Dai tango bond all’oro rosso passando per il Bosforo

Scritto da:  | 1 Settembre 2012 | 5 Commenti | Categoria: Internazionale, Olimpiadi

Prima di immergerci nel nostro “ mare magnum” scacchistico (ed è così magnum solo ogni due anni, alle Olimpiadi), debbo un necessario chiarimento ad un affezionato lettore di SoloScacchi (fede) che è intervenuto commentando il mio articolo di ieri l’altro (Senza più Barrera e senza più fucili). E il chiarimento non lo debbo soltanto a lui che scrive, lo debbo a tutti, e quindi gli sono grato per il suo intervento.

Non posso, però, mai dimenticarmi che, pur avendo più volte affermato che questo Blog potrebbe chiamarsi, a buon diritto, “NonSoloScacchi” (e infatti sovente mescoliamo gli scacchi con un po’ di tutto il resto, e di resto ce n’è tanto, confondendo, talora, in primis noi stessi), ci dev’essere un limite alle divagazioni di genere socio-economico-politiche, altrimenti invaderemmo il campo di altri siti specializzati e ben più rivolti e preparati di noi su temi della specie. Tanto è vero che quando sfioriamo argomenti diversi dagli scacchi, lo facciamo quasi sempre, almeno per quanto mi concerne, con un sottofondo evidente, persino nella scelta dei titoli, di humour e di leggerezza.

Ma non solo, altrimenti ci sarebbe il rischio di essere considerati “di parte”, mentre ci teniamo qui a ribadire con forza che SoloScacchi non ha padrini e non ha colori, pur nell’evidente (e necessariamente non reprimibile) diversa posizione e tensione emotiva e atteggiamento (finanche involontario e pertanto, ci auguriamo, perdonabile) di ciascuno di noi redattori.

Dunque, il lettore “fede” (che io non conosco, ma di cui ho sinceramente molto apprezzato il secondo commento) ritiene, a buon diritto, di rivolgermi due appunti.

Il primo è che io ho criticato “l’uomo” Barrera, e quindi la critica dovrebbe essere più approfondita.

Il secondo è che ho dato un giudizio superficiale e approssimativo dell’Argentina, “paese che ha vissuto tragedie e sofferenze che non le hanno permesso una migliore situazione oggi”.

Orbene, relativamente al primo punto preciso che io non ho scritto una sola riga sull’uomo Barrera, e che comunque mi sono limitato a riportare notizie di cronaca, cosa che han fatto, allo stesso modo, tanti altri siti. Per di più, ho riportato queste notizie con chiara formula dubitativa (“pare”, “sembra”), e ogni lettura critica delle mie parole dovrebbe rimanere circoscritta al ruolo ricoperto dal Barrera, presidente di una Federazione che avrebbe trascurato i rappresentanti dei propri colori e della propria nazione, e giammai “all’uomo”.

Ciò non toglie che su queste pagine avremmo tutto il diritto di rivolgere delle critiche non solamente a persone giuridiche (FADA), ma anche a delle persone fisiche, uomini o donne, purché con correttezza di terminologia ed espressione, e senza per questo sentirci in dovere di approfondire necessariamente su ogni fatto od azione o motivazione che riguardi i medesimi: approfondire, poi, quanto?, fino a che punto? La ricerca della verità, o meglio di una verità da tutti accettabile, è spesso un esercizio lungo e sterile, di conseguenza io ritengo che sia più importante poter segnalare, in questa sede non di parte, dei semplici fatti o notizie “short”, lievemente commentate o affatto, che diano poi, a chiunque ritenesse di farlo, l’opportunità di approfondire quanto e come vorrà, fino a costruirsi, eventualmente, un’ idea personale anche completamente opposta alla nostra o a quella generale.

Relativamente al secondo punto è opportuno precisare che l’unico giudizio che io ho dato sull’Argentina è quello di “paese stupendo”; questo sì che è un giudizio (superficiale?), per il resto mi sono limitato a segnalare inconfutabili deludenti risultati numerici (esclusivamente sportivi, per giunta), specificando al riguardo “la mia sensazione è….”, e pertanto non ho espresso alcuna certezza intorno alle cause, che possono essere molteplici, che stanno alla base di quel fenomeno che io ho supposto potesse derivare da una predilezione, da parte delle autorità del paese, verso determinati sport forse troppo privilegiati rispetto ad altri.

Ho parlato solamente di “sensazione”, può non essere così, e sarei ben felice se questa mia “sensazione” potesse essere smentita dai fatti o messa in confronto con valutazioni di altro tipo.

Per esempio, c’è pure chi ha offerto una generica interpretazione, sulla scarsità di risultati di atleti e sportivi sudamericani, che fa leva sulla circostanza che la pratica del doping (o, almeno, della ricerca ossessiva del risultato migliore) sarebbe dilagata un po’ ovunque nel mondo a partire dalla Germania Est degli anni settanta (“doping di stato”), ma sarebbe sempre rimasta sufficientemente lontano dalla mentalità dei popoli e dello sport sudamericano. Bene, se così.

E’ poi ben vero, come scrive il nostro lettore, che l’Argentina “ha vissuto tragedie e sofferenze” che l’hanno duramente e profondamente segnata (vedere anche il commento di Mongo sui tristissimi anni 70).

Tuttavia, non possiamo trascurare come, nello scorso secolo, questa nazione abbia altresì goduto di due opportunità grandiose e non comuni: quella di esser stata del tutto fuori dal primo conflitto mondiale e quella di essere rimasta ai margini del secondo (dichiarò guerra a Germania e Giappone solo quando le operazioni belliche erano ormai giunte alla fine) .

Dopo la crisi economica del 2000-2001 richiamata anche da “fede” e il successivo default (e tanta gente nel mondo, anche in Italia, ha perduto molto dei propri risparmi collegati ai famigerati “Tango bond”), i dati statistici più recenti mostrano come il paese guidato da Cristina Kirchner sia forte di un PIL che cresce, negli ultimi 4 anni, di oltre il 7% annuo (quasi al livello della Cina!), mentre il reddito medio degli argentini è, nell’ultimo decennio, addirittura quasi triplicato.

Questi sono segnali di una nuova e vigorosa crescita, anzi di un vero e proprio “boom economico”, al quale dovrebbe teoricamente far seguito anche una crescita dei vari aspetti della società, più o meno rapida e uniforme, e uniforme in ogni settore del pur estesissimo paese, ivi compreso quello sportivo, come io mi son permesso di auspicare.

A meno che questi non siano dati falsati o “drogati”, come accadde a quelli della Grecia, il cui governo ammise candidamente, nel 2004, di aver barato pur di entrare nell’euro, truccando i numeri sul rapporto deficit-PIL e continuando ugualmente a barare in seguito, pur di mantenere il sostegno e la compiacenza (anzi, forse “con” la compiacenza) di alcune grandi banche d’investimento.

E, si badi, anche questi sulla Grecia (paese che ho visitato e che amo) sono fatti, non sono giudizi. E i fatti richiamati non possono mai essere superficiali, sono dei fatti e basta. Se invece scrivessi che le responsabilità di quel barare siano state tutte o in parte del partito X o dell’uomo Y, allora sì che potrei a buon diritto essere accusato di superficialità qualora non esponessi e approfondissi le ragioni a sostegno delle mie tesi!

Spero di essere stato esaustivo per tutti, e soprattutto di non aver perduto la stima di “fede” (che mi auguro di rileggere spesso su SoloScacchi), perché ora è il momento di ritornare alle nostre speciali Olimpiadi.

Anche il pomodoro è “oro rosso”

QUARTO TURNO

Debbo fare a meno, oggi, del supporto delle notizie speciali portateci da Bagadais XXIV, al quale abbiamo dato un meritato turno di riposo. Fortunatamente per noi, gli amici Jas e fds intervengono ogni tanto con una ventata di interessanti commenti (e in fresca “diretta” quelli, piacevolissimi, di fds).

Quarto turno con profumo lontano di oro rosso, o meglio russo, ma anche i minatori di Kiev e di Erevan sono pronti con le loro gerle a raccogliere.

Certo che il 3 a 1 della Russia alla Cina potrebbe avere un peso decisivo quando si tireranno le somme. Jakovenko ha spianato la strada contro Li, poi è toccato a Grischuk con un distratto Wang Yue, patta Karjakin-Bu ed un punteggio ancor più pesante è stato evitato dalla spettacolosa difesa di Wang Hao, che ha strappato la patta in 89 mosse a Kramnik, salvando un difficile finale di Torre, Alfiere e pedoni contro Donna e pedoni.

Poi Ucraina b. Polonia 3 a 1, con la sconfitta iniziale di Moiseyenko (Swiercz) rovesciata dall’ottima prova degli altri tre: prima Ponomariov che ha punito col matto una posizione esposta di Bartel, poi Ivanchuk ha fatto altrettanto con Wojtaszek, infine Volokitin (4 su 4) ha saputo con buona tecnica valorizzare il suo pluspedone contro Socko.

Ivanchuk-Wojtaszek, turno 4

Ivanchuk ha subito trovato il modo di farsi perdonare il passo falso di ieri e noi subito provvediamo a farci da lui perdonarne la pubblicazione. Qui Vassily ha appena giocato 34.Ce5, e i suoi pezzi puntano minacciosamente sulla roccaforte del monarca nero. Radoslaw si sente forse già in svantaggio e cerca di reagire in qualche modo, anziché provare a difendersi restituendo materiale con 34…Dd4, o più semplicemente non ha visto la continuazione a disposizione del Bianco. Così sceglie 34…. Td2 e prende matto. Ivanchuk si scatena con 35.Cf6+,gxf6 36.Dg3+, Rh7 37.Txf7+ 1-0 (matto in due).

Altri risultati del quarto turno:

Ungheria-Slovacchia 3 a 1, con vittorie di bianco per Almasi e Berkes.

Armenia-Filippine 2,5 a 1,5, con rapido successo in quarta di Sargissian, che ha consentito agli altri di giocare di conserva (ma Movsesian continua a non convincermi).

USA-India 2 a 2, col solito tagliente Nakamura che non ha vantaggi sostanziali, ma che alla lunga confonde Sasikiran e lo acchiappa nella rete del matto. Ma Kamsky si espone troppo e Harikrishna sfonda al centro addirittura col Re.

Azerbaijan-Germania 2 a 2 è stata una sfida durissima. Radjabov col bianco (Giuoco Piano) è impeccabile contro Naiditsch, ma Mamedjarov fa solo pari con Meier e lascia i due neri (Safarli e Guseinov) a difendere due difficili posizioni contro Khenkin e Fridman, e solo Safarli riesce nell’intento, salvando, dopo ore di lotta, un finale di torri con un pedone in meno.

Francia-Inghilterra 2 a 2, soltanto patte.

Italia-Cile 2,5 a 1,5, di giustezza e grazie al bel successo di Vocaturo col nero; pari per Caruana, Godena e Dvirnyy. Molto bene così.

Flores Rios-Vocaturo, turno 4

Ecco la piacevole conclusione della partita fra il cileno Mauricio Flores Rios (GM, 2498) ed il nostro rappresentante Daniele Vocaturo. E’ curioso vedere come i pezzi del nero occupino materialmente, per adesso, poco più di un quarto della scacchiera, eppure bastano Donna+Cavallo per matare il Bianco: 32…Cf5; 33.Cc3,Dg2+ 34. Ra1,Ce3 35.Db1 (migliore Dg1),Cc2+, 36.Rb2,Ce1+ 37.Ra3 e ora arriva la torre a dare il colpo di grazia: Ta8+ 0-1 (se 38.Rb4,Cc2+, se 38.Ca4,Dxh1). Bravo, Daniele!

In campo femminile, larghi successi di tutte le favorite: Russia-Rep.Ceca 3-1, Cina-Germania 3-1, Georgia-Cuba 4-0. Occasione persa per l’India capoclassifica, bloccata sul 2 a 2 dalla Serbia (unica vittoria, quella di Tania Sachdev). A punteggio pieno solo Russia e Francia, che si affrontano oggi. Inaspettata la battuta d’arresto delle nostre ragazze, di gran lunga più quotate del Costarica n. 80. Vince Sedina, pari Brunello, perdono De Rosa e Barbiso. Oggi, contro il Galles rientra in squadra Olga Zimina. Interessantissima prima scacchiera, con Dembo-Socko, in Grecia-Polonia.

QUINTO TURNO

Giornata fondamentale ad Istanbul. Si affrontano le prime 4, a punteggio pieno (8 su 8), sia della classifica sia del seeding: Armenia-Ucraina e Ungheria-Russia. Spettacolo garantito, ma voi quale delle due seguireste in diretta?

Dietro, Germania e Azerbaijan dovrebbero approfittare di un sorteggio favorevole, che le vede opposte a Montenegro e Canada, mentre la Cina è chiamata al riscatto con l’Iran. Francia e Stati Uniti sono favorite sulla carta contro Croazia e Repubblica Ceca. Nel gruppo delle seconde, a 7 punti, c’è anche l’ormai “nostra” Argentina, che affronta proprio la Polonia. India-Inghilterra ha un fascino coloniale, d’altri tempi.

Italia contro il Kyrgysztan, occasione da non mancare (i kirghisi, n.81, non hanno neppure un maestro internazionale) per risalire, e forte, la china (leggere china e non Cina!).

Come al solito, anche oggi perdo per il tempo e accendo Chess.TV un’ora dopo l’avvio del gioco. Ecco il corpulento canadese Bator Sambuev dominare Radjabov con la sua stazza, ma solo con quella. Nakamura gioca la variante di blocco sulla Caro Kann di Laznicka, ma presto offre la patta, davvero oggi non mi sembra lui.

Michele Godena mi mette in ansia: si è già mangiato quasi tutto il suo tempo e siamo alla decima mossa, incrociamo le dita. Poi comincia a parlare il Kirsan (il Presidente), forse in calmucco ma si sente poco, e non la smette più, allora stacco e passo a vedere la Vuelta, perché oggi c’è un bell’arrivo in salita.

Ed eccoli i campioni che hanno deciso i due matches più attesi: Alexander Grischuk ha preso presto l’iniziativa contro Almasi, ma è stata determinante una brutta svista dell’ungherese alla mossa numero 38. Lev Aronian si è imposto su Ivanchuk al culmine di una partita superba, da lui dominata.

Insomma l’oro si colora ancora un poco di rosso, o di russo, ma i “minatori” di Erevan sembrano quelli più decisi a dire di no. Il successo degli armeni sugli ucraini (2,5 a 1,5) non è stato in alcun momento in discussione, perché Aronian ha subito fatto vedere che oggi era irresistibile e perché nessuno dei suoi compagni ha rischiato effettivamente la sconfitta, anzi Volokitin a stento ha tenuto la patta con Akopian, dopo quasi cinque ore di lotta.

Al contrario degli ucraini, che ci hanno almeno provato, gli ungheresi mi sono parsi più arrendevoli, quasi ad accontentarsi della sconfitta di misura, che è arrivata quasi in silenzio (1,5 a 2,5). La condotta di gara di Peter Leko, la loro prima scacchiera, si fa sempre più prudente col passare degli anni e condiziona l’atteggiamento dell’intera squadra, che perde poco, ma vince altrettanto poco negli incontri che possono decidere una medaglia. Tutto semplice, dunque, per i russi, con Karjakin che ha presto imbrigliato le velleità della Polgar e con Tomaszewski che ha solo pensato a fare quello che meglio gli riesce, cioè l’ennesima patta. Ciò basterà anche nei prossimi turni? Se lunedì dovessero superare l’Armenia, probabilmente sì. Ma con questo terribile Aronian l’Armenia può tornare nuovamente a sognare.

La sorpresa la fa la Croazia, che ridimensiona le ambizioni francesi: 2,5 a 1,5 con successo dell’esperto Kozul su Bauer. Ma mezza sorpresa viene anche dal Montenegro, con Nikola Djukic che ha battuto Naiditsch e ha frenato la Germania (2 a 2). Stati Uniti bloccati dalla Repubblica Ceca, tutti pareggi come fra India e Inghilterra.

Risalgono ovviamente (entrambe 3,5 a 0,5) la Cina e l’Italia, che vince con Caruana, Brunello e Vocaturo e patta con Godena una partita probabilmente troppo condizionata da quel pauroso zeitnot iniziale.

Oggi nelle Filippine, vincitrice 3 a 1 sull’Islanda, ha debuttato (sic!) Eugenio Torre, con una patta.

Classifica dopo 5 turni:

Armenia e Russia p. 10, Azerbaijan e Croazia p.9, seguono ben 17 squadre a 8 punti, tra le quali Cina, Ucraina, Ungheria, Stati Uniti, Polonia, Israele e … Italia! Siamo quindi perfettamente in corsa e in linea con i pronostici e le nostre potenzialità. Domani, 2 settembre, è giorno di riposo.

Nel femminile la Russia regola anche la Francia (2,5 a 1 ,5), ma perde la sua prima singola partita (centra il colpo Sophie Milliet con Gunina). Jelena Dembo non riesce a piegare la resistenza di Monica Socko, e la Polonia prevale di misura grazie alla vittoria di Jolanta Zawadzka (qui sotto nella foto, quella sopra è Sophie). Deludente 2 pari fra Ucraina e Georgia, torna in corsa la Cina, facile l’Italia sul Galles (3,5 a 0,5).

Ora la Russia ha un punto di vantaggio su Cina, Polonia, Serbia e Slovacchia.

Un saluto da Marramaquis e Bagadais XXIV!

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


5 Commenti a Dai tango bond all’oro rosso passando per il Bosforo

  1. avatar
    fede 2 Settembre 2012 at 02:14

    Ben scritto, complimenti.

    Ti chiedo scusa se nei miei commenti ho forse dato l’impressione di voler essere polemico. Non è (era) mia intenzione.

    Sarò breve. Torniamo su Barrera, anche io mi riferivo all’uomo come ruolo ricoperto e certo non alla persona. Ero rimasto perplesso della situazione: la FADA mal gestisce un evento, i giocatori danno la colpa al presidente (le magliette) e il vice FIDE è stufo delle buffonate di Barrera (che pare più una accusa all’uomo persona che non al capo federazione).
    E’ noto che quando una organizzazione sbaglia difficilmente le colpe sono direttamente ed esclusivamente del capo. In questo caso dopo aver iscritto la squadra in ritardo e pagato penale, hanno sbagliato le date di prenotazione dell’albergo, se ho capito bene, cose che in genere non gestisce direttamete il capo. Per questo invocavo un approfondimento, ma non lo chiedevo a te e non ti volevo imporre una risposta.
    Così ho fatto una piccola ricerca e trovato altri motivi di “colpe” della federazione argentina, cito solo quelle evidenti: mancato pagamento dei giocatori delle olimpiadi 2010, mancata organizzazione del torneo assoluto femminile, cattiva gestione del torneo femminile (dopo 2 anni di vuoto hanno indetto il torneo con soli 15 giorni di preavviso e proposto un prize molto basso). Tralascio altri motivi più opinabili (12 anni di gestione ermetica della federazione, richieste di soldi, promesse stravaganti, ecc.).
    La mia personale opinione ora è che sì, qualcosa sembra non funzionare nella federazione scacchistica argentina.

    Più in generale l’Argentina. Ho verificato e studiato un pò di numeri, la partecipazione storica e le medaglie vinte, la popolazione storica, l’età, il PIL, i tassi di crescita, gli studi sull’inflazione reale che invaliderebbe il boom economico e il triplicato reddito, e così via. Questi non li propongo. E’ un argomento troppo complesso, non alla mia portata e degenererei sì nella polemica. Ho imparato cose e mi sono formato una mia opinione ma sono conscio che è nulla e dovrei approfondire troppo per aprire un confronto.
    Evito, auspicando come te un futuro prospero e felice.

  2. avatar
    Vince 2 Settembre 2012 at 09:42

    A me leggendo questi reportages sembra davvero di esser lì a Istanbul… grazie Marramaquís!

  3. avatar
    paolo bagnoli 2 Settembre 2012 at 10:35

    Marramaquis, continua così!

  4. avatar
    El Chulo 2 Settembre 2012 at 11:23

    le ipotesi son due… o Bagadais ha le ali di un missile o Marramaquis è un drago! Ha ragione Vince: sembra di esser tutti a Istanbul! 😉

    • avatar
      Mongo 2 Settembre 2012 at 13:13

      Risposta non c’è o forse caduta nel vento sarà… 😉
      Fenomenale Marramaquis: torno dal lavoro, accendo il computer e mi ritrovo magicamente ad Istambul dietro al tavolo degli arbitri. Grazie a te ed al tuo pennuto amico. 😎

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