Portofino Kulm et ses environs

Scritto da:  | 10 Settembre 2011 | 5 Commenti | Categoria: Nazionale, Tornei

Se forse, non dico son diventato scacchista, ma almeno ho sentito nascere in me l’amore per gli scacchi, la colpa probabilmente è dovuta a Nietzsche e la cosa risale agli ormai lontani anni del liceo quando, infervorato dalle letture del filosofo tedesco, mi imbattei casualmente in un affascinante passo di Ecce Homo in cui il grande intellettuale prussiano descrive con la tipica prosa elegante di quegli anni la propria scoperta di una zona meravigliosa della Riviera ligure…

“L’inverno seguente (1882) vivevo vicino a Genova, in quell’insenatura graziosa e quieta di Rapallo, intagliata fra Chiavari e il promontorio di Portofino. Non ero nel miglior stato di salute; l’inverno freddo e oltremodo piovoso; un alberghetto, proprio sulla riva del mare, sicché la notte il mare mosso mi impediva di dormire, tutto questo insieme mi offriva più o meno l’opposto del desiderabile. Ciononostante e quasi a riprova del mio principio, secondo cui tutto ciò che è decisivo nasce ‘nonostante tutto’, il mio Zarathustra nacque proprio in quell’inverno e in quelle sfavorevoli circostanze – La mattina andavo verso sud, salendo per la splendida strada di Zoagli, in mezzo ai pini, con l’ampia distesa del mare sotto di me; il pomeriggio, tutte le volte che me lo consentiva la salute, facevo il giro di tutta la baia di Santa Margherita, arrivando fin dietro Portofino. Questo luogo e questo paesaggio sono diventati ancora più vicini al mio cuore per il grande amore che l’indimenticabile imperatore tedesco Federico III ha avuto per essi; per caso mi trovavo di nuovo su questa costa nell’autunno 1886, quando egli visitò per la prima volta questo piccolo dimenticato mondo di felicità. – Su queste due strade mi venne incontro tutto il primo Zarathustra, e soprattutto il tipo di Zarathustra stesso: più esattamente, mi assalì…”


Così un giorno di fine giugno, col cuore gonfio di allegria e filosofia, gusto dell’avventura e voglia di scoperte, venuto altrettanto causalmente in possesso di un’antica cartolina, partii, novello Schliemann, alla ricerca di quei luoghi dal sapore storico e, anche se fu una sorta di disillusione scoprire che l’Hotel Kursaal ora si chiamava, assai più prosaicamente, Albergo Italia e che, durante la seconda guerra, la lapide a ricordo del soggiorno rivierasco del mio mentore tedesco era stata accidentalmente distrutta dallo scoppio delle granate (forse tedesche anch’esse per una di quelle strane ironie della sorte), la mia amarezza fu ampiamente ricompensata dall’incontro con un distinto signore dai tratti affabili e ospitali e dall’insolito cognome, cosa null’affatto rara in Liguria, Schiappacasse, da allora solo e semplicemente Marcello, conoscenza che in seguito si sarebbe trasformata in solida e duratura amicizia ma che soprattutto rappresentò l’occasione, per me imberbe ragazzino, per farmi scoprire quella che è non solo terra di storia, scorci e panorami mozzafiato, cultura e turismo, ma anche e, per noi appassionati liguri, soprattutto …scacchi!! Erano quegli infatti gli anni d’oro dei tanti Festival, che in Liguria spaziavano da Imperia a La Spezia, passando per gli stupendi tornei pegliesi del Mediteranée ed Europa Scacchi di Genova… l’atmosfera era speciale e sentita come uguale a Ruta è rimasta ancora oggi, a distanza di oltre trent’anni, tanti infatti son trascorsi dalle prime edizioni di un semilampo ormai storico, sul cui Albo d’Oro happo apposto la propria firma personaggi dal nome evocativo e “antico” quali Milorad Vujovic e Franco Trabattoni, oppure in epoca più recente Sabino Brunello e Stefan Djuric, passando “attraverso” Sahbaz Nurkic, Flavio Guido e Zivojin Ljubisavljevic.
Uguale come allora, esattamente come i luoghi di Nietzsche, lassù in alto a Portofino vetta, anzi Portofino Kulm, giusto per rimaner affezionati alla lingua che mi guidava, Marcello, eccolo, è ancora lì, insieme al “terribile Croci” -l’uomo che piegò Korchnoj senza pietà- al Dottor Diena ed altri eccezionali “giovani dentro”, tutti insieme come la prima volta ad organizzare l’ennesima edizione di quel Memorial Ottolenghi che non tramonta mai, e anzi, come il vino buono migliora con gli anni…

Qui il Sito Ufficiale col bando ed il link per la preiscrizione online.

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a Portofino Kulm et ses environs

  1. avatar
    Mongo 7 Settembre 2011 at 00:25

    Martin sei stato nominato Assessore al turismo!!! 😉
    Bellissima presentazione.

  2. avatar
    Marcello 7 Settembre 2011 at 12:25

    Una stupenda presentazione impreziosita da una serie di stupende cartoline del Portofino Kulm ! Rivedere quelle foto provoca sempre nel mio animo una serie di emozioni, infatti,
    da Rutese d.o.c. ne conservo a casa una certo numero ingrandite, incorniciate e affisse alle
    pareti, ma sopra tutto, risvegliano in me ricordi della mia infanzia quando, da bambino, ne
    sentivo parlare con entusiasmo dai miei genitori del Portofino Kulm di quegli anni anni e
    mi riaffiorano mentalmente, come se potessi riascoltarle, parole come : “ la sala delle farfalle … la sala degli specchi … “ Inoltre, e concludo caro Martin, se Diena, Croci , io ed altri Soci ci manteniamo “giovani dentro” a dispetto del tempo dobbiamo in fondo ringraziare anche i veri appassionati di scacchi come te che alimentano con la loro linfa la nostra passione !

  3. avatar
    Zenone 7 Settembre 2011 at 13:21

    Lodare ancora una volta la bellezza e la leggerezza della prosa di Martin Eden sembra un inutile esercizio speculativo.
    Noi siamo ben consapevoli del fascino dei suoi scritti (lui forse un po’ meno 😉 ). Ma questa volta mi è impossibile non ringraziarlo per aver aperto una finestra su un paesaggio unico. Per chi, come me, è nato in quei luoghi per poi andarsene troppo presto ma ritornando durante le estati della gioventù, le macchie di colore regalateci dal Nostro rappresentano un momento di ricordo e, quindi, di emozione. Le persone da lui indicate nel pezzo (Schiappacasse, Croci, Diena…;) sono persone a me note (anche se loro non mi conoscono) e che ho incontrate nei tornei (a Ruta nel semilampo e nel corso del C.I.S.). In queste occasioni ho avuto modo di percepire la loro passione per gli scacchi che Martin Eden gli ha sapientemente riconosciuto.
    Grazie.

  4. avatar
    Un lettore 7 Settembre 2011 at 13:35

    Un bell’articolo,godibile.Peccato l’autore abbia un poco diradato
    i suoi interventi nel sito.

  5. avatar
    Marco Picasso 7 Settembre 2011 at 17:24

    Il mitico Martin Eden, riesce persino a superare se stesso. Non solo filosofia, ma poesia c’è nel suo racconto – che ovviamente noi del circolo rutese trasformiamo in invito perentorio a visitarli – su questi luoghi incomparabili che, dopo quasi 50 anni di assenza da Genova e Liguria, finalmente posso godere, grazie anche e soprattutto a persone come Marcello che mi ha inchiodato al circolo imponendomi di riprendere – anche questo dopo troppi anni – lo sport degli scacchi. E pensare che esattamente un mese dopo il prossimo Ottolenghi – certo un ‘segno’ – tornerò al Kulm per accompagnarvi un centinaio di industriali milanesi che, speriamo, qui sappiano cogliere almeno qualcosa – se non tutto – della filosofia di Nietzsche-Eden.

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