L’anno prossimo a Marienbad

Scritto da:  | 16 Novembre 2011 | 3 Commenti | Categoria: Luoghi degli Scacchi, Scacchi e cinema, Zibaldone

Marienbad (pronunzia “Marìenbad”) è una stazione termale della Boemia (Repubblica Ceca).

Le sue 100 sorgenti d’acqua acidula producono un milione di bottiglie di acqua minerale ogni anno e molto rinomati sono i suoi storici “gioielli” come la magnifica Fontana Zpivajìci o il Colonnato Lazenska.

Abili architetti e urbanisti contribuirono nel XIX secolo alla realizzazione di un paesaggio magico, con i sontuosi, eleganti edifici barocchi che sembrano emergere come miracolo dalle misteriose profondità del verde bosco Slavkovsky.

Marienbad, però, è nella mia mente più un film che una località.

E’ probabile che alcuni non sappiano neppure dove sia questa cittadina, ma meno probabile che qualcuno non abbia sentito parlare di “L’année dernière a Marienbad” (L’anno scorso a Marienbad), film di Alain Resnais, con la sceneggiatura di Alain Robbe-Grillet, Leone d’Oro nel 1961 al Festival di Venezia, opera rivoluzionaria, controversa ed enigmatica.

Il film, capolavoro della nouvelle vague, si muove nei meandri della mente umana, in un’atmosfera statica di eterna attesa, con una silenziosa e costante tensione emotiva, fra i corridoi immensi di un raffinato albergo di Marienbad, mescolando magistralmente illusione e verità, passato e presente, in un gioco di sfasamenti temporali e di indistinti ricordi.

Ed è altrettanto poco probabile che coloro che abbiano visto il film non ne ricordino una scena particolare, quella del “gioco dei fiammiferi”, una variante dell’antico “Nim”, nota da allora come “Il gioco di Marienbad”.

Provatelo, vi divertirete, anche perché, come per gli scacchi, si gioca in due e non costa quasi nulla: basta disporre di sedici fiammiferi, o stuzzicadenti, o monete da un cent.

L’eroe del film, che non perdeva mai, pronuncia una frase “posso perdere, ma vinco sempre”, che fa intuire quale sia il segreto del gioco.

E’ meno probabile che qualcuno ricordi un’altra breve inquadratura del film, quella in cui appaiono due uomini che giocano a dama in una stanza il cui pavimento è disegnato a scacchiera, un’immagine onirica che sembra quasi un quadro.

1961, 1948, 1925: il “fil rouge” della scacchiera, che oggi sta collegando voi, che qui state leggendo, a Marienbad, lega quindi idealmente questa località termale a Resnais, e Resnais al campione cecoslovacco Jan Foltys, vincitore del torneo di Marienbad nel 1948, e poi Foltys a Rubinstein e Nimzowitsch, qui protagonisti a loro volta nel 1925.

Un “fil rouge”, s’è detto. Ma dove stanno le differenze, nel percorso interminabile di questo fil rouge?

In realtà, qui il film predominante non dev’essere più quello di Resnais, perché ce n’è uno dietro molto diverso, del quale ancora il Regista non ha voluto scrivere la conclusione.

I personaggi di quest’ altro film sono tre: la Gente, i Luoghi, la Sostanza.

LA GENTE: sono le persone che scrivono e determinano la storia, individuale e collettiva, con i loro pensieri, le loro decisioni ed azioni. Ma la gente sparisce dalla scena del film prima di ogni

altra cosa: non poteva essere più Rubinstein colui che giocava, 36 anni dopo, nella stanza di Resnais pavimentata a scacchiera….

Ecco, pertanto, che le persone, gli attori, sono semplici passeggeri occasionali, spesso strumenti, soltanto comparse nel nostro ineffabile film.

I LUOGHI: resistono sulla scena molto più a lungo della gente, ma vengono modificati, manipolati, travestiti, spogliati, venduti.

Vediamo Marienbad, che era nel ‘700 un piccolo villaggio fra boschi incontaminati, finché i monaci del vicino monastero di Tepla non scoprirono, sul finire del secolo, e valorizzarono, le proprietà miracolose delle sue acque.

Vediamo Marienbad imporsi quale fiorente centro termale dagli inizi dell’Ottocento fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, un centro famoso in tutta Europa, visitato da personaggi come Goethe, Chopin, Edison, Dvorak, Ibsen, Liszt, Kipling, Wagner, Gogol, Kafka, Freud, Mahler, Strauss, Nietzsche, Twain, il re inglese Edoardo VII.

Vediamo che nel 1945 gran parte degli abitanti tedeschi sono costretti ad abbandonare la zona e ad emigrare nella vicina Sassonia: Marienbad diventa Marianske Lazne, cittadina della Cecoslovacchia nella regione di Karlovy Vary.

Vediamo che dal 1993 Marianske Lazne appartiene alla Repubblica Ceca e si conferma oggi, oltre che come storico centro termale, anche come stazione sciistica, nonostante sia ad un’altitudine di appena 630 metri.

Insomma, se è vero che nessuno ha potuto capire cosa sia accaduto di preciso a Marienbad “l’année derniere”, soprattutto nessuno può dire che cosa succederà il prossimo anno a Marianske Lazne….

Da ultimo, LA SOSTANZA (l’aristotelica “hypokeimenon”), o essenza, è nello stesso tempo materia e spirito, oggetto e soggetto. E’ immutabile e permanente, prevale sempre su tutto, come il vincitore del “Gioco di Marienbad”, è lei l’indiscussa protagonista del film.

Sostanza sono il fuoco, la terra, la pioggia, l’alba. Sostanza sono il denaro, le parole, la guerra, la memoria, l’amore e … perché no? gli scacchi.

Questo film forse infinito non ha un titolo, mentre il titolo di un nostro immaginario capitolo può essere “L’anno prossimo a Marienbad”.

E una partitina, per chiudere? Sì, ecco questa miniatura del campione ceco Jan Foltys, purtroppo prematuramente deceduto per leucemia nel 1952, poco dopo essersi qualificato per l’interzonale di Stoccolma dello stesso anno.

Foltys-Mohila (1940)

1.e4 e6 2.d4 d5 3.Cd2 Cf6 4.Ad3 c5 5.e5 Cfd7 6.c3 Cc6 7.Ce2 Ae7? (una mossa passiva, che consente al Bianco di iniziare rapide e concludenti operazioni sul lato di Re) 8.Cf3 0-0 9.Cf4 b6 10.h4 Te8

Posizione dopo 10...Te8

(ad …h6 sarebbe seguito g4) 11.Axh7+! Rxh7 12.Cg5+ Rg8 13.Dh5 Axg5 14.hxg5 Rf8 15.Dh8+ Re7

Posizione dopo 15...Re7

16.Cg6+! fxg6 17.Dxg7 matto

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


3 Commenti a L’anno prossimo a Marienbad

  1. avatar
    Joe Dawson 16 Novembre 2011 at 07:35

    Accidenti: qui si calano gli assi! E allora ditelo… 😉

  2. avatar
    cserica 16 Novembre 2011 at 10:32

    film interessante, anche se un po “lento” come azione….

  3. avatar
    Algol 16 Novembre 2011 at 21:24

    Complimenti a Marra, articolo molto interessante. La presentazione è perfetta e il riferimento alla “sostanza” aristotelica mi riporta indietro… La sostanza può essere tutto ormai e niente nello stesso tempo. Viviamo sospesi nel tempo e nello spazio.
    Grazie a Rik 😉

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