Torniamo per un breve momento alla cronaca e volgiamo un rapido sguardo a Legnica, in Polonia, dove si sta completando il campionato europeo individuale, e a Stavanger, con il supertorneo norvegese dove, in un anticipo del prossimo mondiale, si sono affrontati (patta al secondo turno) Anand e Carlsen.
A Legnica siamo ad un passo dalla fine, e il grande equilibrio dei valori in campo è stato dimostrato dalla circostanza che a metà gara quasi tutti gli “over 2700” iscritti erano già praticamente esclusi dalla vittoria finale. Così è accaduto a Jakovenko, Tomashevsky, Vachier Lagrave, Akopian, Jobava, Eljanov, Wojtaszek, Cheparinov, Almasi. Nepomniachtchi, partito male, sta tentando un disperato recupero. Neppure si può dire che si siano fatti largo i giovani, perché parecchi dei più attesi (come Dubov, Sjugirov, Shimanov e Nyzhnyk) non sono usciti più di tanto dall’ombra.
Il migliore fino ad oggi, fra i ragazzi, è stato il diciannovenne M.I. bielorusso Vladislav Kovalev, che ha agguantato la norma di GM. e viaggia ancora fra i primissimi. Viceversa troviamo ancora imbattuto, nel gruppo di testa, il bravissimo Alexander Beliavsky, che a dicembre compirà 60 anni e che è stato campione mondiale dei giovani nel lontano 1973.
L’ucraino Alex Moiseenko ha condotto tutta la gara al comando con una partenza folgorante e poi con un cammino regolare e sicuro, segnato da patte col nero e successi col bianco. Molto bella la sua vittoria del sesto turno contro Shengelia.
Parliamo degli italiani, che stanno facendo assai bene.
Guido Caprio (p.5), che fin qui ha vinto tutte le partite col nero e perso tutte quelle col bianco, non è stato troppo fortunato coi sorteggi.
Michele Godena (p.6) ha battuto un forte giocatore come Sutovsky e pattato con Akopian, beneficiando ieri di una vittoria a forfait.
Danyyil Dvirnyy (5) ha fatto sognare, vincendo all’ottavo turno con Nisipeanu, ma il turno dopo perdeva dal diciassettenne Dubov, nostra bestia nera (al 5° aveva già piegato Godena) e poi con Motylev;
Sabino Brunello (7!) era scivolato inopinatamente al 5° turno contro il MF Meribanov, prima di riprendere la giusta marcia che l’ha riportato nelle sfere alte della classifica. Le ultime due splendide vittorie su Stevic e Sjugirov gli (e ci) consentono di sognare ancora in un grande risultato.
Dei giocatori di casa, detto di Wojtaszek (6,5), buona era stata la prova di Mista e Bartel (6), ma entrambi hanno perduto ieri.
Mi concedete di dire che il giocatore polacco che più mi ha impressionato in questi giorni è stato il giovane Jerzy Janowicz (!) ? …scommetto che diventerà un campione… Va bene, va bene, torniamo a Legnica.
Ecco gli accoppiamenti principali, e quelli dei nostri, per l’undicesimo ed ultimo turno, che si gioca domani 16 maggio alle 13,00. Ricordo che sul sito del torneo tutte le partite possono essere seguite in diretta: Nepomniachtchi (7)-Moiseenko (8); Alekseev (7,5)-Areshchenko (7); Korobov (7)-Lupulescu (7,5); Beliavsky (7)-Laznicka (7); Kovalev (7)- Dreev (7); Eljanov(7)-Shimanov(7); Lysyj (7)-Brunello (7); Godena (6)-Khalifman (6); Rzayev (5)- Dvirnyy (5); Caprio (5)-Sanikidze (5).
(Il “Pulpit Rock”, non lontanissimo da Stavanger, è una strana e molto fotografata formazione rocciosa, alta più di 600 metri, a strapiombo sul Lysefjord)
E voliamo adesso in Norvegia in compagnia di Jana la nostra simpatica hostess di Norwegian Airlines.
A Stavanger c’è stata la sorpresa di Kariakin, che è andato largamente in testa con un iniziale 4 su 4, insolito in tornei di questa forza e un poco sorprendente per lo stato di forma del russo, sul quale non avremmo certo scommesso prima del torneo. Al 5° turno Magnus Carlsen, reduce da 4 pareggi, ha travolto Kariakin, rimettendosi in gioco per il successo e rimettendo in gioco anche Aronian e Nakamura. Al 6° Carlsen superava Radjabov in un lungo finale, uno dei suoi terreni preferiti, avvicinandosi ancor più alla vetta. E’ davvero incredibile, Magnus: per pattare con lui bisogna avere partita patta, se hai soltanto partita pari o equilibrata, nel finale sei quasi spacciato.
Oggi, nel turno n.7, Magnus ha vinto il derby norvegese con Hammer, pronosticabile fanalino di coda, ma Karjakin ha tenuto bene botta, piegando a sua volta Nakamura. E così, a due turni dalla conclusione (si gioca il 17 e il 18, alle 15,00 e alle 12,00 rispettivamente), il russo mantiene il primato con punti 5,5, inseguito da Carlsen (5), più lontani Anand e Aronian (4), Nakamura e Svidler (3,5), Topalov (3), Radjabov e Wang Hao (2,5) e Hammer (1,5).
Deludente la gara dell’ex campione mondiale Topalov: il recente trionfatore del torneo di Zurigo, (dove all’ultimo turno aveva brillantemente battuto proprio Karjakin) qui non è ancora riuscito a vincere una sola partita.
Negli ultimi due turni avremo: Carlsen-Wang Hao, Svidler-Karjakin, e poi Aronian-Carlsen, e (di nuovo alla fine!) Karjakin-Topalov. Un ultimo turno da non perdere assolutamente!
Occhio che anche il penultimo turno può riservarci delle sorprese!!
Lo spero anch’io!
Qui Legnica: Tempo nuvoloso. Segnalo la patta dopo sole 10 mosse, per triplice ripetizione di mosse, tra Godena e Khalifman.
Scusate, ma dal tavolo 13 mi giunge la notizia che anche Brunello pareggia, con il nero, avendo obbligato Lysyj al perpetuo dopo solo 13 mosse. Buon torneo per i nostri due alfieri, con Sabino che chiude vicino al podio. 😎
Tutto bene, ma preferisco lo spettacolo in diretta che stanno offrendo Nepo e Moiseenko, con 4 Donne sulla scacchiera e con reciproco zeitnot.
Moiseenko cappella alla grande buttando via, forse, un titolo già quasi vinto!! 🙄
Ci sono al primo posto ‘solo’ 10 giocatori con 8 punti, seguiti da ben 16 giocatori, tra i quali il nostro Brunello, con 7,5 punti.
Spareggio? Bucholz? Più vinte? Meno perse? Il più bello?
No, in nove raggiungono in testa Moiseenko a punti 8 su 11 (fra i quali uno strepitoso Beliavsky), ma l’ucraino dovrebbe essere comunque il vincitore.
Riepilogo polacco dei Campionati europei. A Legnica come a Varsavia oggi 25 gradi, faceva caldo, molto caldo. Dal punto di vista maschile, una disfatta. Nessun polacco nei primi 23, niente World Cup. Anche in Federazione aria grama, tanto che sono riuscito a pattare con Adamski, anche lui non era in forma.
Bene le ragazze che portano a casa due norme di MI (Joanna Worek, la bionda che ha perso con Michele, e Jola Zawadzka).
Brunello qualificato per la World Cup! Se non erro è il terzo italiano dopo Godena (nell’anno 2000) e Caruana.
Classifica finale dell’europeo:
1° MOISEENKO
2° ALEKSEEV
3° ROMANOV
Tutti e 3 con punti 8/11.
Brunello è nel gruppone dei ‘secondi’, 21°, con 7,5/11.
Godena chiude con 6,5/11, Dvirnyy e Caprio 5,5/11, D’Aste, coraggiosissimo, chiude con 1/11.
A D’Aste anche il premio di bellezza (ad honorem, glielo do’ io 😉 ) per la sua partita con il vincitore Moiseenko, dove sacrifica la Qualita’ (alla 27esima) e forse per un attimo preoccupa il russo.
http://www.eicc.legnica.pl/index.php?option=com_wrapper&view=wrapper&Itemid=156
Sarebbe stato bello vedere anche altri italiani 🙁
partita del primo turno. Da notare che nonostante l’Elo basso di D’Aste (1500) Moiseenko ha avuto comunque il piu’ alto elo medio tra i dieci primi classificati ex aequo.
L’anno prossimo ci saremo anche io, Martin e Mongo.
Bene, a Erevan vi aspettano gia’
Almeno tre punti a noi non ce li leva nessuno.
Se guida Martin altro che tre punti… tutti in meno dalla patente! 😉
Fai solo due punti… Io sono capace di perdere contro Bye! 😥
Càspita, Mongo, questo non l’avevo previsto. Ma Martin ed io potremmo vincere contro Bye e capovolgere il risultato di squadra: 2 a 1 per noi e tutti a casa!
E’ appena iniziato l’ultimo turno del super torneo norvegese. Seguiremo in diretta le seguenti partite: Aronian – Carlsen, Karjakin – Topalov e Wang – Anand.
La classifica vede al comando Karjakin con 5,5, Carlsen e Anand 5, Aronian e altri 4,5.
Assistere alla Wang – Anand è come guardarsi le comiche di Stanlio ed Onlio: della serie se sbaglio io, poi sbagli pure tu; così se prima ero io in vantaggio ora lo sei tu…
Wang butta via una vittoria quasi certa (Houdini gli dava un bel + 4.76) ed ora sta lottando per mantenere almeno l’iniziativa.
Aronian ha la coppia degli alfieri, ma Magnus ha un po’ più di ‘campo’.
Colonna c semi-aperta dominata dal Topalov, anche se Karjakin sta premendo al centro.
… Buoni ‘sti panozzi norvegesi: salmone, burro e salame accompagnati da una bella bionda spumeggiante.
bionda in che senso ? 😉
Alla spina!! 😛
Aronian – Carlsen finisce patta con gli alfieri contrari, torre e 6 pedoni per parte.
Se Karjakin dovesse perdere, ci saranno degli spareggi blitz, ma non dimentichiamoci dell’indiano, che sta soffrendo, ma è difficile da scalpare per Wang.
Il cinese vince.
Ora è tutto nelle mani di Karjiakin, al quale basta un pari per aggiudicarsi il torneo.
Topalov però ha già rifiutato un offerta di patta e sembra voglia giocarsela, giustamente, sino alla fine.
Se a vincere fosse il bulgaro, spareggieranno Karjakin, Carlsen e Nakamura.
Karjakin patta e vince il Norway chess 2013; al secobdo posto Carlsen e Nakamura.
Cathy Rogers, moglie del GM Ian, mi ha inviato poco fa da Stavanger una bella foto (che non sono autorizzato a riprodurre nel web) delle otto Mini schierate sul piazzale davanti alla sede di gioco, con il seguente messaggio:
“Each players had the use of an official Norway Chess 2013 car. Today all the cars arrived at once – it was almost a choreographed production reminiscent of the Mini Minors in the original film The Italian Job (1969).”
Ricordate quel film con le Mini che sfrecciavano nel centro storico di Torino? Da noi uscì con il titolo “Un colpo all’italiana”
Curiosa questa nota che ho trovato poco fa in Wikipedia:
All’epoca la British Motor Corporation (la casa automobilistica produttrice delle tre Mini protagoniste del film) non intuì le possibilità commerciali che poteva offrire la pellicola, a differenza della FIAT: quando la casa italiana venne a conoscenza del film contattò la produzione e gli offrì la somma di 50 mila dollari per sostituire le tre Mini con tre Fiat 500 dotate di turbocompressore. La produzione declinò questa offerta, motivando il rifiuto con il fatto che «il film era uno scontro tra noi [gli inglesi] e loro [gli italiani], dovevamo dimostrare che noi eravamo intelligenti e loro sciocchi».