Il rapporto scacchistico tra i due sessi ha subito negli ultimi decenni una profonda evoluzione. Sono passati i tempi nei quali Fischer dichiarava angelicamente che avrebbe potuto dare un cavallo a qualsiasi giocatrice. A fine anni ottanta è arrivata Judit Polgar, ma guarda un pò allenata dallo stesso Fischer, presto seguita da un numero sempre crescente di ragazze in grado di competere (a pari pezzi!) con i migliori grandi maestri maschili.
Questa è storia recente, e non mi interessa più di tanto, come non mi interessa ricostruire la storia dei campionati del mondo femminili.
Scopo di questo mio pezzo è quello di approfondire le disfide scacchistiche uomo-donna nei periodi precedenti alla famosa dichiarazione di Bobby, ed in particolare agli anni precedenti la seconda guerra mondiale, anni durante i quali le partecipazioni femminili ai tornei erano rarissime.
Molti di voi avranno sentito parlare della nostra Benini, e anche di Vera Menchik, pochi conosceranno le signore Graf, Mora e Holloway, giusto per fare qualche nome.
Madame Lodovici
Signora inglese a lungo residente in Germania, è stata la prima donna a partecipare ad un torneo maschile documentato, perdendo tutte e 5 le partite (contro forti giocatori) nel torneo di I classe di Hereford del 1885. In seguito partecipò ad altri tornei con discreti risultati nelle categorie inferiori. Qui potete trovare una sua biografia con partite.
Miss Thorold
Partecipò alla finale del campionato britannico amatori 1888 (2,5/12 punti) e 1890 (3/11), risultati decisamente sorprendenti per una signora. Nel 1888 fu l’unica di otto partecipanti che riuscì a sconfiggere Blackburne che giocava in simultanea alla cieca.
Mrs. Louisa Matilda Ballard Fagan
Di madre italiana e padre americano, passo l’infanzia a Napoli appassionandosi agli scacchi. Trasferitasi in Inghilterra, giunse brillantemente seconda nel 1° torneo internazionale femminile di Londra del 1897, e si difese con successo in alcuni tornei minori “maschili”, conquistando il 1° posto nel torneo di II classe del Southern Counties Chess Union del 1898.
Qui trovate la sua biografia.
Miss Kate Belinda Finn
Una delle giocatrici più attive in campo maschile per diversi anni, colse ragguardevoli risultati: nel 1903 a Canterbury terminò con 3/8 sconfiggendo il maestro olandese Loman, nel 1905 a Londra terminò a 4/9 battendo Schories e pattando con Shoosmith, due maestri che si cimentarono onorevolmente anche ai massimi livelli. Nel 1906 sconfisse addirittura George Alan Thomas, dimostrando che il divario tra i due sessi non era poi così ampio.
La prima campionessa nazionale
Unico giocatore nella storia ad aver ricevuto lezioni di scacchi da Capablanca, Maria Teresa Mora (1902/80) vinse il primo campionato cubano assoluto nel 1922, a soli 20 anni d’età. In seguito partecipò a tornei maschili e femminili, ottenendo buoni risultati ma senza eccellere.
Qui potete trovare una sua biografia.
La prima olimpionica
Mrs. Edith Holloway è stata la prima donna a partecipare ad un torneo Olimpico, quello di Parigi 1924, dove rappresentava l’Inghilterra. Nel girone eliminatorio (punti 1/5) colse un prestigioso pareggio contro il cecoslovacco Hromadka, nel girone finale vinse una sola partita, contro il non irresistibile russo Potemkine. Nel torneo di Hyeres del 1927 pareggiò contro l’anziano Isidor Gunsberg, mentre a Nizza nel 1930 giunse al 4°-6° posto nel torneo minore. Giocò moltissimo in patria, ottenendo buoni risultati contro i maestri britannici.
Qui la sua biografia.
Le signore scozzesi
Miss Florence Hutchinson Stirling giunse sesta nel campionato scozzese assoluto del 1925 (punti 2,5/7); nello stesso torneo giunse ultima Miss Mary Dinorah Gilchrist, che però giunse quarta assoluta nel 1930 (punti 2,5/5), precedendo il marito e pattando col campione nazionale Gibson. Qui trovate informazioni sulle scacchiste scozzesi.
Vera Menchik (1906/44)
La grande campionessa cecoslovacca, morta come la sorella scacchista Olga durante il bombardamento di Londra, ottenne numerosi risultati di prestigio contro i colleghi maschi:
Ramsgate 1929- sistema Scheveningen, 5/7 contro i migliori giocatori inglesi, 2°-3° posto tra gli stranieri alla pari di Rubinstein, dietro a Capablanca.
Barcellona 1929- 8°-9° con 7/14 (1°Capablanca 13,5/14), patte con Tartakower e Colle.
Hastings 1930/31- 8°-9° posto con 3/9, ma vittoria contro il 1°classificato Euwe.
Marburg 1934- 3a con 5/8 dietro a Pirc e L.Steiner, ma davanti a Spielmann e Asztalos.
Yarmouth 1935- 3a con 7/11 dietro a Reschewsky e Seitz.
Sonja Graf (1901/65)
Allieva di Siegbert Tarrasch, divenne la numero due al mondo alle spalle di Vera Menchik. In campo assoluto si comportò assai bene in numerose occasioni, mettendo in difficoltà rinomati grandi maestri. Grande sorpresa destò il suo brillante terzo posto nel torneo sussidiario di Margate del 1935, a pari punti di Koltanowsky e davanti a Koblents. Nel torneo di Yarmouth del 1935, vinto da Reshewsky, terminò al 7°-8° posto con 5/11, a due punti di distacco dalla più esperta Menchik. Nella seconda parte degli anni ’30 continuò con risultati simili, da onesto maestro maschile, e allo scoppio della guerra rimase come molti scacchisti a Buenos Aires. Nel torneo di Praga del 1937 colse il risultato della vita, pattando col vincitore Keres.
L’invasione inglese
Negli anni venti/trenta i tornei britannici open vennero letteralmente invasi dalle rappresentanti del gentil sesso, che spesso seppero cogliere successi nelle classi minori. Tra le migliori ricordo Miss Price (che sconfisse il campione brasiliano De Souza Mendes) e Mrs. Stevenson.
Gisela Harum
Giocatrice austriaca, si cimentò sia in campo femminile, dove giunse 3a nel mondiale del 1935, che maschile. Nel torneo di Ebensee del 1933 chiuse a 2,5/12, a Klosterneuburg fece 2/11 nel 1933 e 1,5/10 nel 1934 contro i migliori maestri austriaci.
Orgoglio nazionale
Clarice Benini (1905/76), la più forte giocatrice italiana di tutti i tempi, capace di giungere seconda ad un campionato mondiale, vinse spesso e volentieri contro maestri maschi. Di lei abbiamo già parlato in passato.
Madame Chaudè
Madame Chantal Chaudè de Silans (1919/2001) fu una forte giocatrice francese, che si cimentò spesso contro forti maestri. Nel 1947 giunse settima nel campionato francese assoluto, e nel 1950 rappresentò la Francia alle Olimpiadi,concludendo con punti 1,5/6 (pattò col nostro rappresentante Primavera). Qui un articolo su di lei.
Mi sembra ormai chiaro che la scarsa presenza di donne ad alto livello assoluto è legata solo a motivi “culturali”. L’idea, ancora persistente all’esterno del nostro ambiente, che gli scacchi siano un gioco prettamente maschile è dovuta a retaggi del passato ed ha limitato, e limita ancora, la “base” femminile.
Basta osservare, per esempio, un qualunque torneo estivo in Italia, dove la presenza di forti giocatrici è maggiore, per convincersi della loro forza e che non ci sia alcun collegamento tra “uomo-donna-forza scacchistica”.
Si tratta solo di percentuale: base ristretta e minor possibilità di “trovare” il talento.
…ma che fate in redazione questo articolo doveva uscire l’8 Marzo… siamo in ritardo sulla tabella!?!?! Avanti… 😛
Comunque come al solito alla grande cserica… ci siamo!!!!
direi che la partita della Graf vs Euwe non poteva finire che patta: il Nero gioca contro se stesso. Che strani quei pezzi!
Le Polgar non sono mai state allenate da Fischer, come Susan ha spiegato tempo fa lei ci analizzava insieme e giocava a Fischer random, le sorelle forse (da questa risposta) neanche questo
Bort,
I am sorry but you are mistaken. Bobby never taught any of the Polgar sisters. He used to analyze games and play blitz Fischer random chess with me. That’s about it. The anon was right.
Best wishes,
Susan Polgar
http://www.PolgarChess.com
poi aggiunge anche No apology needed. I just wanted to state the facts. Yes, I enjoyed my analysis with Bobby.
He was still very informative about chess. At that time, he was clearly a strong player, not as in 1972 but not bad at all.
dal suo sito
http://susanpolgar.blogspot.com/2006/10/bobby-fischer-speaks.html