ma quando giungerà il termine dello sberleffo
e la farsa sarà finita,
riprenderò il mio volto di Poeta
Ho sporcato la mia faccia di tintura artificiale
ma senza mutarla, amici miei!?
Gongolai senza bussola dentro “chicchi di sabbia”
sferzati dal vento dell’idiozia:
_ cavalcando cavalli a dondolo _
il mio sangue si era trasformato in cioccolata
Eppure conquistai rachitici ma coloraticampi
sottratti alla malerba con uno sforzo immane
davanti a un pubblico pagante…
diventavo “fumo” ogni sera, ogni notte
_ e al mattino tentavo di rinascere _?!
Ho sferragliato attraverso ‘sta commedia…
e sto sferragliando ancora, ma ripulito…reinventato;
con più forza: per non cadere giù nel NULLA
dalla balaustra del Mondo
Io faccio il pagliaccio, ma quando la farsa saràfinita
…riprenderò il mio volto di Poeta.
Eccoci al 1° turno del Memorial Jack London, attesissimo torneo organizzato come al solito dall’Ernesto Che Guevara Scacchi Club; tra le tante posizioni, quasi come se questa pagina fosse una sorta di Kamasutra, vi mostro quella che personalmente ho ritenuto la più interessante.
La partita in oggetto è la Everhard – Barleycorn giunta alla 32 mossa con entrambi i giocatori in fortissimo zeitnot; la mossa è al bianco.
Mentre l’orologio scandisce, sempre più velocemente, quei pochi secondi che mancano alla fine, Everhard esclama: “Secondo me è patta!”.
Non ci posso credere, con un pedone in meno; consulto rapido il mio Fritz, installato di straforo sul telefonino, e strano, ma vero: mi da ragione. Da partita facilmente vinta al nero.
Barleycorn storce il naso, richiama l’attenzione dell’arbitro e fa cenno al proprio avversario di giocare; Everhard, rapido come una saetta gioca la sorprendente 32) Txd6+. a cui segue l’ovvia Rxd6; 33) c5+, …
“Riscacco… Caro mio!” dice il bianco rivolgendosi al nero che, indispettito, replica: “Piantala di fare il pagliaccio… Preparati ad una sonora sconfitta.”
Indispettito dal’apparente serenità dell’avversario, Barleycorn gioca, senza alcun tentennamento, 33) …, Rxc5; 34) Cxd3+, “ciao bel pedoncino… Gnam, gnam”, Rc4;
E’ chiarissimo ora il piano di Everhard, sacrificio di cavallo per due pedoni avversari. Non capisco, anche il mio Fritz sembra interdetto: il vantaggio del nero infatti è aumentato. Everhard tira fuori dal taschino della sua giacca…? No, sta a vedere che è capace di metterselo… Una grossa pallina rossa e se la mette proprio sopra il naso e con un sorriso da cavallo gioca 35) Cxb4, … Qui Barleycorn, facendo le condoglianze all’avversario, gioca la brillante 35) …, Axg2+; “Scacco a te, caro mio. Mi spiace, ma ormai per te siamo agli ultimi giorni di Pompei!!“
“Lascia stare u Vesuvio e firmiamo ‘sta patta che devo andare…”, dice Everhard con tono leggermente spazientito, giocando 36) Rxg2.
“Patta? Ma l’avete sentito ‘sto pagliaccio… Ora perderà il cavallo e poi il pedone d. Nulla lo potrà più salvare!”. Detto e fatto: 36) …, Rxb4; 37) d4, Rc4; 38) d5, Rxd5; 39) Rh1, …
Capperi insipidi!! Il buon Everhard aveva proprio ragione, ora la partita è proprio patta. Solo Barleycorn ed il Fritz sembrano non crederci ed il nero continua a giocare.
39) …, Rc4; 40) Rg2, Rd4; 41) Rh1, Rc3; 42) Rg2, Rd3; 43) Rh1, Re4; 44) Rg2, Re3; 45) Rh1, Rd3; 46) Rg2, Rd2; 47) Rh1, Re2; 48) Rg2, Re3; 49) Rh1, …
Solo a questo punto Barleycorn si rende conto che il suo avversario aveva ragione, infatti gli rimangono sole 3 possibili mosse da effettuare e tutte e 3 portano alla spartizione del punto:
49) …, Rf3 (o Rf2); ed è patta per stallo.
49) …, Cf2+; 50) Rxh2, ed è patta per insufficienza di materiale.
49) .., Re2; 50) Rg2 con il continuo pendolamento del re bianco tra h1 e g2 sino al raggiungimento delle 50 mosse senza scacchi al re o mosse di pedone, sancendo così la patta per regolamento.
Barleycorn allunga la mano sopra la scacchiera alla ricerca della mano di Everhard; stretta di mano che sancisce la fine delle ostilità. I due si alzano e amici come prima si avviano in sala analisi dove li attende un bel post-mortem.
La poesia all’inizio di quest’articolo è ‘Io faccio il pagliaccio’ di Antonio Brescia e quale migliore omaggio a questo poeta se non inserire qui sotto la trasposizione in musica dei suoi versi fatta dal Cantapoesie per antonomasia: Pietro Brescia.
– Ehi Mongo, aspetta un momento; non ce la conti mica giusta tu? Che razza di torneo è questo Memorial Jack London? Castellazzo Bormida? Solo tu sai dove è?!! Eppoi scusa, ma questi due qua, come è che si chiamano? Barleycorn ed Everhard, chi mai li ha sentiti? Sembrano bravini, quanti punti Elo hanno?
Non c’è niente di più serio di far ridere (e non c’è niente di più serio del gioco), lo ricorda anche Eco nel suo “Diario Minimo” (1963): “Quello che esce indenne dal riso è valido. Quello che crolla doveva morire”.
Grande Riccardo… 🙂
senza parole! … da Riccardo si impara … bravo e grazie! … 🙂