Mediogioco, miti e dintorni…

Scritto da:  | 21 Dicembre 2011 | 6 Commenti | Categoria: Libri, Recensioni

“Il doppio errore simmetrico consiste nel credere che al di là di quello che possiamo sapere non c’è nulla, o che sappiamo che cosa c’è. Positivismo e mitologia sono fratelli.”
(Nicolás Gómez Dávila)

Vorrei spender anch’io qualche parola, a margine della nostra recensione pubblicata qualche giorno fa dal buon Joe Dawson, relativamente all’ottimo libro di John Nunn “Understanding Chess Middlegames”. Che si tratti di un’opera altamente originale lo si ricava immediatamente già sfogliando le prime pagine del libro. Il capitolo introduttivo è intitolato “Miti da sfatare” e l’autore inglese concentra la sua attenzione e quella del lettore sul tema della maggioranza pedonale sul lato di Donna nel mediogioco per arrivare, alla fine del capitolo, alla conclusione, apparentemente semplice, che “tale maggioranza non comporta alcun beneficio se non associata ad altri tipi di vantaggi”.
Diciamo subito che le argomentazioni addotte dal grande giocatore inglese sono assolutamente convincenti, se non addirittura altamente affascinanti, basate di fatto tre stupendi esempi ricavati da partite di celebri giocatori del passato, il primo dei quali tratto da un testo di indiscusso valore scritto addirittura da un Campione del Mondo: “Judgement and Planning in chess” di Max Euwe edito in italiano da Mursia col titolo “Trattato di scacchi”. La partita presa in considerazione è quella tra un altro Campione del Mondo, Mikhail Botvinnik e Hans Kmoch, disputata a Leningrado nel 1934. La posizione di Euwe nel valutare quanto originatosi sulla scacchiera, dopo la 14ª mossa del Bianco (b2-b4), appare -nelle parole di Nunn- di decisa condanna verso il Nero in quanto la maggioranza pedonale a Ovest del Bianco sembrerebbe un vantaggio di per sé già decisivo. Questo è l’assioma contro il quale si scaglia Nunn, posizione, quella di Nunn, per inciso avvalorata anche dalle acute osservazioni scritte in tempi non sospetti (ovvero posteriori alle analisi di Euwe ma precedenti a quelle di Nunn) da parte dei Maestri Milan Mrdja e Roberto Albanesi nel loro interessante sito (cfr. qui).

Botvinnik vs. Kmoch, Leningrado 1934, posizione dopo 14.b4

Sostanzialmente, sostiene Nunn, Euwe “si dimentica” di rilevare le altre debolezze del Nero, come per esempio l’Alfiere cattivo di d7 piuttosto che il Pedone arretrato e6 nonché la casa debole e5. Il ragionamento di Nunn in effetti non fa una grinza e la logica sottostante nell’esposizione di questa come delle altre tre partite successive sembrano dargli pienamente ragione: “una maggioranza pedonale sul lato di Donna non comporta alcun beneficio se non associata ad altri tipi di vantaggi”, verissimo concorda il lettore soddisfatto e beato dopo la lettura del primo capitolo di questo utilissimo libro.
Tuttavia, ovviamente ben dal di sotto delle capacità critiche ed analitiche di Nunn, non mi sento di condannare in toto l’approccio di Euwe: nel suo magnifico trattato, uno dei primi apparsi in letteratura sul gioco posizionale e disponibile al di qua dell’Unione Sovietica, il grande didatta olandese affronta la problematica verosimilmente da un punto di vista più generale. Gli occorreva un esempio tratto da una partita magistrale, e in maniera molto discorsiva e per questo più fruibile anche dal lettore meno esperto espone un tema strategico probabilmente non così largamente dibattuto e digerito per quei tempi. Ovviamente non dubito affatto che un autore, un grande giocatore del calibro di Euwe non fosse in grado di cogliere gli aspetti meno immediati della posizione in esame come appunto l’Alfiere in d7 oppure il Pedone arretrato e6, ma in quel contesto del discorso gli premeva concentrare l’attenzione del lettore sul primo e più appariscente aspetto da cogliere nel valutare un certo tipo di posizione, appunto la maggioranza di Pedoni sul lato di Donna. Nunn, e chiaramente senza con questo volergli porre nessuna critica, “arriva” dopo almeno una quarantina di anni da questi encomiabili approcci sulla teorizzazione della strategia scacchistica, decenni -come sottolinea in maniera chiarissima Kasparov in primis ma anche Watson e altri autori di spicco- per così dire rivoluzionari (e non poco pure per merito delle nuove tecnologie) per lo sviluppo della tecnica scacchistica, anche e soprattutto in chiave di una nuova ottica della valutazione della posizione.

Ma non sta certo a chi verga queste modeste righe il compito di riportare pedissequamente tali concetti e valutazioni, quello che di contro mi preme rilevare è come, nella fattispecie, forse l’indicazione su come considerare la posizione in esame in un certo modo e non in un altro dipenda dalle note originarie proprio di uno dei protagonisti della partita in questione, quello stesso Mikhail Botvinnik che per primo analizza l’incontro nel suo monumentale “Lavori critici e analitici 1923-1941”. A pagina 150 dell’edizione originale russa, in calce al 14º tratto del Bianco (b2-b4), troviamo infatti: “Теперь уже белым не опасен подрыв b7-b6 и они имеют прочный пешечный перевес на ферзевом фланге” che -non me ne voglia il traduttore del volume in italiano per i tipi di Caissa Italia- personalmente renderei forse come: “Ed ora per il Bianco la spinta demolitrice b7-b6 non risulta più pericolosa e può pertanto sfruttare la solida maggioranza di Pedoni sul lato di Donna”.

Curioso come 14…b7-b6 sia invece proprio ciò che consiglia di giocare John Nunn al Nero, a distanza di 77 anni da quell’ormai lontano 1934, per dimostrare come per il Bianco non vi sia alcun vantaggio in questa posizione derivante esclusivamente dalla maggioranza sul lato di Donna.

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a Mediogioco, miti e dintorni…

  1. avatar
    YG 21 Dicembre 2011 at 17:56

    E allora, caro Martin, non resta che aspettare la versione italiana…. ;)

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      Spongebob 3 Gennaio 2012 at 08:39

      Vuoi dire che potrebbe esser pubblicata da Caissa Italia?? Sarebbe davvero fantastico!

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        YG 3 Gennaio 2012 at 09:42

        Direi che confermo la tua intenzione. “Capire il mediogioco” vedrà la luce nel 2012.

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          YG 3 Gennaio 2012 at 09:42

          Ehm, intendevo intuizione ! :)

  2. avatar
    Giulio Borgo 22 Dicembre 2011 at 00:36

    Per una comparazione pro/contro maggioranza possono risultare utili alcuni riferimenti che a mio avviso avvalorano la tesi di Nunn:

    Marshall – Capablanca 1909 New York, 0-1, vince la maggioranza ma con numerose negligenze dell’avversario.
    Yates F. – Alekhine 1921 L’Aia, 0-1
    Alekhine – Bogoljubow 1921 Budapest, 1-0
    Karpov – Andersson 1988 Salonicco, 1-0

    sono solo alcuni dei molti esempi in cui la maggioranza centrale vale non meno di quella sull’ala di donna.

  3. avatar
    alfredo 23 Dicembre 2011 at 21:31

    Tra le partite che Giulio cita mi sembra molto istruttiva questa.
    Beh, un Karpov ’88 …se non c’era da imparare da lui!

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