Nona Gaprindashvili: una leggenda degli scacchi si racconta…

Scritto da:  | 22 Novembre 2011 | 2 Commenti | Categoria: C'era una volta, Le Interviste, Personaggi, Stranieri

Nona Gaprindashvili è considerata una vera “leggenda degli scacchi”. E’ stata Campionessa del Mondo per ben 16 anni, dal 1962 al 1978! Ha conquistato il titolo sconfiggendo la mitica Elisabetta Bykova (Campionessa del Mondo dal 1953 al 1961) ed ha ceduto lo scettro alla connazionale Maya Chiburdanidze.
Ecco un sintetico riepilogo delle sue sfide per il titolo:

  • 1962 Mosca: Gaprindashvili vs. Bykova +7 =4 -0
  • 1965 Riga: Gaprindashvili  vs. Kusnir +7 =3 -3
  • 1969 Tbilisi-Mosca: Gaprindashvili  vs. Kusnir +6 =5 -2
  • 1972 Riga: Gaprindashvili  vs. Kusnir +5 =7 -4
  • 1975 Picunda: Gaprindashvili  vs. Alexandria +8 =1 -3
  • 1978 Picunda: Chiburdanize  vs. Gaprindashvili +4 =9 -2

Nona Gaprindashvili è attualmente la Campionessa Europea Senior ed ha vinto il titolo mondiale nella stessa categoria nel 2009 (nel 2010 l’ha ceduto solo per un soffio per via del peggiore spareggio tecnico).
Nona è stata anche la prima donna a conquistare il titolo “assoluto” di Grande Maestro. Eccola in questa fotografia mentre presenta il volume da lei scritto e dedicato alle sue migliori partite.

A.C. Nona, si tratta della tua prima esperienza a Opatija?
N.G. Non esattamente. E’ il mio primo torneo ma quando ero più giovane dopo aver giocato a Belgrado e a Zagabria ho visitato questi bei posti in occasione di alcune simultanee ed esibizioni ed oltre a ad altre località della costa mi son fermata appunto ad Opatija e a Belgrado. Ho partecipato anche alle Olipiadi che si sono tenute a Skopje e Novi Sad e devo dire che ho sempre considerato la ex Yugoslavia come il mio secondo paese; praticamente venivo qui ogni anno per giocare ed ho sempre trovato un’accoglienza calorosissima sia da parte degli organizzatori che degli appassionati. Vorrei inoltre aggiungere che anque quest’anno il Circolo Scacchistico di Rijeka mi ha dimostrato un affetto davvero speciale cosa che mi ha reso particolarmente felice e di cui vorrei render grazie come anche agli abitanti di Opatija.

A.C. Quando hai imparato a giocare a scacchi, Nona?
N.G. Ero una ragazzina e ho imparato a giocare osservando i miei quattro fratelli. Francamente li seguivo in tutto e per tutto e imitavo tutto quello che facevano loro. Così mi son ritrovata a giocare a calcio, a ping-pong e perfino a biliardo, sporti in cui me la cavo ancora discretamente bene. Ah, sono tifosa del Barcellona e dell’Arsenal, come del resto tutta la mia famiglia. La simpatia per il calcio mi è rimasta; seguo spesso le partite e apprezzo i bravi giocatori, tutto sommato posso dire che ne capisco abbastanza di calcio! Ovviamente poi coi miei fratelli giocavamo molto anche a scacchi! Ma il mio primo torneo importante a cui ho preso parte è stato quando avevo 13 anni ed è avvenuto quasi per caso. A Tblisi veniva organizzata una manifestazione a squadre tutti gli anni e, per regolamento, ogni squadra doveva schierare in formazione anche una rappresentante femminile. Uno dei miei fratelli giocava in prima scacchiera per la sua squadra e ha proposto di schierare anche me: ecco il mio esordio ufficiale in una manifestazione… Ho giocato in modo convincente così che il circolo ha proposto ai miei genitori di farmi allenare da un trainer; all’epoca vivevo in una cittadina piuttosto lontana da Tblisi ma mio zio viveva là così i miei genitori si convinsero a mandarmi a stare in città con mio zio. Ho iniziato a seguire un corso di studi regolare con un allenatore e in capo a due anni son diventata il primo campione di scacchi in Georgia in campo femminile, titolo che ho conseguito anche nel 1956 ma in qualità di campionessa assoluta dell’Unione Sovietica. Ora midedico ad insegnare gli scacchi al mio nipotino Nicholas di 5 anni dato che mio figlio David e il mio altro nipote Lary di 16 anni non ne hanno voluto sapere degli scacchi.


A.C. Sei stata la prima donna ad ottenere l’ambito titolo di Grande Maestro assoluto, ecco, come ti sei sentita quando sei riuscita in quest’impresa?
N.G. Puoi aggiungere che si trattava del titolo “maschile” di Grande Maestro! Negli anni ’70 quando partecipavo ai tornei (usualmente tornei “chiusi” con 10, 12 o 14 giocatori -a quell’epoca i tornei conformula Svizzera erano meno affermati di oggi-) tutti gli uomini davano il massimo quando dovevano giocare con me, per il semplice fatto che ero l’unica donna. In posizioni pari non c’era occasione in cui non si andasse all’aggiornamento, addirittura due volte nell’arco della stessa partita, mentre magari contro un avversario uomo avrebbero siglato una patta senza problemi. Per me era questo una difficoltà ulteriore. In ogni caso ho conquistato il titolo al torneo di Lone Pine in California nel 1977 occasione in cui ho giocato delle partite di cui vado particolarmente orgogliosa e che reputo piuttosto interessanti. Ricordo in particolare la mia vittoria con il Grande Maestro statunitense Jack Peters. Dopo questo torneo tutti i giocatori mi guardavanocon occhi diversi ma senza riuscire a modificare in questo modo il miostile di gioco: ho sempre giocato per vincere!

A.C. Tra le tue innumerevoli partite ne ricordi qualcuna in particolare?
N.G. Potrei dire quella contro Velimirovic a Bela Crkva nel 1984; avevo il Nero ed è stato uno scontro davvero senza esclusione di colpi con coninui capovolgimenti di fronte, sacrifici e controsacrifici. Una folla considerevole si era assiepata intorno alla scacchiera e quando abbiamo siglato la patta si è levato un grande applauso che è durato alcuni minuti.

A.C. E dei tornei a cui hai partecipato?
N.G. Oh, difficile dire, ne ho fatti talmente tanti… Ovviamente vorrei ricordare l’edizione del 1982-83 a Reggio Emilia. Ho vinto il torneo unica giocatrice tra tutti uomini giocando una partita discetamente interessante con  Kapengut.

A.C. Parliamo ora un attimo di questo campionato del mondo in corso a Opatija, 40 le donne partecipanti, un vero record! Che ne pensi? Quali sono i tuoi obiettivi in questo torneo?
N.G. Sono convinta che il numero delle donne nei Campionato del Mondo Senior aumenterà nelle prossime edizioni, anche perché il limite di età per le donne è fissato a 50 anni. Questo lo considero un aspetto positivo. Di questo torneo in particolare posso dire che mi sento fiduciosa, sto giocando discretamente, mi sento in forma. In ogni caso, come ho detto prima, gioco sempre per la vittoria, senza mai guardare chi è il mio avversario ma solo la posizione sulla scacchiera!

A.C. La tua opinione sulla cadenza di gioco?
N.G. Per me non cosituisce alcun problema; è la stessa per tutti i giocatori, no? Non mi sento di affermare che fosse meglio prima; si andava all’aggiornamento ed una singola partita poteva durare anche 10 o 12 ore di fatto diventanto praticamente una questione di nervi! Ora è completamente differente ma per gli organizzatori è nettamente meglio!

A.C. E che mi dici di queste ragazzine rampanti che arrivano dalla Cina e dall’India? Pensi che il dominio degli scacchiche per tradizione è sempre stato appannaggio incampo  femminile della tua nazione, la Georgia, sia definitivamente al tramonto oppure non ancora?
N.G. Sì, certo, le nuove leve femminili dalla Cina e dall’India stanno venendo su decisamente bene soprattutto le cinesi hanno giocatrici molto forti. Il problema è che dopo la Xie Yun, la giocatrice più forte è cambiata ogni anno. Ora è il momento della giovane Hou Yifan: vedremo se riuscirà a conservare il titolo e per quanti anni. Nella mia opinone può ancora migliorare anche se forse non ha ancora trovato l’allenatore adatto. Per quanto riguarda le Georgia abbiamo dominato il panorama scacchistico internazionale per circa 40 anni! Abbiamo vinto praticamente tutto sia in campo individuale che come manifestazioni a squadre… è normale che dopo un periodo così lungo le cose possano cambiare. In ogni caso la Georgia ha vinto recentemente le Olipiadi del 2008 e dire che la nostra tradizione ormai è al tramonto forse è un po’ azzardato…

Grazie mille GM Nona Gaprindashvili! Sarai sempre nel cuore di tutti gli appassionati di scacchi!

avatar Scritto da: Adolivio Capece (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a Nona Gaprindashvili: una leggenda degli scacchi si racconta…

  1. avatar
    Mongo 22 Novembre 2011 at 14:09

    Bella l’intervista, bellissime le risposte, un po’ meno l’intervistata, ma, capperi, quanta classe!!! 😉

  2. avatar
    Martin Eden 23 Novembre 2011 at 07:16

    Un doveroso e sentito ringraziamento al Maestro Capece apprezzatissimo Direttore della prestigiosa “L’Italia Scacchistica”

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