Il Grande Maestro Anatolij Vaisser ha vinto il Campionato del Mondo Senior l’anno passato ad Arco di Trento, nel nostro paese, superando per spareggio tecnico il ceco Jansa, il bielorusso Dydyshko e lo statunitense Kaufman. Vaisser è nato nel 1949 in Kazakistan ad Almaty in 1949 e dal 1991 vive in Francia.
A.C. Anatolij è questa la prima volta che giochi ad Opatija? Anche la prima in Croazia?
A.V. Sì, si tratta del mio primo torneo ad Opatja, ma in Croazia ho già giocato, a Pula per l’esattezza.
A.C. Quando hai imparato a giocare a scacchi?
A.V. All’età di cinque anni ed a 17 son stato convocato per giocare nella squadra giovanile dell’Unione Sovietica ma a quell’epoca ero preso dai miei studi universitari. Solo dopo la loro conclusione mi son dedicato seriamente agli scacchi; nel 1982 ho vinto il Campionato Russo diventando Maestro Internazionale e, tre anni dopo, conquistando il titolo di Grande Maestro.
A.C. Sappiamo che oltre a giocare svolgi anche l’attività di trainer…
A.V. Esatto. Oltre a dedicarmi all’attività agonistica ho scritto un libro e son stato l’allenatore, tra gli altri, di Psakhis nel 1980 e nel 1981 quando ha vinto il Campionato dell’Urss Championship -nella seconda occasione per spareggio tecnico davanti a Kasparov-. Sono stato anche l’allenatore della Nazionale francese..
A.C. Per i lettori che non lo ricordassero occorre sapere che hai anche vinto il Campionato francese nel 1997, dopo di che…
A.V. Nel 1998 ho praticamente sospeso completamente l’attività scacchistica per dedicarmi ad altri progetti limitandomi a giocare in uno o due tornei all’anno, non di più. Ormai avevo definitivamente appeso la scacchiera al chiodo quando l’anno scorso ho vinto il Campionato del Mondo Senior e, grazie a questa affermazione, ho ricevuto diversi inviti a continuare ed eccomi di nuovo qua!
A.C. Per tornare a Opatija che impressione ti sei fatto dell’organizzazione?
A.V. Assolutamente fantastica! Inoltre, anche se questo non è esattamente merito loro, pure il tempo è perfetto! Forse, a voler proprio trovare il pelo nell’uovo, si sarebbe potuto apportare qualche piccolo miglioramento alla sala di gioco ma va già benone così.
A.C. E per quanto riguarda il torneo chi è a tuo modo di vedere il favorito per il titolo?
A.V. Credo che ci siano parecchi giocatori in grado di dire la loro, almeno una ventina! Di fatto col sistema svizzero, almeno alla nosta età, può succedere qualunque cosa!
Un grazie ad Adolivio per queste sue simpatiche interviste.
Mi auguro di leggerne delle altre ancora.
Questa con Vaisser, poi, mi ha piacevolmente riportato alla memoria un curioso incontro con la stampa che ebbe il citato Lev Psakhis sul finire di novembre 1982 a Roma, in Palazzo Borromini, nell’ambito di alcune “Giornate della cultura sovietica nel Lazio”.
Son contento che “l’allenatore” Vaisser sia ancora in sella, ma chi ha notizie del suo “allenato” Psakhis?