I Luoghi degli Scacchi: Wijk aan Zee

Scritto da:  | 10 Gennaio 2013 | 13 Commenti | Categoria: Attualità, Internazionale, Luoghi degli Scacchi, Tornei


Ricordo come, da bambino, l’avvicinarsi del Natale, dei profumi di abete, dell’anno nuovo, dei regali, della neve promessa (che dalle nostre parti non arrivava mai), rappresentassero per me qualcosa di impalpabilmente magico, di sorprendente, di ansiosamente atteso, con il loro carico di tradizioni fiabesche e religiose, di calore familiare, di riposo, di festa e di piccole cose che, ogni volta, mi parevano inavvicinabili, impossibili e meravigliose.

Più in là, parecchio più in là, il sopraggiungere del Natale e della fine dell’anno avrebbe per me rappresentato anche la concomitanza con due  manifestazioni scacchistiche imperdibili. In un certo senso fantastiche e inavvicinabili anche queste, forse perché, al contrario del Torneo del Banco di Roma, non ho mai avuto l’opportunità di seguirle di persona.

Parlo, naturalmente, del Torneo di Capodanno di Reggio Emilia e, poco oltre, del Torneo “degli Altiforni” di Wijk aan Zee. E così è stato per tanti anni, fino all’amara sorpresa dell’ultimo giro di Calendario, un giro che abbiamo visto orfano, purtroppo, di Reggio Emilia.

Ripenso a quest’assenza imprevista e al dispiacere che ne avrebbe avuto il suo inventore e realizzatore,  il grande Enrico Paoli, amabilissima e genuina persona con la quale ebbi la fortuna, un giorno, di fare una lunga chiacchierata, della quale, presto, spero  di parlare qui su SoloScacchi.

Oggi ci occupiamo di Wijk aan Zee (pronuncia “Vaik aan sé”). Dal 12 al 27 di gennaio si giocherà l’edizione numero 75 di questo celebre Torneo, che ha luogo ininterrottamente dal 1938, con l’unica eccezione avutasi nel 1945 a causa delle operazioni belliche in corso.  In realtà, fra il 1938 e il 1967 si giocava nella vicina (10 minuti) cittadina di Beverwijk, ma dal 1968 in poi la sede di gioco è sempre stata il piccolo centro marino di Wijk aan Zee, detto anche WaZ  dagli amici del luogo e del Torneo.

Allora era denominato torneo degli Altiforni, o più precisamente di “Hoogovens”, dalla Koninklijke Nederlandsche Hoogovens en Staal Fabrieken (Società reale olandese degli alti forni e acciaierie),  che lo sponsorizzava. Divenne “Corus” (gruppo britannico) dal 2000, e quindi dal 2011 è “Tata Steel”, dal nome della grande multinazionale, con sede a Mumbai, che subentrò alla Corus.

Quasi tutti i campioni, dello scorso secolo e di questo secolo, vi hanno giocato, eccetto Fischer e Smyslov. Il record di vittorie lo ha Anand (cinque, la prima nel 1989), seguono Euwe, Portisch e Korchnoi con quattro. Donner, Kasparov e Aronian ne vantano tre, Carlsen è già a due e potrà fare molto di più.

WaZ è qui, a mezz’ora di auto da Amsterdam, sulla costa settentrionale dell’Olanda, Mare del Nord. C’è un piccolo villaggio di circa 2500 abitanti, una sola scuola (i ragazzi oltre i 12 anni vanno a studiare a Beverwijk o ad Amsterdam), una larghissima spiaggia con le caratteristiche alte dune artificiali, tanti alberghi, tante piste ciclabili.

Alle loro spalle anche tante ciminiere, quelle dei grandi cantieri e delle acciaierie di Hoogovenhaven, minacciosamente fumanti ma, si dice, con ferree e rispettate misure a tutela dell’ambiente e della salute dei residenti e dei turisti. Infatti già oltre trent’anni fa sembra che intorno alla zona industriale fosse stato predisposto un efficace sistema che consentiva di spruzzare in continuazione dell’acqua, cosicché le polveri inquinanti non avessero a disperdersi  nell’aria e nel territorio circostante.  Nel 1999 Wijk aan Zee è stato insignito del titolo di “Cultural Village of Europe”

 

Se correre o passeggiare sulla spiaggia, davanti a quelle dune che da secoli difendono i “paesi bassi” dal mare, sarà in gennaio un poco sconsigliato dal freddo e dal vento, i partecipanti ai tornei di WaZ, almeno quelli che non vorranno cibarsi soltanto di scacchi, potranno, tra una partita e l’altra, perdersi piacevolmente nella dolce campagna (meglio se in bicicletta) tra le mucche, i mulini a vento e le tipiche case-fattoria (le “Stolp”) dove un tempo riparavano, sotto lo stesso caratteristico tetto piramidale,  animali e persone.

Resta da segnalare, in specie per i fans dei motori, che non lontano da qui c’è Zandvoort, località costiera resa famosa dal suo  circuito automobilistico. Ma anche a Zandvoort si giocava a scacchi, sapete? E  ancor prima che a Beverwijk e a Wijk aan Zee: nel 1934 Vera Menchik vi tenne una simultanea su 33 scacchiere e nel 1936 vi si svolse un forte torneo vinto da Reuben Fine davanti a Euwe e Tartakower (fonte: Claudio Sericano “I luoghi degli Scacchi”, 2011).

Se poi vi va anche di sapere perché  a WaZ si mangiano da settant’anni  delle ottime zuppe di piselli, allora andate a rileggervi “Hoogovens e graffiti” di Roberto Messa, l’editoriale del numero di marzo 2007 di “Torre e Cavallo-Scacco!” (ma può essere che, un giorno o l’altro, ce lo racconterà lui direttamente).

Wijk aan Zee, da “tageskurier.at”

Potrete seguire nei prossimi giorni, sui siti specializzati, l’andamento dell’edizione 2013 del Torneo di Wijk aan Zee e tutte le partite in diretta. Speriamo ne abbiate il tempo e la possibilità, in quanto il parco giocatori si presenta, anche quest’anno, eccezionale come nella migliore tradizione di WaZ.

Qui ne diamo una breve presentazione. E segnamoci intanto quali saranno i due giorni di riposo, il 16 e il 24, per non avere una delusione se ci sedessimo davanti al PC proprio in quelle due occasioni.

Si disputeranno tre tornei magistrali, A, B e C, tutti e tre con 14 partecipanti.  Nel gruppo A ci sono, in ordine di Elo, Carlsen, Aronian, Caruana, Karjakin, Anand, Nakamura, Wang, Leko, Giri, Harikrishna, van Wely, Sokolov, L’Ami e la cinese Hou Yfan.

Insomma, abbiamo ben 6 dei primi 10 giocatori delle attuali classifiche mondiali. Non poteva mancare il plurivittorioso campione mondiale Anand, al quale gli sponsor indiani hanno affiancato il connazionale Harikrishna. Ed è stato trovato il posto per 4 validi rappresentanti di casa (Giri, van Wely, Sokolov e L’Ami), a dimostrazione che il mantenimento di tradizioni come quella di WaZ non può che far sempre bene a un intero movimento nazionale (e questa era la filosofia di Enrico Paoli).

Sono presenti ben 6 vincitori di passate edizioni: oltre ad Anand, Carlsen e Aronian (vittorioso lo scorso anno con 9 punti su 13), ecco infatti Leko (primo nel 2005), Karjakin (vincitore, giovanissimo, nel 2009) e Nakamura (primo nel 2011).  Una curiosità: appartiene ad Anand il maggior numero di partite giocate a WaZ senza subire nemmeno una sconfitta: sono ben 70, nel periodo 1998-2004.

Ma è presente anche Fabiano Caruana, dal quale è lecito attendersi una prestazione almeno pari a quella del 2012, quando in extremis appaiò sulla seconda piazza Radjabov e Carlsen grazie ad un notevole spunto finale (3,5 su 4, con successi su Topalov, Giri e Gelfand). Fabiano, rispetto ad un anno fa, pare oggi ancora più forte, più sicuro di sè e più temuto.

Si è detto dei 6 vincitori di passate edizioni. In realtà ce n’è un settimo, ed è Jan Timman, il più forte giocatore di Olanda dal dopoguerra ai giorni nostri. Jan, che oggi ha quasi 62 anni e 2566 di Elo, trionfò a WaZ nel 1981 e nel 1985. Qui è stato inserito (ultimo nel rating) nel gruppo B, che è capeggiato dal tedesco Naiditsch (2708), dall’armeno Movsesian (2688) e dal francese Edouard (2686).

Ma nel gruppo B occorrerà seguire bene soprattutto la prestazione del nuovo astro nascente dello scacchismo russo, Daniil Dubov, Elo 2600 e 17 anni da compiere il prossimo aprile. Qualcuno lo ha definito come il nuovo Tigran Petrosian, e lui stesso, in una intervista concessa un anno fa ad Ipatov (anch’egli qui in gara), aveva inserito Tigran tra i sette più forti giocatori della storia.

Una immagine del 2012 (da “Chess News”)

Infine il gruppo C, dove spicca il nome di un altro nostro portabandiera, Sabino Brunello, numero 3 per Elo (2572) dietro all’argentino Fernando Peralta e all’ucraino Alexander Kovchan, quest’ultimo fresco vincitore (30 dicembre) dell’Open di Groningen. Tra gli altri del gruppo C troviamo i nomi di Oleg Romanishin e soprattutto quello di Aleksandra Goryachkina, 14 anni, la più giovane WGM nel mondo. WaZ sarà un valido banco di prova ed una bella esperienza per la promettente ragazza russa.

Come dite? Un pronostico per il gruppo A? Proviamo un po’: 1.Carlsen, 2.Caruana, 3.Nakamura, 4.Karjakin. Solo quinto Aronian, a meno che il campione armeno non ritrovi la gran forma dell’ultima edizione, successivamente un pochino smarrita.

Sarà  così? Oppure ci saranno sorprese? E Anand? E Wang Hao? Ma il pronostico di voi lettori qual è? Vi va di provarci qui? Coraggio! Non si perde nulla. Diteci la vostra cinquina.

E buon divertimento a tutti, giocatori e appassionati!

Qui il Sito Ufficiale

avatar Scritto da: Marramaquís (Qui gli altri suoi articoli)


13 Commenti a I Luoghi degli Scacchi: Wijk aan Zee

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    Pedoncino 10 Gennaio 2013 at 20:49

    Incomincio io??
    Allora ecco i miei magnifici 5:

    1.Carlsen
    2.Anand
    3.Karjakin
    4.Aronian
    5.Caruana

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    Luca Monti 10 Gennaio 2013 at 21:07

    Che vinca il migliore.Oltre ai nostri portacolori seguirò con curiosità la Hou Yfan.
    Chi sarà l’inviato di SoloScacchi in ammollo sul bagnasciuga?

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    Tamir 11 Gennaio 2013 at 07:34

    Eccellente presentazione come sempre. Io per il podio punto tutto su Aronian vincente, Carlsen e Nakamura a ridosso. La sorpresa sarà Giri!

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    Marramaquis 11 Gennaio 2013 at 10:16

    Devo fare una rettifica, scusatemi: i giorni di riposo sono tre, oltre al 16 e al 24 non si giocherà il 21.

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    lordste 11 Gennaio 2013 at 10:28

    Una precisazione: Harikrishna NON gioca il torneo A “per gli sponsor indiani” ma perchè vincitore del B nel 2012!

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    Mongo 11 Gennaio 2013 at 11:02

    Bella presentazione, complimenti. 😉
    Io ho scommesso così:
    1° Carlsen
    2° Caruana (solo per scaramanzia)
    3° Aronian
    4° Nakamura
    5° Karjakin

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    Giorgio 11 Gennaio 2013 at 21:21

    Dico Fabiano senza esitazione: trionfo alla grande!

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    Roberto Messa 14 Gennaio 2013 at 10:43

    Secondo me questa volta Carlsen non c’è la fa: dopo lo sbriciolamento del record i Kasparov il ragazzo può sentirsi appagato e comunque in posizione un po’ scomoda, con quell’Elo da difendere. Chi vincerà? Karjakin mi sembra in buona forma… e lo dico chiedendo di essere ammesso anch’io, con tessera agonistica, nel club degli scaramantici 😉

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    Roberto Messa 14 Gennaio 2013 at 13:59

    Ringrazio Riccardo (eh, eh, con i nick ormai vi ho sgamato!) per aver citato il mio editoriale del 2007, nella rosa dei miei tre preferiti sui quasi 250 che ho scritto…
    Devo però precisare che io a Wijk aan Zee non sono mai stato, e confesso che ho anche un po’ di “paura” ad andarci perché ho il timore che la realtà si dimostri inferiore all’immaginazione (e alle buone letture sull’argomento). Comunque amo l’Olanda e se mai un giorno dovessi contribuire alla fortunata serie de “i luoghi degli scacchi” opterei per Groningen, dove partecipai nel 1976/77 (toh un altro Capodanno!) al Campionato del mondo under 20.

    Già preso dai ricordi, quasi dimenticavo la cosa più importante…

    Hoogovens graffiti
    C’era una volta un importante torneo internazionale, le dune e la spiaggia del Mare del Nord da una parte, le ciminiere della fonderia dall’altra. Ogni scacchista dei Paesi Bassi, dilettante o gran maestro, si prenotava con largo anticipo per misurarsi in uno dei tanti tornei, adatti ad ogni categoria. La leggenda mosse i primi passi a Beverwjik nel 1938, tenne duro negli anni della guerra, saltando solo l’edizione del 1945. Si aprì al mondo nel dopoguerra, quando i giocatori stranieri venivano ospitati nelle case dei lavoratori siderurgici e la locale zuppa di piselli divenne il simbolo del torneo e dell’accoglienza. Leggenda vuole che in quelle case, l’inverno fuori, gli scacchi e la zuppa di piselli dentro, sbocciò pure qualche grande amore tra le figlie dei tulipani e i tenebrosi maestri stranieri. Nel 1968 il torneo traslocò nella vicina Wijk aan Zee, con armi, bagagli, zuppa ed altiforni. Tutti i campioni – eccetto Fischer, chissà perché – giocarono e vinsero. Le dune da una parte, i pennacchi delle ciminiere dall’altra. Come doveva essere romantico, naïf, povero e bello lo scacchismo di una volta!

    (da Torre & Cavallo, marzo 2007)

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      Vince 15 Gennaio 2013 at 01:00

      Direttore, non ci lasci allora con la curiosità… quali sono gli altri due editoriali da podio?!? ❓

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        Roberto Messa 15 Gennaio 2013 at 16:10

        Gli altri due… sono tre!
        Dico i titoli, ma non il mese e l’anno, altrimenti non c’è gusto:

        La prima notte di quiete
        Itaca
        Sogno e volo

        P.S. Credo si trovino ancora tutti nell’archivio articoli all’interno di Messaggero Scacchi.

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    Giorgio Gozzi 19 Gennaio 2013 at 13:12

    Complimenti per l’articolo. Questo gennaio è il mese della nostalgia…Dopo Reggio ecco Wjik Aan Zee…
    Ho avuto il piacere di fare un’incursione a quella che è l’autentica Wimbledon degli scacchi nel 2010 (ultimo anno del Corus) e nel caso qualcuno avesse in programma il prossimo “decisivo” week-end (oppure il prossimo anno) di fare una scappata in Olanda (si trovano voli A-R con un centone) al seguente link il mio report con alcune info logistiche spero utili (pea-soup compresa)

    http://www.scacchiemiliaromagna.it/notiziedagliscacchi/dettaglio_archivio.php?id=26

  11. avatar
    Mongo 19 Gennaio 2013 at 13:34

    …. Ed io che sto facendo il pieno di birra, erba e cioccolata!! Questa sera seguirò il tuo consiglio: pea-soup per tutti. Intanto paga Martin. 😉

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