Roberto Cosulich: una morte pirandelliana?

Scritto da:  | 18 Dicembre 2013 | 78 Commenti | Categoria: C'era una volta, Italiani, Personaggi

Morte Pirandelliana 1

Queste le parole di Giorgio Porreca su L’espresso del  29 settembre 1974:

Roberto CosulichBasta scambiare quattro chiacchere con lui per capire che è alla continua ricerca di un quid che soddisfi il suo animo, e che tuttavia non crede di poterlo trovare. Naturale che questo atteggiamento lo renda scettico anche verso gli scacchi; ed infatti Cosulich sottolinea che egli ritiene poco utile lo studio dei libri teorici e che in partita egli si affida esclusivamente all’esperienza e all’intuito. Un intuito, va detto, che gli consente di decifrare con eccezionale precisione i contenuti di qualsiasi posizione e di esprimersi con uno stile di gioco tra i più semplici ed eleganti che esistano oggi in Italia.
Sulla situazione scacchistica italiana ed estera del momento, Cosulich, stimolato, esprime giudizi ponderati ma netti: “Mariotti ha una enorme fiducia nei propri mezzi che gli consente di esprimersi al meglio”. “La maggiore promessa italiana è Passerotti”. E Fischer? “Fischer potrebbe trovarsi in difficoltà contro Karpov, se non si deciderà a sostenere un impegnativo torneo di allenamento”.
Per il 35° campionato che avrà inizio il I ottobre a Castelvecchio Pascoli non c’è dubbio che a sostenere un ruolo di primissimo piano sarà proprio Cosulich. […].

separator4

Di origine istriane, il Maestro Internazionale Roberto Cosulich (Venezia, 30 luglio 1946), visse i suoi primi anni in America Latina, all’ombra degli interessi del padre armatore. Fu iniziato agli scacchi a Caracas dal Grande Maestro tedesco-argentino Hermann Pilnik. Rientrato in Italia, il figlio di papà preferì però vivere da clochard. I suoi alberghi preferiti furono il cielo stellato e le osterie. Di scacchi Roberto Cosulich fu Maestro Internazionale. Ma né il figlio di papà né il Maestro Internazionale di scacchi erano il se stesso cui egli anelava. Un giorno del ’79 (o forse era il ’78) Roberto Cosulich, zaino in spalla, barba e capelli lunghissimi, partì per l’India. Un altro nome, un’altra vita. Da allora nessuno lo incontrerà più. La morte anagrafica di Roberto Cosulich risale (risalirebbe) al 1980, allorché un apocalittico terremoto sdirupò tutta Lima in Perù. Il suo passaporto era sepolto nel cimitero di macerie. Il corpo e l’anima chissà…

 

R. Cosulich – J. Pokojowczyk
XXIª Olimpiade; Nizza, 1974
Francese C00

Analisi e commenti di Lawrence d’Arabia

1. e4 e6 2. d3 d5 3. Cd2 Cf6 4. Cgf3 b6 5. g3 Ab7 6. e5 Cfd7 7. Ag2 Cc6 8. De2

Posizione dopo 8.De2

Posizione dopo 8.De2

Lungi, naturalmente, da 8. d4? Aa6!.
8. … Cb4 9. Cb3
Una personale digressione. Il Maestro Internazionale Stefano Tatai preferisce 9. Cf1, poi h2-h4 e Cf1-h2.
9. … c5 10. 0-0 Ae7 11. h4 Dc7 12. Te1 a5 13. a3 Cc6 14. Af4
Il Pe5 è un fortilizio.
14. … b5 15. Cbd2 0-0 16. Cf1 Tfc8 17. c3 b4 18. Ce3
Posizione dopo 18.Ce3

Posizione dopo 18.Ce3

Minaccia 19. Cxd5 exd5 20. e6.
18. … Cf8
Il Pe5 è tabù: 18. … Cxde5? 19. Cxe5 Cxe5 20. Cg4 (Tatai).
19. Cg4 Aa6?
Il Nero non si avvede dell’incomoda coabitazione della Dc7 e dell’Af4.
20. Cf6+!
Posizione dopo 20.Cf6+!

Posizione dopo 20.Cf6+!

20…gxf6
A malincuore, ma anche dopo 20. … Rh8 21. Cg5 Cd8 22. Dh5 h6 23. Dxf7! (Tatai) 23. … gxf6! 24. exf6 Ad6 25. Dh5 Axf4 26. Dxh6+! Rg8 27. gxf4 l’attacco del Bianco è irresistibile.
21. exf6 Dd8
Se 21. … Ad6 allora 22. Cg5 Axf4 23. Dh5! Axg5 24. Dxg5+ Cg6 25. Dh6 e poi matto!
22. fxe7 Dxe7 23. c4
La corazzata Cosulich è ormai alle porte del castello avversario.
23. … Df6 24. Ce5
Posizione dopo 24.Ce5

Posizione dopo 24.Ce5

La casa e5 è sempre il centro del mondo.
24. … Cd4 25. Dd1 Ab7 26. Cg4 De7
Dopo 26. … Dg6 27. h5! Dg7 28. Ae5 Dg5 29. f4 il Nero è in ginocchio.
27. Ag5
Le case nere sono ormai un’autostrada.
27. … Dd6 28. Af6
Posizione dopo 28.Af6

Posizione dopo 28.Af6

Minaccia Cg4-h6#.
28. … Cd7
Altrimenti 28. … Cg6 29. h5.
29. Ch6+ Rf8 30. Dh5 il Nero abbandona.

Morte Pirandelliana 2

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78 Commenti a Roberto Cosulich: una morte pirandelliana?

  1. avatar
    danilo 18 Dicembre 2013 at 21:49

    ciao
    posso chiedere il link al pgn?
    grazie

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      Ramon 18 Dicembre 2013 at 21:55

      Ciao Danilo, grazie per il tuo interesse… questa volta tuttavia ti dobbiamo deludere perché siamo pgn-sprovvisti… anzi, se ti senti di prepararlo tu giracelo per favore che lo mettiamo nel visore come in genere facciamo sempre.
      Grazie e continua a seguirci 😉

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        danilo 20 Dicembre 2013 at 22:34

        scusate non avevo letto
        ecco il codice della partita
        dovete salvarlo con estensione .pgn

        [Site “XXI Olimpiade Nizza”]
        [Date “1974”]
        [Round “?”]
        [White “Roberto Cosulich”]
        [Black “Jerzy Pokojowczyk”]
        [ECO “C00”]
        [Result “1-0”]
        1. e4 e6 2. d3 d5 3. Nd2 Nf6 4. Ngf3 b6 5. g3 Bb7 6. e5 Nfd7 7. Bg2 Nc6 8. Qe2 Nb4 9. Nb3 c5 10. O-O Be7
        11. h4 Qc7 12. Re1 a5 13. a3 Nc6 14. Bf4 b5 15. Nbd2 O-O 16. Nf1 Rfc8 17. c3 b4 18. Ne3 Nf8 19. Ng4 Ba6
        20. Nf6 gxf6 21. exf6 Qd8 22. fxe7 Qxe7 23. c4 Qf6 24. Ne5 Nd4 25. Qd1 Bb7 26. Ng4 Qd8 27. Bg5 Qd6 28. Bf6 Nd7
        29. Nh6 Kf8 30. Qh5 1-0

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          Mongo 21 Dicembre 2013 at 00:15

          Grazie Danilo; pgn inserito nel visore in coda all’articolo.

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    alfredo 19 Dicembre 2013 at 01:06

    La partita di Cosulich la si puo’ visualizzare qui
    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1525806
    oggi avevo “evocato ” un ricordo di Cosulich ed eccomelo qua servito ..
    caso?
    comunque Cosulich era un “semplice ” Maestro ( allora non esistevano neppure i maestri FIDE) e non un MI pur possedendone la forza .
    La partita con il polacco ( Italia Polonia 3 1/2 a 1/2 !) mostra un eccellente studio di nimzovitsch … e forse anche di Fischer che con questo sistema di gioco ottenne parecchie vittorie

    • avatar
      Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 09:34

      Ringrazio la Redazione per aver messo come unica partita l’unica partita vinta da Cosulich con un polacco. 🙁
      3 1/2 a 1/2, se si giocasse oggi ITA-POL Brunello & Co. riuscirebbero a fare lo stesso?

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        Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 09:35

        ringrazio Lawrence of Arabia

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          Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 10:14

          Ovviamente non c’e’ bisogno di dire chi per la Polonia fece quel mezzo punto (con Toth), i lettori di SoloScacchi lo conoscono bene :mrgreen:

          • avatar
            alfredo 19 Dicembre 2013 at 12:16

            Adamky ???? :mrgreen:
            ho vinto qualcosa ??????

            • avatar
              Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 14:01

              🙂

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    Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 01:38

    Grazie per il ricorso. Su Cosulich ci sarebbero un sacco di cose da dire. Ma ora è tardissimo, per cui mi limito a una: era un fantastico manovratore di cavalli, che preferiva decisamente agli alfieri. Ecco una partita che mi è rimasta impressa: http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1525854

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    alfredo 19 Dicembre 2013 at 02:09

    anch’io rimasi molto colpito da questa partita , anche per lo spessore dell’avversario.
    fu giocata in un quadrangolare in cui gli altri 2 giocatori erano Martorelli e Toth ( che vinse)
    Un altro giocatore italiano famoso per le manovre di cavallo fu il maestro Nestler , noto anche come parapsicologo .
    Di Cosulich mi colpiva sempre molto la compostezza strategica , il disporre armonioso dei pezzi .Miricordava un po’ Smyslov.
    non cercava mai la ” rissa”
    Un suo amico mi disse che era anche un eccellente pianista.
    Me lo ricordo ancora in alcuni tornei dormire sulle panchine e mangiare un pezzo di pane e formaggio .
    il suo cambiamento inizio’ piu’ o meno dopo il torneo di Venezia vinto da Browne .
    un altro ricordo che ho di lui è di averlo visto conversare in peruviano con Canal .
    aspetto con ansia le cose che ha da dire Franco .

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    Danny 19 Dicembre 2013 at 09:46

    Ottimo pezzo e grande ricordo. Vedi anche

    http://www.centurini.it/arretrati/1997-6.htm

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    Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 10:40

    Temo che Alfredo rimarrà deluso da questo commento, perché su Roberto Cosulich non credo di avere nulla di inedito da raccontare, se non qualche ricordo e qualche opinione personale. Il primo di questi ricordi si riallaccia proprio a quanto detto a Alfredo (come ho già scritto un’altra volta, Alfredo è il Forrest Gump, intelligenza a parte, degli scacchi in Italia), e si riferisce al torneo di Venezia del 1971 (ma, Alfredo: tu quanti anni avevi? Io 15!). Cosulich partecipò senza brillare al torneo a inviti. Allora aveva i capelli corti, non portava la barba, e vestiva in modo corretto. Si vociferava che fosse figlio di armatori, ma in realtà nessuno ne era sicuro. Quello che era certo è che fosse di buona famiglia. Fu la prima volta che lo vidi. E in particolare mi restò impressa una sua seduta di analisi con Canal (che partecipava al magistrale), in cui parlavano uno spagnolo per me molto buffo (allora “studiavo” – si fa per dire – le aperture sulle traduzioni spagnole dei quattro libri di Pachman, per cui mi ero fatto un po’ di orecchio). Poi ho saputo che si trattava della pronuncia argentina, e anche dei suoi trascorsi in quel paese. Quella fu anche la prima e l’unica volta che lo vidi in formato, diciamo così, “normale”, e non hippy. Probabilmente ha ragione Alfredo, nel dire che la metamorfosi avvenne subito dopo. Quando, non so, perché negli anni immediatamente successivi ero ancora troppo “fuori dal giro” per avere con lui una frequentazione regolare. Poi lo conobbi un po’ meglio, e posso che dire che aveva una sua particolare filosofia di vita. Che era un misto, se così posso dire, di cinismo antico, di filosofie orientali e di “pensiero debole” ante litteram. Dei cinici antichi (tipo, per intenderci, Diogene di Sinope, quello che abitava nella botte) aveva l’atteggiamento anticonformista, l’assoluta libertà di parola, dovunque e con chiunque, il disprezzo per ogni regola o convenzione, in parte anche l’assenza di pudore (se si intende questa parola in senso generico). Ad esempio, una volta fu invitato in un importante torneo svizzero (credo che fosse Biel); ma ne fu espulso prima della fine perché mise i piedi (chi l’ha visto in quegli anni sa che cosa questo significava…;) sul tavolo e – così pare – si rifiutò di obbedire a un commissario di gioco che gli intimava di toglierli. Mi disse poi che aveva creato l’incidente di proposito, per produrre un elemento di disordine in un universo, come quello svizzero, conforme, preciso, regolare, pulito, ecc., che lo irritava in modo insopportabile. Ricordava le filosofie orientali (e il pensiero debole, tipo quello reso famoso negli anni ’80 da Gianni Vattimo) la sua scelta precisa in favore di un atteggiamento remissivo, e non aggressivo, nei confronti della vita: una specie di debolezza programmatica, di totale e deliberata assenza di difese, che a tratti ne faceva un uomo straordinariamente dolce. Ma siccome questa seconda cosa non era mai totalmente disgiunta dalla prima, ossia dall’atteggiamento irridente che non dà importanza a nulla e non rispetta nessuno, né le persone né i valori in cui esse credono, a volte Roberto finiva per risultare assai irritante; soprattutto con le persone non prive di un pelo di suscettibilità. Ricordo in proposito due episodi che videro coinvolti due miei cari amici (di cui preferisco non fare i nomi): normalmente persone pacate e ragionevoli, che Roberto riuscì a mandare totalmente fuori dai gangheri: il primo, se non ricordo male, gli rovesciò addosso tavolo e scacchiera; il secondo (una persona, vi assicuro, che probabilmente non aveva mai alzato la vice in vita sua) fu trattenuto a stento dagli amici (mentre urlava come un pazzo), perché semplicemente lo voleva menare. In proposito ho anche un piccolo ricordo personale. Credo che fossimo a Imperia, e io giocavo in uno dei miei primi magistrali. Preciso che io ero un adolescente timido, compito, capelli corti pettinati con la riga, coi vestiti sempre in ordine preparati accuratamente dalla mamma. Bene, Cosulich mi si avvicina, mi mette una mano sulla spalla e mi dice: “Bravo, Trabattoni, prometti bene: diventerai come Zichichi”. In questa frase c’è quasi tutto il Cosulich di allora. Ma torniamo agli scacchi. La remissività di cui ho detto finì per riflettersi negativamente anche sul suo gioco. Dopo la metamorfosi “fricchettona” anche gli scacchi finirono ovviamente fra le cose senza importanza (oltretutto non è chiaro come si possa giocare a scacchi in modo non aggressivo). Se continuò a giocare – anche questo lo so da lui – è solo perché questa attività gli consentiva con il minimo sforzo (va da sé che il suo atteggiamento mentale era incompatibile con le nozioni di “sforzo”, “fatica”, “lavoro”, ecc.), dal momento che era una cosa che sapeva già fare, di sbarcare in qualche modo il lunario (per quanto in modo davvero miserabile; ma qui Diogene insegna). Però divenne al tavolo molto remissivo, per cui non sapeva resistere, di solito, alle proposte di patta (ne ho approfittato anch’io: http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1525846). Ricordo che gli amici del Centurini di Genova (l’indimenticabile Claudio Cangiotti in primis), circolo per cui giocava i campionati a squadre, per stimolare la sua combattività decisero alla fine di pagarlo a cottimo, ossia a seconda del risultato. Di Cosulich – purtroppo – non so altro. Ho saputo del viaggio in India e del terremoto in Perù. Ma come sia passato dall’uno all’altro posto (non propriamente adiacenti) credo che resterà un mistero.

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      Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 10:46

      Mi correggo. Vedo ora in link qui sopra che Roberto tornò felicemente dall’India, cosa che in effetti non molti sanno.

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        claudio 19 Dicembre 2013 at 19:02

        sul sito del Centurini ho trovato una testimonianza su Cosulich : “Parte una sera d’autunno del 1978, dopo essere passato dal Circolo a salutare gli amici. Qui ci giunge in aiuto la preziosa testimonianza di Mario Quaglia. Di ritorno dall’India, Cosulich passa da Genova, ora sbarbato, vestito bene, con i capelli corti (!). Racconta di avere girato l’India mantenendosi giocando a scacchi lampo (anche in questa specialità era bravissimo, aveva vinto diversi campionati italiani). Rimane qui qualche giorno, poi riparte. Il suo animo irrequieto e scontento lo spinge verso un’altra meta: torna in Sud America”.

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      Roberto Messa 19 Dicembre 2013 at 12:30

      Franco, hai descritto la personalità di Cosulich come meglio non si poteva. Sapeva essere dolce e allo stesso tempo indisponente, in ogni caso aveva carisma.
      Zichichi, sempre un po’ paternalista nel senso migliore del termine, ci metteva in guardia, temendo che le filosofie esistenziali e scacchistiche di Cosulich facessero presa su di noi che avevamo qualche anno in meno.

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        Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 15:12

        Infatti, Roberto, come hai letto nel mio post, a me Cosulich con la sua iroia ha fatto quand’ero ragazzo, nei confronti di Zichichi, il servizio esattamente contrario che Zichichi faceva a voi riguardo a lui (mi rendo conto che è una frase contorta: ma sono solo coi due marmacchi a carico; e poi tu sei intelligente, e certo hai capito).

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          Roberto Messa 19 Dicembre 2013 at 16:44

          Credo di aver capito. Cosulich e Zichichi erano i due antipodi. Noi navigavamo nel mezzo, in quell’epoca tempestosa, e non avevamo la bussola. Tutto sommato bisogna riconoscere che anche Alvise era un coraggioso anticonformista, in quegli anni, a presentarsi ai tornei di scacchi in giacca e cravatta, per di più vessillifero di una banca nella quale fece assumere non meno di quattro di scacchisti.

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            Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 17:06

            Ah, sono d’accordo. Conformisno e anticonformismo sono concetti assolutamente relativi.

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            Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 21:43

            E comunque, caro Roberto, lo credo bene che per voi si preoccupasse Zichichi, mentre per me si preoccupasse (si fa per dire) Cosulich: io mi pettinavo con la riga, non di rado portavo la cravatta, spesso venivo ai tornei accompagnato dai genitori; voi (non faccio nomi, ma li sai) vi rovinavate di canne, praticavate alla luce del sole il concubinato, vi passavate di mano in mano Siddartha…Beh, che cosa poteva pensare il buon vecchio Alvise?

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              Roberto Messa 20 Dicembre 2013 at 11:44

              Va bene Siddartha (ma di Hesse ho letto tutto, anche Il Gioco delle Perle di Vetro e Francesco d’Assisi), ma giuro che io non sono mai stato capace di fumare nemmeno una sigaretta normale e in vita mia non sono mai riuscito nemmeno ad ubriacarmi (un’esperienza di cui sento la mancanza e ormai è troppo tardi). Riguardo al concubinato mi avvalgo della facoltà di non rispondere, ma in fin dei conti non posso menare gran vanto (e anche qui ci sta un “purtroppo”…;).
              Per il resto naturalmente hai ragione: in quell’epoca eravamo “circondati”.

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                Franco Trabattoni 20 Dicembre 2013 at 12:59

                Lo so bene che non fumavi, certo. Volevo scherzare, ovviamente: anche perché qualche anno dopo, come forse ricordi, la mannaia di Alvise si è abbattuta, non senza ragione, anche su di me. Quanto a Hesse, credevo ormai di essere il solo, tra le persone che conosco, ad aver letto Il gioco delle perle di vetro…mentre il Francesco d’Assisii non sapevo nemmeno che esistesse.

  7. avatar
    Ivano E. Pollini 19 Dicembre 2013 at 11:10

    Credo che la SSM fosse ancora in via Chiaravalle a Milano(o forse in via San Maurilio) intorno agli anni ’70, quando un giovane Maestro alla ricerca di una conferma internazionale (era appena diventato o lo sarebbe diventato subito dopo MI) di nome Cosulich aveva visitato il nostro club milanese.

    Arrivando al pomeriggio di sabato (o domenica) avevo visto questo Maestro giocare partite di 3-5 minuti con molti i Soci del club.

    La scena era impressionante.

    Vedere la fila dei migliori giocatori lampo alzarsi a turno, dopo aver ricevuto matti incredibili, oltre qualche raro finale di partita perso (i più forti), come niente fosse!

    Guardando il suo orologio, avevo notato che raramente impiegava più di 1-2 minuti, mentre i vari soci o soccombevano prima oppure superavano ampiamente i 5 minuti, in posizioni spesso catastrofiche o quasi sempre perse. Raramente abbastanza pari.

    C’era anche il “gruppo dei lampisti” (un gruppo ristretto a 6-8 giocatori qualificati: erano tutti I Nazionale o Candidati) che ogni sabato giocavano dalle 14 30 alle 19 30 tra loro SOLO partite lampo, con evidente aria di superiorità, e circondati spesso da vari ammiratori entusiasti del loro gioco (ma come fanno..che fenomeni… e non sbagliano quasi mai.. poi sono vere partite.. noi ci mettiamo un’ora per giocarle e così via).

    Questi stavano ad osservare la scena e si scambiavano taciti commenti con eloquenti occhiate o sottovoce tra loro.

    Io li aspettavo al varco.. per curiosità.

    Finalmente, avendo ricevuto molti e caldi inviti dai loro ammiratori a salvare “l’onore” del circolo, una parte di questi si era dovuta sedere a giocare su quella seggiola che sembrava bollente…

    I migliori (due o tre) riuscivano perfino ad arrivare in finale in posizioni decenti, ma comunque inferiori o perse, e praticamente tutti perdevano per il tempo (una tattica concordata tacitamente tra loro), mentre i meno forti… soccombeano come tutti gli altri.

    Ricordo in particolare uno di questi giocatori, forse il più bravo, che durante le partite al circolo si autolodava spesso (come sono bravo! non perdo neanche una partita! questo è il gioco fatto per me, ecc) che era riuscito a resistere un paio di partite e che aveva perso tuttavia in finale, almeno per il tempo (col Maestro che giocava meno di due minuti).

    Non ricordo come era avvenuto (poi mi hanno detto che con alcuni gesti o sguardi rivolti al suo gruppo, aveva avuto l’aria di dire che era solo una momentanea malforma, e che il gioco del suo avversario nen era niente di speciale; sicuramente avrebbe potuto giocare alla pari e anche batterlo in un altro momento), ma sembra che a quel punto Cosulich (che sicuramente doveva aver notato tutto) aveva impostato l’orologio a 1 minuto per lui e 5 minuti per l’altro e lo aveva invitato a proseguire il gioco!

    Aveva anche cambiato espressione del viso, tra l’annoiato e il serio, mentre prima sorrideva e giocava con naturalezza.

    Non credevo ai miei occhi, ma la stessa persona, che prima sembrava giocare in modo abbastanza credibile, veniva fatta fuori come una pecora, in 30 – 50 secondi in una sequenza di 3-5 partite.

    Nell’ultima partita, in particolare, in presenza di un matto imparabile (che non aveva forse visto) era balzato via dalla seggiola come fosse stato colpito da una scarica elettrica, e aveva poi lasciato il club in fretta e furia, senza dire una parola!

    Dopo questo piccolo incidente, Cosulich aveva raccontato ai presenti alcuni episodi della sua vita di giocatore.

    Io allora fumavo talvolta la pipa e il Maestro aveva fatto alcuni commenti sulle volute azzurre di fumo che gli piacevano.

    Poi mi aveva chiesto a me e ad altri, se volevamo ancora giocare con lui.

    Io avevo un pò voglia di fare una o due lampo con lui, ma, dopo quello che avevo visto, ero letteralmente paralizzato dal “terrore” e non avevo più fiducia nelle mie capacità.

    Avevo dunque rifiutato il suo invito, lo avevo ringraziato e gli avevo comunicato di aver molto imparato molto dalla sua notevole performance.

    In seguito ho sempre cercato di avere notizie di questo bravo giocatore, ma alla fine avevo perso ogni sua traccia.

    Fino a questo articolo di Lawrence of Arabia.

    Ecco quanto questo avvincente articolo mi ha richiamato alla mente,… assieme allo splendido attore Peter o’Toole (Lord Jim, Lawrence of Arabia).

    Grazie

    IEP

  8. avatar
    alfredo 19 Dicembre 2013 at 11:19

    Pochi sanno anche , penso, che Cosulich fu anche arrestato ( o fermato ) perché sospettato di essere un brigatista rosso.
    La cosa , anche alla luce di quanto detto da Franco fa semplicemente ridere.
    Se al mondo c’era un essere totalmente “in – politico ” questo era Cosulich .
    comunque all’epoca di Venezia 71 di anni ne avevo 12 e ricordo ancora l’emozione con cui presi il treno da Vicenza .
    Era il terzo grande torneo che vedevo e per la prima volta vidi l’oggetto misterioso Mariotti anche se ovviamente fui molto colpito dai grandi Gligoric Hort Bobozov e dal giovane Browne ai tempi ancora australiano ma già definito il possibile erede di Fischer . In realtà penso che Browne fosse un magnifico animale da torneo ma non avesse la statura scacchistica di Mecking
    Comunque anch’io una volta quasi stavo per mettere le mani addosso a Cosulich , dopo un suo gesto molto villano
    di anni ne avevo ben 14 e nel frattempo la metamorfosi si era compiuta.

  9. avatar
    alfredo 19 Dicembre 2013 at 11:21

    Caro Ivano ” perseverare autem diabolicum ” 😉
    Cosulich non divenne mai MI 😡

    • avatar
      Ivano E. Pollini 19 Dicembre 2013 at 11:36

      Alfredo,

      per quanto ne so io, allora TUTTI dicevano che era o sarebbe presto diventato MI.

      La stoffa c’era, poi non so altro!

      Ma è importante? Sicuramente giocava a un livello di MI.

      Allora alla SSM c’era solo qualche maestro e nessuno di loro aveva voluto giocare con lui quel giorno.

      Prababilmente avranno giocato poi nella “saletta riservata”, senza pubblico.

      Non ricordo se avesse anche fatto una simultanea a Milano.

      Ciao

      IEP

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      Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 14:11

      Caro Alfredo, se leggi sopra il link utilissimo di Danny vedi che Cosulich arrivo’ secondo al camp. italiano ben otto volte.
      C’e’ anche la storia del tragitto India-Genova-Sud America.

      • avatar
        alfredo 19 Dicembre 2013 at 14:22

        Il Tano Belloni degli scacchi .
        ora me lo leggo bene anche se penso di averlo già letto tempo fa .
        Cosulich mi ha sempre molto interessato e penso che sia stato un mio post a smuovere Lawrence d’Arabia 😉
        ma dal numero e dallo spessore degli interventi mi sembra che l’interesse per Roberto Cosulich sia ben vivo
        Naturalmente i miei interventi poco sono tra cotanto senno
        @Roberto : Bravino questo Roberto eh ? potresti ingaggiarlo per torre e cavallo 😆
        A parte gli scherzi il ritratto che ne ha fatto Roberto è meraviglioso .
        Mi ricorda “incontri” di Montanelli .
        In realtà io sono stato un po’ scettico nei confronti di Cosulich .
        A volte mi sembrava ” posasse” anche se la sua inquietudine , il suo scontento, il suo anticonformismo erano indubbiamente autentici.
        Era una persona di talento e valore . Sicuramente .

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    alfredo 19 Dicembre 2013 at 11:57

    Caro Ivano
    sicuramente ( e lo ho anche scritto in un post precedente) il livello di gioco di Cosulich era quello di un forte MI
    se la sua inquietudine non l’avesse portato a fare quelle scelte di vita forse sarebbe stato il secondo GM italiano .
    arrivo’ mi sembra tre volte secondo a un CI , due volte dietro a Micheli che certo non gli era superiore
    Anche questo suo arrivare secondo forse voleva dire qualcosa .
    Non era hungry , semplicemente .
    Comunque per rimanere nei giocatori che frequentavano la scacchistica Guido Cappello poteva essere per lui un buon antagonista . e forse anche il giovane Natalucci .
    Ciao
    AP

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      Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 12:06

      Guido Cappello era un discreto lampista, ma non all’altezza di Cosulich. Quanto a Natalucci, prima o poi scriverò qualcosa anche di lui. Da ragazzo era un grandissimo talento. Tra il 1971 e il 1972 giocò almeno tre tornei giovanili (Schilde, Groeningen e Monaco) ad altissimo livello, inserendosi autorevolmene nel gruppo di queli che poi avrebbero fatto una brillante carriera (sconfisse, tra gli altri, Stean e Mestel). Ma nel goco lampo non era particolarmente brillante.

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        alfredo 19 Dicembre 2013 at 12:13

        Ricordo bene la partita contro Stean che fini’ sull’Informatore
        Ai tempi finire sull’informatore voleva dire essere giocatori veri
        Ps : hai visto , caro Franco , i progressi del giovanissimo Luca ?

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          alfredo 19 Dicembre 2013 at 14:53

          Eccola la vittoria di Natalucci contro Stean , pubblicata su l’informatore
          niente male davvero
          http://chesstempo.com/gamedb/game/1513216

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            Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 15:30

            veramente e’ una patta 😉

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              Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 15:34

              Infatti. La partita vinta è di qualche mese dopo, settembre 1972, a Monaco di Baviera. Non c’è sull’Informatore, ma è pubblicata sull’Italia scacchistica dell’epoca (lo so perché l’articolo è… mio).

              • avatar
                Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 15:53

                Natalucci doveva essere ben inca…volato in quanto anziche’ offrire patta avrebbe vinto la partita indicata da Alfredo con Dh7+ (patta) Rf8
                Dh8+ Rf7 Cg5+!! e ora il Nero o perde la Donna (Axg5 Dh7+) o prende il matto in poche mosse

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                  Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 16:04

                  questo e’ il link alla vittoria
                  http://chesstempo.com/gamedb/game/1579652

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                  Roberto Messa 19 Dicembre 2013 at 18:57

                  ma dopo il guadagno della Donna (Cg5+, Axg5, Dh7+, Rf8, Dxc7) l’esito mi sembra quanto mai incerto; magari Natalucci era a corto di tempo e non ha fatto male ad accontentarsi.

                • avatar
                  Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 22:07

                  Sono d’accordo con Roberto. Troppi pezzi per la donna.

                • avatar
                  Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 22:22

                  troppi pezzi? Donna + 2PP vs 2 torri. Aggiungiamo il Re nero scoperto.
                  Sono piu’ per l’ipotesi dello zeitnot.

                • avatar
                  Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 23:03

                  Jas, fose sono cmpletamente “cecato”, come si dice a Roma, ma a me sembra che tu non abbia contato gli alfieri. Alla fine della tua variante al nero ne restano due, mentre il bianco ne ha ormai uno solo. Certo, il B ha due pedoni, il re nero è ancora esposto (ma rischi di matto ormai ce ne sono pocchi) e i suoi pezzi non sono ancora coordinati. Ma il minimo che posso dire è che non so chi sta meglio. Ma magari – ripeto – mi è sfuggito qualcosa.

                • avatar
                  Jas Fasola 19 Dicembre 2013 at 23:43

                  Trab, hai ragione 😥 l’Ac8 non lo consideravo, adesso ho messo su Hou, anche con Cg5+ e’ “patta a patto” di non mangiare la Donna nera ma di dare il perpetuo…

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                  alfredo 19 Dicembre 2013 at 23:49

                  ho sbagliato partita .
                  mi ricordavo le due Natalucci – Stean , tutte e due molto interessanti.
                  Mi piacerebbe vedere le varianti che dava l’informatore .
                  Natalucci gioca ancora mi sembra.
                  Qualche anno fa lo ho visto a Bratto.
                  comunque alla SSM c’erano parecchi giovani bravi .
                  Io mi ricordo di un certo Leopoldo Leoni che era un attaccante molto brillante .
                  Qualcuno di voi se lo ricorda ?

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    Franco Trabattoni 19 Dicembre 2013 at 11:57

    Ivano (ok per il tu?), ricordo bene la sede di via Chiaravalle. Ci penso ogni volta che ci passo davanti, ormai quasi tutti i giorni, per andare al lavoro. Indubbiamente Cosulich era più forte di tutti i maestri milanesi di quel periodo, soprattutto lampo. Ma la vera meraviglia era vederlo giocare lampo con Mariotti, che ovviamente era ancora più forte di lui. Cose da mettere i brividi. Quanto alla simultanea, ricordo bene che proprio in quel periodo ne fece una a Lissone, cioè dalle mie parti. Magari fu durante lo stesso viaggio “milanese”. Detto per inciso: ma noi, ci siamo mai conosciuti (lo chiedo a te perché non posso più fare affidamento sui pochi neuroni in forma che mi sono rimasti)?

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      Ivano E. Pollini 19 Dicembre 2013 at 15:08

      Franco,

      il tu va benissimo. “Gens una sumus” no?

      Ho lavorato per anni in England (King’s College, Queen Mary) dove il “tu” (you) era automatico, e ci sono abituato.

      Io mi definisco un “coffee player”, posso giocare con tutti senza distinzione di età, sesso o censo sociale, a patto che i miei avversari seguano le regole del gioco e l’etica di comportamento. E stiano zitti mentre si gioca!

      Ho giocato per anni alla SSM (Panfilo Castaldi, Chiaravalle, San Maurilio,Piatti), al Filologico, all’Orione a Milano, nei bar e nei parchi pubblici, in Italia e all’estero (Parigi e Francia principalmente).

      Poi ho smesso per una decina d’anni e ho ripreso da 3-4 anni all’ASM (De Amicis 17) e gioco un pò anche per corrispondenza (Chess.com).

      Tornando a noi, ho spesso letto i tuoi articoli e mi riconosco nel tuo stile di scrittura.

      Anche se la tua foto mi comunica un fisionomia non completamente estranea, sono in difficoltà a risponderti. Ho conosciuto molti giocatori per cui è possibile che ti abbia intravisto, ma non ho mai avuto il piacere di conoscerti…

      Ma non si può mai dire, non è detta l’ultima parola…

      Ti ringrazio del contatto

      Ciao

      IEP

  12. avatar
    alfredo 19 Dicembre 2013 at 12:00

    Il gesto molto villano non si riferiva a una simultanea
    lo ricordo benissimo ma non aggiungerebbe nulla , proprio nulla , a Cosulich .
    testimoniava forse ” lo spirto guerrier che entro mi rugge” dell’adolescente che ero
    ma fu un gesto gratuito e che mi deluse molto .

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    lordste 19 Dicembre 2013 at 15:25

    Noto una certa similitudine tra il Cosulich di fine anni 70 e il MI Daniele Genocchio… quanto meno per l’abbigliamento 😯

    (e poi… sarà veramente morto a Lima? o quel passaporto potrà mai essere stato messo li a bella posta per poter sparire definitivamente?)

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      alfredo 19 Dicembre 2013 at 20:10

      Come studioso di Majorana ho sempre trovato una sottile affinità tra le due scomparse. Fermi diceva che l’intelligenza di Majorana era tale che se voleva sparire era capace di prevedere tutto e non lasciare traccia alcuna.
      Cosi’ si puo’ dire di Cosulich .
      in maniera un fantastica immagino la scena. Il terremoto , lui che scampa . L’intuizione di lasciare tra le macerie l’ultima traccia di sé .
      E scomparire al mondo definitivamente .
      La congettura di Lordste è degna della massina attenzione

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        Roberto Messa 19 Dicembre 2013 at 21:03

        La congettura di Lordste è affascinante – propongo di abbandonare ogni riserva mentale/razionale e farla nostra:
        “il fu Mattia Cosulich”

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    Michele Panizzi 19 Dicembre 2013 at 17:06

    “infatti Cosulich sottolinea che egli ritiene poco utile lo studio dei libri teorici e che in partita egli si affida esclusivamente all’esperienza e all’intuito”.

    Questo cosa vuol dire , quello che sembra, che lui non ha mai letto
    un libro ? Non ci si puo´ credere !
    Piu´ verosimilmente , come lessi in un post sulle aperture sul newsgroup,
    le 2n danno per scontato le aperture perche´ le hanno GIA imparate.
    Giusto?

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      Doroteo Arango 19 Dicembre 2013 at 19:40

      Esperienza è il termine corretto. Questa dell’intuito è una delle più grandi gabbole con cui i giocatori di successo, e tanti affermati autori, hanno spesso infinocchiato la stragrande maggioranza dei giocatori di livello più basso.
      Come in epoca più recente campioni più sinceri hanno avuto il coraggio di ammettere (Anand in primis), a scacchi l’intuito altro non è che conoscenza pregressa. In sintesi questo.

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        alfredo 19 Dicembre 2013 at 21:10

        Argomento molto molto interessante.
        Mi piacerebe intervenire in maniera piu’ articolata sulla scorta di un libro molto interessante che ho letto qualche tempo fa
        Decisioni intuitive Cortina Edizioni
        Purtroppo non ricordo ora l’autore ma sviscera tutti gli argomenti che in nuce sono stati messi sul tavolo in questi post

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          Michele Panizzi 20 Dicembre 2013 at 02:06

          Ecco, infatti io vivendo a Malta parlo sempre inglese e osservando come parlo, credo di essere
          nella categoria dell’intuitivo.
          Parlo inglese e lo faccio senza usare il dizionario per guardare le parole, so rispondere subito a quello che mi dicono, spontaneamente, ma questo accade semplicemente perché ho studiato l’inglese per 20 anni e l’ho tenuto in esercizio.
          Detto questo, le prime parole: ´è alla continua ricerca di un quid che soddisfi il suo animo, e che tuttavia non crede di poterlo trovare. Naturale che questo atteggiamento lo renda scettico anche verso gli scacchi´, mi sono piaciute moltissimo e mi ci identifico.
          Quello che ho scritto all’inizio era per chiarire una cosa fastidiosa.
          Solidarizzo per l’errore giudiziario che può avere effetti disastrosi su una persona sensibile.

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            alfredo 22 Dicembre 2013 at 12:00

            Comunque fu subito rilasciato
            Non ci voleva Sherlock Holmes per capire che uno come Cosulich con le BR non aveva nulla a che fare!
            le BR erano una cosa terribilmente seria.
            Anche se avesse avuto ” simpatie” ( e non le aveva.Forse non sapeva neppure che esistessero) sarebbero state le BR a non volere un ” irregolare” come Cosulich .
            se proprio devo trovare un aggancio ” politico” in un essere totalmente avuslso come Cosulich lo troverei in un iconoclasta alla Celine , che di sinistra proprio non era .
            la sua era certo una rivolta contro la famiglia e la società, un po’ a scoppio ritardato ( di solito questo avviene nell’adolescenza)ma aveva piu’ una connotazione ” filosofica” .Nulla di politico .

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    mauro berni 19 Dicembre 2013 at 19:04

    Martin Eden mi chiede un contributo. La cosa più semplice mi sembra di proporre in un articoletto a parte la mia partita che giocai con Cosulich in simultanea, commentata proprio da Lawrence d’Arabia. Confesso che i commenti sono per me una novità, dopo aver inviato la partita non mi ero mai accorto che ci fossero.
    Aggiungo che al termine chiesi un autografo sul formulario; Cosulich siglò con una linea retta.

  16. avatar
    alfredo 19 Dicembre 2013 at 20:04

    Anch’io ho un autografo di Cosulich
    Una bella R rotonda e poi un abbozzo di C e una linea che stava per ” osulich”.
    a guardare un po’ simile alla mia che tiro una linea per ” asin”.
    boh , sarebbe nteressante una analisi grafologica .
    Comunque che bella appassionata discussione sul filo sempre dei ricordi ( la nostra giovinezza)
    Veramente da amare ogni giorno di piu’ il nostro “soloscacchi”
    ho visto citare piu’ volte la SSM
    A febbraio uscirà una storia della SSM scritta da Alessandro Sanvito .

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      Martin Eden 19 Dicembre 2013 at 21:20

      e aspetta domani, Alfredo… pezzo da antologia del nostro sempre superlativo Marramaquìs!

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    Massimiliano Orsi 20 Dicembre 2013 at 15:56

    Alla pagina del servizio LOTO del sito FSI:

    http://www.torneionline.com/loto.php

    inserendo la stringa “Cosulich” nella maschera di ricerca in alto a sinistra, viene fornito un elenco di tornei ai quali egli partecipo’, tra il 1966 e il 1978.

    Partecipo’ ad 8 Campionati Italiani e in 6 di questi giunse 2°.

    Fu Campione d’Italia con la squadra di Trieste nel 1967.

    Vinse il Torneo chiuso di San Benedetto del Tronto 1967; il Festival di Imperia del 1971 e del 1975; il Festival di La Spezia 1972, 1976 e 1977; il torneo Pre-Olimpico di Torino del 1974; il Festival di Cava de’ Tirreni 1974; il Festival di Cirella di Diamante 1975; il Festival di Catanzaro 1976 e 1977.

    Rappresento’ l’Italia in sole due Olimpiadi (Siegen 1970 e Nizza 1974), ma nel 1974 gioco’ con la “maglia” azzurra anche il torneo Mediolanum ed il match con la Svizzera a Lugano.

    Queste informazioni sono certamente parziali e ignoro i suoi risultati in altri importanti tornei di quegli anni ai quali partecipo’, come Rovigo 1966, Imperia 1968, Alassio 1970, Rovigo 1972, Ceriale e Marina Romea 1975.

    Ulteriori informazioni su questi e altri eventi sarebbero molto gradite.

  18. avatar
    Ragonese 20 Dicembre 2013 at 18:06

    Cava dei Tirreni 74
    il mio primo torneo, la sera prima un giocatore con tanti anelli (ma veramente tanti) massacra – non esiste un eufemismo – il malcapitato di turno in una infinità di partite lampo. tutte le partite hanno la stessa modalità di gioco, ad un certo punto il bravo giocatore si ferma, analizza qualche secondo e sulla scacchiera si materializza una combinazione! tanti ammiratori-spettatori in silenzio.
    il giorno dopo finalmente ho scoperto il nome : Roberto Cosulich. a quel torno giocava ed arrivò secondo Giorgio Porreca.
    Cirella di Diamante 75-76
    si era il torneo di capodanno, quindi è a cavallo degli anni.
    questa volta Cosulich dormiva sulla spiaggia e solo l’ultima notte (quando ormai aveva vinto il torneo e aveva vinto il soggiorno gratuito) venne a dormire in albergo. naturalmente dormì con la finestra aperta, non respirava con la finestra chiusa. a pranzo con Roberto Cosulich fu uno spasso e ebbi modo di sentire il suo “strano” modo di vivere e di pensare. ci confidò di aver letto un solo libro di scacchi “60 partite da ricordare di Bobby Fischer”, per noi fischeriani un mito!
    Non ho avuto altri contatti con Roberto Cosulich, ma penso sia un tipo unico e che ti resta impresso.

  19. avatar
    alfredo 21 Dicembre 2013 at 11:03

    Massimiliano Orsi cita il torneo Mediolanum a squadre e il match Italia Svizzera
    Assistetti a tutti e due gli eventi 🙂
    nel torneo Mediolanum mi sembra fece 2/4
    vinse una bella partita in stile posizionale contro Tompa
    i risultati del match Italia – Ungheria furono
    Lengyel – Tatai 1/2 – 1/2
    Cosulich – Tompa 1-0
    Haag – Micheli 1-0
    R.Cappello – Eperjesi 1-0
    cio’ vuol dire Italia – Ungheria 2 1/2 – 1 1/2
    L’ungheria non schierava i suoi super mentre l ‘Italia schierava quasi la formazione tipo che bene avrebbe fatto a Nizza.
    penso che sia l’unica volta o quasi che la nazionale italiana ha sconfitto l’ungheria , ai tempi , 2 o 3 potenza mondiale , dopo l’URSS e che aveva già pronti giovani come Adorjan , Ribli , Sax .
    Mancava Mariotti mentre Toth faceva il suo esordio con la nazionale italiana ma non poteva giocare contro la squadra del paese d’origine ( come il neo Usa ex Australia Browne)
    la partita Haag Micheli fu pubblicata su l’informatore mentre fu molto bella la R. Cappello -Eperjesi , una variante Bronstein ( penso sia chiamata cosi’ ) della Grunfeld ( con .. d5 Axa1 Dxa1 e attacco Bianco)
    A lugano Cosulich in prima perse 1 e 1/2 – 1/2 contro Hug
    Il risultato fu pessimo per l’Italia che su 20 partite ne vinse solo 2
    una con Zichichi contro Lombard e una Rosino con il N contro Walther .
    L’ennesimo pessimo risultato di Micheli al Mediolanum in nazionale ( 1/2 su 4) convinse il CT Paoli a non convocare Micheli , campione italiano , il che suscitò molte polemiche.

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      Massimiliano Orsi 22 Dicembre 2013 at 15:55

      Secondo i miei dati, nel match Svizzera-Italia Lugano 1974, in prima per l’Italia gioco’ Zichichi e non Cosulich. Riesci per caso a ricordare quale dei due Primavera gioco’ invece in sesta scacchiera? E quale dei due Cappello in settima? Ciao e grazie.

      • avatar
        alfredo 22 Dicembre 2013 at 16:13

        Il Primavera era il piu’ giovane Roberto mentre Cappello era Guido .
        sull’ordine di scacchiere penso tu abbia ragione.

  20. avatar
    alfredo 21 Dicembre 2013 at 11:45

    cercando una partita toth – cosulich marina romea 1975 ho trovato invece questa interessante caccia al re
    http://www.chessgames.com/perl/chessgame?gid=1525783
    le partite tra toth e cosulich erano quasi sempre molto interessanti.
    lo score di qs. partita è o – 1 ma a me sembra vinta per il B.
    mi sfugge qualcosa o Cserica puo’ essere d’aiuto nello scoprire l’arcano?

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      mauro berni 23 Dicembre 2013 at 16:26

      Se si tratta di una partita spezzina (l’accesso al sito indicato è vietato nella biblioteca in cui mi trovo ora), la sconfitta per tempo di Toth era segnalata su “Scacco!” dell’epoca (o “L’Italia Scacchistica”, ma propendo per l’ipotesi “Scacco!”;).

      • avatar
        alfredo 23 Dicembre 2013 at 21:33

        Grazie !
        Penso sia andata cosi’ .Il B perde per il tempo.
        Penso anch’io Scacco
        ero abbonato a l’ IS ma questa partita non la ricordo
        Buon Natale Mauro

        • avatar
          mauro berni 24 Dicembre 2013 at 09:49

          Allora Buon Natale a tutti.
          Quando io cominciai a giocare Cosulich non era più a Genova. Con una testimonianza simile ad altre, posso ricordare una sua tranquilla e gradevole conversazione in un piccolo gruppo a Marina Romea 1975 e un paio di comportamenti discutibili. Indiscutibile era invece il talento, a mio parere supportato anche da uno studio profondo, forse tralasciato negli ultimi anni, quando molte brevi patte, giustificate anche dalla necessità di inserirsi fra i premiati, sembrano suggerire una certa stanchezza.
          Molto ci sarebbe da dire su Toth, ottimo professionista e ottima persona, ma aspettiamo l’occasione propizia, un articolo su di lui.

  21. avatar
    marco bettalli 21 Dicembre 2013 at 11:46

    Cedo alla tentazione di ricordare un episodio relativo a Cosulich, in sé totalmente privo di importanza.

    1978 o giù di lì: tra un turno e l’altro al torneo di Catanzaro, passeggio per le vie della città insieme a D’Andrea (fortissimo CM di Roma purtroppo morto per overdose poco dopo, qualcuno lo ricorda?) e, appunto Cosulich. C’è anche qualcun altro, forse, ma credo di no. Un mendicante privo di una gamba chiede l’elemosina. Cosulich, continuando la passeggiata, butta lì l’affermazione secondo la quale la condizione di quel mendicante è molto più terribile dell’essere cieco. Il cieco infatti mantiene infatti integro il suo aspetto fisico esteriore, è molto più “elegante”.

    Io non avevo assolutamente nulla contro Cosulich: ero solo un po’ spaesato, in quella compagnia, poiché, a pensarci bene, ero molto più simile a Franco Trabattoni in quanto “ragazzino per bene” (senza cravatta però). Fatto sta che quell’affermazione “estetizzante” mi parve una gran cazzata, visto che, oltre che giocare a scacchi mi piaceva studiare e di imparare il Braille non avevo molta voglia… Non saprei come inquadrare la cosa nella “filosofia” di Cosulich.

    Direte voi: tutto qui? Beh, sono l’unico vivo di quel quadretto (forse il mendicante, ma mi sembrava messo male già 35 anni fa…;) e ora l’ho consegnato al mondo virtuale di Internet, per cui l’episodio, ormai, “esiste”. Volete mettere la soddisfazione?

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      nikola 21 Dicembre 2013 at 12:52

      sommessamente mi viene da commentare che se lei cita questo episodio ‘totalmente privo di importanza’ qualcosa contro Cosulich in realtà lei sembra avercela.
      per quanto riguarda l’affermazione riportata posso solo dire che anche a me talvolta è capitato di riflettere con amici sulle condizioni di handicap, concludendo che era molto peggio quella fisica che visiva.

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      Mongo 21 Dicembre 2013 at 18:36

      E’ tutto relativo…
      Un mio caro amico non vedente è campione del mondo di tiro con l’arco!!
      Un mio collega amputato gareggia nei 100 metri, 200 metri e salto in lungo ed ha già pagato anche una brutta esperienza di doping.
      Io sono stato campione italiano di tiro con l’arco in carrozzina… Per gli scacchi mi tocca lavorarci su ancora un bel po’.
      C’è gente che in carrozzina scia, gioca a basket, a scacchi; non vedenti che giocano, magnificamente, a calcio; sordi che recitano in teatro.
      Ai mondiali di scacchi per disabili (fisici, visivi ed uditivi) di Dresda ho fatto conoscenza con il mondo dei sordi e ti dico che ho provato a mettermi nei loro panni, ma è stata una sensazione da incubo come quella vissuta da loro nei riguardi del vivere in carrozzina. Ma la vita va sempre vissuta, in allegria, perché si gode da matti anche per le più piccole cose,

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        nikola 21 Dicembre 2013 at 20:19

        appunto, è tutto relativo tanto è che quella che ho riportato io era una mia opinione personale.

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          alfredo 22 Dicembre 2013 at 10:57

          Se chiedi a Zanardi o a Krylov avrai due risposte antitetiche .
          ma è un discorso assai difficile e delicato
          Anni fa per la FSI feci un lavoro su scacchi e handicap e venni intervistato da il Corriere e Repubblica . Forse negli archivi dei due giornali on line è rimasta qualche traccia.
          Comunque sono d’accordo con Mongo e le sue parole secondo me trovano conferma in quello che è riuscito a fare Zanardi dopo l’incidente .E’ una persona che stimo enormente .
          L’unica cosa che io non potrei tollerare sarebbe la perdita delle mie facoltà mentali

  22. avatar
    alfredo 21 Dicembre 2013 at 13:04

    Cosulich aveva spesso di questi atteggiamenti di “epater le bourgeis”
    a volte mi chiedevo se la sua “diversità” fosse reale o posata .
    a distanza di tanti anni posso solo dire che la sua inquietudine era reale
    (con gli strumenti tecnici che ho imparato a posteriori)
    ripensando a Cosulich mi vengono sempre in mente i versi di due grandi poeti

    “beato chi è diverso
    essendo egli diverso
    ma guai a chi è diverso
    essendo egli comune”

    Sandro Penna

    “il poeta è un fingitore
    finge talmente bene
    da fingere anche
    il dolore
    che davvero sente”

    Fernando Pessoa.

    anch’io subii un gesto poco gentile ma al di là di un attimo sicuramente non potevo “avercela su”.
    era una persona molto interessante comunque , anche se personalmente preferivo il compuntissimo Toth di quegli anni .
    al di là del suo aspetto piacevole e pulito Toth aveva dentro di sé , per restare a Pessoa ” tutte le anime del mondo”
    psicologicamente molto meno interessanti , anzi per nulla , erano Tatai e Mariotti

  23. avatar
    marco bettalli 22 Dicembre 2013 at 10:18

    sono d’accordo con Alfredo, e bellissimi i versi di Penna e Pessoa! Perfetti anche i giudizi su tutti gli altri, a mio parere. Vorrei dire a Nikola che no, non capisco la sua interpretazione. Appartenevamo a due mondi diversi, ma non ce l’avevo affatto con Cosulich. L’episodio è quello che è, e raccontandolo (credo che Mongo l’abbia ben compreso) non intendevo offendere nessuno.

    • avatar
      nikola 22 Dicembre 2013 at 17:02

      porgo le mie scuse per la mia mala interpretazione. e lungi da me pensarla diversamente da quanto detto da Mongo. :)

  24. avatar
    Ivano E. Pollini 22 Dicembre 2013 at 15:45

    Alla Redazione di SoloScacchi

    Auguri di Buon Natale e Feste alla Redazione e a tutti i collaboratori di SoloScacchi. 😀

    Auguri di rinnovato successo nel 2014 ❗ 😛

    Grazie per l’aiuto e collaborazione dato dalla Redazione a tutti coloro che tentano di esprimersi con contributi di varia natura sul vostro sito.

    Buon 2014 ❗

    IEP

    • avatar
      Martin Eden 22 Dicembre 2013 at 16:34

      Grazie Ivano, auguroni anche a te e a tutti i nostri Lettori!

      • avatar
        Ivano E. Pollini 22 Dicembre 2013 at 22:37

        Grazie Martin!

        Ti auguro un felice 2014, col vento in poppa ❗

        e un buon lavoro per SoloScacchi

        IEP

  25. avatar
    Giancarlo Castiglioni 26 Gennaio 2014 at 16:04

    Altre precisazioni.
    Giocando lampo 5′ ricordo che di solito Cosulich giocava velocemente l’apertura, poi si fermava a pensare a lungo, uno anche due minuti e poi riprendeva velocissimo fino alla fine.
    Naturalmente a 2′ o 3′ non poteva farlo.
    Anche io ero rimasto molto impressionato dalla Cosulich-Bagirov, credo che sia la sua partita migliore.
    Lo ho scritto a Luca Monti che ha rintracciato la partita giocata a Napoli nel dicembre 77 e pubblicata sull’Italia Scacchistica febbraio 1978, .
    Era uno strano torneo a 8 in due gironi e finale; Martorelli c’era ma non è entrato in finale.
    Qualche mese dopo ho incontrato Cosulich a un semilampo e gli ho fatto i miei complimenti; lui mi è sembrato imbarazzato e sorpreso, probabilmente la partita era passata quasi inosservata, era anche stata pubblicata senza commenti che invece avrebbe meritato.
    Prima di tutto battere un GM russo allora non era una cosa di tutti i giorni, ma quello che impressiona è il modo.
    Prima superiorità strategica, poi sfruttamento tattico aprendo la posizione con sacrifici di pedone concludendo con attacco da matto.
    Ho voluto rivedere la partita analizzandola col PC perchè la memoria a volte fa brutti scherzi e mi ha impressionato anche di più.
    Il computer assegna leggero vantaggio al bianco per le prime 15 mosse poi passa a parità e vantaggio al nero senza che il bianco faccia mosse deboli.
    Quasi sempre il PC suggerisce le stesse mosse di Bagirov, un paio di volte indica linee diverse che mantengono il vantaggio, ma poi proseguendo l’analisi per qualche mossa si rassegna ad ammettere che l’ipotetico vantaggio è sparito.
    Una delle poche partite in cui, anche dopo una analisi attenta mi chiedo perchè il bianco ha perso e dove ha sbagliato.
    Giancarlo

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