Dialogo fra un signore (che ama il gioco degli scacchi) e un suo conoscente (non amico, solo conoscente, differenza non da poco)
Conoscente: “Oggi non ha una bella cera…”
Signore: “Certo sono molto triste, mi ha mollato…”
Conoscente: “Chi?”
Signore: “Chi? Laura, la mia compagna. Non reggeva i miei ritmi, sa quattro o cinque al giorno. Certe volte anche dopo mangiato, in cucina. Una vera nevrosi.”
Conoscente: “Impressionante… instancabile… ma come fa?”
Signore: “Passione, solo passione.”
Conoscente: “Quattro o cinque? Ma quanto duravano?”
Signore: “Dieci minuti, venti minuti, mezz’ora, ma qualche volta si arrivava all’ora… e poi ero, diciamo, infedele…”
Conoscente: “Pure?”
Signore: “Non mi accontentavo sempre della solita Italiana, variavo: un’Inglese, una Francese, una Spagnola…”
Conoscente: “Rimango a bocca aperta… e lei, Laura, non diceva niente?”
Signore: “No, mentalità moderna, apertissima… mi spronava a nuove esperienze. Ma la mia preferita era la Siciliana.”
Conoscente: “…di dove Palermo, Catania?”
Signore: “Su, non scherzi. La Siciliana e basta. Sa, molto intrigante e pericolosa.”
Conoscente: “…sempre più sbalordito.”
Signore: “…e poi, anche se il tempo ha la sua importanza, amo le persone totalmente coinvolte, che non guardano l’orologio… e lei era così. E poi poteva accadere che, nel cuore della notte, la svegliavo e le proponevo, nel buio della stanza, un incontro alla cieca.”
Conoscente: “Trovo la definizione indovinatissima.”
Signore: “Incontro avvincente, ma faticoso, specie nelle posizioni più complicate.”
Conoscente: “Certo… comunque su con la vita, morto un papa se ne fa un altro. E poi, in attesa di tempi migliori, si può fare da soli, adesso, c’è pure Internet che aiuta…”
Signore: “Sì… Internet… ma vuoi mettere dal vivo, uno di fronte all’altro, pupilla nella pupilla?”
In questo contesto la debolezza dell’ottava potrebbe caricarsi di un nuovo significato…
Un caloroso benvenuto a Paolo! Con l’auspicio che ci possa deliziare con tanti bei ricordi e contributi… 😛
Un simpaticissimo kamasutra scacchistico! 🙂
Eh eh eh! Divertente!
Certo… se fosse stato uno dei Concorsi di Ramon e Jas avrei scommesso almeno due dozzine di tornesi che il personaggio della foto in fondo all’articolo è Tomas Milian oppure Pierfrancesco Favino 😉
Paolo, di che torneo si tratta?
1° torneo internazionale di scacchi San Pellegrino Terme dal 7 al 15 settembre 1974 (foto scattata,forse,non ricordo bene ,da Federico Zullo di Milano che mi battè in 47 mosse)
Giro del Veneto 1974
1º Roger De Vlaeminck
eccoti !!!!
Mi ricordo l’arbitro , il signor Trabattoni padre del maestro Fide e ora professore universitario di filosofia Franco .
Mi ricordo che vinse Castelli , marchigiano mi sembra , che divento poi un grande esperto di scacchi eterodossi. La vittoria con il bianco con il dottor Lolli (una siciliana) fu molto spettacolare, forse la piu’ bella del torneo e fu riportata nell’Italia Scacchistica. Fu anche il torneo di esordio di un ragazzo che fece poi una discreta carriera: Ivano Ceschia.
Complimenti per il pezzo a Silvestri, perché tutto si può fare da soli. Questo mi ha pungolato e mi ha fatto venire in mente “Questi fantasmi” di Eduardo de Filippo:
(Idea liberamente tratta da “Questi fantasmi” di Eduardo e malamente inventata da me)
(Sul balcone di casa un uomo guarda il dirimpettaio che risponde alle sue domande)
“Bongiorno professo’, avete letto ‘sta cosa?”
“Come dite Professo’?”
“Sì, è bella la lingua italiana anche se a volte si fa incomprensibile, non credete professò?”
“Che dite? Sì, lo so che siete uno scacchista anche voi”
“Ma non mi dite, anche voi avete delle incomprensioni con la vostra signora?”
“…Certo…certo…vostra moglie non capirebbe mai…inglese…italiana…siciliana…”
“Non ci posso credere professo’? Anche vostra moglie è siciliana e il tradimento con una corregionale sarebbe per lei un’offesa ancora maggiore delle stesse corna?”
“Scusate professo’, ma qua le corna non c’entrano…sì, insomma, voi siete scacchista, avrete senz’altro capito la battuta, lo scherzo, il gioco di parole…”
“Ma che dite professò, non avevate capito, avevate creduto davvero che fossero donne? Non lo sapete che per gli scacchisti le donne sono poche e bisogna ternerci strette quelle che sopportano la nostra passione? Ma dove andate, professo’? Vi siete offeso? Ma non venite a prendere il caffè da noi? Professo’…professo’…”
“Ah, a proposito…salutatemi tanto la signora…”
(L’umo finisce di sorseggiare il caffè che si è preparato da solo perchè – come dice il signor Silvestri – “… in attesa di tempi migliori, si può fare da soli”.)