War Games

Scritto da:  | 15 Marzo 2012 | 12 Commenti | Categoria: Scacchi e scienza, Zibaldone

Il gioco di intelligenza più bello e affascinante del mondo?
Immagino che chiunque di noi stia pensando agli scacchi…
E il gioco di tavolo più bello e affascinante del mondo??
…stessa identica risposta: gli scacchi!!


Ma in fondo se riflettiamo a mente fredda ciascuno di noi può portare almeno un esempio di un gioco di intelligenza, di un gioco da tavolo almeno altrettanto bello ed affascinante quanto gli scacchi… via, stiamo sfondando una porta aperta. Ce ne sono infatti a bizzeffe, dalla dama al bridge, giusto per citare i più antichi e conosciuti, ma pensiamo per esempio alle centinaia di giochi di carte, anche solo quelli caratteristici del nostro paese: il Tressette, lo Scopone Scientifico, la Briscola… oppure ai tanti giochi di società, dal Monopoli al Risiko, da I coloni di Catan al Mahjong o finanche al Subbuteo… tutti soggettivamente dotati del proprio fascino e della propria magia, questo è indiscutibile, no?
Quali le differenze con gli scacchi? Una, forse la più importante, potrebbe individuarsi nel fatto che gli scacchi sono un gioco deterministico, laddove la componente aleatoria dettata dal dado piuttosto che dalla distribuzione delle carte, non esiste, fatta eccezione, se vogliam proprio esser pignoli, per il presunto vantaggio di giocare con il Bianco piuttosto che col Nero. E questo aspetto già costituisce un indice della qualità del nostro gioco: nemmeno con tutta la fortuna del mondo il principiante potrebbe infatti sconfiggere il campione del mondo, mentre, per assurdo, con una scala reale servita chiunque di noi potrebbe battere Cincinnati Kid in una singola mano di poker, giusto?


Apriamo una parente, per citare il grande Totò: La fortuna a scacchi allora non esiste? Esiste eccome, come in tutte le cose umane, certo, ci mancherebbe, ma non è intrinsecamente legata al gioco in se, completamente deterministico. Può viceversa entrare in considerazione nel momento in cui ipoteticamente Kasparov, mentre sta giocando con noi, ha un colpo apoplettico e la sua mano in preda ad un raptus incontrollabile sposta il Re piuttosto che l’Alfiere.
Quindi uno dei vantaggio degli scacchi è che -a differenza dei giochi suddetti, quelli di carte per esempio- in esso non entra in gioco la fortuna. Vero e bene che esistono collaudati meccanismi per compensare l’aleatorietà della smazzata iniziale in tutti i giochi di carte, ma non è questo il punto su cui desideriamo soffermarci.

Michael Henry Temple

Un altro aspetto interessante degli scacchi, almeno nella sua variante classica, è che si tratta di un gioco a informazione completa, ovvero per decidere ciascuna mossa nel corso della partita l’informazione a disposizione del giocatore non dipende da fattori nascosti come invece nelle carte.
E tutto questo preambolo per presentare, anzi semplicemente per ricordare uno stupendo gioco, che molti di noi probabilmente conoscono, in cui le somiglianze con gli scacchi sono molteplici: una sorta di “scacchiera”, i pezzi a forma di Torre, reminescenza anch’essi di lontane gerarchi militari: Maresciallo, Generale, Colonnello, Maggiore e via dicendo… gli uni che, come negli scacchi, mangiano gli altri, i giocatori che muovono a turno una e solo una delle proprie forse in campo, fino alla capitolazione dell’unità simbolo del proprio esercito: la bandiera! Come il Re negli scacchi il pezzo più debole ed al contempo più forte dello schieramento.
Alzi la mano chi non ha ancora capito di cosa stiamo parlando… ma sì, di Stratego! Quello che nella versione italiana della leggendaria Hasbro inglese aveva le armate in plastica coi pezzi blu e rossi!
Quanti pomeriggi trascorsi a sfidare i nostri compagni di scuola… a sistemare le bombe nelle caselle strategicamente più indicate, a lanciare esploratori a scoprire le identità avversarie. Con la Spia che seguiva sempre a ruota il nostro prezioso Maresciallo ed i genieri a disinnescare bombe salvo poi venir facilmente fatti fuori da un qualunque sergentino…
Un gioco “a informazione incompleta”, come la stupenda variante scacchistica Kriegspiel ideata dall’inglese Michael Henry Temple, eppure un gioco affascinante e meraviglioso come gli scacchi…

avatar Scritto da: Ramón (Qui gli altri suoi articoli)


12 Commenti a War Games

  1. avatar
    Marramaquìs 15 Marzo 2012 at 09:07

    Strategico, geniale Ramòn, alzo io la mano, ché sono troppo giovane! Per l’appunto devo fare un regalo a un bambino di 11 anni che, mi dicono, sta quasi tutto il giorno davanti ad un computer. Può andar bene “Stratego” a parer tuo?

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    Claudio Evangelisti 15 Marzo 2012 at 12:06

    una osservazione. Mi sorprende che definito il gioco degli scacchi come “deterministico” ed ad “informazione completa”, si consideri spesso che “gli scacchi sono come la vita” o cavolate simili; ma la vita non è per niente ad informazione completa e deterministica. Ergo: gli scacchi sono gli scacchi, la vita è la vita.

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      Zenone 15 Marzo 2012 at 14:19

      E’ verissimo, ma non si può negare che gli scacchi pervadano la vita degli appassionati fino a diventarne un aspetto importante (per non parlare dei profssionisti).

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        Claudio Evangelisti 15 Marzo 2012 at 18:53

        …e fino a che punto. Un aneddoto significativo. Il compianto Maestro americano Stuart Wagman mi raccontò che durante un colloquio con un suo connazionale militare di alto livello,anch’egli appassionato scacchista, questi gli confidò che in una importante partita di torneo, accortosi dell’opportunità di effettuare un rischioso sacrificio di cavallo, si tormentò incredibilmente l’anima prima di decidersi,la qualcosa invece non gli era successa quando, in guerra, dovette sacrificare numerosi soldati per un operazione tattica.

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      Ramon 15 Marzo 2012 at 19:11

      Certo, lapalissiano. Gli scacchi sono gli scacchi e la vita è la vita, ci mancherebbe. Hanno punti in comune, vaghe affinità che comunque affascinano. Nel gioco, da sempre, l’essere umano ha proiettato un simulacro della propria esistenza.

      Le definizioni di “deterministico” ed ad “informazione completa” appartengono a come la scienza cataloga questo tipo di gioco ed anche scienza e vita non sono esattamente la stessa cosa. La prima serve per spiegare alcuni aspetti dell’altra e ne fa parte in quanto strumento dell’uomo. Facile confondersi, importante è cogliere comunque gli aspetti positivi e costruttivi della discussione.
      Grazie a tutti per i contributi e cordialissimi saluti 🙂

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        Massimo Benedetto 15 Marzo 2012 at 19:42

        Bravo Ramon!
        Bello l’articolo e le tue risposte ai lettori.
        Ad maiora.

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    Massimo Benedetto 15 Marzo 2012 at 14:14

    Osservazione sacrosanta!
    Egregio maestro Evangelisti, approffito dell’occasione per congratularmi con lei a distanza di ventisei anni per la brillante vittoria nel magistrale del Festival Scacchistico Città di Portici del 1986, dove mise in riga i migliori maestri napoletani, tra cui Giacomo Vallifuoco e Mario Cocozza.
    All’epoca ero uno studentello di liceo scientifico e quello fu per me il primo dei tornei ufficiali, nella categoria esordienti per la precisione, che vinsi con 7 punti su 8, guadagnandomi il diritto di giocare in un torneo di terza nazionale in qualità di 2esordiente ammesso”. Fu una gioia immensa!
    Ricordo il timore reverenziale con il quale, finita la mia partita, entravo nella sala accanto dove si svolgeva il magistrale osservando a debita distanza nel timore di arrecare il minimo disturbo, a coloro che, come lei, nel mio immaginario di neofita della scacchiera rappresentavano dei mostri sacri!
    Fu un esperienza davvero entusiasmante.

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      Claudio Evangelisti 16 Marzo 2012 at 15:48

      grazie, thanks, merci, troppo buono

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        Massimo Benedetto 16 Marzo 2012 at 18:53

        Ma le pare.
        Bei tempi quelli! In Campania esistevano oltre trenta circoli di scacchi in piena attività, i tornei raggiungevano quote di partecipazione ragguardevoli se raffrontate ad oggi (il torneo di Portici quell’anno fece oltre quattrocento partecipanti, cinquantaquattro solo nella categoria esordienti!). I premi erano significativi, dell’ordine dei milioni di lire per il magistrale, le istituzioni finanziavano i tornei e i circoli. Avevamo addirittura la fortuna di avere un sindaco scacchista, il dott. Bruno Milanesi, forte CM! Ora é tutto finito…
        Il gruppo scacchistico città di Portici non esiste piú da tanti anni, ed era il circolo piú importante della Campania, con oltre trecento iscritti!
        Conservo ancora la locandina del Festival del 1986 e l’articolo su scacco! scritto dal compianto Luigi Amalfi. Se le fa piacere gliene mando una copia in pdf.
        Con i migliori saluti.

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          Claudio Evangelisti 16 Marzo 2012 at 19:18

          …però senza affrancare: vbteva@alice.it
          peccato per la “recessione” in Campania ed a Portici; purtroppo son tempi duri per tutte le attività ludicosportive, per gli scacchi si aggiunge la cronica assenza di sponsor ( ci potevano obbligare ad indossare delle tute speciali, tanto per alimentare un mercato) ed anche internet fà la sua parte ( partitina in pantofole al pc o traffico, parcheggio, scozzo col nemico preferito del circolo e di nuovo traffico, indicatore carburante, stizze varie….)
          domani è un altro giorno si vedrà
          cordiali saluti

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          fds 16 Marzo 2012 at 21:40

          Hai risvegliato ricordi oramai sopiti 😛

          L’anno successivo partecipai a Portici al mio secondo torneo (il primo nel ’72 a Cava de’Tirreni).
          Per essere presente al primo turno lasciai a metà il ricevimento di nozze del mio migliore amico!
          Ricordo con piacere gli arbitri Claudio e Vittorio, persi di vista da tantissimi anni.

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    Giangiuseppe Pili 15 Marzo 2012 at 19:29

    “Ma in fondo se riflettiamo a mente fredda ciascuno di noi può portare almeno un esempio di un gioco di intelligenza, di un gioco da tavolo almeno altrettanto bello ed affascinante quanto gli scacchi…

    Per un momento stavo pensando che fossi a conoscenza del mio gioco di società! Inventato da me, ad informazione completa e con regole che impongono uno svolgimento simile a quello degli scacchi! Un war game con soldati differenti che replica le battaglie della WAR WORLD I!

    Poi ho letto “briscola” etc. Avrei citato anche il go!

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