Il giocatore di scacchi

Scritto da:  | 27 Novembre 2011 | 4 Commenti | Categoria: Zibaldone


Alla caccia di questo particolare essere umano…

Riuscire a individuare una rarità come il giocatore di scacchi nel nostro paese non è un’impresa da poco. E’ pur vero che qualche bell’esemplare lo si potrebbe facilmente pescare nel suo habitat naturale, ossia in quell’angusto, disordinato e fumoso locale che per i più sfacciatamente ottimisti rappresenta pur sempre, con una punta di orgoglio, il loro glorioso circolo scacchistico. Ma, intanto, non tutte le grandi città o i piccoli paesi sono provvisti di un luogo di ritrovo così eletto, e poi rintracciare in tal modo il nostro uomo darebbe veramente una ben magra soddisfazione. Molto più difficile ed eccitante la caccia all’aperto dove egli può confondersi e mimetizzarsi con gli altri individui. Tuttavia un occhio bene attento ed addestrato potrà smascherare la sua vera identità da alcuni inequivocabili indizi della sua particolare natura. Ecco quindi che non mi è sembrato del tutto inutile rivolgere ai lettori alcuni consigli per scovare, con buona percentuale di successo, questo essere stravagante ed inchiodarlo davanti ad una scacchiera.

Il giocatore di scacchi, con buona pace degli inappetenti, è una vera, formidabile forchetta. Sia che si trovi nei ristoranti più esclusivi, sia nelle bettole più fetide e immonde, sia nella sua fastosa o umile dimora, lo si può vedere trangugiare avidamente pietanze di qualsiasi specie e di qualunque mole. Ogni tanto, è vero, getta uno sguardo sospettoso verso a chi gli sta intorno e si sofferma a scrutare con fare dubbioso un’ala di pollo o il denso sugo dei maccheroni, come se temesse qualcosa a suo danno, ma poi, nella maggior parte dei casi, alzati per un attimo gli occhi dal piatto e giratili guardinghi intorno a sé alla ricerca di una prova più concreta, ritorna a divorare tutto quello che gli passa sotto il naso. Il suo motto, che con una punta di letterarietà mai sopita ha voluto scolpire con perfetta assonanza, è infatti di “ magnà il più possibile, il resto si vedrà “ che se poi gli capita di strabuzzare gli occhi per la pancia troppo piena, questi sono, per lui, gli inevitabili inconvenienti di chi ha un sano ed energico appetito.

Un altro elemento che può concorrere alla buona riuscita della vostra caccia è il seguente: il giocatore di scacchi è in continua ed inesauribile apprensione come se dovesse aspettare la nascita di un figlio ogni secondo. E non è che lo si possa sempre intuire dal comportamento agitato e dall’aspetto smunto e rinseccolito , perché invece potrebbe benissimo presentarsi con una faccia rotonda e pacioccona ben piantata su una massa impressionante di grasso, o nascondersi dietro una raffica di parole sparate da uno di quei caratteristici tipi capaci di vendere l’acqua santa ai preti, o addirittura assumere le subdole sembianze di quei signori tutti di un pezzo, sempre corretti, gentili e sicuri di sé che farebbe tanto comodo tenere nei propri taschini e tirarli fuori nelle circostanze più imbarazzanti. Beh, come vi dicevo, non voltate loro le spalle come se aveste fatto un buco nell’acqua, perché in molti casi la loro sonnolenta paciosità, la loro irruente eloquenza, la loro fredda sicurezza, non fanno altro che nascondere la natura più inquieta che potete immaginare.

Non vedete come guardano quasi aritmicamente l’orologio? Sia che aspettino qualcuno, sia che si trovino comodamente sdraiati sulla loro poltrona di casa senza l’assillo di un appuntamento, il loro sguardo corre inevitabilmente alle ipnotiche lancette. Non vi sono soluzioni né rimedi di sorta, la loro vita è legata per sempre al ticchettio di questo mirabile congegno e se mai vi capiterà di incontrare gli occhi di un giocatore di scacchi che ha perduto il proprio orologio essi vi appariranno del tutto simili a quelli di un bimbo che ha smarrito la madre nella confusione della folla.

Chi volesse veramente dedicarsi ad una battuta ininterrotta e spietata a questo singolare essere vivente deve conoscere uno dei lati più riprovati o apprezzati, secondo i punti di vista, della sua poliedrica personalità: le donne. Eh sì, signori miei, spiace dirlo in un’era di post-femminismo che ha fatto tabula rasa di tanti preconcetti e ha messo a nudo i lati maschilisti su cui si poggia la nostra società, ma questo accanito “ agitator di pezzi “ non è stato scosso minimamente da una così energica protesta che rivendica alla donna il diritto di essere giudicata non soltanto dalle naturali “ rotondità “ del suo aspetto ma, soprattutto, dalla consistenza e dalla qualità della sua materia grigia. In effetti, quanto a giudizio, il nostro si lascia guidare soprattutto dalla cruda visione dei fatti esterni, e in tal caso la “ rotondità “ acquista per lui un’importanza primaria. Voglio dire che gli esseri femminili in possesso di questa deliziosa caratteristica hanno su di lui un’attrazione irresistibile. Per farla breve egli è un vero ed impenitente dongiovanni, un collezionista di figurine “ indifese “ in tutte le salse e di tutte le misure. E non è che sia un irremovibile nazionalista perché per lui non fa nessuna differenza essere a braccetto con una piccola, ardente siciliana o con una spilungona scandinava, né tanto meno disprezza le effusioni sentimentali delle frizzanti francesine o delle impetuose spagnole, né il suo orgoglio nazionale viene ferito quando si trova teneramente e pericolosamente allacciato ad una robusta ragazza russa o fa le fusa con una esotica micina indiana.

Voi, miei cari lettori, vi immaginerete ora che questo sorprendente playboy, capace di collezionare donne come francobolli, abbia un aspetto a dir poco significativo e vi butterete a rotta di collo su aitanti e muscolosi giovanotti dai capelli a spazzola e dallo sguardo fulminante. Niente di più errato. E’ più facile, per dirla con la Bibbia, che un cammello passi attraverso la cruna di un ago che uno scacchista abbia tali caratteristiche. La ricerca, invece, sarà difficile e stressante perché il focoso Casanova può benissimo mimetizzarsi sotto le insignificanti spoglie di un ometto dalle spalle cadenti e ricurve e dallo sguardo reso ancor più bovino da due lenti alte come lo zoccolo di un cavallo; o può prendere la forma subdola e maligna del buon padre di famiglia dal volto rotondo e dall’aspetto rassicurante che non immagineresti mai con gli occhi fuori dalle orbite e la bava alla bocca durante una delle sue eccitanti creature.

Un altro interessante particolare che può condurvi al vostro uomo è il suo peculiare rapporto con la parola “ sacrificio “. Tale parola, se pronunciata, evoca immediatamente nella gente comune brividi angosciosi lungo la schiena, salti inconsulti di pressione, tormentate visioni di stenti e di fame. Non c’è nulla di più gioioso ed entusiasmante, invece, per il giocatore di scacchi, di un bel “ sacrificio “ fatto per la famiglia o per altri più bisognosi. E’ pur vero che a questo incontrollato slancio altruista non sono estranei certi “ calcoli “ di futuri vantaggi, ma intanto ci fa un bel figurone e per tale qualità la gente sopporta anche i suoi vizi comuni.

Se volete poi sorprenderlo nella intimità domestica provatevi a cercarlo soprattutto nell’ottava traversa di qualsiasi città perché quello è il suo obiettivo principale, quella la sua meta, quella la sua più alta aspirazione della vita: possedere una bella casa nell’ottava traversa. Se poi non ci fosse ancora arrivato, cercato più indietro, mai avanti.

A questo punto avete già delle buone indicazioni per ottenere il vostro scopo. Potrei aggiungere che è un individuo a cui sta molto a cuore la propria salute, ossessionato addirittura da una vera mania per le “ analisi “ e non c’è verso di fargli entrare in testa che la semplice estirpazione di una benedetta unghia incarnita si può benissimo realizzare, senza alcun rischio, anche in mancanza di una tac completa; potrei anche aggiungere che la sua natura birichina lo porta spesso a fare i “ gambetti “ alle altre persone e che preferisce farsi sempre la barba da solo perché, dice, che i barbieri sono tutti un po’ matti e così via.

Ricapitolando: il nostro uomo, piuttosto nervoso e agitato, è provvisto di un inesauribile appetito sia in fatto di cibi prelibati che di attraenti fanciulle, pronto a slanci di generosità non sempre disinteressati ed alla continua ricerca di una stabile dimora nell’ottava traversa della sua città.

Perciò datevi da fare e… in bocca al lupo!

Da Partita a scacchi con il morto di Mario Leoncini e Fabio Lotti, Prisma2004.

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


4 Commenti a Il giocatore di scacchi

  1. avatar
    Fabio Lotti 27 Novembre 2011 at 22:31

    Alla faccia del bicarbonato di sodio! L’ho appena spedito e lo vedo già pubblicato. Domani venite a trovarmi su “Scacchierando” (spero che si possa citare) per fischiare o applaudire (o stare zitti) il mio “Elogio della cappella”.

  2. avatar
    cserica 28 Novembre 2011 at 16:33

    Direi che le “qualità” degli scacchisti le hai beccate quasi tutte…

  3. avatar
    Fabio Lotti 28 Novembre 2011 at 19:02

    Mi conosco bene… 🙂
    Un refuso: “eccitanti creature” sta per “eccitanti avventure”. Scusatemi.

  4. avatar
    Luca Monti 23 Dicembre 2011 at 10:19

    Ad ognuno dei Lettori e degli Articolisti di SOLOSCACCHI,
    formulo i miei sinceri auguri di un sereno Santo Natale.

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