ 0 1 ½ 1 1 9.0/17
11 Samuel Reshevsky 0 ½ ½ 0 ½ 0 0 0 ½ 1 1 ½ ½ 1 1 ½ 1 8.5/17
12 Oscar Panno ½ ½ 1 ½ ½ 0 ½ 0 ½ 0 0 ½ ½ ½ ½ 1 1 8.0/17
13 Paul Keres ½ 0 0 0 0 ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ ½ 1 1 1 8.0/17
14 Florin Gheorghiu 0 0 0 ½ 0 0 ½ ½ ½ 1 ½ ½ ½ 1 ½ ½ 1 7.5/17
15 Peter Biyiasas ½ 1 0 0 ½ ½ 0 0 ½ 0 0 ½ ½ 0 ½ 1 1 6.5/17
16 Lian Ann Tan 0 0 0 0 0 0 ½ 0 0 ½ 0 ½ 0 ½ ½ ½ 0 3.0/17
17 Werner Hug 0 0 0 0 0 0 0 ½ ½ 0 ½ 0 0 ½ 0 ½ ½ 3.0/17
18 Shimon Kagan 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 ½ 3.0/17

(Nello spareggio a tre, per il torneo dei Candidati, Portisch prevarrà poi, con grande sicurezza, su Geller e Polugaevsky, dimostrando di essere in uno dei momenti più felici della sua carriera).

Di eccezionale livello dev’essere stata anche quest’altra manifestazione di cui si parla di seguito, il 2° torneo AVRO (sigla della Radio-TV olandese, il primo torneo AVRO fu giocato 35 anni fa tra Botvinnik, Keres, Fine, Euwe, Alekhine, Capablanca, Reshewski e Flohr !), dove vincono a pari merito Geller e Szabo, che si lasciano alle spalle Ljubojevic, Andersson, Ivkov, Polugajevski, Sax ed un giovane promettente “enfant du pays”, tale Jan Timman.

Leggo ancora: “Circolava la voce … che era stato invitato anche Bobby Fischer; dato però che il bilancio della AVRO non consentiva spese superiori a qualche milione di dollari, si è dovuto purtroppo rinunciare alla sua presenza”.

Mitico, grandissimo Bobby, ma allora quando ti rivedremo ? Ti stai facendo attendere già da troppi mesi, sai ….. quanto ancora potremo godere delle tue mostruose invenzioni ?

Un salto poi a Mar del Plata, con un primo posto assoluto per il grande maestro tedesco Lothar Schmid davanti ad un gruppetto di argentini dai cognomi italianissimi (Rubinetti, Marcussi, Agnolin).

E da Mar del Plata a Nuova York, open con ben 725 partecipanti e con successo dell’australiano Walter Browne con ottimi 9 punti su 10 !

Eccoci ora in Italia, con il 2° torneo Panorama-Levico Terme, vinto dai maestri Albert Schneiders e Umberto Masera davanti al torinese Manzardo.

A Cava dei Tirreni trionfa il maestro trentenne Bela Toth, nato a Budapest ma appena naturalizzato italiano, che sembra continui a mietere allori uno appresso all’altro; qui a Cava mette in fila, con 8,5 su 9, il maestro Knezevic, e poi Blasi, Passerotti, Bulatovic, Dal Bon, Gibellato, Ljubisavljievic, Longo, Milanesi, Sarno e Sartori. Promossi in “prima nazionale”, con altri, Eugenio Del Toma e Marco Bonavoglia.

Altre spigolature dai circoli :

A Genova presso l’Athletic Club di via Pio X vince Adolfo Celesti con p. 7,5 su 8.

A Castelvecchio Pascoli simultanea su 50 scacchiere del Maestro Internazionale Sergio Mariotti (45 vittorie, 3 sconfitte e 2 patte).

A Montepulciano la squadra del “Resto della Provincia” ha battuto i “Senesi” per 4 a 1. Però!

Però?! Salgono sul nostro bus due ragazze con vertiginose minigonne: dopo il 1968 è davvero cambiato il mondo, eh? …. E direi in meglio ….

Le due bellezze spariscono alla mia vista dietro i fogli spalancati del quotidiano romano “Il Messaggero”, che un tipo distinto seduto alla mia destra sta esageratamente stendendo.

Getto lo sguardo per qualche attimo sulle notizie più in evidenza: in Cile la giunta militare del generale Pinochet ha definitivamente preso il potere dopo il suicidio (?) di Salvador Allende.

A Napoli salgono a 30 le morti accertate a seguito dell’epidemia di colera conseguente alle pessime condizioni igieniche della città dovute all’irrisolto problema dello smaltimento dei rifiuti.

Egitto e Siria hanno attaccato Israele: è scoppiata la guerra del Kippur !

Più in basso: il Presidente del Consiglio Mariano Rumor contestato dagli studenti a Città di Castello (“Città di Castello è il paese dove tutti imparano ad arroccare da bambini”, diceva mio zio).

Un sobbalzo improvviso del bus, causato dalla solita enorme buca che le prime piogge romane  di ottobre invariabilmente scavano sulla via Nomentana, sopraggiunge presto a punire la mia battuta.

Torno alle nostre considerazioni.

Sono arrivato alla seconda parte di questo splendido numero de “L’Italia Scacchistica” ed ecco apparire un’altra firma di prestigio, quella del forte giocatore praghese, emigrato 20 anni fa a Londra, Cenek  Kottnauer, che oggi è uno stimato arbitro internazionale.

Kottnauer ci presenta e commenta due partite dal recente campionato europeo a squadre di Bath (Inghilterra): Spasski-Gheorghiu 1-0 e Ghinda-Stean 1-0.

La prima dev’essere di alto livello tecnico, ma la seconda è assai divertente. Scrive di essa Kottnauer “Il giovane inglese, di notevole talento, soccombe di fronte ad un rapido attacco contro il suo Re, dopo aver indebolito la sua posizione in apertura”. Vediamola per intero, quindi, con qualche commentino del Cenek:

1.e4,c5   2.Cf3,d6   3.Ab5+,Ad7   4.Axd7+,Dxd7   5.0-0,Cf6   6.e5,dxe5   7.Cxe5,Dc8   8.Cc3,Cc6   9.Te1,e6   10.d3,Ae7? (meglio …Ad6 o Cxe5) 11.Af4,0-0   12.Te3,Cd4   13.Th3 (“il Bianco, indisturbato, rafforza sua pressione”) g6 (“il Nero ora si rende conto della precarietà della sua situazione e …., preso dal panico, indebolisce la sua posizione di pedoni. La sua posizione è forse già praticamente indifendibile”) 14. Dd2,Td8   15.Te1,b5   (“o il Nero è disperato o è trasognato!”)   16.Ag5,b4   17.Df4,Cf5   18.Ce4,Cd5   19.Axe7!,Cdxe7   (se …Cxf4   20.Cf6+,Rg7   21.Th7 matto) 20.Cf6+,Rg7   21.Th7+, 1-0 (“il Nero abbandona poco generosamente … poiché ha tolto al Bianco il piacere di 21…Rxf6   22.Cg4 matto”)

Subito avanti, a pagina 311, c’è una recensione del nuovissimo libro “Strategia e tecnica delle aperture negli scacchi” di Adolivio Capece (un giovane maestro milanese che ha conquistato il titolo ai campionati italiani dell’anno scorso), così presentato: “Due parole sull’autore, nostro valente collaboratore …. il maestro Capece, conosciuto da molti di noi e come ottimo giocatore e come simpatica e brillante persona, ha iniziato giovanissimo ad appassionarsi al gioco degli scacchi e a 13 anni ha partecipato al suo primo torneo nazionale …. da allora non si contano più i tornei nazionali ed internazionali cui ha partecipato con onore …. da questa esperienza acquisita “sul campo” è nata appunto l’idea di trasmettere ad altri appassionati, in modo lodevolmente facile, quelli che sono i concetti fondamentali delle aperture ….”

Anche Adolivio è una bella promessa, nevvero? E non soltanto, me lo sento, come giocatore.

Seguono varie altre partite commentate (alcune dal forte ed esperto maestro internazionale Enrico Paoli). Fra queste un’Ambrogi-Turturici del campionato sociale del circolo romano “Cyrano”, “premio di bellezza” con note di un altro nostro bravo maestro internazionale, Alberto Giustolisi.

Poi una curiosa difesa Siciliana nella Hecht-Velimirovic (1e4,c5 2.Cf3,b6?!, mossa estemporanea che tuttavia il Paoli non se la sente di bocciare), ma stavolta il fantasioso slavo è andato incontro ad una rapida sconfitta.

Studi e problemi concludono questo magnifico numero, che io non dimenticherò tanto facilmente.

Sull’ultima di copertina, infine, una buona notizia per chi pensa di abbonarsi: “Pur mantenendo lo stesso numero di pagine, l’inserto Scaccomatto, le numerose informazioni, partite e studi, il costo dell’abbonamento per l’anno prossimo resterà invariato, ovvero: Italia lit. 5.400, estero lit. 6.000=”.

Benissimo, e grazie, maestro e arbitro Giovanni Ferrantes, gran conduttore e Direttore di questa nobile rivista fin dal 1946 !

“Ehi, ragazzo!”

Qualcuno mi sta battendo dei colpetti sulla spalla: è il conducente dell’autobus 237 che mi invita a scendere perché il mezzo è già fermo da parecchi minuti al capolinea di Val Melaina (ben oltre casa mia) e sta per dirigersi al deposito.

In effetti io non stavo dando alcun cenno di muovermi, concentrato com’ero sulla rivista ….

“Pardon, davvero non m’ero accorto ch’eravamo già al capolinea”.

Scendo e mi metto in fila davanti ad una cabina telefonica: è tardi e, pur se la fila è lunga e lenta, non c’è altro modo per avvisare casa che “ho perso l’autobus” e che sto tornando a piedi ….

Meno male che hanno inventato le cabine telefoniche pubbliche, nevvero?

Ed eccola qui, la copertina di questo numero, del mio magico numero 816 de “L’Italia Scacchistica” :

Anno 63, si legge, dunque 1973. Un anno speciale. Come lo sono, del resto, tantissimi altri (forse tutti).

All’Italia Scacchistica, che ha compiuto un secolo, al suo nuovo direttore Adolivio Capece e ai lettori di ogni tempo e paese, lasciatemi augurare altri duecento anni, almeno, di soddisfazioni e di vita.


avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a 816: un numero magico

  1. avatar
    cserica 20 Giugno 2011 at 08:02

    il primo abbonamento all’Italia Scacchistica lo feci 4 anni dopo, nel 1978, ricordo molto bene le analisi di Gligoric, che uscirono in quasi tutti i numeri per molti anni, qualcosa di prezioso in un’epoca priva di internet.
    Ricordo che per sapere com’era finito un torneo bisognava aspettare 2 o 3 mesi (ma questa non è una critica alla splendida rivista, sono le tempistiche pre-internet), mentre adesso basta collegarsi 10 minuti dopo.
    Infine voglio segnalare l’importanza per gli scacchi nazionali di Arnaldo Pace, ideatore di iniziative epocali, quali il campionato italiano a squadre e quello femminile, oltre al festival di La Spezia. Personalmente il mio titolo magistrale lo devo in gran parte alla sua energia, sia in maniera diretta che per aver portato gli scacchi spezzini nella elite di quelli nazionali.

  2. avatar
    Luca Monti 20 Giugno 2011 at 09:37

    Erano un paio di mesi che attendevo un nuovo lavoro di Marramaquís dopo l’eccellente su Werner Kunerth. Ancora complimenti per la consueta bontà dei suoi pezzi.

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