Perché si gioca a scacchi?

Scritto da:  | 9 Luglio 2011 | 14 Commenti | Categoria: Zibaldone

Ogni tanto mi vengono spontanee queste domande filosofiche che mi assillano e alle quali cerco di dare una risposta…

Che cosa faccio oggi? Che cosa farò domani? Queste sono ultimamente le domande che mi assillano e prosciugano le mie risorse psicofisiche. Ma quella più inquietante che occupa prepotente il mio pensiero è “Perché si gioca a scacchi?”. Domande filosofiche che arrivano all’improvviso a turbare la mia quieta e grigia esistenza. Probabilmente proprio perché non ho niente da fare, altrimenti se dovessi guadagnarmi la pagnotta in qualche modo, avrei altre idee per la testa. I pensionati, come il sottoscritto, sono ormai un peso morto insopportabile per la società e l’unica via d’uscita sarebbe quella della pasticca e tutti a nanna eterna. Ma nessuno mi dà retta, anche perché, da vigliacchetto, mi sono guardato bene dal propagandare questa drastica e benefica soluzione.

Perché, dunque, si gioca a scacchi? Intanto perché ci sono i pezzi e la scacchiera. Difficile giocare a scacchi con i dadi, sebbene molte partite sembrino giocate proprio in questo modo (mi è venuta così). Poi bisogna trovare due bischeri che conoscono le regole, che hanno voglia di affrontarsi e tempo da perdere. Uno potrebbe essere il sottoscritto e un altro che ciondola inerte da qualche parte lo si trova di sicuro . Chi gioca a scacchi sembra circondato da un’aura magica di intelligenza e molti, nell’apprendere la notizia, ti guardano come se tu fossi Leonardo da Vinci, seppure con la faccia (la tua) spiccicata da pesce lesso. Soprattutto se hai l’accortezza di parlare poco ed evitare discorsi complessi. Ergo, il gioco attira. In special modo quelli con la faccia da pesce lesso.

Un altro motivo del tutto evidente è la voglia di far fuori l’avversario. Non fatevi ingannare dalle strette di mano e dai sorrisi falsamente gentili di chi si siede davanti a voi. Qualcuno ha scritto che gli scacchi sono lotta. Oh gran bontà de’ cavallieri antiqui! Lo ringrazio per l’ottimismo ma nell’animo di ogni scacchista cova non solo un lottatore ma un perfido assassino che non vede l’ora di darvi una coltellata al minimo cenno di debolezza.

E dunque rispondiamo alla più importante delle domande iniziali “Perché si gioca a scacchi?”. Perché ci sono due bischeri che sono creduti intelligenti, che non hanno niente da fare e che si vogliono uccidere a vicenda.

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


14 Commenti a Perché si gioca a scacchi?

  1. avatar
    Mako 9 Luglio 2011 at 02:23

    Si “gioca a scacchi” perchè la vita uccide e gli scacchi aiutano a vivere!

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    fritzcarraldo 9 Luglio 2011 at 06:47

    “ci sono due bischeri che sono creduti intelligenti”

    creduti intelligenti da chi ?????????????

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    iugin 9 Luglio 2011 at 09:16

    Io gioco a scacchi perchè, dopo tanti anni, non ho ancora scoperto il trucco per vincere sempre 😉

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    Giancarlo Cheli 9 Luglio 2011 at 13:40

    :mrgreen:
    Caro Fabio, diciamo subito che- sostanzialmente – condivido le righe4-8 del tuo scritto!..
    Secondo me si gioca, si continua e si riprende a giocare, semplicemente perchè gli scacchi sono obiettivamente un passatempo affascinante, e una verifica continua di noi stessi, in senso generale.
    Personalmente, “compiango” quelli che giocano a scacchi per vivere: sempre meglio di lavorare in miniera o in fabbrica, ma pur sempre un “mestieraccio”..
    Che cosa faccio oggi, che farò domani ?.
    Non ci pensare, Fabio, e .. (!?) carpe diem: nella mia personale “hit-parade”, al primo posto c’è andare a letto con la felice consapevolezza che quando si dorme non si pensa a niente, al secondo, sicuramente, lo svegliarsi “vivo” la mattina dopo..
    Al terzo. ovviamente, la speranza di fare 6 al superenalotto..
    Prostrandomi e prosternandomi al tuo cospeto, ti saluto

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    Fabio Lotti 9 Luglio 2011 at 15:14

    Naturalmente la mia è tutta una messa in scena, una bischerata estiva per scherzare un po’. Le domande che a volte mi vengono sono ben altre e ora ci pensa il mio nipotino Jonathan a tenermi occupato.
    E ora alzati o mio fedele compagno di viaggio e guarda il sole come splende. Eh se splende! Praticamente un caldo boia.

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    Fabio Lotti 10 Luglio 2011 at 09:14

    Un plauso alla Redazione. In un secondo avete cambiato la mia precedente icona con la presente che mi vede con il mio nipotino Jonathan come richiesto.

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    purplerain 11 Luglio 2011 at 00:30

    Io ho iniziato 3 d’anni fa quando ne avevo 36 di anni.
    Perché?
    Perché non potendo più fare sport per un problema al ginocchio (almeno che non mi operi… 😎 ) mi mancava un qualcosa col quale mettermi alla prova per confrontarmi con me stesso.
    Casualmente ho scoperto gli scacchi, non è stato subito amore a prima vista e proprio per questo col passare del tempo e iniziando i primi tornei sono arrivato ad un punto che sono diventati quasi una ossessione!
    Quando ho un minuto libero lo dedico agli scacchi e sapete il perché?
    Perché mi rendo conto che tra le tante cose in cui non riesco gli scacchi è quella dove non sopporto assolutamente il fatto di non riuscire a saper ancora giocare decentemente.
    E’ nella natura umana (per fortuna) perseverare dove non si riesce 😈

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    Giangiuseppe Pili 11 Luglio 2011 at 20:56

    Ah, be’!
    -Dove sarò domani? Mah, sarebbe più giusto domandarsi: “Dove è più probabile che sarò domani?” (Possibilmente specificando un orario) Non sono convinto che la domanda ammetta una risposta sicura negli eventi futuri… Di mattina, forse, all’università! Alle 00:01 sarò a Milano, salvo rapimento di alieni! Oggi come oggi non si può essere sicuri di niente, ah, scusa, della disoccupazione, del rincaro… si si, giusto, di questo siamo sicuri!
    -Perché giocare a scacchi? Una questione su cui rifletterò. Per il momento, rispondo semplicemente: “perché no?”
    -E’ vero: dire di saper giocare a scacchi rende simili ai dottori delle scienze esatte per i non appassionati, posso confermare… Un po’ come gli dei! Cosa dite? Che Dio è morto? Proprio adesso che ci stavo prendendo gusto! Ah, quando arrivo io, le cose belle sono finite!
    -Saluta il vecchio Mario L. che è da molto che non lo sento!
    -Un saluto anche a te, e a tutti i vecchi compagni del buon vecchio circolo senese!

  9. avatar
    Fabio Lotti 11 Luglio 2011 at 21:20

    Grazie degli interventi. Avete capito lo spirito dell’articolo e dunque gli scacchisti sono davvero intelligenti… 🙂

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    paolo bagnoli 23 Luglio 2011 at 10:37

    Caro Fabio, io ho iniziato a giocare a 26 anni (tardissimo!) ed ho provato a smettere. Ci sono riuscito per una ventina d’anni, poi un bel giorno è capitato a casa mia Graziano Ottolini il quale mi ha trascinato davanti a una scacchiera e … ho ripreso a giocare.
    Parlavo degli scacchi, non delle sigarette, ma credo che le due faccende si assomiglino un po’ …
    Ciao
    Paolo

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    Fabio Lotti 23 Luglio 2011 at 11:07

    Grande Paolo! Onorato del tuo intervento.

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    Zenone 23 Luglio 2011 at 11:40

    Intendiamoci subito, non conosco la risposta al perché si giochi a scacchi! Anzi sono qui a rirpoporvi la domanda: pochi giorni fa TRE AMICI sono partiti in un caldissimo sabato di luglio alle 14.30 circa per andare a giocare un semilampo di 6 turni a circa 60 Km di distanza. L’età c’è e l’aria condizionata obbiettivamente fa un po’ male, quindi finestrini semiaperti. I 30 gradi si facevano sentire e i TRE AMICI – età media 50 anni – sono arrivati presso il luogo del torneo sudati ma con il sorriso sulle labbra per le cose che si sono raccontati in auto (non riguardavano gli scachi). Poi il torneo, duro – per il caldo e per i partecipanti – che si è concluso con la vittoria di un forte Maestro. I TRE AMICI? Mah, lasciamo perdere la loro prestazione. Alla fine della giornata sonon rientrati in auto, sempre con un discreto caldo e sempre con l’aria condizionata pervicacemente chiusa, ridendo, questa volta sulla loro prestazione scacchistica e, come sempre, sull’organizzazione del torneo. I TRE AMICI, la domenica successiva hanno poi partecipato, sempre in un altro pomeriggio afoso, ad un nuovo semilampo estivo…Insomma, avrete capito che uno dei TRE AMICI ero io e per me, così come per i restanti DUE AMICI, il motivo per giocare a scacchi sono i TRE AMICI e anche il tentativo (inutile…;) di prendere meno batoste possibili sulla scacchiera!
    Grazie a Lotti e felici vacanze estive – per chi può -, con o senza scacchi!

  13. avatar
    Fabio Lotti 23 Luglio 2011 at 13:25

    Grazie a te, Zenone.

  14. avatar
    Algol 5 Settembre 2011 at 18:01

    Ho letto con curiosità e interesse le tue riflessioni. E’ un brano pieno di ironia e autoironia. Il finale è grandioso (una battaglia senza armi cariche ). I miei complimenti 😆

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