“Oggi” c’è Caruana!

Scritto da:  | 11 Maggio 2012 | 7 Commenti | Categoria: Italiani, Le Interviste, Personaggi

Ecco, per gentile concessione di “Oggi” l’intervista a Fabiano Caruana in edicola questa settimana.

Voglio lasciare il segno nella storia italiana degli scacchi -. L’Italia non aveva un giocatore al vertice da secoli. Per incontrarne uno bisogna tornare al XVI secolo, quando Paolo Boi, detto “il Siracusano”, Giovanni Leonardo Di Bona, detto “il Puttino”, furono tra i più grandi giocatori di scacchi del mondo. Con me, ora l’Italia è entrata nella top ten. E penso di poter raggiungere nuovi traguardi”.
Dietro lo sguardo timido e occhialuto da primo della classe, Fabiano Caruana cela una grande determinazione. la stessa che lo ha condotto, a 20 anni ancora da compiere, a diventare il primo italiano nella storia degli scacchi a entrare nella lista dei primi dieci giocatori al mondo. Subito dopo il campione del mondo attuale, l’indiano Viswanathan Anand, e pochi altri super scacchisti, all’ottavo posto, nell’ultima classifica aggiornata al l° maggio 2012, c’è proprio Fabiano.
Un’ascesa inarrestabile, per questo ragazzo nato a Miami, in Florida, da madre italiana, Santina, originaria di Francavilla sul Sinni, in provincia di Potenza, e papà Luigi, statunitense di radici siciliane, di Monreale. Il suo talento è emerso fin dall’infanzia, e a 14 anni era già Grande Maestro. Nato e cresciuto negli Stati Uniti, nel 2005 ha scelto di sfruttare la sua doppia cittadinanza giocando per i colori azzurri, il che ha avvantaggiato non solo lui, diventato capofila dell’Italia nelle competizioni più importanti, ma anche il movimento scacchistico italiano. Molti sognano che Fabiano possa iscrivere il suo nome nell’elenco dei campioni del mondo, dopo Bobby Fischer, Garry Kasparov e altri grandissimi, lui non si tira indietro: “Diventare campione del mondo è il mio obiettivo”.

Fabiano; a che età ha capito che gli scacchi erano il suo destino?
“Quardo avevo 12 anni e gareggiavo ancora per gli Stati Uniti, io e la mia famiglia ci siamo trasferiti da New York a Madrid, in Spagna, con l’intento di capire se avevo il talento necessario per diventare un giocatore professionista. Mio padre lavorava nel settore informatico e immobiliare e mia madre faceva l’insegnante, ma entrambi erano già in pensione. Volevamo trasferirci vicino a Biella, dove abita la mia famiglia materna, però la scelta è caduta su Madrid perche’ lì risiedeva un allenatore russo di fama mondiale. Nel 2005 ho deciso di lasciare la squadra degli Stati Uniti per entrare in quella italiana. Rappresentare l’Italia ? stata per me una scelta naturale, dettata dalla mia storia familiare, e il coronamento di un desiderio che coltivavo da tempo.
Cosi nel 2007, all’età di 14 anni, sono diventato il più giovane scacchista italiano ad avere conseguito il titolo di Grande Maestro. A quel punto, ho capito che gli scacchi erano il mio destino”.

Cosa le ha dato e cosa le ha tolto il gioco?
“Ho viaggiato in tutto il mondo e ho conosciuto persone di Paesi e culture differenti. La mia vita ? ricca di emozioni perche’ ogni torneo è unico e il risultato quasi sempre imprevedibile. Senza contare che le soddisfazioni economiche non mancano. Ma ho perso la possibilità di trascorrere molto tempo con famiglia e amici, dato che sono in viaggio per oltre 150 giorni all’anno”.

Coltiva qualche hobby?
“Sono appassionato di cinema, gioco a squash e faccio pesistica. Competere negli scacchi ai massimi livelli richiede moltissime energie fisiche e mentali. Una partita può durare dalle quattro alle sei ore e un torneo è composto da un numero di incontri che varia da nove a 13”.

Ha tempo per lo studio o per un’altra professione
“Gli scacchi sono una passione e un mestiere. Le probabilità che uno dei primi dieci al mondo cambi professione sono minime. Quanto agli studi, ho lasciato la scuola a 12 anni e ho continuato a studiare fino al diploma, via computer, da casa. La mia fortuna ? stata avere una madre insegnante e un padre che ha sempre insistito perch? leggessi ci? che conta”.

Serve all’educazione dei ragazzi giocare a scacchi?
“Bisogna cominciare presto. lo ho iniziato a cinque anni. Gli scacchi sviluppano la concentrazione, il pensiero critico. Le capacità di risoluzione dei problemi, la determinazione e l’autodisciplina.
Ma, finché si è molto piccoli, è meglio evitare le competizioni”.

Il computer gioca all’altezza dei migliori scacchisti: lei lo usa?
“Per analizzare meglio le mie partite, iniziare una preparazione e fare ricerche sugli incontri precedenti dei miei avversari. Ma non mi piace giocare contro un computer”.

Ha miti tra gli scacchisti?
“Nessuno. Ho il mio stile di gioco. Negli scacchi bisogna creare, non copiare”.


avatar Scritto da: Anania Casale (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a “Oggi” c’è Caruana!

  1. avatar
    specula 11 Maggio 2012 at 16:06

    Dietro lo sguardo timido e occhialuto da primo della classe, Fabiano Caruana cela una grande determinazione. la stessa che lo ha condotto, a 10 anni ancora da compiere, a diventare il primo italiano nella storia degli scacchi a entrare nella lista dei primi dieci giocatori al mondo.

    eeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhh????????????
    a 10 anni era già numero 10? me lo sono perso… 😆

    • avatar
      Jas Fasola 11 Maggio 2012 at 17:17

      non aveva ancora compiuto dieci anni, l’articolo e’ chiaro 😉

  2. avatar
    Mongo 11 Maggio 2012 at 18:00

    E’ stato un errore del nostro ‘tipografo’. Su Oggi, come illustrato nella prima immagine, si legge chiaramente “20 anni”. Ce ne scusiamo con i lettori. Peccato solo che esista ancora l’articolo 18… 😉

    • avatar
      Jas Fasola 11 Maggio 2012 at 19:19

      Nessun errore: 20 – 10 = 10 sono i punti che ti hanno tolto e che ancora girano per il blog come un fantasma senza pace…

      • avatar
        Mongo 12 Maggio 2012 at 00:34

        Dupku! 😉

        • avatar
          Jas Fasola 12 Maggio 2012 at 10:17

          meglio che non scrivi in polacco :mrgreen:

  3. avatar
    Roberto Messa 11 Maggio 2012 at 18:30

    Che dire?
    Ottimo lavoro di Anania, grande Fabiano, e bel “colpo” di SoloScacchi per la ripubblicazione!

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