La mia Monna Lisa

Scritto da:  | 1 Maggio 2013 | 12 Commenti | Categoria: Partite commentate

La mia Immortale

“Ogni uomo nasce con i presupposti della genialità. Ma realizzarli è di pochi.
…Se anch’io possiedo del genio scacchistico, allora esso si manifestò proprio la sera in cui giocai contro Vladimir Bagirov. Anche se per me è triste dirlo, io sono stato, per usare le parole di Stefan Zweig, “il genio di una sola sera”: non sono mai più riuscito a giocare partite di un livello simile.
Io non sono né Fisher e né Karpov, i quali sono sempre assistiti dal loro genio, ma ringrazio il destino anche solo per quell’unica sera.”

Eduard Gufeld

Così il simpatico GM Eduard Gufeld nella presentazione della sua partita immortale (Moja bessmertnaya), la Bagirov – Gufeld – semifinale del 41º campionato sovietico, Kirovabad 1973 –  che nel volume edito a Mosca nel 1985 occupa diverse pagine di analisi e di testo. Quasi commovente il racconto della disperata difesa della sua “Gioconda” di fronte ai reiterati tentativi di demolizione operati dall’intera squadra sovietica durante il viaggio verso Brasilia dove si sarebbe giocato il torneo interzonale. Discussione di alto livello – dice Gufeld – non solo perché si svolgeva su un aereo in volo a 12 000 metri di altezza sopra l’Atlantico, ma soprattutto per i nomi dei partecipanti: Smyslov, Keres, Bronstein,Vasjukov, Geller, Polugajevsky, Savon e altri eminenti scacchisti.

Per me, invece, non si trattò di una sera, ma di una mattina.

Quel martedì 25 luglio 1989 il torneo magistrale del Festival Scacchistico Internazionale di Varallo Sesia prevedeva il doppio turno, l’unico doppio turno della manifestazione, necessario per mettersi in pari con i tornei minori che si giocavano su otto partite anziché nove..

Stefano e Thierry, i due amici che condividevano con me la stanza all’albergo Sacro Monte, poco più di due chilometri dalla sede di gioco, rimasero a dormire e promisero di raggiungermi a piedi più tardi.

Un avviso appeso all’entrata del Teatro Civico informava che il quarto turno si sarebbe disputato presso il vicino albergo Italia. Mi ci avviai tirandomi dietro un giocatore straniero che non aveva capito.

Avevo due punti su tre e perciò mi aspettavo e speravo di trovare un avversario titolato.

Ho cominciato molto tardi a giocare a scacchi; avevo 24 anni quando ho disputato il primo festival nella categoria esordienti, che allora si chiamava serie E, ma ho cominciato con un obiettivo ad un tempo stesso molto preciso e molto indefinito: diventare un vero giocatore di scacchi. Non acquisire una particolare categoria o un dato punteggio Elo, ma diventare un vero giocatore di scacchi, come coloro che comparivano nelle tabelle incrociate dell’ Italia Scacchistica, magari quello che occupava l’ultimo posto con un punto e mezzo su tredici, ultimo ma con la stessa dignità di coloro che lo precedevano in classifica.

La difficoltà principale, quando uno si è posto un tale obiettivo, sta nel non poter sapere con precisione se e quando lo si è raggiunto. I numeri , intesi come punti in classifica, punti Elo, passaggi di categoria e premi, ti possono aiutare solo fino ad un certo punto. E’ come il famoso problema matematico dei granelli di sabbia: quanti ce ne vogliono per fare un mucchio?

Tuttavia, riuscire a giocare delle partite “vere” contro avversari di livello, magari facendo anche risultato, poteva essere considerata una verifica attendibile dello stato dell’arte.

E quale miglior esaminatore di Igor Efimov, l’avversario che mi toccava quella mattina, mi sarei potuto augurare? Un Maestro Internazionale sovietico. E dico sovietico!

GM Igor Efimov (2395) vs. Renato Andreoli (2230), 0-1
Varallo Sesia, 1989, Indiana di Nimzowitsch

1 d4 Cf6

2 c4 e6

3 Cc3 Ab4

4 e3 c5

5 a3

Posizione dopo 5.a3

Posizione dopo 5.a3

Eccolo! Subito la firma della Scuola sovietica. Però lui non sa che qualche cosa anch’io so: ho letto i libri di Botvinnik in lingua originale e un po’ mi ci raccapezzo in questi sistemi.

5 … Ac3

6 bc3 Cc6

7 Ad3

Posizione dopo 7.Ad3

Posizione dopo 7.Ad3

Ora, in caso di gioco timido del Nero, il Bianco è pronto ad attaccare con i pedoni e ed f. Sì, c’è la manovra Cf6-e8 seguita da f7-f5, ma io sono un dogmatico e se posso gioco al centro.

7 … e5

8 Ce2

8 d5? e4! è un noto piccolo tranello.

8 … e4

9 Ac2

Posizione dopo 9.Ac2

Posizione dopo 9.Ac2

Fammi pensare. Mi pare proprio di ricordare che nella famosa Spassky – Tal (campionato sovietico Riga 1958 ) – la partita dopo la quale il giovane Spassky fu visto piangere, perché, dopo aver condotto a lungo il torneo, che quell’anno valeva come qualificazione per il ciclo mondiale, cadde sul filo di lana e rimase escluso dal novero dei candidati al titolo – il Bianco aveva giocato Ab1. Mi par di capire che non ci sia molta differenza fra le due ritirate dell’Alfiere, ma potrebbe esser il segno che Efimov non conosce perfettamente la teoria di questa variante.

9 … b6

10 Cg3 Aa6

11 Ce4

Posizione dopo 11.Cxe4

Posizione dopo 11.Cxe4

Spassky ( con l’Alfiere in b1) ed il Maestro Internazionale Anton Deze contro di me nel sesto turno del medesimo torneo di Varallo Sesia (con l’Alfiere in c2) giocarono f3, ma in entrambi i casi il Nero uscì dall’apertura con una posizione confortevole.

11 … Ce4

12 Ae4 Ac4

A questo punto il Bianco dovrebbe giocare Ad3, altrimenti non può arroccare.

13 d5 ?! Ce5!

Provocando la seguente

14 f4 O-O!

Posizione dopo 14...0-0!

Posizione dopo 14…0-0!

Il Cavallo testardo non si vuol levare dal centro.

Alla luce di questa risposta, le ultime due mosse del Bianco assumono il significato di due pugni sferrati all’aria.

Ora, obiettivamente, il Bianco dovrebbe cercare di “tenere” la posizione con mosse come 15g3 – la migliore secondo Houdini (-0.81) – o 15 Ah7 – quella che mi aspettavo in partita – Rh7, 16 Dh5 Rg8 17 fe5. Ma un proverbio russo recita :- Se hai detto “a”, devi dire “b”. Ed Efimov lo conosceva.

15 h4?

Questo era lo stile di Efimov già allora. In molte partite lo si vedeva girare con il suo Re il mezzo alle tempeste, ma quasi sempre a prendere matto era il Re del suo avversario.

15 … f5

16 Ac2 Cg4

17 Af5 Tf5

18 Dg4 Df6

19 Rf2

Posizione dopo 19.Rf2

Posizione dopo 19.Rf2

Il tentativo di arroccare lungo va incontro alla catastrofe: 19 Ad2, Te8 20 O-O-O Te3!, mentre a 19 e4, avevo in mente di rispondere non con l’ovvia 19 … Dc3, ma 19 … Te8 20 e5 Tfe5!

19 …Td5

20 e4 h5!

21 Df3 Td3

22 Ae3

Il Bianco tenta così un disperato raggruppamento.

22 … Dc3

Posizione dopo 22...Dxc3

Posizione dopo 22…Dxc3

Peccato che nel Megadatabase di Chessbase a questo punto ci sia la mossa 22 …Tc3, dopo la quale le ultime mosse risultano prive di senso.

23 Tae1 Tf8

Posizione dopo 23...Tf8

Posizione dopo 23…Tf8

Di solito i giocatori di secondo livello che si azzardano a pubblicare le loro partite sulle riviste scacchistiche tendono nei loro commenti a mettere in evidenza gli errori commessi, nell’intento di farsi perdonare il peccato di orgoglio. Così, arrivato a questo punto, afferro al volo l’occasione di farlo anch’io. Il genietto che mi dettava le mosse quella mattina di luglio – quello evocato da Gufeld, per intenderci – operava con una precisione chirurgica (aggettivo che sarebbe diventato di moda solo un paio di anni dopo, ai tempi della prima guerra del Golfo). Analizzando oggi la partita con l’aiuto di un computer, si scopre che il mio angelo custode a tempo determinato, a partire dalla nona mossa, cioè dal momento in cui le decisioni prese alla scacchiera cominciano ad essere un po’ meno “questione di gusti”, fino allo scacco matto aveva sempre adottato la prima scelta di Houdini. A questo punto, tuttavia, si deve essere appisolato un momentino: la ventitreesima del Nero risulta essere solamente la terza scelta; il cervellone di silicio preferisce 23 … d5.

24 Dh5?

Posizione dopo 24.Dxh5?

Posizione dopo 24.Dxh5?

Un benedetto errore che consente un’ elegante combinazione che si conclude con una configurazione di matto da manuale.

Questa posizione comparve diagrammata su molte riviste dell’epoca, su Europe Echecs, per esempio, nella pagina degli esercizi di tattica con la didascalia: Demolition! Me la mostrò Thierry che aveva l’abbonamento.

24 … Te3!

25 Te3 Dd2

26 Rf3 Ae2!!

26...Ae2+!! e il Bianco abbandona

26…Ae2+!! e il Bianco abbandona

Non ci furono parole. Efimov se ne andò con l’aria di uno a cui un maledetto seccatore abbia fatto perdere una mezza giornata inutilmente. Peraltro, egli non parlava ancora l’italiano, ed io, le quattro parole di russo che sapevo dire pensai bene di tenerle da parte per i giorni seguenti.

Avevo giocato la partita con la più grande serenità del mondo, come ogni volta che incontravo un avversario molto più bravo di me, ma adesso che era finita, facevo fatica a rientrare nella realtà delle cose: nel breve percorso dalla sede di gioco al Sacro Monte sbagliai strada letteralmente ad ogni incrocio.

I miei amici, che, dopo essere passati a vedere il torneo, erano rientrati in albergo in tempo per il pranzo e si erano persi la conclusione della partita, stavano ancora a tavola e mi diedero l’impressione di accogliere con un entusiasmo insufficiente la notizia della mia vittoria.

Che partita incredibile!…e che combinazione!…matto delle spalline!…e con che avversario!

Mi fu riferito che la sera stessa i migliori giocatori invitati al torneo avevano preso visione della partita ed avevano manifestato un grande apprezzamento per come l’avevo condotta.

Il compianto Lanfranco Bombelli, arbitro della manifestazione, mi chiese dei brevi commenti tecnici per la rivista Scacco e non finiva più di ringraziarmi quando gli consegnai un foglietto con poche varianti scritte a mano.

Già la domenica seguente, le mosse della partita comparivano nella rubrica settimanale di Capece sul Giornale. Prima dell’inizio dell’ultimo turno, mostrai il quotidiano ad Efimov che si congratulò con me battendomi simpaticamente una mano sulla spalla.

In seguito la Efimov – Andreoli trovò spazio su gran parte delle stampa specializzata italiana ed europea.

Qualche tempo dopo un mio cugino, trovandosi in Germania per lavoro, si sentì domandare se per caso era parente del giocatore di scacchi.

Allora, se lo dicevano anche i Tedeschi, forse lo ero diventato per davvero un giocatore di scacchi!

Squadra giovanile della GeorgiaLa squadra giovanile della Georgia – campione URSS 1977
Da sinistra: Azmaparajshvili, Efimov, Lputjan, Sturua, Gufeld (allenatore), Ciburdanize, Ioseliani.

avatar Scritto da: Renato Andreoli (Qui gli altri suoi articoli)


12 Commenti a La mia Monna Lisa

  1. avatar
    Jas Fasola 1 Maggio 2013 at 19:24

    Partita bella, racconto fenomenale! 😯

  2. avatar
    alfredo 1 Maggio 2013 at 19:56

    non si puo’ non essere d’accordo con Jas ! conoscevo la partita ma rivedendola con le note chi la giocò ha un sapore diverso .
    forse sarà stato il luogo a ispirare l’ amico ( se mi permette ) Renato.
    il sacromonte di Varallo sesia è un punto di grande bellezza e intensità.
    indipendentemente dal fatto che una persona sia credente o meno.
    mi ricordo che la partita Bagirov – Gufeld fu proposta ( e li’ la vidi la prima volta ) da Mario Monticelli nella sua rubrica del martedi’ sul Corriere
    Rubrica che è stata ricordata dall amico Marramaquis.
    Monticelli prendeva la posizione prima di …. Ae6 !!
    Se non ricordo male il titolo che diede fu ” UNO SGOMBERO DECISIVO”.
    comunque ancora complimenti per tutto a Renato Andreoli
    PS : se non sbaglio il sacromonte di varallo sesia è considerato patrimonio dell’umanità dall’ UNESCO
    la bellezza genera bellezza . il ” genius loci” 😉

    • avatar
      Renato Andreoli 2 Maggio 2013 at 14:04

      No, caro Alfredo, non è stato il luogo ad ispirarmi: il Sacro Monte è noto in tutto il mondo per le sue…cappelle!

      • avatar
        alfredo 2 Maggio 2013 at 14:07

        touchè 😆

  3. avatar
    alfredo 1 Maggio 2013 at 20:54

    Ricordo che associai la partita Efimov – Andreoli a questa , quando la vidi pubblicata da Adolivio sulla rubrica domenicale de Il Giornale ( per quei tempi appuntamento irrinunciabile
    Forse non ha molto in comune o forse qualcosa ( la Nimzo d’apertura e il risultato finale se non altro )ma mi sembra che le mosse del N. abbiano una energia simile
    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1038405
    la partita fu giudicata la seconda piu’ bella del seconde semestre del 90
    ( dopo una Kortchnoy- Greenfeld ) per uno solo punto
    Adolivio mi racconto’ che il lusinghiero commento che diede fu letto da una zia (che abitava a Trento) del GM de Firmian che lo contatto’ dicendosi molto orgogliosa
    Forse anche la zia del forte giocatore americano si accorse cosi’ che il nipote era un giocatore ” vero”!
    Forse anche in questo c’è una piccola analogia 😆

  4. avatar
    Zenone 1 Maggio 2013 at 21:28

    Inutile dire che la partita è notevole. Tengo invece a sottolineare il modo di raccontarla e commentarla: umile, simpatico e avvincente. Complimenti per tutto.

  5. avatar
    Mongo 1 Maggio 2013 at 23:09

    Che bello che è stato leggere questo racconto e la relativa partita.
    Grazie. 😎

  6. avatar
    lordste 2 Maggio 2013 at 10:21

    Ma guarda un po’… proprio la partita che meno di un mese fa Renato ci ha mostrato mentre attendevamo la fine dell’incontro tra le nostre squadre 🙂

  7. avatar
    Renato Andreoli 2 Maggio 2013 at 13:59

    Grazie di cuore a tutti per la benevolenza con cui avete accolto la mia piccola Gioconda.

    • avatar
      Franco Trabattoni 2 Maggio 2013 at 14:05

      Un saluto (e complimenti) anche da parte mia. Quante volte ci siamo visti a Sondrio, vuoi per incontri a squadre, vuoi per il semilampo memorial Faggi?

  8. avatar
    Thierry Nieus 4 Maggio 2013 at 08:41

    Grandissima partita Renato … come non ricordare quel torneo in cui “malmenasti” ancora qualche altro pezzo grosso!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


CLICCA QUI PER MOSTRARE LE FACCINE DA INSERIRE NEL COMMENTO Locco.Ro

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

La Palestra dei Finali

Chess Lessons from a Champion Coach

Torre & Cavallo - Scacco!

Strategia di avamposti

I racconti del Grifo

57 Storie di Scacchi
2700chess.com for more details and full list

Problema di oggi