Tutta colpa di Jas Fasola e dei suoi suggerimenti. Ho preso un impegno che voglio testardamente mantenere e ora mi tocca tirar fuori il sangue dalle rape…
Intanto una invidia non esiste. Quella del pene. Non c’entra niente ma da qualche parte bisogna pure incominciare. Tutte balle. Le ragazze, basta chiederglielo, sono ben contente di non portarsi appresso un altro fardello oltre quello che sta ai piani alti. E Freud è sistemato.
Continuiamo con Dante che nella seconda cornice del Purgatorio incontra gli invidiosi rivestiti di panno grezzo uno appoggiato all’altro, come i ciechi che chiedono l’elemosina davanti alle chiese. Palpebre cucite con filo di ferro e lacrime che sgorgano dagli occhi. Bubbole. Fantasie. Nella realtà non ho mai visto un invidioso che piange, men che mai con gli occhi cuciti, non dico con filo di ferro, ma nemmeno con un semplice spago. E anche Dante è sistemato.
E poi perché condannarli e perfino compiangerli? Che cosa farebbero gli invidiosi senza la loro invidia? Tristi e mogi da una parte a trascorrere il tempo senza sugo di nulla, a girare i pollici dalla mattina alla sera. L’invidia li tiene svegli, pronti, con gli occhi sbarrati e i denti digrignanti a interessarsi del mondo che li circonda. A vivere, insomma.
Per quanto riguarda gli scacchi essi sono pilastri importanti per la loro evoluzione, sempre pronti a sviscerare fino in fondo le partite degli altri, pur di trovarci qualche errore, qualche magagna per poterla rilevare con ghigno sardonico. In questo modo rompono gli zibidei ma rendono inconsapevolmente un servigio al nobile giuoco. Praticamente tutta la teoria si è sviluppata in larga parte per opera degli invidiosi.
L’invidia, dunque, tiene vivi gli invidiosi e accende di buonumore gli invidiati. Come il sottoscritto. Volete mettere la soddisfazione di vedere le loro facce livide mentre mi vedono giocare! Quando zampetto arzillo sulla scacchiera e sono tutti intorno a me con la bava alla bocca a seguire i miei piani per loro incomprensibili… Che goduria!
Come? Incomprensibili proprio perché talmente astrusi che non possono essere compresi?
Invidiosi!
Mi ritengo soddisfatto e un po’ invidioso.
Come disse quel tale “l’invidia è il motore che fa girare il mondo degli scacchi”.
Un sociale invidioso di un nazionale si impegna per diventare anche lui nazionale, un nazionale per essere candidato, un candidato per…
Sulla lentezza qui http://www.scacchierando.net/dblog/articolo.asp?articolo=2597 (vi aspetto) dove ho citato questo pezzetto per par condicio. Contento della soddisfazione di Fasola.
L’Invidia (l’eenesima caz..ta)
L’elogiatore ancora una volta si è espresso
ed è difficile ribatter e stargli appresso
eppure anche oggi provo a studiar rimando
cercando d’elencar idee mi sto apprestando.
L’invidia, ognun lo sa, è capital peccato
persone d’ogni genere nel Mondo variegato
vivono questo sentimento, da me poco amato,
perchè incapaci di accettare il proprio stato.
Negli scacchi, spesso, ma nella vita di più
si passa il tempo a guardare sù e giù
per trovare nel prossimo, saggio e capace,
la vittima predestinata da far alla brace.
L’invidia, si sa, dalla calunnia è poi seguita
e insieme riescono a far danni all’altrui vita
la seconda, che dal Figaro sappiam, è un venticello
ma l’invidia certamente dell’amicizia è il sacello.
Insomma, capirete son l’uomo solo e retto
a scrivere di invidiosi in modo giusto
io, infatti, paur non ho a dire a tutti
che sono rabbioso per la fluente penna di Lotti!
Sono invidioso delle icone (ma dove le trovate?)!
E provo nello stesso tempo invidia e pure rimorso a veder costretto Zenone a poetare su queste mie…cose (oggi sono buono con me stesso)… 🙂
Caro Lotti,
il fatto che provi rimorso nei miei confronti vuol dire che non sei un vero invidioso 😉 . Per la costrizione a poetare, è puro piacere come leggere queste perle di saggezza!
Ciao, invidiosi!