Da Mao ad Hao, passando per “Fabiao”

Scritto da:  | 25 Settembre 2012 | 2 Commenti | Categoria: Internazionale, Tornei

(gli scacchi di Mao)

 Consentitemi di aprire una nuova finestrella sull’attualità, dopo le fatiche olimpiche. Sono stati i fatti eclatanti di ieri, tra Londra e San Paolo, quasi ad imporcelo, e quasi in diretta.

Sapevamo che Mao Tse Tung aveva proibito gli scacchi in Cina. Ebbene, se potesse, oggi Mao si limiterebbe a proibire gli scacchi al solo Wang Hao.

Eh, sì, perché dopo la drammatica debacle cinese di Istanbul, ultimo turno contro  l’Ucraina  (vedere il bell’articolo di FritzCarraldo sulla partita Ivanchuk-Wang Hao), il campione cinese, in agosto trionfatore a Biel, ha dimostrato a Londra di risentire ancora dei fantasmi di quell’incontro.

Ecco cos’ha combinato. Voi cosa avreste giocato,  al posto di Hao, nella posizione del diagramma?

Gelfand-Wang Hao, Londra 24.9.12, mossa al Nero

 A volte, per cavarsela, non serve neppure trovare la mossa migliore, basta farne una qualsiasi decente,  purché non la peggiore. In un finale come questo, che sembra pari, quasi tutti  avremmo giocato, col Nero,  …Txf4 e forse avremmo salvato il mezzo punto, nonostante la posizione dominante del monarca bianco, e forse lo avremmo salvato anche con altre scelte.

Quello che si è inventato Hao è invece imperdonabile e inspiegabile, se non con i citati fantasmi:

55…Rh7???, e dopo l’ovvia mossa bianca Rf7, ha abbandonato perché c’è il matto! Praticamente si è dato matto da solo.

Bene, direi che questo potrà essere un esempio istruttivo per i principianti e per gli insegnanti (che ne dici, cserica?), perché un Re, specie quando si trova pericolosamente appoggiato alle pareti dei suoi appartamenti, deve sempre pensare che da un momento all’altro potrebbe non aver più vie di fuga e fare la fine del topo in gabbia….

Gelfand, o Gandalf (come scherzosamente lo chiama qualcuno), ringrazia e porta a casa. E l’israeliano passa pure al comando del torneo, che si sta svolgendo a Londra, con 3 punti su 4, davanti a Grischuk e Leko (2,5), Topalov, Dominguez, Nakamura, Adams e Mamedjarov (2), Ivanchuk, Giri, Wang Hao e Kasimdzhanov (1,5).

 

Da Londra voliamo subito a San Paolo, dove proprio ieri (24 settembre) è iniziato un super-torneo con i numeri 1, 2, 6, 7 e 8 delle classifiche mondiali (Carlsen, Aronian, Anand, Karjakin, Caruana!), più lo spagnolo Vallejo, che viaggia intorno al cinquantesimo gradino.  Si tratta della finale del “Masters Scacchi Grand Slam 2012”: i primi 5 turni si giocano a San Paolo del Brasile fino al 29 settembre, i secondi cinque a Bilbao a partire dall’8 di ottobre.

 

(Fabiano Caruana qualche annetto fa, non più di 5 o 6)

 Gliela facciamo a perdonare agli ottimi amici di “ChessBase News” il loro titolo di stamattina “Aronian vince, Carlsen perde”? Noi avremmo preferito veder scritto “Vincono Caruana e Aronian”, ma pazienza … la strada è ancora lunga e tutta dalla parte di Fabiano.

Insomma, il primo turno di San Paolo è stato entusiasmante, con un Aronian scatenato che è balzato, senza complimenti, al collo del re di Karjakin e l’ha schiantato in appena 30 mosse, con un attento Vallejo che ha contenuto bene un buon Anand (ma questi, lui sì,  troppo attento, considerato anche che qui al vincitore di ogni partita vanno tre punti anziché due) e con un magico, eroico, Fabiano.

Qualcuno, come me, ha scelto di star sveglio fino a tarda notte per non perdersi nessun capitolo del romanzo della partita fra Caruana e Carlsen, un romanzo di oltre 5 ore di cui questa è una breve e superficiale trama:

A sorpresa una difesa Francese per Carlsen, che contro Fabiano non aveva mai perso e che nelle tre precedenti occasioni aveva sempre scelto, contro di lui, 1.… e5 (e furono tre patte).

E’ una Winawer. Caruana sceglie la spinta in e5 e dopo la mossa numero 12 sembrerebbe avere una posizione molto promettente. Ma non sta giocando contro uno qualsiasi. Carlsen manovra alla grande, approfitta di una inesattezza del nostro, riesce ad arroccare lungo portando il suo Re al sicuro, poi spinge in f5, apre la colonna f, prende pian piano l’iniziativa, per quanto in una posizione a doppio taglio, caratteristica della variante scelta dai due contendenti.

Caruana ha una Torre (in a2) al momento fuori dalla battaglia, ma ribatte colpo su colpo, supera la quarantesima senza grossi danni. E’ vero, ha dovuto lasciare un pedone al suo avversario e ha la solita fastidiosa doppiatura pedonale bianca della Winawer, ma restano solo Torri e gli alfieri contrari, ce la può fare a strappare il mezzo punto.

 

(Un Magnus Carlsen altrettanto giovane)

Carlsen lo conosciamo ormai abbastanza: dopo la quarantesima mossa, se ha un pur minimo vantaggio, è disposto ad arrivare alla centesima  per valorizzarlo, e contro chiunque. Se c’è un modo per sfondare, lui lo vede quasi sempre, e quasi sempre riesce nell’intento.

Eccolo forse, il momento. Il Bianco cede spazio, al tratto n.68 il Re nero penetra attraverso la casa e4 dietro le linee nemiche.  Pare il fattore decisivo, è quello che temevamo.

Ma Houdini non è dello stesso parere e asserisce che il Bianco ha  ora riequilibrato il gioco. Possibile? E comunque tutto è legato ad una difesa precisissima, e difficilissima, del nostro. E non solo a questo.

Infatti Fabiano sfodera, di lì a poco,  una giocata da  pokerista provetto: cede la qualità, e sembra una decisione  disperata e inutile.  Il suo avversario la pensa evidentemente così, s’illude d’aver vinto, ma è pressato dalla bandierina e deve stare molto attento.

C’è un particolare importante: il Re Nero non potrà mai, lontano com’è dal suo accampamento, acchiappare un eventuale pedone da corsa del bianco.  Magnus lo sa, non è più tanto sicuro, e il tempo scivola via e la bandierina preme, ma lui non recede dall’intenzione di vincere.

Siamo al tratto n. 80 del Nero: una mossa che non serve (Re da h2 a g2), è arrivata l’imprecisione che noi tifosi aspettavamo!

Ricevo un SMS dall’amico Brunov: “Visto? La grandezza di Caruana è anche quella di mettere in difficoltà l’avversario con mosse inaspettate, sfruttandone la scarsità di tempo. E ha il coraggio di  provarci perfino con Carlsen!”

Adesso, dopo 81.Re3, siamo vicini alla quinta ora di gioco e arriviamo alla posizione del diagramma sottostante:

Caruana-Carlsen, San Paolo 24.9.12, mossa al Nero

Il norvegese muove 81… Tb2? Houdini ci dice che è sbagliata, che avrebbe dovuto farla una mossa prima, che ora non c’è più tempo per prendere in c2 e far correre i due pedoni che son lì da tanto tempo, in c4 ed e4, ad aspettare il loro momento, un momento che giunge quando non c’è più tempo per vincere e forse (incredibilmente!) nemmeno per pattare.

Il nostro portabandiera (e c’erano, pare, parecchi italiani a sostenerlo nella sala) è freddo e implacabile nel dimostrare la fallosità del piano del Nero:

82.d5,Txc2?  83.d6,c3  84.d7,Td2  85.d8=D,Txd8  86.Axd8,h4  87.gxh4,g3  88.f6,c2  89.Rd2,e3+  90.Rxc2,e2  91.Aa5 ed è finita! 1-0, il pedone “f” bianco arriva, quello “g” nero no.

Si potrebbe anche dire che il magnifico Fabiano  ha saputo ipnotizzare il grande Magnus come un sottile e infido “cobra con gli occhiali”!

Oggi Caruana è virtualmente al settimo posto al mondo, avendo scavalcato, anche se di poche virgole, l’ucraino-russo Karjakin, ed è anche molto vicino (-3 punti) al sesto posto del campione mondiale Anand.

Dicono che dopo la partita Fabiano appariva quasi un po’ dispiaciuto di aver vinto, ma ormai abbiamo imparato a conoscerlo, il nostro campione, che è anche un campione di modestia e correttezza: lui è un pochino dispiaciuto sia quando vince sia quando perde!

Grandissimo “Fabiao”!

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


2 Commenti a Da Mao ad Hao, passando per “Fabiao”

  1. avatar
    Marramaquis 25 Settembre 2012 at 23:02

    E stasera una monumentale partita di Fabiano, che col nero in 36 mosse travolge un Karjakin paralizzato da un doppio sacrificio di qualità. Sempre più grande il nostro “Fabiao”!

    • avatar
      Mongo 25 Settembre 2012 at 23:29

      Se una volta c’erano i 3 terribili ‘K’, ops 4, ora ci sono i 2 terribili ‘Car’ con l’armeno Aronian da terzo incomodo. 😉
      Gran bel reportage. 😎

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