I campionati italiani femminili dell’USI

Scritto da:  | 16 Maggio 2012 | 2 Commenti | Categoria: Italiani, Personaggi

Nel giugno 1950 fallisce il tentativo della FSI di indire a Pegli il terzo campionato femminile, dopo i due d’anteguerra. La neonata Unione Scacchistica Italiana organizza pochi mesi dopo il suo primo campionato, non sappiamo se soltanto in nome dello sviluppo della propaganda, cui sempre l’USI si richiamerà nella sua non lunga esistenza, o anche per una sorta di concorrenza antifederale. Certo gli scissionisti possono contare sul bacino fornito dall’Ambrosiano, tanto che al torneo parteciperà solo una giocatrice non milanese, la Schramm. Ariodante Agostinucci su La Scacchiera e Anton Mario Lanza nella sua rubrica sul rotocalco Tempo pubblicizzano, per quanto possibile nel piccolo mondo scacchistico italiano, l’iniziativa. La rivista dell’Ambrosiano annuncia sul numero di ottobre undici partecipanti, menzionando anche Maria Pia Billotti, Teresa Danna e Phillys Eigel, che non saranno poi al via, Lanza indica in sedici il numero delle iscritte.
Riportiamo per intero l’articolo di cronaca non firmato (autore il direttore Agostinucci?) de La Scacchiera, novembre 1950, pag.81:

Nelly Lanza ha vinto brillantemente il primo campionato femminile dell’USI

Un torneo femminile di scacchi è sempre una curiosità ma in Italia esso è addirittura un avvenimento di eccezione. Dal 1938 [sic, ma 1939 – N.d.A.] non si giocava alcuna competizione del genere, ed è quindi comprensibile che la manifestazione organizzata dal Circolo Scacchistico Ambrosiano sotto l’egida dell’Unione Scacchistica Italiana a Milano, dal 29 ottobre al 5 novembre, abbia suscitato il massimo interesse.
Otto concorrenti hanno disputato il campionato con grande impegno e diremo anzi con vero accanimento. Il pronostico era nettamente favorevole alla signorina Nelly Lanza, seconda classificata nel campionato del 1938 [anche nel 1939 – N.d.A.], giocatrice esperta e acuta: la sua vittoria per quanto ottenuta a pieno punteggio è stata guadagnata superando non facili resistenze. Sino all’ultimo giorno le è rimasta affiancata nella classifica la signora Gina Guida Biella, pure non nuova ai tornei; e solo l’ultima partita, giocata fra di loro, ha deciso del risultato. Eccellenti le affermazioni della giovanissima signora Giuliana Petrelli, terza classificata; della signora Anna Micozzi e della signorina Olga Bernasconi: le loro attitudini notevoli hanno forzatamente subito l’handicap della mancanza d’esperienza. Anche Dina Vigo, Maria Schramm (Bressanone) e Bosilka Podrecca hanno difeso tenacemente le loro possibilità.

L’eccellente organizzazione curata dall’Ambrosiano non si è limitata all’aspetto tecnico del torneo, ma ha anche provveduto ad una vasta pubblicità; i primi cinque turni sono stati giocati nella sede del Circolo costantemente affollata di soci e di amatori, gli ultimi due il 4 e il 5 novembre in una magnifica sala gentilmente messa a disposizione dall’Albergo Duomo, il più recente, moderno e centrale di Milano. Radiocronisti del Gazzettino Padano, cinematografisti della “Settimana Incom” l’hanno invasa coi loro apparati procurando all’avvenimento una gradita pubblicità. Regolarissimo lo svolgimento del torneo, che ha avuto commissari di gioco i sigg. Schileo e Bevilacqua dell’Ambrosiano. Ricchi premi sono stati offerti per il torneo da varie ditte. La classifica finale è stata la seguente:

1ª Nelly Lanza punti 7 su 7; 2ª Gina Guida punti 6; 3ª Giuliana Petrelli punti 4½; 4ª Anna Micozzi punti 4; 5ª Olga Bernasconi punti 3½; 6ª Dina Vigo punti 2; 7ª Maria Schramm punti 1; 8ª Bosilka Podrecca punti 0.

Anche Anton Mario Lanza riserva al torneo un certo spazio nella sua piccola rubrica, con un commento non molto dissimile da quello de La Scacchiera. Indica la figlia Nelly come “giocatrice già assuefatta a queste lotte sulla scacchiera, nelle quali ha ottenuto qualche lusinghiero risultato anche quando si è trovata opposta a elementi maschili”. Corredano la cronaca due fotografie, una della Lanza, un’altra che ritrae quattro giocatrici, ma non è detto con certezza che si riferisca al torneo; certo vi si nota l’assenza dell’orologio.
Le altre due edizioni si svolgono nel 1952 e nel 1953, in occasione del Maggio Scacchistico Milanese.
Nel 1952 il commento generale della manifestazione, su La Scacchiera, giugno 1952, pp.81-85, spetta a Mario Monticelli, che riserva qualche riga al campionato: “Nel torneo femminile ha vinto brillantemente la signorina Eigel di nazionalità svizzera e il campionato è spettato quindi alla signorina Giorgina Stradi di Trieste, seconda classificata. Terza la signorina Lanza, vincitrice del precedente campionato, che ha difeso tenacemente il suo titolo”.
La classifica risulta la seguente:

1ª Eigel 7½ su 8; 2ª Stradi 7, 3ª Lanza 6½; 4ª Biella 5; 5ª Zavalloni 4; 6ª-7ªMicozzi e Guglielmi 2; 8ª-9ª Girotto e Rossetto 1.

1 Eigel X ½ 1 1 1 1 1 1 1
2 Stradi ½ X ½ 1 1 1 1 1 1 7
3 Lanza 0 ½ X 1 1 1 1 1 1
4 Biella 0 0 0 X 1 1 1 1 1 5
5 Zavalloni 0 0 0 0 X 1 1 1 1 4
6 Micozzi 0 0 0 0 0 X 1 1 0 2
7 Guglielmi 0 0 0 0 0 0 X 1 1 2
8 Girotto 0 0 0 0 0 0 0 X 1 1
9 Rossetto 0 0 0 0 0 1 0 0 X 1

Brillante compiacimento viene espresso dalla rivista per le belle affermazioni dei due triestini Stradi e Spinetti, vincitore del Campionato nazionale di categoria superiore, ospiti dell’USI, “vivamente festeggiati anche in omaggio alla loro città natale” (A. M. Lanza su Tempo). Non a caso il 1952 è l’anno della vittoria di “Vola colomba” al festival di Sanremo e la questione del confine orientale è uno dei temi caldi della politica italiana. Una fotografia mostra la Eigel ricevere in premio un impianto Liquigas da campeggio.
Il più sbrigativo (e anonimo) articolo del 1953, La Scacchiera, giugno 1953, pp. 134-135, riporta solo la classifica del campionato, questa volta a girone doppio con sei giocatrici:
1ª Pfau Eigel 9 su 10; 2ª Stradi 8; 3ª Girotto 7; 4ª Rossetto 3½; 5ª Bardazza 2; 6ª Guglielmi ½.
Anche in questo caso la Stradi si aggiudica il titolo. Non vi è alcun cenno nella rubrica di Lanza, nel frattempo entrato in rotta di collisione con Agostinucci, per l’interruzione dopo soli tre fascicoli dell’Enciclopedia.
Nel 1954 e 1955 il centro dell’attività USI si sposta in Umbria, regione di origine di Agostinucci, e, comprensibilmente, non potendo più contare sulla riserva dell’Ambrosiano, non si parla più di campionati femminili.
Pensiamo sia inutile illudersi sul livello tecnico dei tre tornei. Ad esempio, nel bando del 1952, viene esplicitamente affermato che “l’uso dell’orologio è facoltativo, ma può essere imposto dalla Direzione Torneo quando lo ritenga obbligatorio”. Quindi a giocatrici provette si uniscono altre poco più che principianti. Ciò non toglie che sarebbe utile, ma ormai crediamo non più possibile, conoscere qualcosa di più. Nel giro di tre tornei si verifica un ricambio totale delle partecipanti. Alle già note Lanza e Biella si affiancano ed emergono la Pfau Eigel e la Stradi. Nel periodo 1950-1952 la Lanza svolge una discreta attività in ambito sociale e regionale USI, la Pfau Eigel partecipa nel 1953 a un torneo regionale lombardo di promozione FSI; più episodico sembra l’agonismo della Biella e della Stradi, che, da una fotografia pubblicata su La Scacchiera, appare non certo anziana, ma neppure giovanissima. I nomi di altre partecipanti si ritrovano nelle posizioni di coda dei tornei sociali dell’Ambrosiano. Per tutte l’attività sembra interrompersi presto, ma la Pfau parteciperà ai tornei per corrispondenza de L’Italia Scacchistica nei primi anni Settanta.
Clarice Benini, unica giocatrice italiana di livello assoluto, ignora i tornei USI e gioca in ambito federale e internazionale. Si tratta di una scelta rispettabile e comprensibile, però sarebbe stato interessante vederla a confronto con vecchie e nuove avversarie.
Dei tre tornei è rimasto solo un frammento della Lanza – Petrelli, Milano 1950. Lo riportiamo, con una sintesi dei commenti di Monticelli.

N. Lanza – G. Petrelli
Milano, 1950

Posizione dopo 51. ... h5

Il finale è meno banale di quanto sembrerebbe a prima vista. Se si eliminassero tutti i Pedoni dell’ala di Re i due Pedoni non darebbero affatto al Bianco la vittoria. Infatti a 52. b7 seguirebbe 52. … Aa7!, poi Rb5-a6, eliminando almeno uno dei due Pedoni bianchi. Sloggiare il Re nero da b5 è impossibile. Il Bianco non può vincere che a mezzo di altri Pedoni, perché sull’ala di Donna tutt’al più può cambiare l’Alfiere con il Cavallo, rimanendo con un Pedone superstite, quello di Torre, impotente a vincere. Perciò il Bianco, con molta esattezza, prima blocca l’ala di Re e fa sì che si cambi il minor numero possibile di Pedoni.
Commento misterioso: infatti, dopo 52. b7 Aa7 53. Cd6+! (per sovrappiù il Bianco può anche accontentarsi di 53. Cb6 Ra6 54. Cd7, come poi nel testo) 53. … Rxa5 54. Rc4 il Nero è in ginocchio – N.d.R.
52. g4! hxg4 53. hxg4 Ad4
Si noti che se non esistessero i Pedoni dell’ala di Re il Nero potrebbe guadagnare tempi con l’Alfiere, manovrandolo nelle case d4, f2 e g1 sino al momento in cui il Bianco, obbligato a oscillare col Re in due sole case, portasse il Re stesso in b3: allora seguirebbe Ad4-c5! Patta contro qualunque risposta: se Rb3-c3 Ac5-b4+ e poi Ab4xa5 e Rb5xb6 sopprimendo l’ultimo Pedone; se b6-b7 Ac5-a7 e poi Rb5-a6, come indicato sopra.
54. b7 Aa7 55. Cb6!
Ora vi è poco da scegliere. Se 55. … Ra6 56. Cd7 e il Bianco guadagna almeno un Pedone sull’ala di Re, conserva il Pedone ‘a’ e vince facilmente.
55. … Rxa5 56. Cd7 Ra6 57. b8=D Axb8 58. Cxb8+. Il Nero abbandona alla 67ª mossa. Una partita durata oltre cinque ore!

avatar Scritto da: Mauro Berni (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a I campionati italiani femminili dell’USI

  1. avatar
    Martin Eden 16 Maggio 2012 at 07:09

    Un ringraziamento particolare, oltre che naturalmente all’amico Mauro, va a Lorenzo ed al suo bel sito: Linux-InterFlorence 😎

  2. avatar
    Marramaquis 16 Maggio 2012 at 08:17

    Bravissimi. Sono proprio testimonianze e documenti come questi a caratterizzare ed impreziosire SoloScacchi e a renderlo un punto di riferimento unico e imperdibile nel panorama, non solo nazionale, di quella letteratura scacchistica che non vuol vivere semplicemente di arida tecnica e di cronaca. Grazie.

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