La storia degli scacchi a La Spezia: il libro

Scritto da:  | 25 Ottobre 2011 | 19 Commenti | Categoria: Italiani, Italiani, Libri

Finalmente sono riuscito a pubblicare la mia prima fatica letteraria, e di fatica si è trattato, perchè vi assicuro che il lavoro è stato certosino.
Per dare una idea, sono citati nel testo ben oltre 1000 giocatori che hanno partecipato ai festival spezzini (l’ultimo nel 1983), ai tornei FSI di Sarzana e anche ai semilampo più importanti. Un paziente lavoro di ricostruzione che contiene informazioni inedite anche per gli studiosi di altri lidi, a cominciare dalle molte splendide foto.
Molte classifiche sono complete, per i festival degli anni 50/60 vi sono addirittura le tabelle, con nomi di rilievo quali Zichichi, Tatai, Mariotti, solo per fare i primi tre che mi vengono in mente.
Inoltre una corposa sezione di partite, sia di maestri spezzini, primi tra tutti Albano e Gramignani, che di assi capitati nei nostri lidi, come Giustolisi, Porreca e Canal.
Si parte dall’ottocento, con le informazioni sul padre degli scacchi spezzini, il problemista G.B.Valle, e si va avanti attraverso gli anni venti, e poi l’esplosione nel dopoguerra targata Arnaldo Pace.
Quanti di voi lettori si ricordano del signor Pace? Forse non molti. Certo è che ha dato una sterzata agli scacchi italiani proiettandoli in avanti di almeno un ventennio.
Ora vi mostro qualche pagina del lavoro, che conta 236 pagine ed è rilegato con cucitura (e non le pagine incollate).
Chi fosse interessato (il suo costo è di 20 euro, + spedizione che si può fare con piego di libri,  sui 3 euro), oppure volesse semplicemente sapere se il suo nome è nel libro, mi contatti alla email: cserica63@virgilio.it.

Cronaca, gli anni ottanta, una foto di Tajmanov

Il nostro Bilguer minorenne in azione, anno 1989

Mariotti nel 1995

Un torneo recente

Tabelle di un festival FSI

Un articolo con la campionessa

Il giovanissimo Zichichi

Punteggi individuali del CIS 1962

Due partite di Maestri Internazionali

Una pagina dell'indice, così per dare una idea

E questo è solamente il primo, ma in cantiere ce ne sono già altri……

avatar Scritto da: cserica (Qui gli altri suoi articoli)


19 Commenti a La storia degli scacchi a La Spezia: il libro

  1. avatar
    cserica 25 Ottobre 2011 at 09:55

    Chi vuole sapere se è citato nel libro chieda pure anche qui, i nomi sono veramente tanti……

  2. avatar
    Fabio Lotti 25 Ottobre 2011 at 11:35

    Intanto complimenti.

    • avatar
      Luca Monti 25 Ottobre 2011 at 12:04

      Mi associo anche io ai complimenti del Lotti.Ben fatto.

  3. avatar
    Massimiliano Orsi 25 Ottobre 2011 at 12:10

    Sicuramente un bellissimo lavoro. Pero’…

    …mi chiedo quale possa essere il senso nel 2011 nel pubblicare un libro di questo tipo; intendo proprio un libro cartaceo. Il prezzo e’ 20€, ma il costo in termini di ore di ricerca e’ probabilmente superiore di due o tre ordini di grandezza; Non c’e’ possibilita’ di trarne un reale profitto. E’ pertanto ovvio che si tratta di un opera fatta esclusivamente per passione, cosi’ come gia’ i libri sui Festival di Imperia da parte di Antonino Faraci e su Sanremo 1930 di Enrico Cecchelli.

    Il libro cartaceo pero’ assicura che tale opera di passione verra’ di fatto letta solo da poche decine di persone e finira’ per ammuffire dimenticata negli scaffali di qualche circolo. La biblioteca stile ottocentesco puo’ essere un bel concetto romantico, ma in termini di diffusione, accessibilita’ e replicabilita’ del sapere e’ elitaria ed inefficiente.

    In poche parole, nessuna tabella e nessuna partita inedita di questo libro sara’ rintracciabile con Google o in un database scacchistico.

    Di gran lunga piu’ interessante dal punto di vista della comunicazione, ad esempio, e’ un progetto come quello di Alessandra Innocenti e Lorenzo Barsi per il loro “libro” su Clarice Benini (http://linuxinterflorence.blogspot.com/2011/06/clarice-benini.html).

    Auguro pertanto una riflessione sul futuro di questo libro, compatibilmente con impegni gia’ presi con eventuali editori, un ripensamento che possa portare ad un diverso e piu’ aperto modello di diffusione e condivisione.

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      Martin Eden 25 Ottobre 2011 at 15:20

      Carissimo Massimiliano, ti ringrazio per l’intervento ed accolgo, facendo anche mio, lo spirito del tuo messaggio. L’idea di SoloScacchi, da quando esso è nato, infatti è stata anche questa: quella di proporre dei contenuti di qualità, spesso inediti ed originali, accessibili a tutti, ed in questo modo di contribuire con entusiasmo e passione alla divulgazione di tutto quello che è correlato al nostro stupendo mondo degli scacchi.
      Non abbiamo mai chiesto niente in cambio ai nostri Lettori, né mai, ovviamente, lo faremo.
      Abbiamo raccolto tante soddisfazioni di altro tipo, come quelle a cui alludi tu, ovvero di puro orgoglio e soddisfazione personale, ed anche -per fortuna- critiche, consigli, suggerimenti, spunti e idee per come migliorare, incorrendo nostro malgrado anche in qualche errore occasionale ma sempre in buona fede, il tutto nell’obiettivo a cui accennavo poc’anzi.
      L’invito all’acquisto di un’opera come questa, voleva forse essere anche rivolto a supportare in qualche modo un progetto come il nostro, visto che non abbiamo nessun tipo di entrata (a fronte tuttavia di certe spese…;). Una sorta di piccolo “investimento culturale” atto ad aiutare e tutelare quel modesto contributo che noi di SoloScacchi proviamo ad offrirvi tutti i giorni.
      Ovviamente nessuno è tenuto ad aderirvi, ci mancherebbe, inutile sottolinearlo, ma mi premeva solamente evidenziare che gli aspetti che metti in luce sono sempre stati solo e quelli per cui abbiamo intrapreso questa piccola/grande avventura di stampo (come volevi tu, no?) meramente da internauti…
      Detto questo, io personalmente appartengo a quella (vecchia) generazione cresciuta ancora sui libri di carta e, nulla togliendo all’evidente beneficio delle cosiddette nuove tecnologie, credo che un buon libro sia, come si dice, “per sempre”… basta leggerlo una volta e ovunque poi lo vorrai andare a collocare in un certo senso non riposerà mai in un ammuffito e inaccessibile scaffale: basta soltanto aver voglia di ritrovarlo.
      Di contro la visione “elitaria ed inefficiente” del libro su carta è, a mio modo di vedere, quanto di più mendace ed ingannevole ci voglion far credere…
      Ti propongo un esempio semplice semplice per riflettere insieme: ora che esistono tutti questi mezzi elettronici per agevolare, come dici, tu la ricerca e la lettura dei libri, sai dirmi, rispetto ad un tempo, quanti sono quei giovani che adoperano uno smartphone per leggere un libro in formato pdf piuttosto che per giocare a un videogame?? Una volta i libri in formato elettronico non esistevano eppure in gioventù
      si leggeva assai di più, o sbaglio?
      In sostanza non mi pare che sia la tecnologia a corredo (Kindle piuttosto che carta) l’oggetto del distinguo ma il contenuto che forse c’è dietro…

      • avatar
        Massimiliano Orsi 25 Ottobre 2011 at 17:35

        Non voglio addentrarmi troppo in questo discorso, ma la tua posizione di fatto e’ del tipo “si stava meglio una volta”.
        Be’, credo di no: si sta meglio oggi.

  4. avatar
    Mandriano 25 Ottobre 2011 at 13:17

    Intanto il libro l’ho già preso…e sono felice di averlo fatto!! 😉 Contento te…si dirà!! Intanto…

    Intanto l’autore è un fenomeno: prende 1 ma c’ha speso in impegno, ricerca e altro almeno 100. E sono sicuro che è felice e soddisfatto di averlo fatto!! 😉 Intanto….

    Poi forse nel 2200 le nozioni saranno introdotte anche via capsula e al posto delle biblioteche ci saranno spesie di farmacie… nel frattempo, in attesa delle capsule magiche e visto che oggi i temporali non garantiscono neppure una perfetta connessione, io il libro me lo sfoglio… Contento te…si dirà!! Intanto… 😀

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    Davide Giovanelli 25 Ottobre 2011 at 13:26

    Complimenti Claudio, hai fatto un lavoro eccezionale!

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    Mongo 25 Ottobre 2011 at 15:32

    Evvai!!! 😆
    Mega complimentoni per questo testo e… A quando il prossimo? :mrgreen:

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    cserica 25 Ottobre 2011 at 16:22

    Grazie a tutti di cuore per i complimenti.
    Il libro, come qualcuno può già testimoniare è fatto con cura anche nella impaginazione, opera difficile da me curata in maniera quasi maniacale.
    Tutta esperienza per i prossimi testi (cartacei) che ho in programma, si caro Mongo, infatti ho intenzione di scrivere altri libri di scacchi, ai quali sto già lavorando, e questa volta libri che non interesseranno solo una cerchia ridotta come i giocatori spezzini, ne esclusivamente gli storici.
    Credo che nel terzo millennio dell’internet usa e getta, quando siamo abituati a sfogliare pagine web ad una rapidità vertiginosa, ancora nulla possa sostituire il piacere di avere davanti un bel libro “vero”.

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    Bilguer74 25 Ottobre 2011 at 16:40

    Ma che sia lode al libro! Libro che porto a letto, in cucina, in giardino, financo al cesso, luogo di sublimi ispirazioni! E lode alla muffa, alla polvere, alle pagine ingiallite! Ai variopinti Informatori, alle enciclopedie mezze strappate, alle riviste inzaccherate! Lode a Canal, Stalda, Paoli, Ferrantes, Porreca, Chicco, Rosino! A tutti quelli che non vogliono mai dimenticare e a tutti quelli che non vogliono essere dimenticati!
    Grazie Claudio, da parte di tutti gli innamorati di cose inutili!

    Mi piace 1
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    Fabio Lotti 25 Ottobre 2011 at 17:13

    @Riccardo
    Esaltazione del libro sì, ma della muffa e della polvere no che mi viene un attacco d’asma!… 🙂

  10. avatar
    Marramaquìs 25 Ottobre 2011 at 17:19

    Sì, è vero, credo anch’io che ancora poche cose facciano tanto piacere come lo sfogliare pagine (vere) di un vero libro. Senz’altro la carta stampata soffre e soffrirà molto in futuro, ma a pagare saranno anzitutto i periodici e i quotidiani, assai meno i libri.
    Non ti fermare qui, cserica, vai avanti con convinzione.

  11. avatar
    Zenone 25 Ottobre 2011 at 19:16

    “Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima”
    (Marco Tullio Cicerone).

    Quanti libri si possono acquistare con il costo di un computer (anche se con programmi liberi)? Quanti con la spesa annuale di un collegamento internet? Quanti con i soldi che ci voglio per per acquistare uno smartphone? E quanti, magari polverosi e un po’ ingialliti come quelli di una bancarella dell’usato, possiamo assicurarci rinunciando a qualche caffé o al panino della pausa pranzo?
    Bene, ognuno ha le sue priorità, ma quando entro nella mia piccola casa dove la cucina è tutt’uno con la sala e acquistare dei libri nuovi può essere un autentico sacrificio, specialmente oggi, ho BISOGNO di vedere i MIEI libri riposti nei mai sufficienti scaffali, ho BISOGNO di toccarli e sfogliarli. Li conosco uno ad uno – compresi quelli che ho dovuto lasciare in cantina o a casa di genitori e suoceri – e li sfoglio spesso, tutti. Sembra incredibile ma è così. Chi ama i libri e, scusate, la lettura non può prescindere dal loro profumo, dalle sensazione che la carta trasmette alla pelle, dalla possibilità di dormire con uno di loro sul comodino, dallo svegliarsi per poter leggere una frase che nella notte insonne non ricodiamo e che magari ci servirà il giorno dopo.
    Sì, posso rinunciare ad ogni computer e a ogni meravigliosa modernità che uso quotidianamente, ma non chiedetemi di scegliere perché non c’è dubbio il libro batte tutti.
    E se non c’è elettricità cosa faccio, rinuncio a sfogliare un libro perché non posso accendere il computer?
    Spero che nessuno ci costringerà mai ad imparare a memoria i libri, costringendoci ad assumere il nome di un titolo. Semmai accadesse saprei esattamente il mio nome: La luna e il falò, no …forse Il giovane Holden, no…meglio Omaggio alla Catalogna o 1984, no…ci sono…Pastorale Americana, Lessico Famigliare oppure Le città Invisibili…ecco, Sulla Strada…già Kerouac…la “Comedia” di Dante, forse è troppo lungo, sai la memoria…poi ho una certa età, oppure quel libro ultimo uscito, Storia degli Scacchi a La Spezia.

    La foto del mio “Avatar” è emblematica perché è stata scelta per ricordarmi sempre che non conosco nulla, che mille libri non mi servono per sapere ma per essere consapevole della mia ignoranza e che senz’altro queste mie riflessioni sono risibili e lontane dalla realtà. Ma tant’è io rimango quaggiù, quindi:

    “Punto! Due punti!… ma sì, fai vedere che abbondiamo… Abbondandis’id abbondandum…”

    (“Totò, Peppino e… la malafemmina”, 1956,Regia di Camillo Mastrocinque)
    Grazie

  12. avatar
    Giancarlo Cheli 25 Ottobre 2011 at 21:57

    😆 💡
    A Claudio Sericano i miei complimenti e un ringraziamento sincero.
    Inutile aggiungere che la penso come Riccardo e Zenone, del quale condivido appieno la considerazione finale.

  13. avatar
    Aleph 26 Ottobre 2011 at 00:43

    Complimenti!
    Io sto pensando di comprarmi un ebook reader perchè non c’è dubbio che sia utile, ma non mi separerò mai da certi libri cartacei che mi hanno segnato. Questo non potrò mai pensarlo di un file!

  14. avatar
    Claudio E. 26 Ottobre 2011 at 12:55

    Bravo Cserica. Il torneo di La spezia è per me come la canzone di Battisti ” emozioni”, passo subito a prenotarlo.

  15. avatar
    Mandriano 26 Ottobre 2011 at 13:39

    Ci siamo… 😉

  16. avatar
    Pippo 31 Luglio 2014 at 01:54

    E bello vedere i turisti a fotografare gli scacchisti amatori sulla paseggiata A Morin mentre che giocano ogni pomerggio …complimenti. 😈

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