L’ultima rosa di ieri…

Scritto da:  | 2 Febbraio 2012 | Un commento | Categoria: C'era una volta, Curiosità, Personaggi, Stranieri, Zibaldone

Mia madre è nata a Cavazzo Carnico, un minuscolo paesino ad un tiro di schioppo dall’Austria, nel pisciatoio d’Italia come lo chiamava mio nonno che veniva dal Veneto, irridendolo per la considerevole densità di precipitazioni piovose durante tutte le stagioni dell’anno; paesino ignoto alla maggior parte degli italiani e forse noto alla minor parte per aver dato i natali a Marino Palese (46 presenze e 3 reti in serie A all’inizio degli anni ’80) e, assai verosimilmente alla minima parte di essi, per esservi nato il drammaturgo Siro Angeli… probabilmente ai cosacchi emigrati in Carnia durante la seconda guerra era più noto avendovi trasferito una sorta di nuova capitale ribattezzata in Krasnodar, ma son cose lontane nel tempo…

Di Cavazzo Carnico serbo i ricordi più belli della mia infanzia: estati spensierate a giocare nei prati prima che lo sciagurato duplice terremoto del 1976 cambiasse per sempre tutto, mia madre che faceva atletica leggera insieme ad Elvina Godena (stesso anno di nascita di Michele: il 1967), le pedalate fino a Paluzza, il paese poco più in là, per cercare un autografo di Venanzio Ortis e Manuela Di Centa… tutte cose ormai lontane nel tempo, così come quando mia zia Melindi mi accompagnava a Udine con la sua 500 giallo ocra, l’unica del paese, per raccogliere materiale per la tesi. Ci spingevamo a Borgo Pracchiuso, a fare il giro delle vecchie botteghe di falegnami e fotografi per chiedere sue notizie.
Di Tina Modotti e di qualcuno che ancora la ricordava…

Tina non ha bisogno di queste mie povere righe per esser ricordata, nella statura di artista ed eroina quale davvero ella fu. Ruberò allora le parole al Poeta… a Pablo Neruda che con questi accorati ed emozionanti versi la dipinge:

Tina Modotti, hermana, no duermes, no, no duermes:
tal vez tu corazón oye crecer la rosa
de ayer, la última rosa de ayer, la nueva rosa.
Descansa dulcemente, hermana.

La nueva rosa es tuya, la tierra es tuya:
te has puesto un nuevo traje de semilla profunda
y tu suave silencio se llena de raíces.
No dormirás en vano, hermana.

Puro es tu dulce nombre, pura es tu frágil vida:
De abeja, sombra, fuego, nieve, silencio, espuma:
De acero, línea, polen, se construyó tu férrea,
tu delgada estructura.

Di Tina Modotti rimangono alcuni ricordi, sempre più incerti e pallidi nel tempo, ma per sempre rimangono le sue fotografie, stupende e immortali…

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


Un Commento a L’ultima rosa di ieri…

  1. avatar
    Ricardo Soares 2 Febbraio 2012 at 09:02

    Rosa maravilhosa, Martin!

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