Destino di un uomo…

Scritto da:  | 23 Aprile 2012 | 10 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

“Il destino non è una catena ma un volo”
(Alessandro Baricco, Oceano mare)

Sui notiziari di cronaca non ci sono molti dettagli, pare che ferma di notte sulla corsia d’emergenza dell’autostrada che conduce verso Pesaro sostasse una vettura a fari spenti, forse il conducente della vettura s’era arrestato per una breve sosta di ristoro quando un TIR, non si sa come, gli è piombato addosso travolgendolo tragicamente.
Il conducente dell’automobile si chiamava Claudio Cangiotti e probabilmente per gli scacchisti più giovani si tratta solo di un nome come tanti, ma per chi è cresciuto quando ancora non esistevano Smartphone e Playstation questo nome evoca ricordi scacchisticamente non indifferenti. Giusto come biglietto di presentazione è sufficiente ricordare che Cangiotti ha strappato, nell’ormai lontano 1974, il titolo di Campione Italiano per corrispondenza ad un certo Giorgio Porreca che, fino a quella data, aveva trionfato ben sette volte, di cui le ultime sei consecutivamente. Cangiotti avrebbe dovuto sconfiggerlo, col Bianco nello scontro diretto, mentre a Porreca sarebbe bastata una semplice patta. Contro la formidabile Difesa Francese del Maestro napoletano appariva uno scontro senza speranza eppure sappiamo come invece andò a finire.

Claudio Cangiotti vs. Giorgio Porreca, 1-0
Campionato Italiano per corrispondenza, 1974

1. e4 e6 2. d4 d5 3. Cc3 Ab4 4. e5 c5 5. a3 Axc3+ 6. bxc3 Ce7 7. Dg4 cxd4 8. Dxg7 Tg8 9. Dxh7 Dc7 10. Ce2 Cbc6 11. f4 Ad7 12. Dd3 dxc3 13. Cg3 0-0-0 14. Ae2 Db6?!
Il seguito principale, a questo punto, è 14…Cf5, che dopo 15.Cxf5 exf5;16.0-0 d4; 17. Af3 Ae6 può dar luogo alla continuazione di patta 18. Tb1 Aa2; 19. Ta1 Ae6, etc. Un’alternativa per il N. può essere l’immediata 14…Rb8
15. Dxe3 Rb8 16. Db2!? Dc5 17. Tb1 Ac8 18. Ad2 d4 19. Ce4 Db6 20. Dxb6 axb6 21. 0-0 Cd5 22. Ad3 Tg7 23. Tf3 Ad7 24. Rf2 Ca7 25. Cf6 Ac6 26. Cxd5 Axd5 27. Tg3 Txg3 28. hxg3 Rc7
Non si può certo cedere un altro pedone, ma la colonna ‘h’ ora diventa decisiva
29. Th1 Cc6 30. Th7 Td7 31. Ab4 Cxb4
Necessaria, ma il vantaggio del B. si fa via via più evidente
32. axb4 Rd8 33. g4 Tc7 34. g5 Ac4?!
Il N. cerca di entrare in un finale di Torri dove avrebbe ancora molta resistenza da opporre, ma non si avvede di una decisiva risorsa tattica dell’avversario
35. g6! Axd3 36. Th8+ Re7 37. g7 Txc2+ 38. Rg1 Tc1+ 39. Rh2 1-0

Classe 1947, genovese, Claudio Cangiotti aveva iniziato la propria carriera scacchistica, come tanti sulla scia del “boom Fischer”, addirittura andando a cercare gloria nella città natale del grande Bobby, destò non poco scalpore tra chi invece in quegli anni considerava anche solo andare da Genova a Milano un vero e proprio viaggio la sua partecipazione all’Open di Chicago del 1973, mentre in terra nostrana ricordiamo la partecipazione al Torneo di Capodanno del 1975-76 (quello vinto da Ludek Pachman) piuttosto che le saltuarie avventure nei vari Festival organizzati lungo la penisola.
Fondamentale inoltre fu la sua figura nell’ambito della storia del circolo più rappresentativo della sua città: il Centurini di Genova. Insieme a Tatai, Scafarelli, e Mario Grassi, Cangiotti conquistò nel 1991 il terzo alloro in un Campionato Italiano a Squadre assoluto che la bacheca del sodalizio scacchistico ligure può fregiarsi di esporre. Trascorsi quegli anni le apparizioni di Cangiotti sulla scena scacchistica italiana si fecero sempre più rare e sporadiche, complice anche la sempre più incombente attività professionale che lo richiedeva sempre più di frequente presso l’azienda di famiglia in Sardegna.
L’ultima volta che l’ho incontrato è stato qualche mese orsono in occasione di un semilampo presso la nuova sede di quello che è stato da sempre il suo Circolo, nelle nuove sale del Centurini in Via Ruspoli. Claudio aveva i toni dimessi di un distinto spettatore più che di un giocatore attivo eppure dall’alto della sua esperienza riuscì nondimeno a mettere in riga tanti giovani rampanti. Rammento con emozione il nostro incontro, al penultimo turno. Per rispetto dell’avversario, evidentemente allontatosi per un impellente appuntamento col tabacco, non feci partire l’orologio al via dell’arbitro, sperando che nessuno se ne accorgesse. Così in effetti fu e lo stesso Cangiotti ricomparve quando ormai tutte le partite erano iniziate da un pezzo. Prima ancora di sedersi alla scacchiera diede un’occhiata nervosa e furtiva alla lancetta e, sollevato dalla sua assoluta immobilità, finalmente mi tese la mano in un gesto sereno e ispirante simpatia. Giocai con timore, avevo il Nero, sicuro di trovarmi di fronte ad un avversario che mi avrebbe spazzato via in poche mosse, eppure fui sul punto di vincere come in effetti gentilmente poi mi spiegò l’anziano avversario quando mi propose la patta seppur in netto vantaggio di tempo. Chiunque altro avrebbe probabilmente cincischiato con mosse d’attesa fino a quando non mi fosse caduta la bandierina.
Addio vecchio gentiluomo dei tempi andati… son stato felice d’aver giocato almeno una volta con te…

Claudio Cangiotti vs. Giuseppe Valenti, 1-0
XVIII Torneo di Capodanno Reggio Emilia, 1975-’76

1.d4

La partita proposta è commentata dallo stesso Cangiotti sul libretto del 18° torneo; Paoli la invia al “Chess Player” (n. 11 vecchia serie, pag. 51), con note che sostanzialmente vi si rifanno. Senza nulla togliere alla prestazione di Cangiotti, mi pare che Valenti, al tempo un maestro emergente che ha un suo punto di forza nella preparazione teorica in varianti taglienti, non entri molto in partita. I GM Ciric e Pachman commentano le loro vittorie sul genovese. Pachman è benevolo nel commento per “Scacco”, un po’ meno in quello per “Europe Echecs” (vado a memoria, nel ricordo di una conversazione con Cangiotti stesso). Mauro Berni.

1…Cf6 2.c4 c5 3.d5 e6 4.Cc3 exd5 5.cxd5 d6 6.g3 g6 7.Ag2 Ag7 8.Cf3 O-O 9.O-O Te8 10.Cd2 Cbd7 11.h3 Tb8 12.a4 a6 13.Cc4

Posizione dopo 13.Cc4

[13.a5 b5 14.axb6 Cxb6 15.Cb3 Cc4 e il nero sta bene.]

13…Cb6!

Posizione dopo 13...Cb6!

migliore di [13…Ce5 14.Ca3 con leggero vantaggio del Bianco. Gheorghiu]

14.Ce3 Ad7 15.Ad2

Posizione dopo 15.Ad2

Fin qui come nella partita Marovic-Ljubojevic, Rovigno-Zagabria 1975, ove Ljubojevic giocò 15…Te7?!, riducendosi ad una posizione inferiore, finendo con il perdere. Minic, nelle note alla partita, raccomanda 15…Ch5 con idea f5 (Informatore 19/101), ma il seguito adottato dal mio avversario è, a mio avviso, superiore.

15…Cc8! 16.a5 Ca7 17.Cc4 Cb5 18.Rh2 Af5?

Posizione dopo 18...Af5?

Con l’intenzi one di seguitare con 19…Ce4, senza prevedere però l’ovvia risposta del bianco. Dopo [18…Cxc3 19.Axc3 Ab5 20.Dd3 De7 la partita è tutta da giocare]

19.f3 Ad7 20.e4

Il bianco ha guadagnato due tempi netti.

20…Cxc3 21.Axc3 Ab5 22.Dd3 b6?!

Posizione dopo 22...b6?!

Cercando a tutti i costi un controgioco che però favorirà il bianco; meglio rassegnarsi ad una posizione passiva ed attendere gli eventi. Era da prendere in considerazione [22…Cd7]

23.axb6 Cd7 24.Axg7 Cxb6

Posizione dopo 24...Cxb6

Meglio 24…Rxg7 con più lunga resistenza. Ora la debolezza delle case nere dell’arrocco decide rapidamente.

25.Dc3 Cxc4 26.Af6 Dc7 27.Dc1 1-0

Ci terrei infine a ricordare un simpatico episodio che lega la figura di Cangiotti a quelli di altri giocatori genovesi di quegli anni nel ricordo tracciato da Paolo Silvestri e relativo ai rapporti tra i giocatori del Centurini ed il grande Sergio Mariotti.

“Chissà in quanti altri circoli, in un certo periodo, e chissà per quali fortunate circostanze, si è formato, si sta formando e si formerà un gruppo – di solito non molto numeroso – di giocatori, un gruppo… come definirlo, bello, affiatato, simpatico?
Questo è accaduto, così almeno ritengo che sia, in una analisi retrospettiva, al Centurini verso la metà degli anni ’70.
Si giocava al circolo, si giocava in altri circoli e in altre città, partecipando a tornei di vario tipo, si andava in pizzeria, al cinema, si parlava, si scherzava e, soprattutto, si rideva.
Casi fortuiti (la partecipazione ad un torneo lampo a Firenze o lo stesso albergo a La Spezia, ad esempio) misero in contatto singole persone o parte del gruppo con l’unico grande maestro internazionale di allora: Sergio Mariotti. Ne scaturì, quasi immediata, una corrente di simpatia fra Sergio e alcuni giocatori del Centurini: Di Liberto, Grassi, Cosulich, Cangiotti (subito ribattezzato “Doggotti” da Sergio), Bozzo, Sciaccaluga, Profumo, il sottoscritto e forse qualcun altro che ora mi sfugge.
Sergio – grande maestro anche della risata, la cui sonorità riecheggia ancora nelle mie orecchie, quando una battuta, una presa in giro sortiva il suo effetto – fu un compagno di avventure, di mangiate, di viaggi e di scacchi.
Memorabile il viaggio con Cangiotti e Profumo in terra di Svezia per la Rilton Cup, giocata dal 28 dicembre 1976 al 4 gennaio 1977 a Stoccolma. Partenza da Genova nel pomeriggio del giorno di Natale, sosta a Verona per caricare Sergio e viaggio, su una Lancia beta coupé 1800, attraverso Austria, Germania, Danimarca e Svezia, con condizioni di tempo atmosferico impossibili da Helsingborg a Stoccolma (-22 gradi centigradi la temperatura). Viaggio che avrebbe stroncato qualsiasi giocatore, ma Sergio era allora molto, ma molto corazzato e, giunto con poche ore di sonno nella capitale svedese, vinse nei primi tre turni e concluse il torneo al primo posto con 7 punti su 9 davanti a quotati giocatori. A poche settimane di distanza, dovendo reperire materiale per la mia tesi di laurea, rimasi a Roma per circa due settimane ospite di Sergio nel suo appartamento, in un residence della Balduina. In quei giorni giocammo una quarantina di lampo e il risultato fu senza storia 40 a 0, neanche una misera patta. Tralascio il nome del vincitore.”

avatar Scritto da: Martin (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a Destino di un uomo…

  1. avatar
    Luca Monti 23 Aprile 2012 at 22:10

    Una notizia triste e tragica che ho appreso dall’articolo. Esprimo la mia vicinanza al dolore dei famigliari e amici.

  2. avatar
    Zenone 24 Aprile 2012 at 08:53

    Non conoscevo il Maestro, ma vorrei ugualmente dire che il ricordo di chi ci ha conosciuto in vita, dei familiari, degli amici, in generale degli altri, non solo descrive le qualità di noi mortali ma perpetua, al di là di ogni credo religioso, la nostra esistenza, la nobilita e la rende imperitura. Le belle parole che ho letto in questo splendido ricordo ci indicano la via, in vita, per poter pensare al futuro ineluttabile con la necessaria serenità. A chi resta, amici e familiari, due righe di una poesia di Neruda su questo mistero della vita:

    “(…;)
    Non voglio che vacillino il tuo riso nè i tuoi passi,
    non voglio che muoia la mia eredità di gioia,
    non bussare al mio petto, sono assente.
    Vivi nella mia assenza come in una casa.
    (…;)
    E’ una casa sì trasparente l’assenza
    che senza vita io ti vedrò vivere
    e se soffri, amor mio, morirò nuovamente.”

    • avatar
      alfredo 24 Aprile 2012 at 20:05

      “non sei solo
      se qualcuno ti ha lasciato
      sei solo
      se qualcuno non è mai venuto”

      Un poeta, non grande come Neruda, ma vero:
      Roberto Vecchioni.
      Leggendo gli splendidi versi del poeta cileno mi sono venuti in mente. Un grazie a Zenone

  3. avatar
    Famiglia Cangiotti 24 Aprile 2012 at 14:01

    La famiglia Cangiotti commossa, ringrazia per l’affettuoso ricordo.

  4. avatar
    alfredo 24 Aprile 2012 at 14:47

    condoglianze alla famiglia
    un bravo giocatore e un signore sulla scacchiera.

  5. avatar
    alfredo 24 Aprile 2012 at 19:57

    Mi piacerebbe sapere se il Paolo Silvestri qui citato è quel simpatico ragazzo che conobbi all’inizio degli anni ’70 in qualcuno dei pochi tornei che giocai. Mi ricordo che aveva una folta barba …e uno splendido maggiolino. Se è lui mi ricordo di un aneddoto che lega Cangiotti e un mio caro amico che purtroppo anche lui è tragicamente mancato oramai tanti anni fa. 🙁

    • avatar
      Martin Eden 24 Aprile 2012 at 20:44

      Proprio lui caro Alfredo. Guarda se in questa foto di quegli anni, tratta dal bel sito del Centurini, lo riconosci…
      Giocatori genovesi nel 1977

  6. avatar
    alfiepa 24 Aprile 2012 at 21:36

    Beh , troppo facile per età e per barba 🙂
    Allora posso raccontare l’aneddoto che Paolo mi racconto a CI a squadre del ’74 . E’ un ricordo per me di un caro amico mancato troppo giovane e che ora riposa a Lerici. Posso? magari Paolo ricorda…

  7. avatar
    alfiepa 24 Aprile 2012 at 21:43

    Questo mio amico, a cui mi ha legato uno strano destino per tanti anni era una vera autentica promessa dello scacchismo italiano. Mi raccontò che faceva impazzire lampo Vujovic, che doveva fare ricorso a tutte le sue stregonerie, in partite lampo a 100 lire. Cangiotti faceva lo sponsor del mio amico. Mi raccontò di Cosulich, che era un bravo pianista. Per quanto riguardo la facoltà frequentata da Paolo mi sembra fisica. Comunque quel torneo, il CIS del ’74 all’Hotel Leonardo da Vinci di Milano, fu l’ultimo da me giocato. Dopo mi trasformai in ciclista e … voyeur scacchistico. Un ciao a Paolo anche se difficilmente si ricorderà di me. Ma io mi ricordo di lui …e del suo maggiolino.

  8. avatar
    Claudio 27 Aprile 2012 at 14:46

    Ho avuto il piacere di giocare con lui ben 2 partite a fine anni ottanta a Chiasso; la prima la persi con il nero, ma l’anno successivo mi capitò ancora Cangiotti; questa volta avevo il bianco e fu una partita combattutissima, andai in busta (!) con una posizione superiore ma non trovai la giusta continuazione e la partita finì patta; fu Cangiotti a mostrarmi nell’analisi il modo di vincere; mi ricordo la sua simpatia; un vero signore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Ultimi commenti

Problema di oggi