“I fiumi mi han sempre attirato. Il fascino è forse in quel loro continuo passare rimanendo immutati, in quell’andarsene restando, in quel loro essere una sorta di rappresentazione fisica della storia, che è, in quanto passa. I fiumi sono la Storia.”
(Tiziano Terzani)
Bologna, 1970. Nona Gaprindashvili tiene una simultanea nel favoloso “salone” del Palazzo di Re Enzo. In questa foto la campionessa del mondo sta per giocare Ab5xCc6. In piedi, con baffi, il professor Cussini, patron della Coppa Cussini (incontro quadrangolare a squadre) e poco più in là, mentre si sporge per osservare, con occhiali, il giovanissimo e futuro Maestro Daniele Taruffi.
Qui invece mi sto semplicemente grattando il naso…
Torniamo all’ormai lontano 1971, quando a Modena trovai un Circolo decisamente disastrato. Mi misi all’opera per ricostruirlo (se no, con chi giocavo?) e scoprii un buon giocatore, Messori, del quale tuttavia si sono perse le tracce. Ma c’era Norcia, ex campione italiano e mio conterraneo (era nato a Lugo, 25 Km. da Ravenna) e, quando finalmente riuscii ad organizzare un campionato cittadino con una ventina di iscritti, ci ritrovammo uno di fronte all’altro per decidere a chi dovesse andare il “titolo”.
Quando scoprii l’esistenza del Gambetto di Belgrado, fu come un colpo di fulmine: me ne innamorai perdutamente (se mi perdonate l’ottocentesca espressione). Affascinato dalle numerose possibilità tattiche che esso offriva, tentai di adottarlo in qualche occasione ma senza essere assecondato dall’avversario fino a quando…
Bagnoli-Norcia, Modena 23 marzo 1971, 1-0
1.e4 e5 2. Cf3 Cc6 3. Cc3 Cf6 4. d4 exd4 5. Cd5 Dopo 5. Cxd4 si va nella Scozzese. 5. … Cxe4 Se si vuole rifiutare il gambetto c’è la possibilità 5. … Cb4 col seguito 6. Ac4 (6. Cxd4? Cxe4 7. Cf5 c6 8. Cxb4 Axb4+ 9. c3 Df6!) Cbxd5 7. e5 Ab4+ 8. Ad2 De7+ e il Nero sta bene, così come sta bene anche dopo 5. … Ae7 6. Ac4 (6. Af4 d6 7. Cxd4 Cxd5 8. exd5 Cxd4 9. Dxd4 Af6) 00 7. 00 d6 8. Cxd4 Cxd4 9. Dxd4 Cxd5 10. Axd5 Af6. Quando il mio avversario prese il Pe4 ne fui contento: finalmente potevo sperimentare questa apertura! Fui meno contento un attimo dopo, quando il cervello mi trasmise la notizia che il mio avversario, parecchi anni prima, aveva vinto il campionato italiano, e proprio nel periodo in cui il Gambetto di Belgrado era ancora sotto la lente del microscopio, ergo doveva soltanto scavare nella memoria per ricordare con relativa facilità le analisi che, da qualche parte, doveva aver letto. 6. De2 f5 7. Cg5 7. Cd2 d3! 8. Dxd3 Cb4 9. Cxb4 Axb4 10. c3 Ac5 11. Cxe4 De7 e il Nero sta bene. 7. … d3 Il Gambetto di Belgrado venne “inventato” nel 1945 o giù di lì, e questa spinta di Pedone venne applicata da Judovič quattro anni dopo. E’ la continuazione che consente al Nero di rientrare, in caso di 8. Dxd3 , nello schema della variante precedente. 8. cxd3 Cd4 9. Dh5+ Non ebbi il coraggio di proseguire con la discussa variante 9. Cxe4 Cxe2 10. Ag5 Ae7 11. Axe7 Dxe7 12. Cxe7 fxe4 13. Cxc8 exd3 14. Axe2 dxe2 15. Cd6+ che, in analisi casalinghe e travolto dal mio folle amore, non avevo voluto approfondire, e continuai con quella che viene considerata la linea di gioco principale del Gambetto. 9. … g6 10. Dh4 c6 Con mio sommo disappunto Norcia proseguì tranquillamente con il tratto del testo; la variante 10. … Cc2+ 11. Rd1 Cxa1 12. dxe4 dà al Bianco un vantaggio decisivo. “La conosce proprio tutta” pensai. 11. dxe4 cxd5 12. exd5 Chi non conosce questo diabolico gambetto potrà passare le lunghe notti invernali ad analizzare le varianti alla linea di gioco del testo, che è praticamente forzata da ambo i lati. 12. … Da5+ L’alternativa è 12. … Ag7 13. Dg3 00 che, a mio avviso, a lungo andare favorisce il Nero, sebbene il Bianco possa proseguire con 14. d6!? che porta a complicazioni le cui conseguenze stanno nel grembo di Giove, mentre 12. … Cc2+ dà luogo a 13. Rd1 C:a1 14. Ab5!! (l’uscita è da quella parte). 13. Ad2 Decidendo di giocare per vincere. La variante 13. Rd1 Dxd5 porta al perpetuo dopo 14. Ac4 Dxc4 15. Te1+ Ae7 16. Txe7+ eccetera, ma a questo punto mi stavo chiedendo, viste le mie conoscenze in merito, quali fossero le sue … 13. … Da4 14. Dg3
Questa è la posizione critica della variante adottata. Chi sta meglio? Il tedesco Kretschmar suggeriva 14. … f4!? , senza tuttavia fornire ulteriori lumi, ma il Nero sceglie qualcosa di più energico che, tuttavia, presenta alcuni punti discutibili. 14. … Cc2+ 15. Rd1! Ag7?! Perché a Norcia è mancato il coraggio di giocare 15. … Cxa1+ ? Probabilmente perché dopo 16. b3 Dd4 (praticamente unica per evitare il tracollo) 17. Ab5! (ci risiamo) il Nero deve procedere con i piedi di piombo. Non dimentichiamo che si tratta di partita, non di analisi casalinghe. All’epoca Euwe suggeriva 15. … Ce3++ 16. Re2 f4! 17. Df3 Dc4+ 18. Re1 Cxf1 19. Txf1 (19. Ac3 Ab4) Ab4+ (19. … Ag7 20. Tc1!) e 20. … 00 , con posizione favorevole al Nero, ma probabilmente Norcia non conosceva questa variante o non l’ha presa in considerazione. Io la conoscevo. 16. b3 Ora ci stiamo addentrando in terreno minato. Il Nero aveva speso parecchio tempo per decidere la sua 15ª mossa, ed io ne avevo speso relativamente poco, avendo preparato la variante a tavolino, ma la sorpresa causata da 15. … Ag7 era stata notevole. 16. … Dd4 17. Tc1 Ca3 18. Ad3? Una mia lunga ponzata su 18. Dd6 mi convinse a rinunciare a questa ipotesi in vista di 18. … Af8 19. Dc7 Ae7 20. Cf3 e per il Bianco non c’è niente di decisivo se non una flebile iniziativa che non si sa dove andrà a parare, mentre è da scartare 20. Dxc8+ Txc8 21. T:c8+ Ad8 22. Txd8+ Rxd8 23. Cf7+ Rc7! 24. C:h8 D:h8 con evidente vantaggio decisivo del Nero. Il tratto del testo, tuttavia, dopo aver attirato la mia attenzione la monopolizzò, in quanto la minaccia di scacco di Torre in e1 è mortale, ma, nella disperata ricerca del mezzo per impedire d7-d6 non considerai la semplicissima 20. Dc3! (invece di 20. Cf3 nella prima variante) che ammette come sèguito praticamente forzato 20. … Dxc3 21. Axc3! Axg5 22. Axh8 Axc1 23. R:c1 a6 (23. … b5 24. Ab2 b4 25. Axa3 bxa3 26. d6 Ab7 27. f3 con finale favorevole al Bianco) 24. Rb2 Cb5 25. A:b5 axb5 26. Te1+ (26. d6!?) col Bianco in possesso della miglior struttura di Pe doni ed il Nero alle prese con una posizione anchilosata. Intanto, avevo sprecato buona parte del mio tempo ad analizzare (erratamente, come si è visto) le conseguenze di 18. Dd6 e commisi il classico “errore di impazienza”. 18. … 00 Ebbi la soddisfazione di veder correre l’orologio dell’avversario per parecchio tempo, ma questo non risolse i miei problemi. La mia iniziativa si stava esaurendo di fronte alla precisa condotta di gioco del Nero, e le buone idee scarseggiavano. 19. d6!? Un avamposto-civetta destinato a cadere, ma che richiese a Norcia parecchi minuti di riflessione per analizzare le possibili conseguenze della sua presenza. In fase di autopsia, infatti, il mio avversario disse di non aver affatto analizzato in precedenza la possibilità di questa spinta e che la cosa lo aveva abbastanza sorpreso. 19. … b5! Ben giocata, visto che previene la possibilità di Tc1-c4 (con possibile futuro sacrificio di Cavallo in h7). 20. Ac3 Dd5 21. Axg7 Rxg7 22. De3?! Circa tre minuti a testa per il controllo del tempo (ancora 18 mosse), ma perché non 22. Te1 f4 23. Df3 ? 22. … Dxd6 23. h4 Ab7 24. h5 f4 25. Dd2! 25. … Dh3?? 26. A:g2 e vince. 25. … A:g2 26. Th4 Dd5? Pressato dall’orologio il Nero mette un piede in fallo. Era necessario giocare 26. … h6! ed al Bianco non restava che pescare nel torbido con 27. hxg6 hxg5 28. Th7+ Rf6 (28. … Rg8 29. Dc3 Df6 30. Dxf6 Txf6 31. Txd7) 29. Db2+ ma senza grandi speranze se non quella della caduta della bandierina. Nella frenesia del momento riuscii ad intravedere unicamente il seguito 29. … Re6 (29. … De5 30. Dxa3 Af3+ 31. Rd2) 30. Rd2 e il resto lo lascio alla vostra immaginazione 27. h6+!
27…Rg8 28. Dc3 Tf7 29. Cxf7 Dxf7 30. Dc8+! Txc8?! Ormai si gioca blitz, soprattutto da parte del Nero al quale rimane una manciata di secondi. Era da considerare 30. … Df8. 31. Txc8+ Df8 32. Txf8+ Rxf8 33. Txf4+ Re7 34. Axg6, il Nero abbandona. E così la mia variante preparata ebbe successo, ma soltanto grazie ad alcuni errori del mio illustre avversario il quale, tuttavia, fu tutt’altro che sorpreso da quanto avevo messo in atto. Probabilmente conosceva l’apertura meglio di me… I suoi errori appartengono al medio gioco, quando era costretto a giocare con un occhio fisso all’orologio.
Assomigli, in queste foto, un pochetto a Mr Bean!!!!
… a volte anche nei comportamenti…
partita interessante
ricordo il maestro Norcia
penso che una delle sue ultime esibizioni sia stato un match cn palmiotto a marina Romea 73
ricordo una partita.
Sarebbe possibile recuperare le partite … sarebbe molto interessante
Anche se esula dal contesto voluto da Paolo,ad Alfredo dico che il recupero totale del match tra Palmiotto e Norcia, va a merito del primo che mi donò i suoi documenti in merito che poi confluirono in un mio passato lavoretto intitolato Fiorentino di AEmilia
Una domanda a Paolo Bagnoli- non ci conosciamo, ma ho tutti i suoi libri..: da “vecchio scacchista” del ’53, ho conosciuto molti scacchisti bolognesi..
Oggi fanno passare per fenomeni alcuni giovani(ssimi) che hanno fatto centinaia di partite in 3-4 anni, e che spesso perdono in malo modo al primo tatticismo.
Allora, Taruffi, Renato Cappello, Iannaccone , D’Amore, per non parlare di Mariotti, Albano ecc., che cos’erano ??
Grazie della risposta
Per Alfredo: nel ’73, a Marina Romea, era previsto il torneo B (che vinsi con 7/8 , se mi consenti l’autoincensamento) con una settantina di partecipanti e con un livello generale di gioco abbastanza basso, ed il torneo A (magistrale) al quale risultarono iscritti soltanto Norcia e Palmiotto, che dovettero così disputare un match del quale non ricordo il risultato (azzardo un 3 1/2 a 2 1/2 in favore di Palmiotto). Sicuramente Palmiotto avrà conservato lo score delle partite. L’ultima esibizione di Norcia credo sia stato il campionato italiano seniores del ’77, da lui vinto.
Per Giancarlo: non voglio pronunciare giudizi su quanto mi chiedi, ma ricordo che le occasioni per mettersi in luce i “giovanissimi” degli anni ’60 e ’70 ne avevano veramente poche (denaro, scarsità di tornei, tempo a disposizione, ecc.). Quello che posso dire è che i pulcini di Tamburini (tanto per fare qualche nome Renato Cappello, Valerio Conti, Daniele Taruffi, Cocchi, Cimmino, De Lillo, ecc.) divennero rapidamente galletti.
Reggio Emilia fu un altro centro di “sviluppo” giovanile (ricordo Pederzoli ed Anceschi, e ne dimentico alcuni altrettanto validi), mentre non ho ricordi relativi ad altri centri scacchistici italiani. C’è da considerare il fatto che, quando uscì il mio “Scacchi Matti” (il primo della serie, 1973) gli iscritti alla Federazione erano, se ben ricordo, poco più di tremila, dai Maestri agli NC, e che oltre cento di questi facevano parte del Circolo Scacchistico Bolognese.
Bravi Paolo! Altro bel pezzo che valorizza le tue ampie competenze scacchistiche, dalla storia alla teoria alla capacità analitica. I soliti strameritati complimenti!
Anche questo eccezionale, grazie.
Ringrazio sentitamente, ma non afferro il motivo di questa “ripubblicazione”.
Paolo, anziché pubblicare solo il link al gambetto di Belgrado abbiamo ritenuto più comodo per i lettori riproporre il pezzo. Che dici?
Perbacco, quale onore!