Strane cose, domani

Scritto da:  | 26 Ottobre 2012 | 6 Commenti | Categoria: Libri

Con alcuni spunti sugli scacchi…

Strane cose, domani di Raul Montanari, Baldini Castoldi Dalai 2012.

A Milano raccontato in prima persona da un assassino che trova un diario su una panchina. L’assassino “per caso” è lo psicologo dott. Danio Ascari, figlio ventenne inquieto, ex moglie Eliana che sola conosce il suo segreto e sola conosce a fondo lui stesso. Fidanzata la bella e intelligente Chiara, altra amante Cristiana assatanata di sesso. Gli piace occuparsi della casa, della spesa, della cucina, in affitto in una palazzina al confine con Chinatown, gioca a scacchi in internet con il ragazzino Armando facendosi aiutare da un software (bricconcello). Ricordi ed incubi in relazione al “Ragno”, l’infermiere pedofilo della sua infanzia, violenze in una colonia scolastica, punizioni corporali, cibo schifoso, le pazienti innamorate, quelle indifferenti ed ostili. Una vita frenetica, resa più complicata dalla conoscenza di Federica, l’autrice dell’agenda-diario con problemi di autodistruzione che cercherà di proteggere.

Erotismo, sesso, passione, sentimento, il padre che cerca un legame con il figlio e l’ex marito che cerca un rapporto più disteso con Eliana, il “dongiovanni” che si esalta e si abbatte, la donna, ovvero le donne riprese nelle loro varie sfaccettature, la violenza più lurida e sporca. Pulizia di scrittura, rispetto per la parola, un’ombra di malinconia che scivola lungo tutto il racconto, sprazzi di critica al mondo in disfacimento: guerre, integralismo islamico, economia in ginocchio, inflazione, povertà. Se c’è qualche passaggio in cui si perde un po’ di “atmosfera” è nelle scene di movimento, di scontro fisico diretto, di “esterno” che mi pare la parte meno riuscita (si fa per dire). Alla fine la pagina si libra nel cielo come una mongolfiera. Ma sì, saliamo in alto che di lassù tutto si ama.

Bene, il pezzo non avrebbe senso di essere pubblicato in un blog di scacchi se non ci fossero alcune riflessioni relative al nostro gioco:

  1. Gli inglesi dicono che in nessun posto al mondo si spreca tanta intelligenza come nelle agenzie pubblicitarie e nei club scacchistici, e hanno ragione”:
  2. In questo gioco non contano conoscenze, favori, appoggi. Non fa differenza se sei bello o brutto, ricco o povero. Non conta niente tranne il talento”.
  3. Puoi coltivare il vizio della solitudine, il più delizioso di tutti i peccati”. “…perdere è molto più brutto di quanto sia bello vincere” (pag. 66-68).
  4. Gli scacchi assomigliano proprio alla vita. Ma tanto” (pag. 183).

Infine c’è il ricordo di una partita persa in un torneo per avere occhieggiato di continuo le gambe della ragazza dell’avversario. E poi si scopre che era un gioco di squadra, birboncelli (pag. 138).

Insomma un bel libro con qualche spunto, più o meno scontato, sugli scacchi.

 

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


6 Commenti a Strane cose, domani

  1. avatar
    Zenone 26 Ottobre 2012 at 21:28

    Una recensione vera! Un professionista, dopo tanti dilettanti, da cui si può solo imparare…vado a comprarlo (ma c’è anche in formato e-book?)

  2. avatar
    Fabio Lotti 26 Ottobre 2012 at 23:48

    Caro Zenone sinceramente non so se ci sia anche in formato e-book. Ti ringrazio, poi, del lussuoso elogio, però ho letto anche qui recensioni molto ma molto belle.

  3. avatar
    fds 27 Ottobre 2012 at 15:25

    “Infine c’è il ricordo di una partita persa in un torneo per avere occhieggiato di continuo le gambe della ragazza dell’avversario. E poi si scopre che era un gioco di squadra, birboncelli”

    Anni fa mi capitò, e non solo le gambe, con una coppia di svizzeri.
    Ne valse la pena…
    😆

  4. avatar
    Fabio Lotti 27 Ottobre 2012 at 18:33

    Per vincere una partita si fa di tutto… 🙂

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    Raul Montanari 25 Novembre 2012 at 01:15

    Ma che sorpresa! Davvero bella la recensione, complimenti.

  6. avatar
    Fabio Lotti 4 Dicembre 2012 at 09:16

    Mi accorgo solo ora del suo intervento che mi fa molto piacere. Recensione pubblicata anche su “Thriller Magazine” e “Sherlock Magazine”.

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