Qualche giorno fa ero a Nervi, stupenda… come stupendo è stato il “Trofeo Pagoda”…
Ho accettato di buon grado l’invito, perché spinta dalla mia profonda curiosità su un gioco basato sulla riflessione, pazienza e sulla conoscenza di noi stessi per arrivare allo …“Scacco Matto!”
Un po’ come nella fotografia la mia grande passione…
Cosa c’entra la fotografia con gli scacchi? Beh, innanzi tutto Bianco e Nero non sono solo i colori dei pezzi utilizzati in scacchiera, è anche una tecnica fotografica dove non viene utilizzato il colore per rappresentare un immagine…
E poi:
Riflessione… Pazienza… Conoscenza…
Sono tre elementi che accompagnano anche la fotografia, perché quando si effettua uno scatto bisogna riflettere su quello che vuoi tirare fuori.
La pazienza, con la fretta puoi perdere l’attimo …e la conoscenza perché senza di essa non vai da nessuna parte!
L’atmosfera che si respirava in sala era tranquilla, quasi famigliare. In mezzo agli adulti anche dei bambini che con semplicità modestia hanno preso posto ai tavoli, affrontando l’avversario.
Avevo il timore di disturbare il gioco con il flash della mia macchina fotografica ma ciò non è stato. Ho potuto tirare fuori espressioni genuine di concentrazione, riflessione e serenità… un vero cilindro di emozioni!!!
E per questo che ringrazio gli amici di SoloScacchi e del Centurini, per avermi offerto l’opportunità di conoscere questo evento.
Se mi permette c’è qualcos’altro che accomuna scacchi e fotografia: non basta guardare bisogna vedere!
Questi ritratti dimostrano cosa vuol dire vedere per il fotografo, eppure in sala c’era molta gente che guardava le stesse persone senza vederle!
Complimenti!
Belle ed intriganti le tue immagini, ma chi è Fred Lukas? Il prossimo anno ti vogliamo come fotografa ufficiale a WaZ. La mia Tata ha già dato l’ok!! 😛 😉
Bravissima fotografa!
Vi è un comune denominatore tra l’arte della fotografia e quella scacchistica: la sensibilità di saper cogliere l’attimo fuggente.
Bene.Tra le tante belle,l’ultima è meravigliosa.
Per me la prima è assolutamente speciale.
Poi, forse nessuno l’ha riconosciuto, ma in quella subito sotto Roland Salvador è raffigurato, proprio mentre gioca con la bambina, in un accostamento artistico degno solo dei migliori fotografi, Giovanni Diena, decano dell’informatica applicata alla gestione dei tornei di scacchi.
Grazie.
Belle foto, ma il flash sarebbe meglio non usarlo, disturba davvero molto…
Sì, è vero, come giocatore devo ammettere che possa dare noia, ma l’uso del flash in queste foto è ok: colori comunque caldi, mai bianchi “pelati”, grande equilibrio di colore tra il soggetto e il resto, pochissime ombre e ciò è dovuto all’uso sapiente del flash.
Concordo in pieno con Pantagruel, poi la prospettiva di essere immortalato in foto belle e artistiche come queste vale ben di più che il ‘passeggero fastidio’ di un flash, no?