King Hedinn I

Scritto da:  | 10 Gennaio 2012 | 6 Commenti | Categoria: Zibaldone

Ovvero:

Al torneo di Porto Mannu sono legati molti i miei ricordi più belli di organizzatore.
In particolare, l’edizione a cui sono più affezionato è certamente la prima, quella del 2007.
Yuri Garrett ed io avevamo le idee chiare: volevamo creare, grazie ad un mix di giocatori affermati e di giovani promesse dello scacchismo italiano, un torneo equilibrato, combattuto e ricco di partite interessanti. Il nostro invito fu accettato, fra gli altri, da Michele Godena, Jonathan Rowson, Mihail Marin, Carlos Matamoros, Igor Naumkin, Stefan Djuric, Igor Efimov, Lexy Ortega , Fabio Bruno e Jacob Aagaard.
Relativamente ai giovani leoni azzurri, le nostre speranze erano riposte principalmente in Fabiano Caruana, all’epoca non ancora quindicenne ma con un Elo superiore a 2500 e con due norme di GM già all’attivo (la seconda norma venne realizzata da Fabiano poche settimane prima dell’inizio del Torneo di Porto Mannu). Ci auguravamo con tutto il cuore che egli realizzasse la terza norma proprio a Porto Mannu, ma avevamo deciso di puntare anche su altri promettenti alfieri dello scacchismo italiano: Luca Shytaj, Pierluigi Piscopo, Roberto Mogranzini, Denis ed Axel Rombaldoni.
Ciò farebbe pensare ad una ferrea programmazione di ogni aspetto del torneo; in realtà, molte cose sono semplicemente accadute, indipendentemente dalle nostre intenzioni.
Ad esempio, il futuro vincitore del torneo non era nella nostra lista iniziale di giocatori invitati ed arrivò a Porto Mannu quasi per caso.
Durante l’inverno del 2007 ci rendemmo conto che il torneo stava riscuotendo un successo ben superiore alle nostre previsioni. Visto che le cose andavano così bene, decidemmo di investire ulteriormente e ci mettemmo all’opera per selezionare ed invitare un altro giocatore.
Fra le molte mail ricevute, ci colpì quella di un Maestro Internazionale islandese, praticamente sconosciuto in Italia ma in possesso di un Elo molto vicino a 2500 punti, che chiedeva candidamente, quasi “bruscamente”,  di essere invitato. Sulle prime la sua mail ci sembrò uno scherzo. Poi, fatte alcune verifiche, scoprimmo che essa proveniva da un giocatore molto solido, dal gioco tenace e poco incline ai compromessi. E così, nell’elenco degli iscritti comparve il nome di Hedinn Steingrimsson.
Hedinn arrivò a Porto Mannu, da solo, il pomeriggio precedente l’inizio del torneo. Sui trent’anni, alto, massiccio, con gli occhi azzurri che brillavano sotto le lenti da vista ed un paio di scarponi da montagna assolutamente incompatibili con il mare della Sardegna, ci stupì subito con una richiesta davvero inusuale. Assieme alla valigia che conteneva i suoi effetti personali, portava infatti sotto braccio un computer. Ma non un notebook: un tower di medie dimensioni!. Ci spiegò che non gli era stato possibile imbarcare sull’aereo anche il video e ci chiese in prestito, con grande naturalezza, uno degli schermi da noi utilizzati alla reception del Villaggio.
Sarò sincero: non capisco neanche oggi, a distanza di anni, per quale motivo decisi di accontentarlo. Mi recai personalmente nel suo appartamento, munito di video e pronto ad assisterlo nell’assemblaggio, trovandolo solo, seduto in penombra. Mi invitò ad entrare e senza l’ombra di un ringraziamento mi disse che aveva bisogno di un account per connettersi ad internet – all’epoca, la rete wi-fi non era ancora presente ed i costi di connessione del suo provider islandese sarebbero stati molto alti. Scuotendo la testa, scrissi su un foglio di carta la username e la password del mio account personale e lo pregai, scherzando, di non usarlo per atti terroristici. Mi rispose, serissimo, che non era un terrorista e che voleva solo consultare la sua casella e-mail ed il database online di una nota software house tedesca per preparare le partite che avrebbe di lì a poco giocato. Che potevo fare, di fronte ad un “tipo” del genere? Decisi di fidarmi…
Al primo turno Hedinn giocò e vinse con il forte MF Andrea Cocchi. In quell’occasione si distinse per un’altra “stranezza”: arrivò in sala di torneo con un rumorosissimo sacchetto di plastica contenente una specie di thermos con all’interno una bevanda gassata non meglio identificata. Durante il gioco, abbastanza frequentemente, apriva il sacchetto (“crr..crr…”), svitava il thermos (“pfss!!….”) e sorseggiava il suo misterioso drink. Questa complessa operazione era davvero rumorosa ed infastidiva non poco i giocatori presenti.
Nel corso del secondo turno questa sua abitudine ebbe conseguenze gravi ma non serie. Il GM Ortega giocava col nero contro di lui ed era molto irritato dalle continue “sorsate” di Hedinn al suo thermos. Accennò sottovoce una protesta, ma venne redarguito in maniera abbastanza perentoria da Jacob Aagaard, che giocava nel tavolo adiacente contro il Maestro Isacco Ibba. Ne nacque un alterco abbastanza vivace ma buffo, perché si svolse rigorosamente sottovoce. Per un attimo ebbi il timore che Ortega alzasse non la voce bensì le mani: per fortuna decise di fare quattro passi,cercando di calmarsi e di ritrovare la concentrazione. Nel frattempo, il glaciale Hedinn sembrava non essersi neppure accorto di ciò che accadeva intorno a lui: continuò a giocare (ed a bere) con determinazione immutata, mentre Ortega – comprensibilmente deconcentrato, commise alcuni  errori che gli costarono la partita.
Hedinn Steingrimsson sembrò, da quel momento in poi, in stato di grazia: dopo Cocchi ed Ortega, anche Aagard, Caruana e la WIM Luiza Marin dovettero arrendersi al suo gioco incalzante. Tre pareggi negli ultimi tre turni – contro i GM Rowson  e Marin e contro l’IM Shytaj – gli consegnarono il primo posto in solitaria ed una meritata norma di Grande Maestro, grazie ad una performance superiore ai 2600 punti Elo. Fabiano Caruana, vincendo contro Luca Shytaj la partita dell’ultimo turno, lo raggiunse in classifica ma terminò al secondo posto per spareggio tecnico. Luca e Fabiano mancarono di un soffio una norma di GM che sarebbe stata meritatissima.
Esistono diverse foto di Hedinn, raggiante e sorridente, che solleva la sua coppa durante la premiazione. Nel frattempo, un ombroso Rowson parlava fitto fitto con Yuri Garrett – “l’anno prossimo torno e vinco io!”.
L’anno successivo, Steingrimsson decise di non difendere il suo titolo di “Primo Re di Porto Mannu”:  era appena diventato papà per la prima volta e voleva stare con la sua famiglia. Jon Rowson mantenne la sua promessa: tornò nel 2008 e vinse nettamente. Una curiosità: anche il “Secondo Re di Porto Mannu” non difese il suo titolo nel 2009 perché stava per diventare papà per la prima volta. Effetti collaterali del torneo? Chissà.

Ah, le foto!! Eccone giusto un paio… 😉

Una a cui sono particolarmente affezionato è quella che ritrae Steingrimsson, me e mia moglie Alessandra alla reception del villaggio. E’ stata scattata la mattina successiva alla fine del torneo, pochi minuti prima che Hedinn ripartisse per tornare a casa…


Questa che segue si riferisce invece alla partita Godena-Caruana, giocata all’ottavo turno. Fabiano sapeva già di non poter più aspirare alla norma di GM, ma voleva vincere quella partita ed il torneo. L’impresa gli riuscì solo a metà (nel senso che battè prima Michele e poi Luca Shytaj in bello stile, senza riuscire però a sorpassare Steingrimsson), ma la straordinaria carica agonistica che lo caratterizza era già molto evidente sin da allora…

Ed ecco, per la cronaca, la partita:

Io sono particolarmente affezionato alla foto che ritrae Steingrimsson, me e mia moglie Alessandra alla reception del villaggio. E’ stata scattata la mattina successiva alla fine del torneo, pochi minuti prima che Hedinn ripartisse per tornare a casa.
avatar Scritto da: Stefano Lupini (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a King Hedinn I

  1. avatar
    Antonio Sanchirico 10 Gennaio 2012 at 10:34

    Ciao Stefano
    grazie per questo tuo scritto che alle 10 e mezza di una fredda giornata di gennaio mi ha portato ad una luminosa settimana di maggio durante la quale ho conosciuto persone splendide.
    un abbraccio a te ed Alessandra.

  2. avatar
    Mongo 10 Gennaio 2012 at 11:30

    C’ero anch’io. Uno dei più belli e meglio organizzati tornei ai quali ho partecipato. La cosa che più mi colpì fu he c’erano le stupende scacchiere in legno persino sulle ultime scacchiere, dove io (ehm… modestia a parte) giocavo.
    Quest’anno ci tornerò per la terza volta… Con la Speranza di vedere come sono le scacchiere sui primi tavoli!!! 😉

    • avatar
      Luca Monti 11 Gennaio 2012 at 22:59

      Circola una storia, insistentemente. Ormai è una leggenda metropolitana. Si narra di come Caruana, nei rari momenti di difficoltà, lo si scorgesse aggirarsi in prossimità della postazione di Mongo, come alla ricerca d’una scintilla d’ispirazione. 😛 😛 ❗

      • avatar
        Mongo 11 Gennaio 2012 at 23:15

        Per dirla tutta ho avuto l’onore, oltre che di suo ispiratore ( 😉 ), anche di pranzare insieme a lui ed a suo padre. Il mio inglese era pari al suo italiano, quasi zero. 😎
        Vai magico Fab, mi aspetto grandi tue cose in quel di WaZ.

        • avatar
          Luca Monti 11 Gennaio 2012 at 23:25

          Chissà che dialoghi, con la bocca bella piena. 😎

  3. avatar
    ingauno64 10 Gennaio 2012 at 17:03

    E io invece ci tornerò per la quarta volta!
    Non ci sarà King Hedinn e nemmeno gli altri GM… ma chissenefrega… sarà l’occasione per tirar fuori il Grande Maestro che vive dentro ognuno di noi! 🙂

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