E’ finita!

Scritto da:  | 9 Settembre 2012 | 10 Commenti | Categoria: Internazionale, Olimpiadi

Chi leggerà questo nostro ultimo “giro” olimpico, probabilmente già conoscerà la classifica finale e probabilmente sarà pure stanco di seguirci. Prometto allora che non tornerò più sull’argomento, nemmeno se Martin Eden & C. minacceranno di tagliarmi lo stipendio o la tredicesima o il contratto stesso. Però loro ancora non sanno che ho avuto una mega-offerta da “The Wall Street Journal” (per, ehm… distribuirne copie omaggio davanti a cinema e pub…).

Mi piace soltanto anticiparvi che, così come abbiamo aperto la serie degli articoli parlando di Istanbul e della Turchia, nei prossimi giorni SoloScacchi chiuderà questo ampio cerchio olimpico dedicando alla capitale turca, e a lei sola, un omaggio e un affresco molto particolare.

Di conseguenza oggi eviterò, finché riesco, sia le mie solite lungaggini e meditazioni varie, sia quei lunghi elenchi o tabelle che potrete trovare tranquillamente su altri siti specializzati o su quello ufficiale. Cercherò invece di ricostruire, attraverso i momenti cruciali di questa fase finale, l’andamento “in diretta” delle sfide che sono state decisive per il vertice, cominciando dall’open.

Chi, invece, ancora non conosce i nomi delle squadre vincitrici, si potrà magari divertire qui a seguire questa mia specie di cronacaccia.

Ci eravamo lasciati, nel turno 9, con la storica vittoria degli USA sulla Russia, ma avevo detto che sarebbe stato arduo replicare per gli statunitensi, a meno che Nakamura e Kamsky non avessero concesso almeno il bis (e, per l’oro, il tris). Ed infatti i due sono stati irretiti nel pareggio dalla “dinastia Wang”, mentre il punto decisivo per la vittoria cinese è stato colto, contro Onischuk, dal folletto Ding Liren, che ci ha messo tutta la sua espressione di folletto dispettoso, più dispettoso e cattivo di un Topalov in giornata cattiva.

In verità, come rammenta il mio indispensabile aiutante Bagadais XXIV, qui è capitato un fatto curioso: tutti i siti, compreso il sito ufficiale e la diretta di ChessBomb, avevano dato Ding Liren-Onischuk 0-1, e l’errore è rimasto per quasi un’ora, alimentando commenti e spiegazioni di ogni tipo.

da destra a sinistra: Wang Hao, Wang Yue, Ding Liren e Bu

Chi diceva che l’arbitro aveva dato persa la partita al Ding perché aveva usato il cellulare, chi perché aveva toccato il suo Re e poi mosso la Regina, chi parlava di bandierine o lancette spostate fraudolentemente, chi di un bonifico di un milione di dollari arrivato lì dalla Florida sul conto di non si sa bene chi per facilitare un “aggiustamento” del risultato nel senso auspicato…..

Qualcuno addirittura andava sostenendo che Ding, dopo aver giocato il tratto numero 66, si fosse, per un attimo di distrazione, seduto al posto di Onischuk e si fosse trovato dinanzi ad una posizione imprevista e talmente disperata che avrebbe immediatamente dato la mano all’altro in segno di resa (del tipo: Ding batte Ding).

Poi l’errore è stato corretto, ma troppo tardi: già erano corsi fiumi di spumante californiano in Atlantico, e già si contavano almeno 66.000 tentativi di suicidio fra Nanchino e Canton.

Ho parlato di “storica” vittoria USA sulla Russia. In realtà gli statunitensi prevalsero sui russi (2,5-1,5) già a Torino 2006, ma nelle altre occasioni uscirono sempre sconfitti: di misura (2,5-1,5) a Dresda 2008, Calvià 2004, Elista 98 ed Erevan 96, più nettamente a Khanty M. 2010 (3-1) e a Manila 92 (3,5-1,5). “Storica” è anche la prima sconfitta olimpica di Kramnik, dei cui passati risultati ho scritto in un precedente articolo di questa serie..

Certamente la Russia avrebbe preferito un pari tra USA e Cina, ma già possono essere soddisfatti di averlo evitato loro, il pari, senza Kramnik (mah?!) e contro un’Argentina meravigliosa che ha sfiorato la grande impresa.

Personalmente, Bagadais ed io eravamo convinti, mentre sorseggiavamo il the delle 17,00, che i due pedoni passati neri di Sandro Mareco avrebbero potuto mettere KO Jakovenko, ma così non è stato, il Bianco ha salvato la partita e quindi i russi si son messi a 17 punti con alla Cina. E’ pur vero che io e Bagadais, insieme, distinguiamo a stento gli alfieri dai pedoni, ma qualche volta, con fortuna, nei giorni scorsi ci avevamo preso.

A proposito, ieri l’altro abbiamo vinto ben 8 euro e mezzo scommettendo su una coppiola di patte, quella tra l’argentino Ruben Felgaer e Tomashevsky e quella tra Gelfand e il georgiano Mchedlishvili! Furbi, eh?

Sullo stesso gradino 17, prima del turno decisivo, si accomodava prepotentemente anche l’Armenia, che ha di forza travolto l’Olanda di Giri (3-1), grazie ad un Aronian che ha ritrovato il suo gioco e ad un Akopian che ha dimostrato al suo avversario, Ivan Sokolov, come si fa a vincere quando si rinuncia ad un pezzo leggero in cambio di tre pedoni passati e uniti: due partite, queste, da antologia.

Intanto era rientrata in corsa anche l’Ucraina, superando di misura l’Azerbaijan, con Ponomariov che batteva Safarli, facendo sospettare i critici di Baku che l’idea dei capitani azeri di schierare Safarli in seconda, anziché in terza o in quarta come da Elo, non sia stata proprio una grande astuzia. In proposito, Bagadais si dice convinto che, in un torneo così equilibrato, la presenza di Gashimov al fianco degli ottimi Radjabov e Mamedyarov avrebbe senz’altro condotto la squadra sul podio.

Insomma, a questo punto, entra in ballo l’eventuale “spareggio tecnico”. E chi sta meglio è la Cina, poi l’Armenia, ultima la Russia. Ecco quindi che, per vincere l’oro, la Russia dovrà non soltanto battere, come prevedibile, la Germania, ma sperare che Cina e Ucraina facciano 2 a 2 e che l’Armenia non batta l’Ungheria. Per l’Ucraina, invece, non c’è scelta: per andare a medaglia deve far fuori la Cina. Ne vedremo delle belle.

Come dite? Eh, sì, lo sappiamo, di belle ne ha viste ieri anche il nostro (posso dire “nostro”?) “fds”. Ce lo ha confessato, e penso si riferisse soprattutto alla prima scacchiera kazaka, Guliskhan Nakhbayeva, 21 anni, che ha strappato il pari alla più grande (non di età) Hou Yifan.

G.Nakhbayeva

E così son passato a parlare delle donne, con questa sorpresa qua, la più clamorosa delle Olimpiadi, cioè il 2 a 2 fra Cina e Kazakhstan del decimo turno. Basti pensare che su ognuna delle quattro scacchiere il vantaggio di Elo delle cinesi superava o sfiorava i 300 punti.

Anche qui, di conseguenza, undicesimo ed ultimo turno elettrizzante, con Cina e Russia appaiate. Non credo, stavolta, ad un’altra scellerataggine delle cinesi, opposte alla Bulgaria, ma nemmeno c’è da pensare che le russe sottovaluteranno le ragazze kazake.

Anche fra le donne è teoricamente in corsa l’Ucraina, che è sotto di un punto rispetto a Cina e Russia e che, se batterà la Germania, potrà conquistare il bronzo.

Tuttavia il sistema per calcolare lo spareggio tecnico è talmente complesso che non è nemmeno detto che nell’ultimo turno possano verificarsi una serie di condizioni atte a mutare l’attuale fotografia. Sul tema rimangono vive critiche e discussioni da parte di esperti, quali l’inglese Nunn, e sono in molti a chiedere maggiore semplicità e chiarezza. L’importante, aggiungiamo io e Bagadais, è non vedere mai spareggi “blitz”!

Nakhbayeva – HouYifan

Ma eccoci alle vere emozioni, gli orologi stanno per essere avviati per l’ultimo giro …. Noi rimarremo fermi sui primi tre tavoli, quelli di Ucraina-Cina, Ungheria-Armenia e Russia-Germania.

Dopo dieci minuti è già patta, per ripetizione di mosse, fra Igor Khenkin, noto in Italia anche per aver partecipato due volte al Torneo di Capodanno di Reggio Emilia, e Grischuk. Khenkin non se la sente di far valere un certo vantaggio di spazio contro la Grunfeld di Grischuk, e quest’ultimo forse non se la sente (o forse è ordine superiore) di rischiare contro l’ex connazionale, che termina imbattuto la gara con 5,5 su 9. Alexander Grischuk chiude con 7 su 11, in linea con le attese.

Dopo la prima ora di gioco c’è tanto equilibrio e tanta prudenza nelle altre 11 partite che contano. Ne è prova il prematuro cambio di Donne che propone Sargissian a Berkes. L’unico che azzarda qualcosa è Ding Liren, contro Volokitin e con la sua Francese, siamo nella variante Steinitz.

Lascia invece pensare ad una patta l’andamento della Leko-Aronian, come son finiti in parità tutti i sette precedenti, dal 2006 ad oggi, in cui Levon ha avuto il nero. E’ Movsesian-Almasi quella più tesa in Armenia-Ungheria. Un altro che non ha, né può avere, remore, è Ivanchuk, lui ci deve provare in tutti i modi, Wang o non Wang.

Bagadais, dai, fai un salto, anzi un volo, dalle signore, a vedere cosa stanno combinando!” Qui le bulgare stanno impegnando le ragazze cinesi con la loro arma principale, l’esperienza della ex campionessa mondiale Stefanova e di Margarita Voiska (che è prossima ai 50 anni), mentre è partito l’attacco al re da parte di Nadezha Kosintseva. Oggi, poche speranze per la bella Guliskhan e le sue amiche.

C’è Fridman con un pedone passato (ma quanto sarà forte?), col nero contro Karjakin, però deve ancora sviluppare la sua ala di Donna e il russo l’ha costretto a riflettere a lungo fin dalle prime mosse, scegliendo di giocare la Partita d’Alfiere.

Leko lascia in presa il pedone b2, e Aronian ci pensa su parecchio: Dxb2 avrà controindicazioni? La giocherà? E’ il momento, questo, fra i tratti numero 15 e 20, in cui le lunghe pensate sono all’ordine del giorno.

Che ne dici, Bagadais, di andarcene a prendere un bell’aperitivo? Ne abbiamo tutto il tempo, la bandierina non ci stringe a noi, vero?” “D’accordo, e poi è mezzogiorno, noi volatili a quest’ora riposiamo sempre”

Sì, guarda Wang Hao: dopo la 12.a4 di Vassily è da mezz’ora fermo, del resto ha davanti strade e strategie molto diverse. E pure Judit è ferma da tanto sulla mossa 19, apparentemente non difficile, mentre Movsesian è come se fosse stato sorpreso dalla 16…b3 di Almasi, è li anche lui da mezz’ora con la testa fra le mani”. “Sai, Rik, mi sa tanto che ad essersi fermato è il motore, non i giocatori, non ti sei accorto, eh?” “Ah! Se è così, ci fermiamo pure noi e andiamo a pranzo, caro Bagadais!”.

Dopo gli spaghetti all’amatriciana, un poco storditi da un paio di bicchieri di Bonarda, torniamo al gioco. La Russia va quasi a concludere. Jakovenko ha pattato con Gustafsson, Kramnik ha la Donna per Torre e Alfiere ma anche un pedone passato da corsa, e il faccione di Naiditsch si fa sempre più rotondo e cupo.

Ivanchuk è concentratissimo e serio come mai lo è stato, le mani fra le ciglia e il naso, la sua struttura è solida, i pezzi organizzati, uno sguardo alla posizione dei compagni e poi Txf7!: parte il suo attacco contro il re di Wang Hao. Wang Yue, a fianco, guarda preoccupato e poi a sua volta fa scattare contro Ponomariov la sua 33.h4, non si può più indugiare.

Siamo arrivati al momento cruciale. Ivanchuk sacrifica di tutto per il matto, lui è monumentale in queste cose, comunque andrà a finire la partita. Vassily si alza, si siede, si rialza, si siede, spinge eccitato un pedone facendo materialmente cadere quello avversario. Wang Hao scuote la testa più volte, guarda in cielo, ferma l’orologio e dà la mano al campione e avversario. Strepitoso!

Naiditsch, quasi contemporaneamente, stringe quella di Kramnik. 2-1 per la Russia e manca Karjakin, che ha, se vuole, almeno un facile pari, con Fridman, in questo finale di Torre + Cavallo + pedoni che si è prospettato dopo la quarantesima.

Dal fronte armeno: Sargissian fa patta con Berkes, era evidente fin dall’apertura, Judit non molla Akopian di un centimetro, anche qui l’equilibrio non si vuole spezzare e le speranze armene sono ormai tutte nelle mani di Movsesian, che ha un pedone “a” inarrestabile da parte di Almasi, ma che deve ancora far fronte ad alcune minacce, in una posizione molto aperta e complessa. La tensione si taglia con il coltello. Alcuni commentatori vedono vincente la bravissima Judit; in effetti Akopian ha pedoni doppiati e deboli, ma gli alfieri di colore contrario gli offrono più di una speranza.

Il buon Bagadais mi porta aggiornamenti da Ucraina-Cina: Ponomariov ha respinto facilmente l’attacco velleitario di Wang Yue, mentre Volokitin ed Eljanov hanno entrambi un finale equilibrato, di Torre e pedoni, contro Ding e Bu, e i due cinesi dovranno sperare in errori degli avversari per ribaltare il risultato che li sta vedendo soccombenti.

Wang Yue sembra non crederci più, anzi diventa distratto e impreciso, mentre arriva un bel bicchierone di the per Ponomariov. Il cinese dà un’occhiata alle partite di Bu e Ding, poi, quasi disgustato, accetta la patta.

Mi sintonizzo su Movsesian-Almasi e Polgar-Akopian, perché l’oro si sta decidendo qui.

Ma torna un Bagadais eccitato e trafelato: hanno vinto Caruana e Dvirnyy, dopo il pari di Brunello, grandi, chiusura in bellezza! Finale pazzesco fra le donne: Voiska batte Ju Wenjun ed ora le altre due cinesi debbono vincere entrambe se vogliono appaiare la Russia. L’ultima notizia choc che mi porta è la prima sconfitta di Nakamura, opera di un Wojtaszek che è stato protagonista di un eccellente torneo.

Sono le 14, quando Movsesian si va a prendere un terzo pedone, poi avanza indisturbato il suo “a”: le speranze dell’ungherese sono ormai al lumicino, tenta un ultimo disperato, quanto vano, contro-gioco con 48….h4, ma non c’è più tempo e spazio, Almasi abbandona.

Judit Polgar, oggi in bianco e verde come parte della bandiera del suo paese, insiste contro Akopian, dopo 80 mosse, nel tentare di forzare un finale che parrebbe teoricamente patto.

Karjakin ancora non rinuncia a cercare il punto pieno con Fridman, non si sa mai … e poi può aiutare per lo spareggio tecnico. La sua tecnica, è noto, è sopraffina, il gioco del tedesco non è esente da pecche e Fridman abbandona alla sessantesima. E’ 3-1 per la Russia.

E cede alla fine anche Bu Xianghzi, Eljanov è oggi impeccabile, incrementa pian piano il vantaggio e piega l’avversario alla mossa n. 56. Ucraina-Cina 3-1.

Judit non può più forzare, sono le 15,30 quando firma la patta con Akopian (mossa 94), e i due si fermano un attimo, simpaticamente, per un breve commento. Armenia-Ungheria 2,5-1,5.

L.Aronian, una performance da 2849 Elo

E ora via allo scatenarsi dei programmi per calcolare lo spareggio tecnico, che dirà chi ha vinto fra Armenia e Russia, entrambe con 19 punti. L’Ucraina è terza con 18. Cina e Stati Uniti chiudono a 17, Olanda, Vietnam e Romania a 16.

Ultime dalle donne: Cina-Bulgaria 2,5-1,5, Russia-Kazakhstan 4-0, Ucraina-Germania 3,5-0,5, con Russia e Cina appaiate a 19 punti.

Ed ecco i risultati ufficiali, che vengono comunicati poco prima delle 17,00:

OPEN: 1.Armenia 19 punti (+397), 2.Russia 19 (+388,5), 3.Ucraina 18 (+363), 4.Cina 17 (+390,5), 5.USA 17 (361), Italia ottima quindicesima a 15 punti, con 7 vittorie, un pari e tre perse.

FEMMINILE: 1.Russia 19 punti (+450), 2.Cina 19 (+416), 3.Ucraina 18, 4.India 17, Romania e Armenia 16. Italia a 13, trentatreesima.

L’Armenia era la terza favorita del seeding, dietro Russia e Ucraina e prima di Ungheria e USA. E’ di nuovo campione olimpica. Il suo oro è stato meritato, anche se raggiunto in fotofinish. Ha perso di misura con la Cina, pareggiato con la Russia e vinto gli altri 9 incontri. Ha mostrato la solita compattezza e solidità delle grandi occasioni e ha fatto vedere di essere guidata con intelligenza dal suo capitano non-giocatore, Arshak Petrosian.

I risultati dei singoli: Aronian 7 su 10, Movsesian 5 su 10, Akopian 7,5 su 10, Sargissian 7 su 10, Tigran Petrosian 2,5 su 3. Aronian si è espresso su livelli altissimi (partita con Kramnik a parte), Movsesian ha avuto qualche momento di pausa, ma suo è stato il merito del successo decisivo dell’ultimo turno, Akopian è stato eccezionale, anche ad un’età, 41 anni, non più verdissima per rimanere ai vertici, Sargissian e Petrosjan sono sempre una garanzia nei tornei Olimpici. Realizzata, pertanto, una splendida tripletta, dopo le vittorie (2006-2008) di Torino e Dresda.

Vladimir Akopian, imbattuto. Nelle ultime 4 Olimpiadi ha messo insieme 17 vittorie, 26 patte ed una sola sconfitta, all’ultimo turno di Khanty-Mansiysk, un risultato straordinario

La Russia non deve prendersela col sistema di spareggio, ma solo con i propri sbagli. Ecco, dell’errore dei russi ne avevamo parlato prima che iniziasse il primo turno ed ora non voglio infierire ancora più di tanto su un Tomashevsky che non ha vinto nemmeno una partita e che è stato preferito a gente del calibro di Svidler e Morozevich che in terza e quarta potevano spazzar via chiunque. L’errore, enorme, è stato dei selezionatori.

Un’altra cosa che a qualcuno non è andata a pennello, e che nelle competizioni a squadre deve essere correttamente valutata, è il tempo di riflessione eccessivo che si concedono campioni come ad esempio Grischuk (ma non soltanto lui). Ecco, questo è uno svantaggio per gli altri componenti la squadra, perché quando tre partite si avvicinano alla quarantesima, in equilibrio o meno, sarebbe importante avere anche un minimo di punto di riferimento sulla quarta, che, invece, spesso viene a mancare in quanto lì si è ancora all’apertura!

In una gara di scacchi a squadre occorrerebbe pensare di essere un poco come in una cronometro a squadre di ciclismo, dove conta l’affiatamento, la regolarità e la spinta uniforme e progressiva da parte di tutti e quattro gli atleti.

Nella Russia bene, comunque, Karjakin (7 su 10) e Jakovenko (7 su 9). Tutti benino nell’Ucraina, con un Ivanchuk eroico (6 su 10) che, dopo un inizio in sordina, ha saputo trascinare la squadra fino alla terza piazza.

Bene per la Cina Ding Liren (7,5 su 10), negli USA Kamsky (8,5 su 11), Le Quang Liem per il Vietnam (8 su 10), Judith Polgar per l’Ungheria (7,5 su 10), Parligras nella Romania (8 su 10), e le ragazze romene sono entrate in classifica sia nell’open sia nel femminile, Radjabov (6,5 su 9) e Mamedjarov (8,5 su 10 e performance Elo migliore in assoluto: 2880) tra gli azeri, Wojtaszek nella Polonia (7,5 su 10), Filippov (6,5 su 8) per l’Uzbekistan, Navara per la Repubblica Ceca (9,5 su 11 e performance da 2869!).

Stasera esce corretta anche la nuova classifica Elo individuale. Entrano (o rientrano) fra gli “over 2700” Akopian, Ding Liren, Judit Polgar, Le Quang Liem e Navara, mentre fanno un bel balzo in avanti Wojtaszek e Mamedjarov.

Fra le donne, menzioni speciali per N.Kosintseva (8 su 9), Zhao Xue (8 su 10 con 8 vinte e 2 perse), Tania Sachdev (9 su 11), N.Dzagnidze (6 su 8).

Dell’Italia, infine. Oggi Italia-Mongolia 1-3 fra le donne (peccato!) e un ottimo 3,5 a 0,5 nell’open contro la Grecia.

Questi i risultati individuali. Open: Caruana 6,5 su 9, Godena 5,5 su 9, Brunello 6 su 9, Vocaturo 5 su 9, Dvirnyy 5 su 8. Donne: Sedina 6 su 9, Zimina 7,5 su 10, Brunello 7 su 10, De Rosa 5 su 10, Barbiso 1,5 su 5.

Parecchi componenti sono giovani e molto giovani, queste esperienze saranno utili per migliorare ancora e per arrivare, fra due anni, in Norvegia, ancor più preparati e agguerriti.

Adesso Bagadais XXIV ed io ce ne dobbiamo andare e vi salutiamo. Con lui e con voi l’appuntamento è per la prossima manifestazione a squadre, se potremo ancora avere l’occasione di seguirla.

Da stasera lasciamo spazio alla premiazione, ai fotografi, alle interviste, alle polemiche e alle partite commentate. Mi auguro infatti che anche qualcuno dei nostri redattori, collaboratori e lettori se la senta di mandarci non soltanto i propri commenti, che sono sempre i benvenuti, ma anche qualche lavoro speciale su qualcuna delle tante, belle e meno belle ma sempre emozionanti, partite di Istanbul.

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


10 Commenti a E’ finita!

  1. avatar
    Mongo 9 Settembre 2012 at 22:53

    Fenomenale come sempre!! :mrgreen:

  2. avatar
    paolo bagnoli 9 Settembre 2012 at 23:56

    Grazie per le splendide corrispondenze! Fra due anni, in Norvegia, non farà un po’ freddo per l’uccello?

  3. avatar
    Luca Monti 10 Settembre 2012 at 10:37

    Lodi a Marramaquis per la quotidiana copertura dell’evento.Lode
    agli atleti italiani per i bei risultati.Nonostante l’incerto
    risultato,un grande grazie alle atlete azzurre per l’impegno
    profuso con tanto decoro.

  4. avatar
    paolo bagnoli 10 Settembre 2012 at 18:42

    Cosa pensa il volatile della prestazione di Vocaturo, un pizzico sotto le attese?

  5. avatar
    Marramaquis 10 Settembre 2012 at 19:41

    Dice Bagadais che gli è parso curioso come, delle prime 50 squadre classificate, soltanto l’Italia (con Vocaturo) e la Svezia (con Tikkanen) abbiano fatto riposare uno dei primi quattro giocatori designati in lista che fosse reduce da tre vittorie consecutive.
    Sarà forse un caso, ma proprio nella seconda parte del torneo le cose sono andate un po’ meno bene per Daniele.
    Ti ringrazio dei complimenti, Paolo, e ti anticipo che per la Norvegia 2014 si spera di poter ingaggiare Rino, l’airone cinerino che vive d’inverno qui al laghetto di Villa Pamphili a Roma e che ogni estate se ne torna in Scandinavia.

  6. avatar
    paolo bagnoli 10 Settembre 2012 at 21:15

    Niente complimenti, soltanto il riconoscimento di cronache puntuali, precise e spiritose (merito forse di Bagadais?). A tale proposito, perchè xxiv ? I primi 23 chi erano? Imperatori bizantini, forse? Rino invierà le corrispondenze in romanesco?

    • avatar
      Marramaquis 11 Settembre 2012 at 06:54

      Accidenti, Paolo, quante domande tutte insieme. Cerco di accontentarti.
      Sai, gli uccelli, come Bagadais, volano liberi e alti sopra le genti, i governi, le guerre, le religioni. Così come alto e libero e amico di tutte le genti fu un Papa, a mio parere, straordinario, forse l’ultimo: Giovanni XXIII .
      Ogni ventiquattresimo rimane, ovunque, un sogno, com’è Bagadais, oppure viene troppo presto cancellato.
      Mi piace immaginare, con tutti i più rispettosi “distinguo”, che tra Marramaquis e Bagadais ci sia in parte la stessa relazione che c’è fra il dottor Jekyll e mister Hyde, e in parte la stessa relazione che ci può essere fra il Corriere dei Piccoli e Google, oppure, nel nostro linguaggio, la stessa relazione che c’è stata, ad esempio, fra l’”ABC degli scacchi” di Pasquinelli e “La partita irregolare” di Bagnoli.
      All’ultima domanda, la risposta è no: Rino scrive solo in latino.
      Un caro saluto.

  7. avatar
    Zenone 10 Settembre 2012 at 22:34

    Complimenti all’inedita accoppiata gatto e uccello. Credevo che per la norvegia fosse previsto un “husky”, ma capisco anche che sarebbe più dura per il quadrupede portare notizie fresche (malgrado il clima) in tempo utile. Quindi, ben venga l’airone cinerino (magari aiutato da qualche garzetta) perché sono convinto che Rino e “Marra” potranno fornire ancora una volta dei resoconti di ottimo livello! Bravi.

  8. avatar
    fede 10 Settembre 2012 at 23:26

    molti sinceri complimenti per le cronache così complete e ben fatte.

  9. avatar
    paolo bagnoli 11 Settembre 2012 at 17:59

    Ah, maledetto Carter! Perchè ricordarmi crudamente un mio peccato di gioventù, quando la Mursia era disposta (visto il successo di “Scacchi Matti”;) a pubblicare anche la mia lista della spesa? “La partita irregolare” venne suggerita a me ed alla Mursia da un MI di allora ed il mio pentimento per il misfatto ancora si sta consumando…
    Qualora io sia ancora tra i vivi, attendo con ansia i testi originali vergati dalle zampe di Rino tra due anni; l’eventuale traduzione non mi interessa!
    Un abbraccio
    Paolo

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