Stallo Messicano

Scritto da:  | 7 Marzo 2013 | 41 Commenti | Categoria: Zibaldone

Stallo Messicano 0

Alcuni giorni fa ho sentito paragonare la situazione politica italiana allo “stallo messicano”, un’espressione che non avevo mai sentito prima. Pare che abbia avuto origine da una situazione politica bloccata che si ebbe in Messico nel XIX secolo, ma è stato il cinema a farne un cliché di grande effetto, a cominciare dal “triello” finale de Il buono, il brutto, il cattivo di Sergio Leone (colonna sonora di Ennio Morricone… uno dei nostri!). Più recentemente Quentin Tarantino lo ha riproposto in almeno tre dei suoi film migliori.
Ma poiché di stallo si tratta, mi sono chiesto se esistesse un qualche studio o problema che rappresentasse sulla scacchiera una situazione in cui A tiene sotto scacco B che tiene sotto scacco C che a sua volta tiene sotto scacco A, prima poi uno muove e da inizio alla carneficina. Impossibile, credo. Allora mi sono divertito a raffigurare lo stallo messicano semplicemente così:

Stallo Messicano

Stallo Messicano

Abbiamo quattro attori protagonisti, ma con mossa al Bianco o al Nero nessuno può muovere, né i due Re, né il Cavallo (o Cavaliere?) né l’Alfiere (o Fou alla francese che sarebbe quasi come Fool all’inglese…proprio così Dario Fo pochi giorni fa ha definito uno dei nostri quadriellanti).
C’è infine una massa di pedoni – e siamo noi – tutti incastrati in questa orribile posizione!

Ora mi aspetto che qualcuno con più fantasia riesca a creare una posizione scacchistica di “stallo messicano” più allegorica o significativa della mia. Auguri!

Stallo Messicano 1

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avatar Scritto da: IM Roberto Messa (Qui gli altri suoi articoli)


41 Commenti a Stallo Messicano

  1. avatar
    Mongo 7 Marzo 2013 at 00:17

    Il bianco ha giocato bxc5 c6!

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    Cardillo - Cordiferro 7 Marzo 2013 at 07:13

    Geniale! 😎

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      Cardillo - Cordiferro 7 Marzo 2013 at 07:13

      anzi…. davvero DIABOLICO!!! 😈

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        Ragazzo acqua e pallone 7 Marzo 2013 at 07:19

        Concordo: davvero interessante… mi viene un dubbio, o meglio mi chiedo se è effettivamente possibile comporre una posizione in cui non si “arriva” attraverso nessuna mossa legale. In questa per esempio si può esser arrivati con semplici spinte di Pedone, sia che abbia mosso per ultimo il Bianco sia che la mossa fosse stata al Nero, no?
        Comunque di nuovo complimenti per l’idea originalissima!

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          Roberto Messa 7 Marzo 2013 at 09:02

          Grazie e ancora grazie, ma devo precisare che non avevo alcuna intenzione di proporre una posizione di “analisi retrograda” (chi se ne intende sa che esistono problemi scacchistici veramente geniali in questo campo). Ho voluto solo fare un uso “figurativo” degli scacchi. Tantomeno vorremo avventurarci in una “analisi retrograda” magari dal 1946 a oggi, di come la politica e il voto degli italiani ci abbiano condotto in questa “posizione”…
          Tornando agli scacchi, è noto che alcuni compositori hanno “disegnato” studi e problemi in cui i pezzi descrivono una lettera (per esempio 6 pezzi sulla colonna ‘e’ sormontati da 5 pezzi sulla settima traversa da c7 a g7 formano una T perfetta). Qui se avessi voluto fare qualcosa di simile avrei potuto presentare la stessa posizione speculare sul lato di Re, in modo tale che i pezzi disegnassero una sorta di G, ma mi sembrava proprio una forzatura.

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    Mongo 7 Marzo 2013 at 10:00

    … Ed io che pensavo fosse l’ennesimo concorsone proposto dalla magnifica redazione di SoloScacchi! 😉

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    Marramaquis 7 Marzo 2013 at 10:09

    Nella tua posizione “messicana” è molto simpatico il disegno che viene dall’incrocio fra pedoni bianchi e pedoni neri. Mi sa che sarà piuttosto difficile fare di meglio.

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    lordste 7 Marzo 2013 at 10:41

    Azz… non c’è qualche punto per il concorso “indovina chi”? :mrgreen: (Lee Van Cleef – “Sentenza” il cattivo / Eli Wallach – Tuco il brutto / Clint Eastwood “biondo” il buono)

    Scherzi a parte, come Messa ha detto, ci sono un sacco di problemi di analisi retrograda che implicano la “risoluzione” di apparenti “stalli alla messicana”, o meglio, la ricostruzione di sequenze di mosse uniche che hanno permesso di arrivare legalmente in situazioni completamente bloccate, con quasi nessun pezzo che si può muovere o può avere mosso….

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    brunov 7 Marzo 2013 at 19:19

    Il Buono, il Brutto, il Cattivo. Nel film muore il Cattivo (Lee Van Cleff). Tra i Tre dell’Ave Maria dell’Italia del 2013 (Bersani, Berlusconi e Grillo)chi andrà nella tomba? Prevedo che ora un commentatore da tempo muto (e non dico chi è, indovinate) si farà vivo.Farà il tifo per il Komunista, per il Pluricondannato o per il Fiancheggiatore dei centri sociali? Ma, mi raccomando, un po’ di sana ironia e…. niente offese, eh.

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      Mongo 7 Marzo 2013 at 19:29

      Tra i tre che hai citato, chi è il Komunista?

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        brunov 7 Marzo 2013 at 19:42

        Per me nessuno dei tre è comunista. In Italia non ci sono più da un pezzo i comunisti, o meglio sono rimasti in pochi pochi. Eppure ci sono tanti italiani che li scorgono dappertutto come gli alcoolisti con la sindrome di Korsakoff che si vedono assediati da piccoli insetti (microzoopsia).

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      Joe Dawson 7 Marzo 2013 at 20:48

      Brunov, solo un inciso, non me ne volere ti prego… ma è il fuoco amico che miete i danni più penosi e dolorosi, giusto? 😉

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        brunov 7 Marzo 2013 at 20:53

        No,no, io non voglio male a nessuno; premesso questo, concordo su quello che dici a proposito del fuoco amico. Non ho compreso però il significato della tua domanda.

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          Natalino 7 Marzo 2013 at 20:58

          Per rispondere io al posto di Joe posso solo citare il bravo LordSte quando parlava di moltitudini di automobilisti tutti contromano in autostrada?!? 😉

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            lordste 8 Marzo 2013 at 11:06

            grazie grazie :mrgreen:
            rincresce che quel mio fortunato commento sia stato in seguito “cassato” assieme al macello causato a seguito dell’articolo di brunov 👿

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              alfredo 8 Marzo 2013 at 11:22

              quale sarebbe l’articolo ” incriminato ” ?

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                LordSte 8 Marzo 2013 at 17:27

                se non ricordo male la seconda parte della storiella sul supercomputer “napoletano” comprato da Marramaquis.

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                  brunov 8 Marzo 2013 at 21:50

                  Sì, è proprio quello. E’stato “criticato” perché in esso affermavo che il popolo napoletano è sempre stato oppresso dalle varie dominazioni nel corso dei secoli. Alfredo, la storiella è intitolata “Glossario Scacchistico Napoletano” (pubblicato mi pare nel luglio 2012)

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                  Yanez 8 Marzo 2013 at 21:59

                  Qui il link diretto all’articolo di Brunov di cui attendiamo con piacere un graditissimo ritorno! 🙄

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      Oro Saiwa 7 Marzo 2013 at 20:51

      Ecco… quello ce lo troviamo tra le gonadi quando non lo si chiama, ora lo dobbiamo pure invocare?? 🙄

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        brunov 7 Marzo 2013 at 20:58

        Caro Oro Saiwa, è per questo che ho raccomandato un po’ di sana ironia e ho chiesto di evitare le offese. Anche l’Innominato si convertì, a gloria di Dio e del Cardinal Borromeo.

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      alfredo 8 Marzo 2013 at 11:10

      comunque Bersani adesso piu’ che stalllo si è messo da solo in Zugzwang . in realtà piu’ che ragionamenti politici servirebbe , in questo momento un esperto di terapia dei giochi .

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        lordste 8 Marzo 2013 at 15:27

        “terapia dei giochi” :mrgreen: :mrgreen:
        un (volontario?) mix tra “teoria dei giochi” e “terapia d’urto”?? 😕

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          alfredo 8 Marzo 2013 at 15:43

          no un laspus … da medico ( stavo pensando a quanto scritto dal collega Brunov sul Korsakoff e da alcuni equivoci che possono nascere usando gli eponini in medicina , cosa che io cerco di non fare mai come ” esigeva” il mio antico professore di patologia medica )
          intendevo dire ” teoria dei giochi ” .
          c’è una frase di Calvino tratta se ” da una notte di inverno un viaggiatore” che esemplifica bene il cd ” equlibrio di Nash ” ( Nash è considerato con Von Neumann come saprai il ” padre ” di questa teoria ) ma anche secondo me la situazione politica italiana di questo momento .
          non era volontario ma era come il ” croccolatte ” di Freud , certo . un inconscia sostituzione della paola teoria con ” terapia” . Forse pensavo anche alla ” terapia Monti ” 😐

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    Brambati Felice 7 Marzo 2013 at 20:54

    Un altro articolo elegante e pieno di garbo come nello stile magistrale del Direttore per antonomasia: grazie!
    Ovvio che mi associo anche io ai complimenti per la posizione proposta: molto azzeccato i paragone scacchistico-cinematografico-politico.
    Spero di leggerLa ancora presto e regolarmente su questo inimitabile sito.

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    Nicola Pastore 8 Marzo 2013 at 07:31

    Molto ben scritto, ringrazio.
    Riflettevo giusto sul fascino della figura cinematografica dello scontro a tre: il numero sufficiente per produrre “lo stallo” (chi minaccia non può procedere nell’esecuzione della stessa in quanto a sua volta da qualcunaltro minacciato) è due, no?
    Allora perché proprio tre?? Numero che indubbiamente affascina Leone, Tarantino e noi meno famosi cineasti ma tutti entusiasti lettori di SoloScacchi?
    L’arcano, a mio modestissimo parere, consiste proprio nel fatto che il triangolo è la prima figura piana delimitata da una linea spezzata chiusa, quella più semplice e classica. Un vertice in meno e sarebbe un modesto, ordinario, “inutile” segmento… Un vertice di più e avremmo un quadrilatero come tanti, uno degli enne poligoni… il triangolo è unico e inimitabile, affascinante come nessun altra specie geometrica!
    Scusate le divagazioni romantico-sentimentali da vecchio amante della matematica… ma, a proposito di “triangoli”, non è questa forse la figura più analizzata e misteriosa proprio nella cinematografia (piuttosto che per esempio in letteratura), rispetto alla semplice “coppia”?!?
    Meditate gente, meditate… 😉

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      Long Drink 8 Marzo 2013 at 07:44

      Ulteriore differenza:

      Segmento (ovvero duello): il minacciatore è direttamente minacciato dal minacciato.

      Triangolo (ovvero triello): il minacciatore NON è direttamente minacciato dal minacciato.

      Purtroppo la metafora scacchistica è intrisecamente limitata alla dimensione Bianco/Nero, ovvero al segmento(duello).

      Affascinante in ogni caso, concordo!

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      alfredo 8 Marzo 2013 at 12:18

      infatti la congettura di fermat è stata fatta partendo proprio dal teorema di pitagora . è stata risolta dopo che le piu’ brillanti menti matematiche la avevano sfidata per 300 anni a metà degli anni 90 da wiles , per cui ora si puo’ arlare di teorema di Wiles . in effetti il triangolo ( non quello di renato zero) esercita un fascino del tutto particolare , simile a quello dei numeri primi . in effetti una delle congetture piu’ affascinanti ( quella di Goldbach ) e una ipotesi ( quella di Rienman ) riguardano i numeri primi . e il numero 3 , lo sappiamo ha una simbologia , religiosa e non solo , molto peculiare .
      comunque all’amico Nicola vorrei consigliare , se già non lo conosce , il libro ” racconti matematici ” curato daClaudio Bartocci per Einaudi .Troverà molti spunti interessanti su argomenti simili .

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      Roberto Messa 8 Marzo 2013 at 12:32

      Concordo pienamente sul fascino intrigante di tutte le figure e situazioni triangolari. Nel nostro caso ho trovato una bella spiegazione alla voce “Mexican standoff” di Wikipedia: nel duello vince banalmente chi spara per primo, nel triello in teoria è il secondo ad essere avantaggiato:
      A Mexican standoff is most precisely a confrontation among three opponents. The tactics for such a confrontation are substantially different than for a duel, where the first to shoot has the advantage. In a confrontation among three mutually hostile participants, the first to shoot is at a tactical disadvantage. If opponent A shoots opponent B, then while so occupied, opponent C can shoot A, thus winning the conflict. Since it is the second opponent to shoot that has the advantage, no one wants to go first.

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        alfredo 8 Marzo 2013 at 13:15

        un esempio , secondo me insuperabile , del fascino del triangolo , applicato alla scacchiera è il celeberrimo studio di Reti del 1921 . Questo studio ha una spiegazione matematica ( e Reti Stessi era matematico) che si basa sulla cosiddetta geometria del Taxi cosi’ chiamata perchè misura le distanze come il tassametro del taxi in città a griglia quadrata come ad esempio il centro storico di Torino , alcuni quartieri di Barcellona o Manhattan … forse è questo il motivo per cui in città a ” sviluppo radiocentrico come Milano i taxi sono cosi’ maledettaente cari !
        comunque la composizione del MI Messa è veramente un picolo gioiello . Piacerebbe molto al GM Benko che mi sembra un grande esperto di queste composizioni .

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          Roberto Messa 8 Marzo 2013 at 13:58

          Lo ripeto non per modestia ma per pedanteria: la mia posizione non può paragonarsi a una vera composizione scacchistica, perché non c’è un quesito né una soluzione e non è nemmeno specificato a chi stia la mossa (ambiguità necessaria per rappresentare lo stallo sia del Bianco che del Nero). Benko e altri erano capaci di comporre, per esempio, problemi veri di matto in 3 in cui i pezzi descrivevano esattamente le iniziali di un collega a cui volevano rendere omaggio, il che è mille volte più difficile.

          Molto interessante la questione della geometria del taxi, grazie.

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          Roberto Messa 8 Marzo 2013 at 14:10

          Credo che il massimo sia creare un problema o uno studio con una soluzione sensata in cui all’inizio le figure formano una lettera, alla fine della soluzione un’ALTRA lettera. C’è forse qualche esperto del ramo che ha visto mai una composizione con queste caratteristiche e ce la può postare?

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            alfredo 8 Marzo 2013 at 14:16

            su questo non so rispondere ma la situazione politica italiana mi ricorda molto questa posizione ( finale) che mi ha sempre maledettamente affascinato

            http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1067778

            Calvo – Karpov 1973
            Calvo come Bersani . Qualasiasi cosa faccia perde comunque
            Il problema drammatico è che in Italia non abbiamo purtroppo un Karpov della politica

            • avatar
              alfredo 8 Marzo 2013 at 14:32

              involntariamente ” calvo come Bersani ” … solo che io mi riferivo al MI spagnolo purtroppo mancato ancor giovane qualche anno fa !

              • avatar
                alfredo 8 Marzo 2013 at 15:49

                per Roberto : sulla congettura di Goldbach ( ch è molto semplice : ogni numero pari puo’ essere espresso come la somma di due numeri primi ) vi è un bel libro di Apostolos Doxiadis ” Zio Petros e la congettura di Golbach” ( Bompiani) .la figura del protagonista è isppirata a un fortissimo GM di scacchi che annni fa stavi facendo polpette … prima di un brutto errore .

                • avatar
                  alfredo 8 Marzo 2013 at 15:55

                  ovviamente molto semplice l’assunto . la dimostrazione no ! ci hanno provato in milioni credo ( se volete vincere un milione di dollari sull’unghia risolvetela …;) . Potrebbe essere semplicemente cosi’ . Vera ma non dimostrabile . al momento si è dimostrata vera sommando i piu’ grandi umeri primi trovati . la loro somma da sempre un numero pari

  9. avatar
    alfredo 8 Marzo 2013 at 14:09

    e allora come definirlo ?
    prego .
    ma bisognerebbe ringraziare Minkowski e Menger 😉 ……

  10. avatar
    paolo bagnoli 8 Marzo 2013 at 22:05

    Ricordate, dal “Diario minimo” di Eco, il “paradosso di Porta Ludovica”? Ecco, l’attuale situazione mi sembra, più che un triangolo, un paradosso ludoviciano. Comunque, complimenti a Roberto Messa per la composizione…..

  11. avatar
    alfredo 8 Marzo 2013 at 22:42

    si’ , certo .
    era uno dei miei pezzi preferiti con la straordinaria ” fenomenologia di Mike Bongiorno” e ” elogio a Franti.
    me lo rileggero’ .
    ma adesso sono molto triste per la morte di un noto arbitro che pur non avendo avuto il piacere di conoscere bene ( visto forse una o due volte) avevo apprezzato per lunghe chiaccherate notturne via chat che avevamo avuto .
    mi spiace davvero tanto

  12. avatar
    Roberto Messa 30 Marzo 2013 at 09:51

    Dopo quasi un mese di stallo messicano, pare che un quarto pistolero (Napolitano) potrebbe entrare in scena (anzi, uscire di scena, dimettendosi) e mandare alla forca i tre litigiosi quanto inconcludenti cowboys…

  13. avatar
    Roberto Messa 5 Aprile 2013 at 14:27

    A Radio24 – oggi 5 aprile – la puntata di Melog era interamente dedicata allo Stallo alla messicana. Nei 40 minuti di trasmissione Gianluca Nicoletti e i suoi ospiti sviscerano il parallelo tra la situazione politica italiana e lo stallo alla messicana nel cinema, con i dialoghi delle scene più famose di alcuni film di Quentin Tarantino e “spaghetti western”.
    Purtroppo gli scacchi non sono stati neppure menzionati; consiglio comunque il podcast integrale:
    http://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/melog/index.php

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