Elogio del gabinetto

Scritto da:  | 3 Novembre 2012 | 7 Commenti | Categoria: Zibaldone

Già me lo immaginavo sin dall’inizio dove sarei andato a finire. Colpa anche un po’ vostra che mi avete spinto a continuare.

La lettura al gabinetto è molto più proficua della lettura in altri luoghi normali. Già lì allo sforzo di comprensione si aggiunge lo sforzo di ponzamento, dando vita ad una lucidità di interpretazione straordinaria. Talvolta mi è capitato di ricredermi su un libro letto da una parte e riletto al gabinetto. In meglio o in peggio, si capisce. Insomma qui sulla tazza, lontano da tutto e da tutti, raccolti in noi stessi, c’è un altro gusto, un altro sapore, e mi piacerebbe formare il club dei lettori al gabinetto per portare una ventata di aria nuova in questo nostro asfittico tran tran. E non si tratta solo del leggere. E’ risaputo che Lutero, sofferente di costipazione cronica, abbia scritto le sue 95 tesi proprio sulla tazza del water di casa sua (ritrovata nel 2004), e da una recente ricerca d’archivio si è scoperto che Leopardi buttò giù L’infinito, non sul famoso ed ermo colle, ma proprio sul meno famoso ma altrettanto ermo sedile ponzatorio, dal quale “sedendo e mirando” (e non era, dunque, dietro la siepe) tira fuori tutta quella popò di roba che va a finire in un dolce naufragar. Con grande soddisfazione del poeta e di noi lettori.

Per quanto riguarda gli scacchi idem con patatine fritte. La tazza del water è un sedile di inaudita ispirazione scacchistica ed io stesso ne ho tratto le più benefiche conseguenze durante le mie lunghe partite per corrispondenza, tanto che dovevo essere tirato fuori di peso da una mogliera alquanto incazzicchiata. Non c’è niente da fare. I più astuti tranelli, le novità più incredibili, le linee di gioco più sottili sono state scovate nel luogo più appartato e sicuro di questo mondo anche dai Grandi Capoccioni della scacchiera. Tra l’altro si dice che lo stesso Kasparov si facesse portare il pasto proprio al gabinetto per non perdere il filo logico delle sue magnifiche intuizioni.

Come si sa, poi, nei tornei a tavolino, è proprio qui che si sfornano le mosse più belle e incredibili. Soprattutto se si è provvisti di un discreto software. Ma questa è un’altra storia.

E allora…

W il gabinetto!!!

E a proposito di gabinetto chi vuole leggere le mie letture proprio in questo angolo di casa qui. Ognuno può intervenire per commentare o proporre una sua lettura. Fatta sempre lì, si capisce.

Ah… comunque prima degli scacchi e della dama io giocavo anche a… soldatini! 😉

avatar Scritto da: Fabio Lotti (Qui gli altri suoi articoli)


7 Commenti a Elogio del gabinetto

  1. avatar
    Marramaquis 3 Novembre 2012 at 08:57

    Qualcuno nel mio circolo narrava che negli Anni Trenta, a Budapest, fosse stato giocato in gabinetto un intero match STERK-DURAS (Karoly Sterk e Oldrich Duras , grandi giocatori di quel periodo), del quale non si seppe mai nulla.
    Temo si tratti, se anche il Lotti nulla sa, di una onomatopeica leggenda metropolitana.
    Ma, accidenti, Fabio, che ci fa il mio gatto nel tuo gabinetto?

  2. avatar
    Fabio Lotti 4 Novembre 2012 at 09:24

    No, non sapevo del match in questione. Comunque l’idea di un torneo di scacchi al gabinetto non mi dispiacerebbe… 🙂

    • avatar
      Mongo 4 Novembre 2012 at 12:01

      Secondo Topalov quest’incontro c’è già stato!!!
      Nella sfida mondiale Kramnik – Topalov, secondo il bulgaro, pare che il russo andasse dopo ogni sua mossa in bagno a… cercare l’ispirazione, magari sulla carta igienica.

  3. avatar
    Fabio Lotti 6 Novembre 2012 at 14:59

    Io mi aspetto una poesia sul gabinetto di Zenone! Zenone non mi tradire ora proprio sul più bello… 🙂

  4. avatar
    Zenone 6 Novembre 2012 at 21:18

    Non sono nel periodo migliore per intervenire, per problemi diciamo…extrascacchistici, ma visto che stasera sono riuscito a collegarmi dopo alcuni giorni e considerando il pungolo di Lotti ci riprovo.

    De rerum cloaca

    Cerchiamo di capirci innanzitutto,
    null’è più importante del gabinetto
    sicuro, lo dirò con gran costrutto,
    dev’esser almeno profumato e netto!

    Ogn’uomo su quel trono senz’altro è re
    pertanto senza indugio o vergogna
    vi dico che ivi leggere o studiare
    un vero piacer è non certo una gogna.

    Stessa stirpe sul sedil siam tutti,
    eguali sono saccenti e discenti,
    alti oppur bassi, pulcherrimi o brutti,
    politici, tecnici, pauperi o abbienti.

    Eppur la ponzata di scacchi è cosa dura,
    state sicuri che non è lo stesso,
    studiar un problema, un final o l’apertura
    ha più valore se si fa sul cesso!

    Zenone

    • avatar
      Jas Fasola 6 Novembre 2012 at 23:35

      Straordinario… un primo verso assai pulito, un secondo molto regale, un terzo universale, un quarto intellettuale!!

  5. avatar
    Fabio Lotti 6 Novembre 2012 at 22:22

    Allora ti ringrazio doppiamente.

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